The Stranger: recensione della serie Netflix
Un thriller targato Netflix, fra segreti e drammi familiari.
Ha fatto il suo debutto il 30 gennaio su Netflix la nuova serie di genere thriller tratta dal romanzo di Harlan Coben, The Stranger, di cui vi proponiamo la recensione. La serie britannica, sceneggiata e creata da Danny Brocklehurst insieme allo stesso Coben, si compone di 8 episodi della durata di 45-50 minuti circa ciascuno. Alla base della storia una serie di segreti che minano le certezze e mettono a rischio le vite dei protagonisti in un turbine di menzogne e colpi di scena.
Per Harlan Coben e Danny Brocklehurst non si tratta della prima collaborazione in una serie thriller. A maggio 2018, infatti, Netflix aveva trasmesso in streaming Safe, thriller a sfondo familiare con protagonista Michael C. Hall, il celebre attore di Dexter. The Stranger, forte di un buon cast e di uno spunto narrativo interessante, è senz’altro un prodotto godibile e ben confezionato, soprattutto per chi ama vedere gli elementi tipici del giallo mescolarsi con intricate vicende personali e relazionali. Non mancano tuttavia alcuni difetti che, come vedremo, ostacolano in parte la visione. Prima di leggere la nostra recensione, potete recuperare qui il trailer di The Stranger.
Indice
La trama – The Stranger, la recensione
Adam Price (Richard Armitage) è un tranquillo padre di famiglia la cui vita non manca di riservare soddisfazioni. È socio di uno studio legale ben avviato, ha una moglie, Corinne (Dervla Kirwan), che lavora come insegnante e due figli, Thomas e Ryan. Durante gli allenamenti di calcio di Ryan, una misteriosa ragazza si avvicina ad Adam e gli rivela uno sconvolgente segreto, che mina le certezze dell’uomo. La sconosciuta sostiene che un paio di anni prima Corinne abbia finto una gravidanza e un aborto nell’estremo tentativo di non far allontanare il marito da lei.
La vita di Adam passa repentinamente da serena e apparentemente senza pensieri a un incubo di incertezze e dubbi. Messa alle strette dal marito, Corinne non nega le accuse, confessa all’uomo che la verità è addirittura più complessa e intricata e promette un confronto sincero. Confronto che, però, tarda ad arrivare, dal momento che la donna manda uno strano messaggio al marito e sparisce senza lasciar traccia. La detective Johanna Griffin (Siobhan Finneran) inizia ad indagare sulla scomparsa e su altri inquietanti eventi che turbano la comunità. Nel frattempo la misteriosa sconosciuta porta avanti la sua missione: rivelare i più oscuri segreti delle persone, mettendo in pericolo le relazioni umane.
Sconosciuti
Se a dare il titolo al romanzo di Coben e alla serie oggetto della nostra recensione è la sconosciuta protagonista, lo stesso aggettivo ben si adatta anche agli altri protagonisti di The Stranger. Quasi tutti i personaggi sulla scena hanno qualcosa da nascondere, oscuri segreti, addirittura crimini inconfessabili. La riflessione di fondo sembra essere quella che ciascuno, in fondo, potrebbe rivelarsi uno sconosciuto. Nell’episodio pilota Adam scopre di non potersi fidare della persona che dovrebbe conoscere meglio e che il suo matrimonio è ancora in piedi grazie a un inganno. Nel corso della serie scopriamo che anche Adam ha degli scheletri nell’armadio, così come la maggior parte delle persone a lui vicine o con cui entra in contatto.
In The Stranger sono molte le storyline parallele a quella principale; ciascun protagonista, presto o tardi, deve fare i conti coi suoi segreti e con quelli degli altri. Per comprendere le ragioni che spingono la sconosciuta a portare avanti la sua missione dobbiamo arrivare quasi alla fine della stagione. Ben prima, però, ci accorgiamo del valore simbolico che ha la sua figura; una sorta di specchio che ci mette di fronte all’evidenza che nessun inganno rimane impunito, nessun segreto è davvero al sicuro.
Osservazioni tecniche – The Stranger, la recensione
La serie è un thriller dall’impianto piuttosto classico, con varie sottotrame più o meno legate a quella principale. La storyline di Adam e Corinne, compreso il filone investigativo con protagonista la detective Griffin, funziona piuttosto bene ed è ben sceneggiata e strutturata. C’è un inizio carico di tensione, una parte centrale interessante e un finale, per certi versi a sorpresa, in cui tutti i nodi vengono al pettine. Funzionano altrettanto bene le storie interconnesse tra loro da un forte nesso, motivato e funzionale allo sviluppo della trama.
Il problema si presenta con le altre sottotrame, in particolare con quella legata alle vicende personali del figlio maggiore di Adam e dei suoi amici. Il tutto dovrebbe servire ad arricchire la narrazione e tenere alta l’attenzione dello spettatore, ma l’effetto durante la visione è l’esatto contrario. Complice anche un ritmo che rallenta dopo le prime tre puntate, le troppe storie slegate finiscono col distrarre e annoiare. Nell’ultima puntata ritmo e toni si risollevano e il finale risulta ben concepito e piacevolmente sorprendente. Buona la prova del cast, in particolare di Richard Armitage e Siobhan Finneran, sempre naturali, credibili e convincenti. I loro personaggi risultano inoltre essere quelli scritti meglio e con la miglior evoluzione psicologica.
Considerazioni finali
Arrivati al termine della nostra recensione, nonostante The Stranger non sia certo una serie da non perdere, ci sentiamo di consigliarvene la visione. Gli appassionati del giallo troveranno pane per i loro denti e una buona dose di tensione; chi predilige i drammi familiari e relazionali troverà altrettanti spunti interessanti. Con un episodio pilota e un finale così ben congegnati è un peccato che, nel mezzo, non tutte le puntate tengano incollati allo schermo. Sarebbe stato tutto più godibile e intrigante con meno storyline e personaggi secondari e una maggior attenzione all’approfondimento psicologico dei protagonisti.
Paradossalmente, finita la serie, il personaggio che rimane meno impresso e con cui si entra meno in empatia è quello della sconosciuta. In altre parole, ci viene data una spiegazione per le sue azioni, ma non si riesce a comprenderne fino in fondo tutti i risvolti. Punto a favore di The Stranger è, nel complesso, la gestione equilibrata delle tematiche trattate, senza calcare troppo la mano e senza puntare su soluzioni sopra le righe. I personaggi e le situazioni sono per lo più credibili e più di una volta ci si ritrova a pensare che certe cose potrebbero capitare anche a noi. Pur con i suoi difetti, la serie si presta bene anche alla visione tutta d’un fiato, grazie all’uso sapiente di vari cliffhanger piazzati ad arte che riaccendono l’interesse anche nei momenti meno coinvolgenti.
The Stranger
Voto - 6
6
Lati positivi
- Spunto interessante, buona prova del cast
- L'episodio pilota e quello finale
Lati negativi
- Troppe sottotrame slegate
- Scarso spessore di alcuni personaggi
Pazzesco, un film sviluppato malissimo, nessuna puntata sembra avvicinarsi un minimio ad episodi realistici.
Serie non credibile e qualita molto bassa
Di una lentezza esasperante.
8 episodi che se fossero stati 4, sarebbero stati già troppi.