Tenebre e ossa: recensione della stagione 2

Questa seconda stagione, di puro intrattenimento, si discosta poco dalla prima, ma pecca di mancati guizzi creativi

La serie curata da Eric Heisserer e tratta dai romanzi di Leigh Bardugo (che vanta la maternità di una saga letteraria tra le più famose degli ultimi anni) è tornata su Netflix con la seconda stagione di Tenebre e ossa, disponibile dal 16 marzo
La serie riprende dove l’avevamo lasciata sia per quanto riguarda la storia raccontata che gli elementi utilizzati per portare sul piccolo schermo la storia de I Corvi e quella di Alina e dell’Oscuro. Peccato per alcuni scivoloni e le storie d’amore scritte in fretta e senza nessun guizzo creativo.

Indice

Dove eravamo rimasti – Tenebre e ossa, la recensione

La serie riprende dal medesimo punto dove l’avevamo lasciata, con quel cliffhanger conclusivo che aveva spinto i fan ad aspettare con impazienza questa seconda stagione di Tenebre e ossa.
Due storyline che scorrono in parallelo ne fanno da protagonista, con l’aggiunta di nuovi ed intriganti personaggi, ma è la trama centrale che fatica più ad emergere. Alina Starkov (Jessie Mei Li) e il suo migliore amico e compagno d’avventure Malyen “Mal” Oretsev (Archie Renaux) sono riusciti a sfuggire dall’ultimo attacco dell’Oscuro (Ben Barnes) e in grado di riuscire a trovare gli altri amplificatori necessari per chiudere La Faglia.

Tenebre e ossa.

Tenebre e ossa. 21 Laps Entertainment.

Ovviamente l’Oscuro non è morto, ma anzi è tornato nel regno dei vivi più potente e arrabbiato che mai, pronto per riprendersi quel che gli è stato tolto.
Simultaneamente, a Ketterdam, il capobanda Kaz (Freddy Carter) assieme all’assassina Inej (Amita Suman) e all’eclettico Jesper (Kit Young) stornano a casa per trovare solamente un mucchietto di ceneri ad aspettarli.
Il club di Kaz gli è stato tolto, così come la clausola di Inej che le avrebbe permesso finalmente di essere libera.

Nuovi personaggi e nuove dinamiche – Tenebre e ossa, la recensione

I difetti di questa seconda stagione risiedono tutti in elementi narrativi in cui siamo incappati già precedentemente e che caratterizzavano – in modo sia positivo che negativo – la prima stagione. A continuare ad essere la punta di diamante della serie è la struttura corale che si arricchisce di ulteriori personaggi ben scritti e intriganti. È il caso dei fratelli Kir- Bataar e del corsaro Nikolai.
Dopo la presentazione di personaggi più classici (Mal e l’Oscuro in particolare) lo showrunner esplora nuovi character, più particolari e tratteggiati che risollevano i tempi morti, specialmente le prime puntate che faticano un po’ a decollare.

Tenebre e ossa.

Tenebre e ossa. 21 Laps Entertainment.

Se nella prima stagione Alina e il suo destino la facevano da padrone, qui la scena viene rubata principalmente da i Corvi.
Le intenzioni iniziali dell’autrice, con questa serie tv, è unire i suoi romanzi in un unico universo narrativo. Un’idea vincente visti i buoni risultati riscontrati soprattutto con i Corvi che qui vengono elevati e si scoprono i loro background tutti dal retrogusto amaro dell’abbandono. Storyline interessanti che non sono supportate dalla trama centrale che coinvolge Alina che, purtroppo, passa in fretta in secondo piano.

Tropi narrativi sfruttati a dismisura – Tenebre e ossa, la recensione

Un discorso similare va fatto anche per i tropi fantasy che vengono sfruttati nuovamente, in particolare per cercare di arricchire Alina e tutto quello che la riguarda, con risultati altalenanti. Tenebre e ossa si rifà direttamente alla tradizione fantasy: una protagonista senza grandi talenti che si scopre essere l’unica chiave per fermare il villain centenario di cui si innamora, la storia di due amici d’infanzia che tocca vette romantiche, la provenienza di Alina e i suoi tratti che la rendono fonte di scherni e discriminazioni.

Tenebre e ossa.

Tenebre e ossa. 21 Laps Entertainment.

In tutto questo non c’è nulla di nuovo, ma gli elementi erano ben dosati anche a discapito di rovinare l’effetto sorpresa: l’Oscuro era troppo perfetto per non poter essere il villain della fiaba.
In questa seconda stagione si ricorre nuovamente a schemi e caratteristiche narrative sfruttate più e più volte, ma – al contrario di come era accaduto in precedenza – non c’è nulla che mitighi la noia che giunge di tanto in tanto. 

Quando le storie d’amore rovinano la storia – Tenebre e ossa, la recensione

Un esempio già accennato è questo bisogno di coinvolgere Alina in più relazioni sentimentali, tutte che seguono stereotipi e non supportati da una scrittura che le renda autentiche.
A partire da Mal, il migliore amico gentile e che la difende ad ogni costo, ma troppo scialbo per poter veramente gareggiare con il fascino tenebroso dell’Oscuro (che continua a chiamarla “la mia Alina” con un misto di odio e possessività) o il carattere brillante di Nikolai.

Tenebre e ossa.

Tenebre e ossa. 21 Laps Entertainment.

Tropi che non sono in questo caso utilizzati per semplicità o per richiamare alla memoria prodotti di genere simili, ma più per pigrizia e voglia di andare sul sicuro. Certi errori sono infatti commessi solamente con Alina, come se chi è alla scrittura avesse paura che non sia una protagonista abbastanza interessante o che questo serva per richiamare l’attenzione di un target ben preciso.
Un errore banale (già visto in Mercoledì, ad esempio) che poteva essere facilmente evitato così come sono riusciti a scrivere in modo brillante la relazione tra Jesper e Wylan – appena conosciuti eppure più convincenti – o la storyline ricca di fascino tra Kaz e il suo Spettro.

In conclusione – Tenebre e ossa, la recensione

Per riassumere, quest’ultima stagione di Tenebre e ossa – che si conclude con un nuovo cliffhanger che lascia presagire un probabilissimo terzo capitolo – riconferma le impressioni iniziali, ma al contempo fa un passo indietro nel riuscire ad essere una serie che verrà lodata nel lungo periodo. E va bene così.
Anche a livello estetico Tenebre e ossa non fa un lavoro egregio, soprattutto per quanto riguarda la CGI non sempre ben riuscita e i costumi anch’essi delle volte fin troppo raffazzonati. Eppure riesce nel suo intento: quello di intrattenere.

Questo risultato è garantito dall’idea di partenza di non prendersi troppo sul serio, sul voler fare una serie leggera perfetta per essere vista la sera piuttosto che un prodotto di nicchia che lavora su molteplici livelli come lo è The Last of Us o House of the Dragon. Eppure basterebbe aggiustare un po’ il tiro (e magari non voler trovare a tutti i costi un fidanzato alla protagonista di turno) per confezionare una serie ben fatta e intrigante.

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Tenebre e ossa 2

Voto - 6

6

Lati positivi

  • I Corvi e la storyline dei loro personaggi
  • L'Oscuro continua ad essere un villain intrigante

Lati negativi

  • I troppi interessi amorosi di Alina sono scritti in modo sbrigativo e seguono troppo gli stereotipi
  • La CGI e i costumi non sempre sono ben realizzati

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