The Crown 6: recensione della prima parte dell’ultima stagione della serie Netflix
Inizia la stagione conclusiva di una delle serie più acclamate da pubblico e critica
The Crown 6 recensione. Si conclude così il progetto dedicato alla famiglia reale inglese nato dalla penna di Peter Morgan, che ha deciso di dividere questa ultima in due parti, con la seconda disponibile dal prossimo 14 dicembre. Se le prime stagioni si erano focalizzate sulla vita della Regina Elisabetta II – dalla sua ascesa al trono ad appena 25 anni – già dalla quarta il focus, come era inevitabile, si è spostato sul matrimonio tra il Principe Carlo e la Principessa Diana. E infatti questi primi quattro episodi della sesta stagione sono interamente dedicati a lei e al periodo immediatamente precedente all’incidente in cui rimarrà vittima.
Nel cast Imelda Staunton nei panni della Regina, Jonathan Pryce come il Principe Filippo e naturalmente Dominic West ed Elizabeth Debicki come Carlo e Diana. È quindi chiara l’intenzione di focalizzarsi su quest’ultima e chiudere la sua storia per poi procedere con la narrazione fino agli anni 2000 e concludere la serie. La morte della Regina ha spinto Morgan a riscrivere gli episodi finali ma non ha cambiato la sua idea su quali eventi includere e quali no. Scopriamo cosa ha funzionato in questa prima parte di stagione di The Crown 6 e cosa invece ha stonato, continuando un po’ il distacco che era già iniziato con la stagione precedente (qui la nostra recensione).
Indice:
The Crown 6 recensione: Pace
Con una cura che più cinici potrebbero definire quasi ossessiva, questi quattro episodi si concentrano sulle ultime settimane dell’ex Principessa del Galles. Finalizzata ufficialmente la separazione dal Principe Carlo, Diana cerca di ritrovare un suo equilibrio e vivere una nuova fase della sua vita. Accetta l’invito di Mohamed Al Fayed a trascorrere del tempo con lui e la sua famiglia nella sua casa al mare, lasciandola poi sola con il figlio Dodi. Vacanza che permette a Diana di trascorrere del tempo con William e Harry prima della loro partenza per la fredda e umida Scozia, e conoscere meglio Dodi con cui inizia una frequentazione.
Nel frattempo tra Balmoral e Londra la famiglia reale trascorre l’estate a fare i conti con la visibilità sempre più opprimente di Diana sui giornali. Carlo cerca disperatamente di ottenere l’approvazione per Camilla sia da parte degli inglesi che della madre, ma senza grandi risultati. La Regina invece è sempre più scossa dalle conseguenze di questo divorzio che ha messo in crisi la solidità della casa reale. Ben presto però tutti si ritroveranno in balia di un evento di portata unica che per una volta non hanno avuto modo di prevedere e programmare.
The Crown 6 recensione: La Stampa
È tristemente inevitabile associare a Diana anche la stampa inglese e il rapporto ossessivo che ha avuto con lei, cosa che la serie non si sottrae dal raccontare. Il secondo episodio ci invita infatti a riflettere sul ruolo delle fotografie e dei fotografi. Connessa all’uso del mezzo ci sono anche le sue conseguenze, con foto di Diana in vacanza pagate profumatamente dagli spietati tabloid inglesi che vi costruivano intorno una narrazione fittizia, lucrando sulla sua vita. L’evoluzione del fotografo che passa da un ruolo decoroso a quello di spudorato sciacallo e procacciatore della situazione perfetta. E sono proprio i cosiddetti paparazzi ad aver reso impossibile la vita – soprattutto a Parigi – a Diana fino a seguirla con i motorini ad ogni suo spostamento.
La follia e l’isteria che si è generata intorno alla sua presenza non è stata sufficiente per intervenire e impedire che accadesse ogni volta. Una follia che ha persino sospeso l’attenzione su tutte le sue attività di beneficienza che invece avrebbero trovato nei giornali il giusto spazio. Ed è poi sempre sui tabloid – campo di battaglia già frequentato – che si svolge un nuovo capitolo della contesa tra Diana e Carlo. Quest’ultimo cerca in tutti i modi di dare il giusto spazio a Camilla, fallendo si trova rispondere allo sfarzo e inadeguatezza con compostezza e principi. L’unica cosa che però entrambe le parti non hanno compreso è che la notorietà non sempre garantisce apprezzamento e consacrazione.
The Crown 6 recensione: Maternità
Il rapporto tra la famiglia reale e Diana non è mai stato dei migliori. Un carattere troppo sensibile per piegarsi – passatemi il termine – occupare il suo posto a palazzo e seguire i rigidi protocolli. Anche dopo il divorzio però – e quindi tecnicamente non più legata a loro – la famiglia reale si aspetta un comportamento consono dalla madre del futuro re. È qui che la serie torna a tracciare un nuovo parallelismo proprio sul ruolo di madre. Nella quarta stagione accadde tra Elisabetta e la Margaret Tatcher di Gillian Anderson come madri diverse, oltre che come donne. Lungi da me dal giudicare Elisabetta, anche in questi primi episodi si parla di questo e il paragone torna tra Diana come madre – il solo ruolo che la ha davvero dato gioia – ed Elisabetta come madre della Nazione che ha bisogno di essere confortata davanti alla devastante perdita di Diana stessa. Non a caso Carlo è quello che lo ribadisce alla madre: “Diana ha dato al popolo ciò di cui avevano bisogno, anche solo la conferma che dolore e tristezza non fanno discriminazioni che soffre anche chi gode di bellezza e privilegi”
Non è ovviamente una competizione perché non esiste una madre migliore di un’altra, esistono le donne con le loro scelte perfettamente legittime. Eppure emergono nuovamente poca sensibilità, e poca empatia che se invece si mostrassero farebbero percepire Elisabetta più vicina al popolo. Io credo che il discorso non sia mai stato così semplice, sebbene la serie abbia avuto fin da subito lo scopo di rendere questi personaggi più accessibili. Se si è disposti a riflettere e non giudicare in fretta, Elisabetta è distaccata sia per una questione di carattere ma anche per il modo in cui è stata cresciuta. L’idea – ormai obsoleta – dei reali come incarnazione del divino ha plasmato la sua personalità ma qui sta la chiave. Ora che i tempi sono cambiati la monarchia e l’idea del monarca deve e può cambiare. Lei come sempre ha trovato il suo modo per gestire il decoro e l’emotività allo stesso tempo, rimanendo amata dal suo popolo.
The Crown 6 recensione: Un capitolo si chiude
Prima di concludere la recensione di The Crown 6 credo sia giusto dedicare qualche parola al rapporto tra Diana e Carlo. Dipinto in modo molto controverso nelle stagioni precedenti, in questa sembra aver raggiunto un’apparente tregua. C’è però una rappresentazione troppo distaccata di Carlo dal passato; che sia un’edulcorazione o un altro tentativo di renderlo più vicino al popolo con sentimenti comuni o magari solo una proiezione di ciò che ci si aspetta da lui nell’immagine che il pubblico si è costruita. The Crown è intrattenimento nella sua forma più qualitativamente valida e non fallisce. In questo è stato bravissimo Dominic West nel dare rappresentazione a sentimenti che di Carlo non si dovrebbero vedere; eccellente Elizabeth Debicki che sebbene riproduca un po’ troppo marcatamente il modo di parlare di Diana, ci permette di ritrovarla nei gesti, negli sguardi e soprattutto nella postura. Performance che mettono un po’ in ombra quella di Imelda Staunton che riesce però con dignitosa compostezza a dare voce alla sua Elisabetta.
Ottimo il lavoro con la fotografia e i colori; dall’azzurra e vivace estate di Diana, alle grigie e cupe Balmoral e Parigi, quest’ultima premonitrice di un evento che i primi tre episodi ci fanno percepire con angosciosa ansia. Una prima parte di stagione che si prende indubbiamente delle libertà e osa con un’espediente che già divide il pubblico. Nonostante lo spazio interamente dedicato a Diana va ammesso che The Crown non è più la stessa serie del passato; sarà forse per il focus su nuovi protagonisti, la storia stessa che gran parte del pubblico già conosce, o più semplicemente la sua naturale evoluzione verso la fine. Ha sempre bilanciato finzione e realtà storica mai schierandosi né dall’una né dall’altra parte, lasciando al pubblico l’ardua sentenza oltre che l’intrattenimento.
The Crown 6
Voto - 6.5
6.5
Voto
Lati positivi
- Stagione sempre qualitativamente ottima con fotografia e colori
- Eccellente performance di Elizabeth Debicki
- Diverse scene commoventi impostate con delicatezza e dignità
- Adeguata la scelta di affrontare la morte di Diana in modo diverso
Lati negativi
- Alcuni eventi si distaccano dalla realtà e potrebbero penalizzare alcuni personaggi
- Il personaggio di Carlo risulta a tratti incoerente