Tyler Rake: recensione del film Netflix con Chris Hemsworth
Chris Hemsworth è un mercenario in missione nel film di Sam Hargrave
È disponibile su Netflix dal 24 aprile scorso Tyler Rake, l’action con protagonista Chris Hemsworth di cui vi proponiamo la nostra recensione. Alla regia Sam Hargrave, al suo debutto dietro la macchina da presa. Il film è l’adattamento per il grande schermo della graphic novel Ciudad scritta, fra gli altri, dai fratelli Anthony e Joe Russo. Quei fratelli Russo – qui anche nelle vesti di produttori e con Joe che firma lo script – che hanno diretto Hemsworth in Avengers: Infinity War ed Endgame.
Il titolo originale della pellicola, Extraction, ben riassume la missione che deve portare a termine l’attore australiano nei panni del mercenario Tyler Rake. Prelevare, proteggere e portare in salvo il giovane Ovi, figlio di un boss della droga rapito da un pezzo grosso del narcotraffico del Bangladesh. Una storia semplice ed essenziale che fa da spina dorsale per lo sviluppo delle scene action. Tutto ruota attorno alla figura carismatica di Chris Hemsworth, in un film che – pur non esente da difetti – porta a casa senza troppi problemi la sua personalissima missione. La missione di intrattenere e coinvolgere il pubblico con inseguimenti mozzafiato e sparatorie ad alto tasso di adrenalina; ma vediamo meglio tutti i dettagli nella nostra recensione.
Indice:
- La trama
- Un debutto da promuovere: la regia di Sam Hargrave
- Sceneggiatura e fotografia
- Le sequenze d’azione
- La prova di Chris Hemsworth
La trama – Tyler Rake, la recensione
Tyler Rake (Chris Hemsworth) è un mercenario di origini australiane che svolge pericolose missioni a pagamento. Con un matrimonio naufragato alle spalle e un grave lutto familiare, Tyler non ha niente da perdere e non ha paura di mettere a rischio la propria vita per il tornaconto economico. Il mercenario viene assoldato per trarre in salvo il quattordicenne Ovi, figlio del boss della droga indiano Ovi Mahajan Sr., che si trova in carcere. Il ragazzo è nelle mani del gruppo criminale di Amir Asif, che comanda il narcotraffico del Bangladesh. Amir, che ha fatto rapire e trasportare Ovi a Dacca, si avvale di un gruppo di ragazzini al suo servizio, disposti a tutto pur di compiacerlo.
La missione per trarre in salvo Ovi si dimostra da subito molto rischiosa, ma Tyler ha il sangue freddo e la forza necessaria per portarla avanti. Il mercenario cerca in un primo momento di non entrare in empatia con Ovi, anche se il ragazzo prova ad instaurare un rapporto umano con lui. Nel corso del viaggio da Dacca a casa di Ovi, Tyler si nasconde a casa del suo amico Gaspar (David Harbour); questi, però, si rivela presto come l’ennesimo avversario da combattere. La situazione si complica ora dopo ora e Tyler si vede costretto a combattere da solo per la salvezza del ragazzo, scoprendosi più coinvolto di quanto aveva previsto.
Un debutto da promuovere: la regia di Sam Hargrave
Come abbiamo detto all’inizio della nostra recensione di Tyler Rake, il film d’azione prodotto dai fratelli Russo non è esente da difetti. Difetti che, tuttavia, non si riscontrano nella regia di Sam Hargrave, che ha già collaborato coi fratelli Russo come direttore degli stuntman in Captain America: Civil War ed Avengers: Endgame. Al suo debutto dietro la macchina da presa, Hargrave dimostra di avere un certo mestiere, una visione solida e una buona dose di ambizione. Come vedremo meglio più avanti, la sceneggiatura del film è piuttosto semplice e il soggetto non particolarmente originale. Ciononostante, Sam Hargrave gestisce il materiale narrativo, fra dramma ed azione, con equilibrio e controllo.
Dal punto di vista tecnico Hargrave predilige l’alto impatto delle immagini, sia nelle scene d’azione concitate che in quelle drammatiche più distese. Il fulcro di ogni sequenza è sempre chiaro e il regista sa cosa mostrare di volta in volta e come farlo. Durante tutto il film si alternano (anche nelle scene più dinamiche) primi piani, piani medi e riprese con la macchina a mano. Questo per immergere lo spettatore nell’azione e dargli un punto di vista privilegiato. Non c’è mai confusione, al contrario la regia si caratterizza per controllo e chiarezza. Hargrave inoltre sa gestire piuttosto bene anche la messa in scena degli ambienti, che nel film giocano un ruolo importante e strategico nello sviluppo della narrazione.
Sceneggiatura e fotografia – Tyler Rake, la recensione
Lo script firmato, fra gli altri, dallo stesso Joe Russo non brilla certo per originalità. Il protagonista interpretato da Chris Hemsworth è il classico personaggio tormentato, a metà tra eroe e antieroe, un duro che in fondo nasconde un lato più tenero. Ha un’evoluzione piuttosto prevedibile, appena accennata, ma che funziona quanto basta per lo sviluppo della trama. Anche il personaggio di Ovi non è particolarmente originale; un giovane senza affetti familiari che nell’esperienza traumatica si affeziona al mercenario pagato per “prendersi cura” di lui. L’antagonista Amir Asif, poi, è un cattivo monodimensionale la cui personalità risulta poco approfondita; sarebbe stato interessante invece puntare sul suo ruolo di mentore deviato per i ragazzini che sfrutta per i suoi scopi criminali.
Abbiamo accennato poco sopra nella nostra recensione come le ambientazioni giochino un ruolo importante in Tyler Rake. In questo senso, le scelte del direttore della fotografia sono contrappunto ideale di quelle registiche di Hargrave. Gli ambienti – sia interni che esterni – sono fotografati in modo da risultare quanto più possibile vivi e vibranti. Interessante la gestione dell’illuminazione fra sfruttamento delle sorgenti naturali e modulazione di quelle artificiali per creare giochi di luci e ombre soprattutto sui volti dei protagonisti. Unica pecca l’onnipresente aggiunta di un filtro giallo nelle sequenze ambientate per le strade di Dacca.
Le sequenze d’azione
Le sequenze action sono il vero e proprio fulcro d’interesse, nonché il motore principale del film. Anche e soprattutto in questo caso Sam Hargrave dimostra di saper gestire le coreografie e di avere un notevole controllo d’insieme. L’azione si compone prevalentemente di sparatorie, scontri corpo a corpo e inseguimenti in macchina e a piedi per le strade della capitale del Bangladesh. Tyler Rake punta tutto o quasi sulle sequenze ad alto tasso di adrenalina, portate avanti con ritmo intenso e grande fluidità.
Particolarmente efficace ed esteticamente appagante una lunga scena (11 minuti circa) realizzata come un unico piano sequenza con diversi cambi di ambientazione. Seguiamo Chris Hemsworth sfrecciare in macchina, muoversi a piedi per le strade e nei palazzi e arrivare allo scontro fisico con gli inseguitori che gli stanno alle calcagna. Il tutto in una sequenza che non lascia tempo allo spettatore (come al protagonista) di prendere fiato in un crescendo tanto intenso quanto controllato e scorrevole. Bella anche una delle sequenze finali, ambientata su un ponte, nella quale Tyler deve sopravvivere agli scontri corpo a corpo e cercare di sfuggire al tiro a segno di un cecchino. Anche qui lo spettatore ha il pieno controllo di quello che succede pur nelle dinamiche concitate della scena.
La prova di Chris Hemsworth – Tyler Rake, la recensione
Se da un lato il film di Sam Hargrave è costruito attorno alle scene d’azione, dall’altro si regge sull’interpretazione di Chris Hemsworth nel ruolo da protagonista. Hemsworth ha senza dubbio il cosiddetto physique du rôle che lo rende particolarmente idoneo alla parte ma – ovviamente – non è (solo) questo il punto. L’attore australiano è particolarmente a suo agio nei panni del mercenario tenebroso e riesce ad infondere al suo personaggio intensità e credibilità. Questo accade sia nelle scene più fisiche e adrenaliniche che in quelle più riflessive e intime. Nonostante il personaggio di Tyler sia scritto con pochi tratti caratteristici, Hemsworth ne restituisce quelli essenziali esaltandoli.
Arrivati alla fine della nostra recensione di Tyler Rake possiamo senz’altro promuovere il film d’esordio di Sam Hargrave, consigliandovene la visione. Il finale, poi, lascia il giusto spazio a interpretazioni e speculazioni varie. Pur con una sceneggiatura non particolarmente originale e uno spunto per lo più già visto, la pellicola porta avanti il suo obiettivo dall’inizio alla fine con coerenza e mestiere. Peccato per il cameo sprecato di David Harbour in una parte che non lo valorizza e poco funzionale anche come espediente narrativo. Se siete amanti dei film action, dell’adrenalina e di Chris Hemsworth, Tyler Rake è il film che fa per voi. Se al contrario non rientrate in nessuna di queste categorie, dategli comunque una possibilità. Certe volte un po’ di sano intrattenimento, in un film onesto e ben fatto, è proprio quello che ci vuole.
Tyler Rake
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- La regia e le sequenze d'azione
- La prova di Chris Hemsworth
Lati negativi
- Sceneggiatura a tratti banale, personaggi poco approfonditi
- Sprecato il cameo di David Harbour