The End of the F***ing World 2: recensione della serie Netflix
Ritornano le avventure di Alyssa e James, nella nuova stagione della serie Netflix
Dopo due anni di attesa finalmente Netflix torna a riproporci un’altra delle sue serie originali: The End of the F***ing world. La prima stagione ha debuttato nel 2017 riscuotendo un ottimo successo. In questa seconda stagione assisteremo nuovamente alle insolite disavventure di James e Alyssa, interpretati rispettivamente da Alex Lawther (Black Mirror) e Jessica Barden (Penny Dreadful). Si aggiunge al cast l’attrice Naomi Ackie (Doctor Who) nei panni di Bonnie. Jonathan Entwistle ha creato la serie liberamente ispirata all’omonimo fumetto di Charles Forsman, mentre Charlie Covell ha scritto la sceneggiatura. Il pubblico ha particolarmente apprezzato la serie per il suo carattere anti-convenzionale e le ottime interpretazioni dei due attori. Il tono delle serie è caratterizzato da forte nota di humor nero e un particolare senso del grottesco. Ma senza dilungarci ulteriormente, analizziamo nel dettaglio The End of the Fucking World 2 con la nostra recensione!
Indice:
La trama – The End of the Fucking World 2 recensione
In questa seconda stagione la narrazione fa un salto temporale di due anni. Subito dopo gli eventi della prima stagione, Alyssa e James si trovavano in una situazione alquanto complicata. Allontanati dalla madre di Alyssa, convinta di agire per il bene della figlia, James e la ragazza non si vedono per circa due anni. Entrambi hanno cercato, non senza difficoltà, di rifarsi una vita lontani l’una dall’altro. Alyssa e sua madre decidono di trasferirsi e iniziare così una nuova vita. James trascorre un periodo difficile in cui recupererà il rapporto con suo padre. Alle loro strade, che saranno destinate ad incrociarsi di nuovo, si interseca anche quella di un nuovo personaggio: Bonnie. Quest’ultima è una ragazza alquanto strana e taciturna che sembra nascondere un segreto. I tre si troveranno non solo a condividere un singolare viaggio ma anche un percorso di crescita.
L’importanza di affrontare i propri demoni – The End of the Fucking World 2 recensione
In questa stagione la storia di James e Alyssa è un po’ diversa da quella della prima stagione. James è un ragazzo profondamente timido e solitario, con un passato complicato e un rapporto inesistente con suo padre. Alyssa è invece schietta, più autoritaria e determinata. Il loro rapporto inizia non proprio con le premesse migliori ma poi le cose cambiano. Nonostante la convivenza non sia stata facile all’inizio, si sono cambiati a vicenda. Ciò che è successo li divisi, ma in qualche modo li ha anche cambiati profondamente. In questa stagione ci sarà maggiore spazio per una crescita emotiva dei due. James capirà chi sono le persone per lui più importanti e cercherà di riavvicinarci a loro. La vita lo metterà in una situazione difficile, ma riuscirà ad uscirne a suo modo. Sarà anche più estroverso e determinato a mettere il bene di coloro a cui tiene davanti al proprio.
Ma è sicuramente Alyssa il personaggio che vedremo cambiare di più. Nel corso delle puntate rivivrà dei momenti difficili che non riesce a superare. Cercherà di ripartire da zero, sebbene sembri farlo più per sua madre che per se stessa. Ma è quando la sua strada si rincontrerà con quella di James, che avrà il coraggio di affrontare i suoi demoni. Si metterà in discussione cercando di capire cosa vuole nella vita. Con la sua disarmante schiettezza mostrerà agli spettatori quel lato più fragile che tutti noi abbiamo, ma che lei ha cercato così a lungo di nascondere. La nuova protagonista è Bonnie, una ragazza molto silenziosa e a tratti quasi inquietante. Anche lei ha avuto un’infanzia difficile e priva di affetto. Questo la porterà a fraintendere cosa sia davvero l’amore. Anche per lei questo viaggio sarà doloroso ma scoprirà che per quanto faccia male, vale sempre la pena affrontarlo.
Considerazioni tecniche
The End of The Fucking World 2, di cui vi abbiamo proposto la nostra recensione, propone, come la prima stagione, 8 episodi della durata di 19-25 minuti che rende molto fluente la visione. I dialoghi riescono con semplicità e schiettezza a trattare con serietà la tematiche della serie. La regia e la fotografia forniscono inquadrature bellissime sulla natura e i paesaggi che fanno da sfondo alla storia. Si mantengono anche le atmosfere cupe della prima stagione. I colori forti dominano nella serie, dal nero al marrone, con la rara presenza del bianco e verde. Vi sono poi interi episodi in cui domina il rosso scuro che contribuisce a creare l’atmosfera e a coinvolgere lo spettatore nella storia. Tutti elementi questi che nel 2018 le hanno fatto guadagnare due nomination importanti. Una come Miglior Serie Drammatica ai British Academy Television Awards e Outstanding Cinematography for a Single-Camera Series (Half-Hour) ai Primetime Emmy Awards. Altro elemento lodevole è la colonna sonora curata da Graham Coxon.
Conclusione
Terminiamo la nostra recensione di The End of the Fucking world 2 dandone complessivamente un giudizio positivo. C’è stata una maggiore attenzione all’introspezione dei personaggi che permette allo spettatore di vederne un lato inedito, soprattutto nel caso di Alyssa. Tuttavia si potrebbe rimanere delusi se ci si aspetta un ritmo molto più frenetico simile a quello della stagione precedente. Sicuramente questa stagione era già stata scritta con l’intento di essere quella conclusiva, ragione che spiega questa scelta nella narrazione della storia. Sebbene la decisione di chiudere la serie possa deludere i più affezionati, è sicuramente una scelta comprensibile.
Negli ultimi anni infatti ottimi prodotti rischiano di essere rovinati da trame aggiuntive che prolungano la storia e la snaturano. Nonostante questo rimangono comunque gli altri elementi che hanno conquistato lo spettatore fin dall’inizio. È un prodotto molto singolare che potrà non essere apprezzato da tutti ma è esattamente per questa sua peculiarità che la consigliamo.
The End of the F***ing World 2
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Buono sviluppo dei personaggi
- Storia particolare
Lati negativi
- Poca azione nella trama