The Devil’s Hour 2: la recensione della serie thriller di Prime Video

Dopo aver gettato le basi del suo universo sci-fi alla fine della prima stagione, la serie britannica con Peter Capaldi gioca apertamente col genere dando vita a un meccanismo narrativo affascinante e coinvolgente

Dal 18 ottobre torna su Prime Video la serie thriller/sci-fi The Devil’s Hour, con Jessica Raine e Peter Capaldi. Una seconda stagione di cinque episodi che, tra colpi di scena, premonizioni e paradossi temporali, riprende le fila dell’intricata narrazione della precedente annata espandendo il suo universo fantascientifico e la sua personale visione sui viaggi nel tempo verso nuovi, imprevedibili sviluppi.

Creata e scritta da Tom Moran e prodotta dallo Steven Moffat di Doctor Who e Sherlock, la serie, che per idee, suggestioni e complessità (si astengano gli spettatori distratti) non ha nulla da invidiare ad altri successi seriali come Dark, pare così mantenere una sua precisa originalità di fondo in grado di garantirle un suo spazio e una sua identità. Un ottimo prodotto di intrattenimento capace di mischiare sapientemente dramma famigliare e saga fantascientifica, suggestioni e generi differenti (dal poliziesco al thriller paranormale, dalla sci-fi all’horror), che sa sorprendere e coinvolgere chi ha la pazienza di avventurarvisi.

Indice:

Trama – The Devil’s Hour 2 recensione

Dopo incubi e allucinazioni, ricordi apparentemente impossibili e un costante senso di déjà vu, Lucy (Jessica Raine) prende finalmente coscienza di aver vissuto due vite parallele, quella in cui è un’assistente sociale madre del problematico Isaac (Benjamin Chivers) e quella in cui è una poliziotta single innamorata del collega Ravi (Nikesh Patel). Una vita alternativa, quest’ultima, in cui il misterioso Gideon (il Peter Capaldi di Doctor Who) non è intervenuto per salvare sua madre dal suicidio quando lei era piccola dando vita a due timeline autonome e ben distinte ma in grado, in qualche modo, di comunicare tra loro.

Decisa ad aiutare Gideon, ora fuggitivo, per sventare un terribile attentato, Lucy va così a vivere in una casa isolata, nel tentativo di attenuare i glitch tra le diverse linee temporali percepiti da Isaac (il figlio che, se Gideon non fosse intervenuto, Lucy non avrebbe mai avuto), e tentando, nel frattempo, di far ricordare a Devi la loro vita vissuta insieme in un’altra timeline. Ma il tempo stringe, il misterioso attentatore sembra imprendibile come un fantasma, e gli “slittamenti” di Isaac da una realtà all’altra sembrano sempre più frequenti e pericolosi.

The Devil's Hour 2 recensione

The Devil’s Hour. Amazon Studios

Eterni ritorni

“Non c’è inizio né fine. La vita è un disco graffiato che gira ancora e ancora. Ma non ti ricordi di aver già sentito la canzone. Perciò continui a ballare.” Era chiaro sin dalla prima stagione, sin da quella metafora usata dal misterioso Gideon per parlare di déjà vu, paradossi temporali e “ricorrenze”, come la vicenda di The Devil’s Hour non avrebbe potuto esaurirsi tanto facilmente. Troppi i misteri, i risvolti e i retroscena, del resto, perché la storia di Lucy, di suo figlio Isaac e di una realtà che pareva sgretolarsi davanti ai loro occhi, si potesse risolvere in un unico arco narrativo.

È così che i flashback, gli incubi ricorrenti e le visioni che infestavano la prima stagione trovano finalmente un senso compiuto e una loro precisa ragione d’essere in questa seconda annata che, dopo aver gettato le basi per una nuova e affascinante – seppur non particolarmente originale – filosofia sci-fi sui viaggi nel tempo, rincara la dose dividendo la narrazione in due differenti e alternative linee temporali.

The Devil's Hour 2 recensione

The Devil’s Hour. Amazon Studios

Tra genere e affetti

Dal viaggio nel tempo al multiverso, dunque. Ma è una trovata, quella di The Devil’s Hour 2, che decisamente poco ha da spartire con film marvel e affini. Perché nella serie creata da Tom Moran, a essere centrale resta sempre e comunque un privato vissuto nelle sue gioie e nei suoi dolori quotidiani e un gusto per il thriller e il poliziesco che qui si colora di nuove, inquietanti sfumature, sconfinando in riflessioni tutt’altro che banali su destino e libero arbitrio.

Se nella precedente annata infatti il motore del racconto era il mistero che circondava il presunto serial killer Gideon – in un’ambiguità di fondo che lasciava lo spettatore disorientato, incapace di capire se si trovasse di fronte a un semplice crime, a un thriller paranormale o a un vero e proprio horror – questa volta, a mistero risolto (o quasi), a essere al centro del racconto è una corsa contro il tempo (in tutti i sensi) per scongiurare una tragedia. L’occasione perfetta, insomma, per rimettere in campo il consueto armamentario di paradossi, complicando a dismisura l’universo narrativo della serie con sbalzi temporali e varchi dimensionali, nuove rivelazioni e imprevedibili colpi di scena.

The Devil's Hour 2 recensione

The Devil’s Hour. Amazon Studios

A carte scoperte

Certo, parte del fascino di The Devil’s Hour, capace di farne una degna alternativa ad altri titoli seriali come Dark, era proprio il suo mistero fatto di premonizioni criptiche ed eventi inspiegabili, un thriller (forse) paranormale capace di mischiare dramma, sci-fi e poliziesco in un mix decisamente godibile. Eppure anche questo inevitabile proseguo della storia, pur senza un mistero altrettanto affascinante su cui poter contare, riesce a mantenere alta la tensione, facendoci affezionare ancora una volta ai suoi personaggi e a quell’universo sci-fi a un passo dal quotidiano ma elaborato e rigoroso come un meccanismo a orologeria.

Un universo decisamente in espansione, dunque, ben determinato a fare della serie una vera e propria epopea fantascientifica, un ibrido tra crime e dramma famigliare, thriller e horror, capace di rendere la sua struttura complessa decisamente coinvolgente, anche per un pubblico non avvezzo a questo genere di storie. Che Dark abbia finalmente trovato il suo erede?

The Devil's Hour 2

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • La serie riesce a tirare le fila di tutti i misteri presentati nella passata stagione, dando vita a un universo fantascientifico plausibile e rigoroso
  • La narrazione, pur complessa e articolata, riesce a coinvolgere dall'inizio alla fine

Lati negativi

  • Le atmosfere mystery e horror, una volta svelato il passato di Gideon, sono inevitabilmente ridimensionate

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