The Harder They Fall: recensione del film western con Idris Elba
Un cast stellare per il film western prodotto da Jay-Z e distribuito da Netflix
Su Netflix a partire dal 3 novembre di quest’anno è approdato The Harder They Fall, film western dal cast stellare di cui vi presentiamo la recensione. A dirigere questo importante progetto c’è Jeymes Samuel, musicista e cantante conosciuto nella scena col nome d’arte di The Bullitts. Il poliedrico artista, al debutto dietro la macchina da presa in un lungometraggio, si è occupato anche della sceneggiatura coadiuvato da uno scrittore ben più navigato come Boaz Yakin (Now You See Me). Tra i produttori figura un nome di spicco, parliamo nientemeno che di Jay-Z, il cantante torna così a lavorare con Samuel dopo qualche anno; i due si sono infatti occupati della realizzazione della colonna sonora de Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann.
Il film include attori blasonati come Regina King (Watchmen), Idris Elba, Zazie Beetz e LaKeith Stanfield (Judas and the Black Messiah). A questi si aggiungono Jonathan Majors, Delroy Lindo (Da 5 Bloods), Danielle Deadwyler, Edi Gathegi, RJ Cyler, Damon Wayans Jr. e Deon Cole.
Indice:
La trama – The Harder They Fall, la recensione
Quando il fuorilegge Nat Love (Jonathan Majors) viene a sapere che il suo acerrimo nemico Rufus Buck (Idris Elba) è in procinto di uscire di galera, riunisce la sua gang per rintracciarlo e vendicarsi. Rufus è infatti responsabile di aver sterminato senza pietà la famiglia di Nat e di averlo marchiato a vita con un coltello. Il protagonista verrà affiancato in quella che diventerà una vera e propria caccia all’uomo da una sua vecchia fiamma, Stagecoach Mary, dai suoi fidati bracci destri (l’irascibile Bill Pickett e il lesto Jim Beckwourth) e un inaspettato alleato. Rufus Buck dal canto suo può fare affidamento su di una banda altrettanto temibile in cui spiccano per arguzia e ferocia Trudy Smith e Cherokee Bill.
Uno dopo l’altro ogni personaggio troverà col passare dei minuti il proprio posto sullo schermo come i tasselli di un mosaico. Lande desolate, cittadine polverose e carovane da assaltare vanno a completare il quadro di un film dichiaratamente western ma che strizza l’occhio alla sua reinterpretazione più moderna.
Un western moderno
The Harder They Fall nel suo impianto narrativo è quanto di più tradizionale ci sia: un buono non così buono, un cattivo veramente cattivo, un paio di femme fatale dal grilletto facile e una discreta dose di violenza. Il buon Jeymes Samuel, seguendo le orme di Quentin Tarantino e del suo Django Unchained, cerca però di rendere la storia più accattivante sia alla vista che all’udito. Ecco allora il perché dell’estrema cura posta nella realizzazione dei costumi e delle ambientazioni che ci restituiscono colori saturi e accattivanti. Un vero piacere per gli occhi dello spettatore. Il tutto condito da un bel rosso vivo, rappresentato ovviamente dal sangue che nel corso dei minuti scorrerà sempre più abbondante. Le buone interpretazioni dei personaggi, soprattutto di quelli secondari, si reggono anche sulla presenza scenica donatagli dal loro abbigliamento, curato nei minimi particolari.
La colonna sonora rappresenta un altro punto forte del film: spaziando dal reggae al soul riesce a dare una marcia in più anche ai momenti più lenti e meno interessanti. Va sottolineato come in quasi 140 minuti di girato di questi momenti ce ne siano parecchi e purtroppo non riescono a reggere il confronto con le scene d’azione ben più adrenaliniche e coinvolgenti. Proprio l’eccessiva lunghezza, unitamente alla mancanza di qualcosa che sembri veramente originale e nuovo, va a minare l’esperienza visiva che risulta in alcuni momenti abbastanza pesante.
Considerazioni finali – The Harder They Fall, la recensione
Sebbene gli eventi di questa storia siano frutto di fantasia… Queste. Persone. Sono esistite.
La frase con cui si apre The Harder They Fall lascerebbe presagire la presenza di un qualche sottotesto se non politico perlomeno di denuncia sociale. Una sorta di rivalsa cinematografica per chi nel corso dei secoli è stato emarginato e ghettizzato. Così però non è. L’aver fatto interpretare tutti i personaggi del film ad un cast di attori afromericani si riduce ad uno sterile omaggio al genere blaxploitation e nulla più. Un’occasione sprecata se si pensa all’ottimo lavoro fatto da pionieri del cinema militante come Spike Lee.
In conclusione della nostra recensione di The Harder They Fall possiamo dire come il film si presenti come ben confezionato, soprattutto dal punto di vista tecnico. La fotografia, la regia, i costumi e la colonna sonora sono impeccabili ma mancano di quell’anima che avrebbe aggiunto senza dubbio qualcosa in più alla storia. Le scene d’azione sono ben girate e vengono arricchite da trovate stilistiche particolari come l’utilizzo dello split screen. Dall’altro lato però l’eccessiva durata e la presenza di molti momenti morti appesantisce la visione. Detto ciò gli appassionati del genere western potranno comunque facilmente godere del film di Jeymes Samuel mentre i neofiti potrebbero incontrare qualche difficoltà.
The Harder They Fall
Voto - 6
6
Lati positivi
- Il cast offre una buona performance
- La colonna sonora
- I costumi e le scenografie sono ben realizzati e d'impatto
Lati negativi
- Essendo un film estremamente derivativo non porta nulla che sia veramente interessante dato che tutto sembra già visto
- La durata è eccessiva e i momenti morti non sono ben amalgamati on quelli di pura azione