Ticket to paradise: recensione del film con George Clooney e Julia Roberts
Julia Roberts e George Clooney tornano insieme sullo schermo nei panni di una coppia divorziata intenta ad impedire il matrimonio della figlia
C’è stato un periodo in cui per fare un film di successo bastava chiamare due attori sulla cresta dell’onda e dar loro il ruolo di una coppia tormentata ma destinata al vero amore. Oggi purtroppo lo star power è un fenomeno molto più raro e sono davvero pochi gli attori che attirano pubblico solo grazie al nome. In alcuni casi non sono neanche attori, ma semplicemente celebrità, come Harry Styles che ha lanciato Don’t Worry Darling e ha scatenato addirittura un review-bombing positivo nei confronti della pellicola. Nonostante i tempi però, mettere insieme George Clooney e Julia Roberts nello stesso film sembra essere una tattica ancora valida. Ticket to paradise, di cui vi proponiamo la recensione, è appunto il loro ritorno come coppia sullo schermo.
È dai tempi di Ocean’s Eleven (e i vari sequel) che non recitano la parte della coppia sposata eppure tra i due c’è ancora forte chimica. C’è da dire che in Ticket to paradise i loro personaggi sono stati sposati, ma ormai si odiano e l’unica cosa che li unisce è la loro dolce figlia. Siamo davanti alla più classica rom-com di tutte e non c’è bisogno di anticipare nulla per capire come andrà a finire la storia; ciò nonostante il film fa il suo e regala un paio d’ore di svago e intrattenimento, anche se senza il carisma dei due attori forse il giudizio sarebbe molto diverso.
Indice
Trama: i traumi del passato – Ticket to paradise recensione
David e Georgia si sono conosciuti al college, dove è fiorito il loro grande amore. Durante gli studi hanno vissuto degli anni intensi e passionali, ma prima o poi tutto finisce e il giorno della laurea le cose sono destinate a cambiare. Georgia ha ottenuto un prestigioso lavoro a Chicago, mentre David continuerà il suo lavoro a New York. Posti dinanzi ad una scelta terribile i due anziché separarsi si sposano. Poco dopo nasce una figlia e poco dopo ancora, divorati dal rimorso per le scelte non fatte, divorziano. Quasi 20 anni dopo è la loro figlia, Lily, a laurearsi e per festeggiare decide di fare un lungo viaggio insieme ad un’amica nell’isola paradisiaca di Bali.
Un mese dopo Lily decide di sposarsi, gettare al vento la sua laurea e rimanere sull’isola a coltivare alghe insieme all’affascinante Gede, suo futuro marito. David e Georgia rivivono all’istante il proprio passato e nel tentativo di evitare alla figlia i loro stessi errori prendono il primo volo diretto a Bali. Divisi e rancorosi da quasi due decenni, ex-marito ed ex-moglie saranno costretti a fare fronte comune per sabotare l’assurdo matrimonio di Lily. Arrivati sull’isola la figlia è sorpresa di vedere i genitori così uniti dopo tanto tempo, ma sfortunatamente non ha la benché minima idea di cosa l’aspetta.
La vecchia guardia – Ticket to paradise recensione
Nonostante gli anni, la vecchia guardia resta sempre la vecchia guardia. L’abbiamo detto nell’introduzione di questa recensione, Ticket to paradise non ha nulla di speciale e sarebbe un film come tanti altri se non fosse per la coppia di attori protagonisti. Non stiamo parlando di performance spettacolari e ruoli da Oscar, ma del brivido ingenuo e spontaneo dato dal vedere Julia Roberts e George Clooney insieme sullo schermo. Non che i due abbiano questo grande passato cinematografico, ma è il loro status a fare il lavoro. È come vedere dei personaggi conosciuti, che ci hanno accompagnato per anni e che dopo tanto tempo fanno una sorta di reunion. Non a caso David e Georgia si odiano, hanno un passato burrascoso alle spalle e tutto ciò che desideriamo noi pubblico è vederli tornare insieme (un po’ come quando Stallone e Schwarzenegger hanno fatto Escape Plan).
Ticket to paradise è una rom-com nostalgica, una sorta di fan service verso quel genere di film e quella leva di attori che andava tanto in voga anni fa e che ora ha lasciato il posto a nuove mode e nuovi interpreti. Sapere già in che direzione la storia sta andando, riuscire ad anticipare le svolte di trama è paradossalmente un punto di forza. Riconoscere quegli archetipi narrativi ci fa sentire a casa, nella confort zone di quei film innocui e divertenti che si guardavano per passare 2 ore a cervello spento o per tamponare qualche emorragia sentimentale. In fondo David e Georgia siamo un po’ noi, due ex-amanti ormai lontani da tempo che si rincontrano e seppure siano passati tanti anni e le cose siano cambiate, nella banalità di quel che già conoscono si sentono a proprio agio.
Un film mediocre quasi perfetto – Ticket to paradise recensione
Aldilà di tutte le interpretazioni romantiche e nostalgiche che gli vogliamo dare, Ticket to paradise è soprattutto una pellicola divertente. Non ci si sganascia dal ridere ma si sorride spesso e seppure alcune gag siano antiquate e qualcuna si basa su stereotipi, il film scorre tranquillamente. Non c’è questo grande approfondimento dei personaggi e non ce n’è neanche il bisogno. Clooney e Roberts se la cavano alla grande insieme e calzano perfettamente la parte della coppia divorziata, nel mentre la figlia Lily si rivela la più matura del gruppo. Non ci sono colpi di scena, né rivelazioni inaspettate, tutto va come previsto eccetto un po’ di lungaggini sul finale. Sembra una sciocchezza ma 10 minuti in meno verso la fine avrebbero dato al film una grossa marcia in più.
Il ritmo è spedito e i 90 minuti sarebbero stata una confezione perfetta, mentre quei maledetti 10 minuti impediscono la chiusura perfetta per un film mediocre. Ticket to paradise è appunto nella media, non così bello da venire ricordato, ma neanche così brutto da gettarlo via senza un minimo di considerazione. Una pellicola che ci ricorda quanto ci piacevano le rom-com di un tempo e che ormai ne sono state fatte troppe ed è giusto lasciare spazio ad una nuova “wave” di ragazzi e ragazze che possano innamorarsi di nuovi teenager che fra 30 anni faranno di nuovo un film insieme per ricordare i bei tempi passati.
Ticket to paradise
Voto - 6
6
Lati positivi
- George Clooney e Julia Roberts funzionano alla grande
Lati negativi
- Veso la fine il tutto si dilunga un po' troppo