The Consultant: la recensione della serie Prime Video con Christoph Waltz
Su Amazon Prime Video arriva una serie dark comedy dal creatore di Servant sul mondo del lavoro trainata dal premio Oscar Christoph Waltz
Da venerdì 24 febbraio è disponibile, nel catalogo di Amazon Prime Video, The Consultant (qui il trailer), nuova serie dal creatore di Servant Tony Basgallop tra dark comedy e thriller in 8 episodi della durata di 30 minuti circa ciascuno. Protagonista, nei panni del consulente che dà il titolo allo show, è Christoph Waltz, un attore che ha nel curriculum, fra i vari riconoscimenti, qualcosa come due premi Oscar e 2 tre Golden Globe. Basgallop, anche autore dello script e produttore, firma la sceneggiatura adattando per il piccolo schermo l’omonimo romanzo del 2015 di Bentley Little. The Consultant è una serie che tra svolte inaspettate, trovate sopra le righe, ritmo sostenuto e personaggi spiazzanti, esplora da una prospettiva tutta particolare le complesse dinamiche del mondo del lavoro contemporaneo.
Quanto un nuovo consulente, (Regus Patoff), viene assunto con il compito di migliorare le attività della CompWare, compagnia di gaming basata su app, i dipendenti si trovano a far fronte a nuove esigenze e sfide che mettono tutto in discussione… Comprese le loro vite. Così recita la breve sinossi ufficiale della serie, il cui cast comprende anche Nat Wolff (Craig), Brittany O’Grady (Elaine) ed Aimee Carrero (Patti). Tra i registi anche Matt Shakman, Daniel Attias e Karyn Kusama.
Indice:
- Il lato oscuro del lavoro
- Una dark comedy che fa dell’estremo la sua cifra stilistica
- Intrattenimento e ritmo perfetti per il binge watching
Il lato oscuro del lavoro – The Consultant recensione
Regus Patoff è fatto della stessa sostanza di cui sono fatti gli incubi di ogni lavoratore. E The Consultant, con un artificio narrativo tanto interessante quanto piuttosto inconsueto, non fa nulla per coprire o mascherare gli aspetti più disturbanti e assurdi del suo protagonista. Il consulente arriva, come una sorta di versione deviata di Mary Poppins, quando c’è più bisogno di lui. La nanny più amata della storia del cinema aveva il compito di supportare una famiglia, Patoff ha quello di salvare un’azienda, risanandone i bilanci e migliorandone l’assetto. Poco importa che non abbia idea, per sua stessa candida ammissione, di cosa quella stessa azienda produca.
Impeccabile nel suo completo scuro, apparentemente cordiale e affabile, appena messo piede nel suo ufficio mette subito in chiaro una cosa: come nuovo boss di una nave sul punto di affondare ha carta bianca su tutto. Annusa (letteralmente) i suoi dipendenti, non si fa scrupoli a violare la loro sfera privata, opera tagli al personale nel modo più (politicamente) scorretto possibile. Stravolge l’assetto dell’azienda, ne sconvolge equilibri e gerarchia, prende il controllo della vita del personale. In particolare di quelle di Craig ed Elaine, gli altri due punti cardine della storia. Tramite le dinamiche fra i tre, Tony Basgallop mette a nudo il lato oscuro dell’ambiente di lavoro, estremizzandone ogni aspetto fra colpi di scena e trovate talmente inverosimili da non aver bisogno di essere giustificate in alcun modo.
Una dark comedy che fa dell’estremo la sua cifra stilistica – The Consultant recensione
Nonostante nel corso degli otto episodi non manchino spunti thriller e derive piuttosto inquietanti, The Consultant ha i modi, i tempi e l’anima della commedia. Una dark comedy, certo, ma tutto (o quasi) si gioca sulla chiave dell’intrattenimento. Il discorso – pur serio, a una lettura profonda – sulle dinamiche lavorative attuali (ovviamente estremizzate, come nella tradizione della satira) è portato avanti senza alcuna seriosità. Ed è questo l’elemento vincente. Ogni singolo elemento, poi, è coerente con l’obiettivo: dalla scrittura al ritmo passando per le interpretazioni.
La trama è tutto sommato essenziale, The Consultant non gioca mai a carte coperte e non nasconde alcun indizio, né sul suo personaggio principale né sugli sviluppi della storia. Eppure i colpi di scena funzionano e ci troviamo naturalmente catturati in una narrazione che fa del sopra le righe la sua cifra stilistica principale. È una lettura estrema che funziona quella di Basgallop sull’abuso di potere, l’ambizione, la manipolazione. Una lettura che non si invischia in moralismi, mentre la sceneggiatura fa un bel lavoro quanto a sviluppo dei personaggi. Se il Regus Patoff (divertitevi a scoprire l’origine di questo buffo nome) di Christoph Waltz è il cardine della storia, il personaggio affidato alla brava Brittany O’Grady è quello con l’evoluzione più interessante.
Intrattenimento e ritmo perfetti per il binge watching
The Consultant intrattiene a dovere ed è perfetto per gli amanti della fruizione compulsiva, altrimenti detta binge watching. Un episodio tira l’altro, complici la breve durata di ciascuno di essi e un ritmo sostenuto. Chi fosse alla ricerca di un thriller a tinte forti – nonostante le tinte forti qua e là non manchino – potrebbe rimanere deluso e va detto che non tutti i personaggi secondari funzionano e alcune storyline non riescono ad inserirsi in maniera compiuta nell’amalgama della storia.
Christoph Waltz, manco a dirlo, porta in scena il suo inquietante consulente in maniera perfetta. Regus Patoff è un concentrato di manie, di tic e ossessioni che l’attore fa sue arricchendole col fascino e il magnetismo che lo contraddistinguono. Misterioso, perfido e grottesco, Patoff domina ogni scena e la scrittura è così centrata ed efficace che la sua ombra aleggia nella storia anche quando il personaggio non è in scena. Come accade, del resto, per ogni iterazione del Male che si rispetti.
The Consultant
Voto - 7
7
Lati positivi
- Una dark comedy ben scritta e ad alto tasso di intrattenimento sui lati oscuri del mondo del lavoro contemporaneo, tra abuso di potere, manipolazione ed ambizione
- Christoph Waltz è perfetto nel ruolo dell'inquietante consulente protagonista
Lati negativi
- Alcune storyline non riescono ad inserirsi in maniera compiuta nell'amalgama della storia