Terrifier 3: la recensione del nuovo capitolo della saga slasher di Damien Leone
Brutale, fantasioso, cattivissimo: con Terrifier 3 Damien Leone consacra Art the Clown a icona horror e porta al cinema un instant cult di puro orrore
Dopo essere apparso nei cortometraggi The 9th Circle (2008) e Terrifier (2011) e ancora nell’antologia All Hallow’s Eve (2013), Art the Clown – il serial killer sadico, brutale e silenzioso vestito da pagliaccio partorito dalla mente di Damien Leone – diventa protagonista del primo lungometraggio a lui interamente dedicato, Terrifier. Correva l’anno 2016 e, dopo essere stato interpretato da Mike Giannelli nei corti e nell’antologia, è il caratterista David Howard Thornton a raccogliere il testimone. Horror indipendente, underground e a bassissimo budget, Terrifier diventa un piccolo instant cult per gli amanti del genere slasher ad alto tasso di gore e il passaparola si diffonde. Il successo, sebbene ancora abbastanza di nicchia, porta Damien Leone a realizzare un secondo capitolo, Terrifier 2 (2022), che a fronte di un budget contenuto – in buona parte racimolato grazie al crowdfunding – incassa oltre 10 milioni di dollari solo nella sua corsa al botteghino statunitense. Due anni più tardi ecco che Terrifier 3 diventa realtà.
Con un budget notevolmente più sostanzioso, Terrifier 3 segna la consacrazione della saga e del suo villain già iconico che ora guadagna un posto nell’olimpo da incubo delle leggende del genere, accanto a Jason Vorhees, Michael Myers, Freddy Kruger e Leatherface. Il terzo capitolo del franchise – scritto, diretto, prodotto e montato da Damien Leone – arriva per la prima volta al cinema anche in Italia, in anteprima per Halloween il 31 ottobre e in tutte le sale dal 7 novembre grazie a Midgnight Factory, etichetta di Plaion Pictures. E lo diciamo sin da subito, questo nuovo (e non ultimo!) capitolo è nettamente superiore ai due precedenti, nonché molto più brutale e violento rispetto ai predecessori e a buona parte degli horror arrivati sul grande schermo negli ultimi anni. Un salto di qualità e un cambio di atmosfere, con Art the Clown che dopo essere entrato nell’iconografia horror legata ad Halloween ora è pronto a conquistare il Natale. Prima di passare alla recensione di Terrifier 3 vediamo qui di seguito la sinossi ufficiale.
Creduto morto dopo il massacro avvenuto cinque anni prima, lo spietato Art il Clown torna a seminare il terrore durante il periodo più magico dell’anno, proprio quando Sienna e Jonathan – sopravvissuti al folle killer – si accingono a celebrare il Natale, convinti ormai di essere fuori pericolo. Art però, nei panni di Babbo Natale, è pronto a regalare nuovi incubi agli abitanti di Miles County e a dimostrare che nessuna festività è al sicuro
Indice:
- It’s a Terrifier Christmas
- Terrifier 3 alza il livello su tutti i fronti
- Più grande, più audace, molto più cattivo: tra fantasia sfrenata e orrore puro Damien Leone firma un instant cult
It’s a Terrifier Christmas – Terrifier 3 recensione
Terrifier 3 cambia scenario, non tanto a livello di luoghi – siamo sempre in quel di Miles County – quanto a livello di festività e quest’anno sarà davvero un Terrifier Christmas. Damien Leone alza l’asticella e confeziona quello che, senza troppa paura di essere smentiti, diventerà probabilmente un irrinunciabile horror natalizio da qui a venire, nonostante la distribuzione strategicamente corretta nel periodo della spooky season. L’atmosfera calda e accogliente del periodo più magico dell’anno ci travolge sin dalla famigerata scena di apertura, quella che, per intenderci, pare abbia provocato malori e nausea al pubblico delle anteprime. Una bella casa accogliente decorata con tante lucine colorate e una famigliola in trepidante attesa che non ha la minima idea di quel che l’aspetta sotto l’albero. Qui ci fermiamo per non rovinare l’agghiacciante “sorpresa”, ma sappiate che il mood è settato di prepotenza sin dalla primissima sequenza.
Il contrasto tra le atmosfere natalizie e una brutalità come difficilmente è stata servita prima d’ora al pubblico mainstream sul grande schermo ha un effetto straniante, morbosamente divertente e che ci porta in più di un momento a domandarci non tanto cosa stiamo guardando ma perché lo stiamo facendo. La reputazione di Art the Clown è già ben nota, ma vederlo indossare i panni di Babbo Natale aumenta esponenzialmente l’effetto della mattanza che sappiamo verrà imbandita su una tavola ben apparecchiata con tutto quello di più atroce uno slasher coi fiocchi può avere in serbo.
Terrifier 3 alza il livello su tutti i fronti
Il salto di qualità è evidente su tutti i fronti, a cominciare dalla scrittura, sia sul versante storia sia per quel che riguarda i personaggi. Il primo Terrifier, pur diventato un cult, non ha chissà quale trama ed è più che altro un susseguirsi di violenze atroci perpetrate dal malefico Art senza grande preoccupazione per la qualità della narrazione. Il secondo capitolo ampia le premesse, introduce la final girl Sienna (Lauren LaVera) e imposta la mitologia legata ad Art, ma dilata fin troppo nei tempi le svolte di una trama che ha ancora i contorni di un pretesto per mettere in scena la mattanza. Terrifier 3 – corposo ma più asciutto nel minutaggio rispetto al capitolo 2 – è un film molto più attento alla parte narrativa, che dà spessore all’arco evolutivo di Sienna, amplia la lore di Art virando senza timori verso il paranormale (ma mantenendo quell’alone di mistero che contribuisce a rendere questo personaggio così morbosamente affascinante) e ha una trama che, salvo qualche perdonabile incongruenza, è piuttosto solida.
Il personaggio di Victoria Hayes (Samantha Scaffidi) acquisisce a sua volta maggior importanza e in generale ogni singola figura ha una sua caratterizzazione, anche se compare per una manciata di minuti. Una caratterizzazione schematica ma forte – che spesso manca ai personaggi minori nelle saghe slasher -, che ce li fa piacere e ci fa entrare in empatia. E a proposito di empatia, quella con Sienna qui diventa totale, grazie all’approfondimento per nulla superficiale sul suo trauma e alla scoperta di quello che è stato il passato della ragazza, che vediamo in alcuni flashback ancora bambina insieme a suo padre. Damien Leone fa passare circa metà film prima di far incontrare di nuovo Sienna e Art, impostando un’atmosfera di tensione crescente e creando un clima di attesa anch’esso in crescendo. Nel mezzo c’è tutto il tempo per Art di dare sfogo alla sua furia con gli omicidi più brutali e scioccanti mai visti non solo all’interno della saga ma anche all’interno del circuito di distribuzione mainstream negli ultimi tempi.
Più grande, più audace, molto più cattivo: tra fantasia sfrenata e orrore puro Damien Leone firma un instant cult – Terrifier 3 recensione
Terrifier 3 è a mani basse il capitolo più violento di una saga che già dall’inizio non andava certo per il sottile quanto a efferatezza. Gli omicidi – a cominciare dall’introduzione – sono uno più cattivo, fantasioso e raccapricciante dell’altro. Ogni volta che ci ritroviamo a domandarci se siamo arrivati alla scena più scioccante del film, Damien Leone ci sorprende con una trovata ancor più brutale, ripresa nella maniera più grafica e viscerale possibile e con effetti pratici impeccabili. Già nei primi due film orrore ed elementi comici andavano a braccetto; Terrifier 3 non fa eccezione ma in questo terzo capitolo vi è uno strato ulteriore, con un’inquietudine di fondo che somiglia molto alla tristezza. In altre parole partecipiamo emotivamente e l’utilizzo della comicità grottesca acuisce il senso di disagio, potenzia l’orrore con un effetto straniante.
David Howard Thornton è ancora una volta perfetto nei panni di Art the Clown. Le movenze, la mimica facciale perfida e beffarda e il mutismo totale hanno fatto di Art un villain tra i più spaventosi degli ultimi tempi, ma è David Howard Thornton ad averlo reso un’icona. E se Thornton ha fatto di Art una leggenda dell’horror, Lauren LaVera ha reso la sua Sienna una final girl coi fiocchi. Terrifier è la saga di Art, ma questo terzo capitolo, per certi versi, è il film di Sienna. Avere un film estremo come questo in sala nel circuito mainstream non era affatto scontato e il fatto che negli Stati Uniti stia incassando molto bene è davvero notevole. Terrifier 3 (qui il trailer) arriverà in anteprima il 31 ottobre per poi uscire in tutti i cinema il 7 novembre. Il nostro consiglio è quello di non perdervelo, soprattutto se siete spettatori “preparati” e amanti di questo genere così particolare. Se siete in cerca di un horror come tanti per passare la serata, invece, questo potrebbe non essere il film per voi. Astenersi deboli di stomaco.
Terrifier 3
Voto - 8
8
Lati positivi
- Il salto di qualità su tutti i fronti tra una maggior attenzione al ritmo e alla storia, l'arco narrativo di Sienna e l'arricchimento della mitologia di Art the Clown
- Gli effetti pratici e il trucco
- Le interpretazioni di David Howard Thornton e Lauren LaVera
- La brutale (e cattivissima) fantasia delle scene splatter, sempre più cruente
Lati negativi
- Qualche incongruenza in determinati passaggi della storia