The English: recensione della serie tv western con Emily Blunt
The English gioca e ribalta il genere di riferimento con astuzia ed empatia
Il western sembrava un genere morto e sepolto, caro solamente agli appassionati del cinema statunitense degli anni Quaranta e Cinquanta. Negli ultimi anni, invece, è un genere che non solamente è stato riscoperto, ma sta subendo numerose variazioni e chiave di lettura contemporanee. È il caso dell’italiano Django, Il potere del cane e The English.
La miniserie creata, scritta e diretta da Hugo Blick (The Honourable Woman, Black Earth Rising, The Shadow Line) ha come protagonisti Emily Blunt (anche produttrice esecutiva) e Chaske Spencer. Uscita nel 2022 su Amazon Prime Video, è approdata in Italia solamente l’8 marzo su Paramount Plus.
Indice
Trama – The English, la recensione
The English è una storia di affetti e di vendetta che gira attorno al fortunato incontro tra Lady Cornelia Locke (Emily Blunt) e Eli Whipp (Chaske Spencer). I due si incontrano nel bel mezzo di un’America selvaggia e in piena guerra legalizzata in un periodo – il 1890 per l’esattezza – in cui i nativi americani venivano torturati e uccisi per far posto ai bianchi colonizzatori che stavano costruendo quelli che oggi sono gli Stati Uniti. In una notte durante la quale Cornelia salva Eli per poi essere salvata da lui poche ore dopo, i due scoprono di avere obiettivi differenti, ma qualcosa di scomodo in comune.
Entrambi, per gli uomini bianchi che costruiscono le città, che allevano il bestiame e girano sempre con un’arma carica e fumante, non hanno nessun diritto. I nativi a causa del colore della loro pelle, le donne per il sesso biologico a cui appartengono. Le loro strade si uniscono per consumare la vendetta di Cornelia, decisa a trovare l’uomo che ha ucciso suo figlio, e il sogno di Eli di comprare degli acri in Nebraska dove vivere pacificamente.
Un’America rosso sangue – The English, la recensione
Il loro viaggio li porta in un’America violenta e crudele in cui vigono soltanto le leggi del caos e del più forte. Le sei puntate danno vita a un paesaggio maestoso e desolato arricchito da una regia che coglie qualsiasi riferimento al genere western nella sua essenza.
Campi lunghi e campi lunghissimi sono la vera chicca della serie, frastagliate da primi piani dal tocco autoriale e da campi e controcampi mai banali. La regia è accompagnata da una fotografia curata in ogni minimo dettaglio che rende The English una vera esperienza visiva oltre che una storia ben congeniata.
Nulla è lasciato al caso: dalla messa in scena, ai costumi di Phoebe de Gaye, alle scenografie di Chris Roope fino alle musiche di Federico Jusid. Tutto rispettano i canoni del western e del periodo d’oro di uno dei generi cinematografici più amati nella storia del cinema statunitense. Ad essere profondamente cambiato è l’approccio.
Il western ai giorni nostri – The English, la recensione
Da un punto di vista estetico, la miniserie riprende tutti gli elementi cardine dei vecchi western e di tutto quello che ha reso il genere quello che era. È da un punto di vista della sceneggiatura e del modo in cui la storia è raccontata che The English si dimostra essere un prodotto che si allinea al modo in cui il genere sta venendo ripensato dalle nuove generazioni, primo tra tutti Il potere del cane.
I media hanno contribuito alla narrazione che vede gli americani come dei salvatori, degli uomini che hanno fatto di tutto pur di rendere l’America il paese che noi tutti conosciamo oggi, ma poche volte si sono dipinti come colonizzatori assieme a tutte le popolazioni che si sono affrettate nel cercare il loro pezzo di terra in un paese che stava costruendo nell’immaginario collettivo il sogno americano. The English racconta la medesima storia dal punto di vista di chi, in quel periodo, è stato ucciso e ha subito numerose angherie e discriminazioni.
I protagonisti – The English, la recensione
Eli e Cornelia condividono il modo in cui vengono trattati. Il primo perché nativo, la seconda perché donna. E The English mostra tutte le ingiustizie subite dalle minoranze nel modo più cruento possibile. Persone bruciate, scalpi che decorano le pareti, fucili fumanti e scontri che terminano in un bagno di sangue sono gli ingredienti principali della serie di Hugo Blick.
Tutto in The English è un gioiellino, ma quel che spicca maggiormente – oltre alla già decantata estetica e cura dei particolari – è la forte chimica tra i due attori protagonisti. Chaske Spencer interpreta un uomo duro e solitario con un passato costernato da traumi, lutto e dolore che vorrebbe solamente vivere la sua vita in tranquillità; Emily Blunt dà vita a un personaggio sfaccettato, una donna in cerca di vendetta che si lascia andare a teneri lampi di speranza prima di ricadere nelle ripercussioni del profondo dramma che ha subito.
Conclusione – The English, la recensione
The English è una serie perfetta da molteplici punti di vista. Dalla regia, dai costanti omaggi al western e dal modo in cui ribalta il genere e gioca con gli stilemi di riferimento fino alle interpretazioni magistrali di tutti gli attori coinvolti, primi tra tutti i protagonisti.
Ma la serie si concede anche dei leggeri scivoloni che fanno storcere il naso – appena per una manciata di secondi – a chi sta guardando.
Per storie di questo tipo in cui si vuole spingere ad empatizzare con le vittime di un periodo storico che non solamente le ha viste uscire sconfitte, ma la cui narrazione le ha sempre dipinte come i cattivi, la rappresentazione è fondamentale. Eli ne esce intonso, Cornelia un po’ meno. Il finale non è in linea con il personaggio che è stato costruito in sei episodi in cui Cornelia si ritrova più volte faccia a faccia con la morte. Senza contare che nessuna donna si straccia le vesti prima di lasciarsi cadere nella sabbia mentre ha una crisi di nervi.
The English
Voto - 8.5
8.5
Lati positivi
- La regia e la fotografia che richiamano i western nei loro anni d'oro
- Emily Blunt in particolare, ma tutti gli attori e attrici fanno uno splendido lavoro
Lati negativi
- Alcune leggere cadute di stile nella rappresentazione di Cornelia