The Monkey: la recensione dell’horror di Oz Perkins basato sul racconto di Stephen King

Al cinema dal 20 marzo la nuova horror-comedy diretta dal regista di Longlegs e tratta da La scimmia di Stephen King: la nostra recensione di The Monkey

“La morte arriva per tutti. Per chi lo merita e per chi non lo merita” recita la tagline sul poster italiano di The Monkey, con una dichiarazione d’intenti che più schietta di così non si può. The Monkey arriva al cinema con una serie di crediti che sono un biglietto da visita invitante per tutti gli appassionati di horror: scritto e diretto dal regista di Longlegs Oz Perkins, prodotto da James Wan e basato sul racconto La scimmia del maestro del terrore Stephen King.

Due fratelli gemelli, Hal e Bill, trovano una misteriosa scimmietta giocattolo a molla appartenuta al padre con cui non hanno più alcun rapporto. Ogni volta che la scimmietta viene attivata qualcuno di vicino ai due ragazzi muore in circostanze improvvise e violente. I due se ne liberano e per un po’ di tempo la scimmia sembra essere definitivamente sparita. Ricompare venticinque anni dopo costringendo Hal e Bill, ormai lontani, a ricongiungersi per fermare la nuova scia di sangue e fare i conti col proprio passato. Theo James (Tobias nella saga di Divergent) interpreta la versione adulta di Hal e Bill (il volto della versione bambina è quello del giovanissimo Christian Convery già visto in Sweet Tooth), con la star di She-Hulk Tatiana Maslany impegnata nel ruolo della loro madre.

Indice:

“Turn the key and see what happens” – The Monkey recensione

Con The Monkey Oz Perkins prende il cuore del racconto di Stephen King e lo ripropone in un adattamento piuttosto libero seppur del tutto simile nella struttura, ne rimodula decisamente i toni e dà vita a una commedia horror infarcita di dark humor e trovate grottesche davvero divertente. Occorre stare al gioco e sintonizzarsi fin dal principio sulle frequenze e le intenzioni di questo film che, se fruito nella giusta maniera, rappresenta una visione morbosamente godibile. The Monkey è un horror allegramente (e dichiaratamente) nichilista, che non si prende mai sul serio e che ha in questo approccio a una tematica piuttosto oscura il suo punto di forza maggiore.

Specie nella prima parte, quella con Hal e Bill bambini sostenuta dall’ottima prova di Christian Convery, Perkins fa propri i nuclei tematici del racconto, e canonici nella narrativa di Stephen King che ruota attorno a giovani protagonisti, primi tra tutti l’impatto con l’orrore in tenera età, tra paura e fascinazione, e il confronto con lo spettro del trauma. Da qui The Monkey procede in un’escalation di trovate via via più assurde e improntate all’esagerazione comica che bilanciano gli elementi orrorifici con una costante vena ironica e grottesca che si ritrova tanto nelle soluzioni visive e narrative quanto nei dialoghi e nel tono. Perkins gioca col linguaggio dell’horror, ribaltandone alcuni canoni e manipolando le aspettative di chi guarda con trovate surreali che trasformano la più tetra e cupa delle atmosfere nel più caustico e divertente dei paradossi.

the monkey recensione

Atomic Monster, Black Bear Pictures, Range Media Partners, Stars Collective Films, C2 Motion Picture Group, Oddfellows Entertainment

L’ineluttabilità del destino da una prospettiva nichilista e morbosamente giocosa: The Monkey è un’operazione riuscita

Ognuno sceglie di portarsi a casa ciò che vuole da un film e il genere horror ben si presta a chiavi di lettura metaforiche. In questo senso The Monkey non fa eccezione nel suo raccontare un trauma che due ragazzini si portano dietro fino all’età adulta. Ma il punto qui è un altro: con un’escalation di violenza e un modus operandi dell’agghiacciante scimmietta che ricorda quello della Morte in Final Destination, The Monkey ha più che altro interesse a puntare l’attenzione sull’ineluttabilità del destino (cinico sì ma tutt’altro che baro) da una prospettiva nichilista e morbosamente giocosa. Non sarebbe guastato dedicare maggior attenzione all’evoluzione dei personaggi di Hal e Bill, mai veramente approfondita, e dedicare spazio a figure secondarie come quella del figlio adolescente di Hal avrebbe senz’altro aggiunto valore alla storia.

La scelta di non farlo, tuttavia, è coerente con la dichiarazione d’intenti di un film che non fa niente per nascondere il suo impianto ludico. La regia di Perkins sposa perfettamente questi intenti, giocando con le aspettative di chi guarda e sottolineando la componente beffardamente ironica anche nei momenti più macabri e dolorosi. Il regista di Longlegs (di cui trovate qui la nostra recensione) conferma il suo talento nella messa in scena, specie nel rappresentare i dettagli più raccapriccianti delle morti più violente. Ottima la prova del cast, a cominciare da Theo James per arrivare a Tatiana Maslany e alla sua madre affettuosa ma profondamente disillusa, passando per il gustoso (e grottesco) cameo di Elijah Wood. La morte arriva per tutti, è parte integrante del vivere stesso, dicevamo in apertura, ma – mutuando le parole del personaggio di Hal – a volte il modo migliore per accettarla è riderci sopra, abbracciare l’assurdo e l’incomprensibile e andare avanti. The Monkey ci dice proprio questo e lo fa nel modo migliore possibile. Al cinema dal 20 marzo con Eagle Pictures (trovate qui il trailer).

the monkey recensione 2

Atomic Monster, Black Bear Pictures, Range Media Partners, Stars Collective Films, C2 Motion Picture Group, Oddfellows Entertainment

 

The Monkey

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • The Monkey è una horror comedy morbosamente divertente, con una dichiarazione d'intenti coerente dal primo all'ultimo minuto (il consiglio è quello di stare al gioco!)
  • La regia di Oz Perkins e la prova del cast (camei compresi)

Lati negativi

  • Non sarebbe guastato un maggior approfondimento dei personaggi e delle loro dinamiche

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