Tetris: recensione del film Apple TV+ con Taron Egerton
La star di Kingsman è protagonista di questa curiosa storia sulla nascita del videogame famoso in tutto il mondo
La nascita e la diffusione di uno dei videogiochi più famosi al mondo rappresentano una storia davvero curiosa e singolare, perfetta per un film, visto anche il contesto da guerra fredda circostante. Ed è questo il fulcro del lungometraggio diretto da Jon S. Baird, Tetris, di cui vi presentiamo la recensione. Il film, disponibile su Apple TV+ dal 31 marzo, racconta infatti la storia del celebre videogame, dalle sue origini sovietiche fino alla quasi paradossale battaglia per i suoi diritti legali e alla sua tormentata distribuzione. L’aspetto caratterizzante di questa vicenda è senz’altro il periodo storico: siamo infatti nel 1985, ancora in un clima da guerra fredda, in cui una semplice acquisizione dei diritti di un videogioco da parte degli americani appare ai sovietici come una pericolosa falla nell’Unione che potrebbe contribuire al suo imminente collasso.
Una storia a tinte thriller in cui si ritrova invischiato l’imprenditore di origini olandesi Henk Rogers, interpretato dal giovane, bello e talentuoso Taron Egerton, attore sempre più in ascesa a partire dal grande successo della saga di Kingsman. Alla regia di Tetris troviamo invece lo scozzese Jon S. Baird, che qualche anno fa ha diretto l’apprezzato Stanlio & Ollio con Steve Coogan e John C. Reilly. Mescolando il biopic con il ritmo serrato di una tipica spy story, Tetris riesce a rendere appetibile, appassionante e interessante una storia che sulla carta poteva catturare l’attenzione di pochi spettatori. Bilanciando un lato pop, dato da celebri brani dell’epoca e vivaci giochi grafici, con osservazioni sul Comunismo di fine anni Ottanta destinato a crollare, il film (qui il trailer) riesce sorprendentemente a intrattenere e a far riflettere, aggiungendosi agli altri prodotti di qualità di Apple TV+.
Indice
La trama – Tetris recensione
Protagonista di Tetris è l’imprenditore di origine olandese Henk Rogers (Taron Egerton), il quale è cresciuto negli Stati Uniti, ma vive a Tokyo con sua moglie e sua figlia. Nel tentativo di proporre un nuovo gioco di scacchi a una fiera di videogame a Las Vegas, Henk si imbatte in Tetris, un gioco semplice ma stimolante. Intuendo che possa diventare un grande successo e scoprendo che nessuno ne ha comprato i diritti in Giappone, decide di proporre una partnership a Nintendo, acquisendo i diritti del gioco per una nuova consolle portatile, il Gameboy.
L’operazione non si rivelerà tanto semplice, dato che parte dei diritti sembra essere posseduta da altri uomini d’affari. Questi sono Robert Stein (Toby Jones), che scova i giochi più interessanti creati nell’Europa dell’Est, e Robert Maxwell (Roger Allam), proprietario di un vasto impero di telecomunicazioni. Henk comprende che la soluzione migliore al problema è volare in Unione Sovietica per incontrare il creatore di Tetris e contrattare direttamente con i sovietici. Qui Henk dovrà affrontare una spietata battaglia con i suoi rivali in affari, ma anche con i paradossi e le contraddizioni del Comunismo, che alla fine degli anni Ottanta è a un passo dalla distruzione.
Tra biopic e spy story
Tetris non è una origin story del videogame, ma il racconto di come è stato commercializzato, un racconto fatto di numerosi intrighi, personaggi senza scrupoli e articolati sotterfugi. Una storia che si presta benissimo a diventare materiale per una spy story con un’ambientazione storica più che azzeccata. Lo sceneggiatore Noah Pink riesce in questa impresa, rispettando tutte le regole del genere cinematografico (divertendosi anche a mescolarle con altro) e delineando un personaggio interessante come quello di Rogers. Il protagonista è un uomo d’affari dal cuore d’oro, energico e carismatico, ma deciso a fare la cosa giusta e a ottenere quanto desidera in modo onesto. Ovviamente l’obiettivo sono i soldi, questo non si nasconde, e il personaggio è disposto a mettere a repentaglio la sua vita pur di raggiungere lo scopo prefissato.
Puntando a realizzare principalmente un’opera di intrattenimento e a mettere in risalto il grottesco e l’assurdo che si celano in questa storia, Baird e Pink si sbizzarriscono con un mix di generi che finisce per essere uno degli elementi identitari di Tetris e anche uno dei suoi pregi. In un equilibrio quasi armonico convivono infatti il biopic, la spy story, il thriller finanziario, il dramma familiare e la commedia. Scene d’azione si mescolano a inserti da videogame, con la grafica 8-bit che vivacizza le sequenze adrenaliniche. Inoltre il film si articola in livelli, proprio come se fossimo in un videogame. Un modo giocoso e intelligente per raccontare una vicenda storica dai risvolti grotteschi, e quindi il più adatto alla situazione.
Regia e cast – Tetris recensione
Elementi positivi si trovano anche nel lavoro del cast e del regista. Taron Egerton è perfetto nel ruolo, fa emergere tutte le caratteristiche del suo personaggio, regalandoci un’apprezzabile performance immersiva. Con questa prova Egerton si riconferma un attore versatile, in grado di mostrare le sue abilità sia nei momenti comici sia in quelli drammatici. Convincenti anche le performance degli altri attori, dai più noti Toby Jones e Roger Allam ai meno famosi Nikita Yefremov, Oleg Shtefanko, Igor Grabuzov e Sofia Lebedeva. La regia di Jon S. Baird, invece, è attenta a valorizzare la ricostruzione d’epoca, a mettere in contrasto la vivacità della grafica 8-bit con i giganti e tristi palazzi sovietici e a regalarci un po’ di nostalgia anni Ottanta (accompagnata da famosi brani molto amati del periodo).
Per concludere questa recensione di Tetris, il film si rivela vincente nel regalare intrattenimento da una vicenda che poteva interessare a pochi, mettendo in gioco personaggi interessanti e sottolineando perfettamente il grottesco e l’assurdo che si cela in questa sfida tra americani e sovietici non su questioni militari, ma su un banale videogame. Non c’è solo desiderio di far divertire e abbagliare lo spettatore con materiale pop, ma anche l’intento di mostrare le contraddizioni del comunismo e i mali del capitalismo. L’esagerazione si può trovare sul convincimento che Tetris abbia contribuito alla fine dell’Unione Sovietica, ma questo fa parte di una spettacolarizzazione e rielaborazione degli eventi storici reali e in parte lo si può perdonare.
Tetris
Voto - 7
7
Lati positivi
- La capacità di rendere appetibile e interessante al grande pubblico una storia vera che poteva interessare a pochi
- Il mix di generi e i giocosi inserti visivi
- La performance di Taron Egerton
Lati negativi
- Esigenze di spettacolarizzazione che riscrivono la storia in modo un po' esagerato