The Crown 6: recensione degli episodi finali della serie Netflix

Dopo sei stagioni e tre attrici che le hanno dato il volto si chiude la storia della Regina più longeva d'Inghilterra

The Crown 6 recensione. Dopo aver rilasciato i primi quattro episodi della sesta stagione lo scorso 16 novembre, The Crown 6 di cui vi proponiamo la recensione, si chiude con i suoi ultimi sei episodi. Se la prima parte di stagione è stata dedicata agli ultimi giorni della Principessa Diana, questa seconda parte torna a mettere al centro la Regina in una veste però nuova: quella di una semplice donna con insicurezze e timori. L’opposto di quella immagine a cui la serie ci ha da sempre abituati.

Una seconda parte che è anche un omaggio a come la storia è iniziata e che mostra anche le prime crepe della macchina monarchica e i dubbi che la attanagliano. Spazio alla crescita dei due principi William e Harry e il loro futuro; al rapporto tra Elisabetta e la sorella Margaret in uno degli episodi più belli della stagione. Sei episodi che hanno il sapore di un addio che risulta perfettamente coerente con il tono della serie. Scopriamone di più in The Crown 6 recensione.

Attenzione la recensione contiene alcuni spoiler 

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The Crown 6 recensione 3, Left Bank Pictures, Sony Pictures Television

Indice:

 

Trama – The Crown 6 recensione 

Dopo la morte della Principessa Diana William si prepara alla scelta dell’università. I primi eventi pubblici a cui prende parte hanno una risonanza inaspettata con orde di ammiratrici che lo attendono. Scelto il college di St Andrews vi incontra la giovane Kate Middleton che attira la sua attenzione, ricambiato. Harry invece è sempre più distante, trascurato e privo di un scopo – come ammette Filippo – il che lo porta a commettere errori. Carlo cerca di seguirli come può e si schiera tra i progressisti che suggeriscono una nuova strada per la monarchia, ma soprattuto attende con ansia la possibilità di sposare Camilla.

A Buckingham Palace invece la Regina si interroga sul suo Giubileo, sull’approvazione da parte del popolo, non solo per se stessa ma anche per tutta la monarchia. Gli inglesi sono stanchi di questa famiglia che costa tanto al paese e fa sempre poco? Si chiede se possa essere necessaria una riforma interna per stare al passo con i tempi seguendo i consigli del controverso nuovo Primo ministro Tony Blair. Al contempo però vive una crisi interiore e si confronta proprio con il tempo, quello che inizia a portarle via le persone più care ma che diventa anche un vecchio amico con cui ripercorrere gli anni della vita. È ora anche per lei di un bilancio e scegliere la direzione in cui procedere. 

Un incantesimo di immutabilità – The Crown 6 recensione 

Diverse volte nelle scorse stagioni la serie ha provato a rispondere alla domanda: perché esiste ancora la Monarchia? Istituzionalmente parlando non ha funzioni legislative ma solo di approvazione e supervisione. Nel sesto episodio – notando la popolarità del Primo Ministro Tony Blair – la Regina inizia a riflettere sulla necessità di una revisione interna dell’istituzione che incarna. L’immagine che emerge dai sondaggi non è molto lusinghiera e dopo un’attenta revisione di tutti i dipendenti della Corona la conclusione che ne trae è una sola: la modernità non è adatta per la Corona. Non serve guardare questa serie tv per comprendere l’impatto che la famiglia reale che ha sulla società – basti il solo successo che ha avuto –  è infatti ormai chiaro che se continua a ricevere approvazione è solo per ciò che rappresenta non perché abbia una funzione pratica. Ma allora come si spiega? 

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The Crown 6 recensione 5, Left Bank Pictures, Sony Pictures Television

La monarchia è un incantesimo, un mondo distante da quello reale – molte volte anche troppo – ma che in quanto tale attrae chi ne vive al di fuori. È chiaro i tempi sono cambiati, la funzione e l’immagine stessa della sovrana non sono più quelle di secoli fa, eppure il fascino rimane. Rimane la tradizione di cui si fa portatrice, l’aura di mistero che la avvolge e che aleggia al di la del cancello di Buckingham Palace. I fasti e i riti che protraggono l’essenza della monarchia ad un occhio pratico – e cinico – sono spese inutili, ma sono parte dell’identità inglese. L’essere immutabile nel tempo e non abbandonare la sua essenza in fondo è una forma di immortalità.

Passato e futuro – The Crown 6 recensione 

Il 2002 ha segnato per la Regina il Giubileo d’Oro ma è stato anche l’anno in cui ha perso la sorella Margaret e la Regina Madre. La serie ha dedicato –  purtroppo –  pochi episodi al rapporto tra sorelle uno tra i più belli è l’ottavo della prima stagione. Non avevano solo caratteri diversi ma un destino diverso nella storia e nonostante questo, nonostante diversi scandali di cui Margaret si è resa protagonista, non c’è mai stata una rottura definitiva perché per Elisabetta è sempre rimasta sua sorella. Un personaggio il suo profondamente complesso, quello di una donna eterna seconda che ha vissuto nell’ombra; un destino – quello dei secondogeniti – che sembra ripetersi di generazione in generazione. Le hanno dato il volto Vanessa Kirby, Helena Bonham Carter e Lesley Manville; ed è proprio quest’ultima la protagonista di uno degli episodi più toccanti di questa ultima stagione.

La Margaret piena di vita e di brio diventa impotente davanti al tempo e ai limiti del suo corpo. Con la loro perdita ad Elisabetta rimane solo Filippo, sua forza e sostegno, come era solita definirlo. Ed è proprio lui uno dei pochi, insieme a William, a notare il turbamento che vive in questi mesi. Così mentre con Filippo condivide l’agrodolce ricordo di un passato e la consapevolezza che i monarchi non sono immuni al tempo; con William emerge sia il suo lato più ironico e leggero, ma anche quello più vulnerabile e insicuro. Raramente se lo concede ma lo fa proprio con lui, consapevole del futuro che aspetta il nipote e per far comprendere a lui – e a noi – come in fondo dietro all’immagine di Regina c’è pur sempre una donna. 

The Crown 6 recensione 3

The Crown 6 recensione, Left Bank Pictures, Sony Pictures Television

“La donna che ho messo da parte” – The Crown 6 recensione 

L’episodio finale della serie è un lunga riflessione della Regina su due tematiche: la sua morte e l’abdicazione. Una scelta che non tutti gli spettatori possono apprezzare visto che Elisabetta avrebbe vissuto e regnato per altri diciassette anni. Ricordo sempre che la serie non è un documentario e ha nel suo punto di forza la drammatizzazione di queste figure storiche; ha funzionato perché ha scelto di far vedere i sentimenti, le debolezze, le insicurezze di una donna e di una famiglia che ha sempre vissuto protetta dietro i cancelli di palazzo. Raggiunge però l’apice quando mette al centro Elisabetta: la storia è partita con lei, la cui vita viene trasformata dalla consapevolezza di dover diventare Regina. È quindi umano dopo anni avere dubbi, una crisi da cui neanche lei può essere esente. I suoi rigidi e polverosi collaboratori – rigorosamente tutti uomini – le chiedono di preparare il funerale con tutti i dettagli, compreso dove pensa che possa avvenire la sua dipartita. Mentre Filippo si sente però galvanizzato dal tutto nel suo pragmatismo e desiderio di attività, Elisabetta ne rimane turbata. 

Con la richiesta dell’approvazione del matrimonio tra Carlo e Camilla, si affaccia anche l’idea dell’abdicazione. Ed è qui che si confronta con le due versioni di se più giovani, permettendo il ritorno  di Olivia Colman e Claire Foy. La prima le fa notare che non è poi così assurdo fermarsi e concedere spazio a Carlo, ma è la seconda a ricordarle perché deve continuare. Il motivo non è avidità ma senso del dovere, a soli 25 anni ha giurato fedeltà alla nazione per tutta la sua vita. In questa riflessione torna la domanda che forse ha smesso di chiedersi nel tempo: che ne è della donna che ha messo da parte? Quella Elisabetta Windsor che era prima di diventare Elisabetta Regina? Non c’è spazio per lei, non c’è da quando ha accettato questo compito e le due sono diventate una sola. Incarnazione della Corona che – come già detto sopra – è simbolo di tradizione, immutabilità e imparzialità. Una delle cose più difficili –  e per la quale da molti non è stata apprezzata – è stata proprio questa. Scegliere ora di fare un passo indietro sarebbe incoerente ed egoistico. 

Sleep Dearie, Sleep – The Crown 6 recensione 

Concludendo The Crown 6 recensione, questa seconda parte di stagione sembra aver funzionato più della prima. The Crown purtroppo non è più quella delle prime stagioni – che rimangono tra le migliori – ma una serie che si è evoluta seguendo il corso degli eventi. Il cambio di cast ha permesso di avere tre versioni dello stesso personaggio e tre attrici che hanno lasciato il segno in modi diversi, dando prova della complessità e delle potenzialità che questo racchiudeva. Claire Foy ha saputo far emergere l’emotività, la paure e le insicurezze di una giovane donna alle prese con un destino straordinario; Olivia Colman ha regalato una versione più composta e distaccata dietro cui ha permesso di poter leggere altro, e infine Imelda Staunton che, dopo l’iniziale limite di essere legata ad un altro personaggio, ha restituito una Regina consapevole di chi è stata e che riesce a far commuovere. 

The Crown 6 recensione...

The Crown 6 recensione…, Left Bank Pictures, Sony Pictures Television

La scrittura di Peter Morgan non delude ma lascia alcuni punti in sospeso, conferma la sua qualità che con una grande attenzione ai costumi, una regia e una fotografia impeccabile, regalano scene all’apparenza semplici ma preganti di significato. Un prodotto controverso a volte ma di grande intrattenimento e qualità che ha sempre conosciuto i suoi limiti, come la scelta di non proseguire la narrazione fino ad giorno d’oggi. Più di tutto però io l’ho sempre letto come un omaggio, un’ode ad una donna che si è sempre mostrata impeccabile e rigorosa, criticata ma anche tanto acclamata. Ha forse nascosto parti di se, ma ha lasciato un segno esattamente come la sua omonima che l’ha preceduta secoli fa, cristallizzandosi nella storia come Elisabetta II. La serie si conclude con un finale coerente e degno dell’essenza stessa della serie: composta ed elegante. 

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The Crown 6

Voto - 7

7

Voto

Lati positivi

  • Buone performance di Imelda Satunton e Lesley Manville
  • Interessanti le tematiche trattate e la qualità dei dialoghi
  • Ottimi costumi e fotografia
  • Conclusione in pieno stile della serie tv

Lati negativi

  • Alcuni personaggi non completamente delineati

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