The Palace: la recensione del film di Roman Polanski – Venezia 80
Dopo L'ufficiale e la spia Roman Polanski torna al Lido con The Palace, Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e dal 28 settembre al cinema
Roman Polanski torna dietro la macchina da presa e presenta Fuori Concorso all’80ª Mostra del Cinema di Venezia il suo The Palace. Con una sceneggiatura firmata dallo stesso regista insieme a Jerzy Skolimowski ed Ewa Piaskowska, il film è una co-produzione italiana che vede la Èliseo Entertainment di Luca Barbareschi e Rai Cinema tornare a collaborare con Polanski dopo L’ufficiale e la spia, Gran premio della giuria a Venezia 76. Nel cast troviamo Olivier Masucci, Fanny Ardant, John Cleese, Bronwyn James, Joaquim De Almeida, Luca Barbareschi, Milan Peschel, Fortunato Cerlino e Michey Rourke. Prima di passare alla recensione di The Palace, vediamo qui di seguito la sinossi ufficiale.
Il Palace Hotel è uno straordinario castello progettato all’inizio del 1900 che si trova nel bel mezzo di una valle svizzera innevata, dove ogni anno convergono da tutto il mondo ospiti ricchi e viziati, in un’atmosfera gotica e fiabesca. La festa di Capodanno 2000 li ha riuniti tutti in un evento irripetibile. Al servizio delle loro stravaganti esigenze c’è uno stuolo di camerieri, facchini, cuochi e receptionist. Hansueli, zelante direttore dell’albergo, passa in rassegna lo staff prima dell’arrivo degli ospiti ribadendo che, pur essendo l’alba del nuovo millennio, non sarà la fine del mondo. In effetti quella che si prepara è davvero una guerra combattuta a colpi di stravaganze ed eccentricità degli ospiti dell’hotel. Le varie storie danno vita a una commedia assurda, nera e provocatoria. È la fine del 1999: non solo l’epilogo di un secolo, ma la fine di un intero e controverso millennio. E nell’aria aleggia il Millennium Bug.
Indice:
- Una commedia satirica pungente e provocatoria quanto che coniuga a un approccio critico uno sguardo bonario
- The Palace intrattiene e diverte pur al netto di alcuni evidenti pecche
Una commedia satirica pungente e provocatoria che coniuga a un approccio critico uno sguardo bonario – The Palace, la recensione
Con il suo The Palace Roman Polanski riunisce un folto gruppo di ricconi di ogni sorta di estrazione e provenienza e li inserisce nella cornice di un prestigioso hotel tra le Alpi Svizzere, ispirandosi a un contesto da lui direttamente osservato. Il contesto perfetto per mettere in scena una commedia umana ambientata nella storica notte di fin de siècle tormentata dal pensiero del Millennium Bug. Lo scenario è fiabesco e i protagonisti grottesche maschere stravaganti dedite al lusso, all’esagerazione, all’ostentazione del proprio status. A fare da contraltare, in una sorta di struttura a gironi, c’è il personale dell’hotel, alle prese coi capricci e le innumerevoli esigenze degli ospiti e come trait d’union tra i due mondi c’è l’infaticabile direttore Hansueli Kopf. Kopf è sempre pronto a correre in aiuto di chiunque richieda la sua presenza, che si tratti degli ospiti del Palace o dei dipendenti: solerte, impeccabile, efficiente. Anche quando gli inghippi da sbrogliare sembrano impossibili.
E di situazioni estreme Polanski ne schiera una carrellata infinita, in una commedia satirica pungente e provocatoria quanto basta che coniuga a un approccio critico uno sguardo bonario, sufficientemente caustico ma mai di condanna senza appello. Lo sguardo del regista è irriverente, insolente e divertito, con la macchina da presa che indugia su ogni dettaglio con fare tagliente. Che si tratti di volti o di ambienti, la regia di The Palace punta tutto sull’immersione totale di chi guarda in un mondo folle e stravagante, esaltato dall’ottimo lavoro del comparto costumi e scenografie.
The Palace intrattiene e diverte pur al netto di alcune evidenti pecche
Si ride di gusto durante The Palace, si ride e ci si sofferma vagamente turbati a pensare che se le caricature tratteggiate da Polanski sono così efficaci è perché sono specchio di una certa realtà. Quella di Polanski è una satira divertita e bonaria, che non ha grosse pretese censorie, ma che per lo più funziona anche al netto di alcuni difetti. Alcune delle gag comiche non sono particolarmente originali e percorrono la strada sicura del già visto, scegliendo soluzioni piuttosto scontate. Altre sono forzatamente insistite e pesanti.
È un peccato poi constatare che non tutti i personaggi in scena godono di un arco compiuto, con sotto-trame lasciate in sospeso per dar spazio ad altre, con l’effetto di affievolire l’impatto di performance affidate al mestiere di un cast di tutto rispetto. È il caso dell’attore di film porno interpretato da Luca Barbareschi o del chirurgo plastico di fama internazionale con la moglie che soffre di Alzheimer portato in scena da Joaquim De Almeida. The Palace ha abbastanza frecce al suo arco per intrattenere, ma la scelta di giocare facile non premia a sufficienza un soggetto e una sceneggiatura fertili di spunti e ricchi di potenziali direzioni da intraprendere. Dal 28 settembre al cinema (qui il trailer).
The Palace
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Una commedia satirica brillante e provocatoria
- Il comparto costumi e scenografie
Lati negativi
- Alcune trovate comiche sono troppo scontate e poco originali e non tutti i personaggi godono del giusto arco narrativo