Un’estate fa, recensione completa della serie Sky Original
Il finale di Un'estate fa regala un colpo di scena ma conferma le impressioni dei primi episodi: la nostra recensione
La serie Un’estate fa (qui la recensione dei primi due episodi e qui il trailer) diretta da Davide Marengo e Marta Savina, ideata da Michele Alberico e Massimo Bacchini e scritta da Federico Favot e Valerio Cilio, giunge alla sua conclusione, con gli ultimi 2 episodi trasmessi venerdì 27 ottobre 2023 su Sky Atlantic. La serie crime Sky Original mantiene il suo tono teen e thriller, con uno stile nostalgico che interessa sia l’atmosfera che l’emotività dei personaggi. Degne di nota le interpretazioni dei giovani attori, primi fra tutti Filippo Scotti, Martina Gatti e Antonia Fotaras, insieme a ognuna delle figure che compongono il mondo del passato, dell’estate anni 90. Meno convincente e coinvolgente invece il piano temporale del presente che, solo raramente, porta avanti la storia e appare maggiormente interessato a mostrare, eccessivamente, le conseguenze e le difficoltà che ognuno dei personaggi coinvolti si è trovato a dover fronteggiare a seguito di quella misteriosa scomparsa.
Indice
Trama – Un’estate fa, la recensione
Nel corso della serie tv, Elio è deciso a indagare sulla morte di Arianna e ha trovato il metodo giusto per tornare agli anni 90, per rivivere quei momenti sapendo ciò che accadrà di lì a pochi giorni. Spesso però questi ricordi non corrispondono alla realtà e ciò che Elio cerca davvero di comprendere è se, intervenendo sul passato, si possa cambiare il futuro e quindi evitare la scomparsa di Arianna. Nuovi indizi fanno apparire tutti come un possibile colpevole e, anche quando Elio cerca di provare la propria innocenza, di spiegare la propria amnesia, e di far comprende agli altri la situazione fuori dall’ordinario che sta vivendo, nessuno sembra disposto a credergli. Qualcuno lo minaccia, prendendo di mira la sua famiglia, sua figlia e lasciando quindi Elio sempre più solo. Man mano che si avvicina la conclusione della serie, il cerchio dei sospettati si restringe, la polizia è sempre più convinta della colpevolezza di Elio e, nel passato, la scomparsa di Arianna sembra inevitabile: tutto va secondo i piani e il passato diventa quindi sempre più impossibile da cambiare.
Sensazioni iniziali che non svaniscono con le puntate seguenti – Un’estate fa, la recensione
Gli episodi successivi di Un’estate fa, fino all’ultimo, confermano che a funzionare maggiormente è il mondo anni 90, divertente e drammatico al tempo stesso, spensierato e troppo vicino a un evento che cambierà per sempre la vita di ognuno dei personaggi. Alcune puntate appaiono più interessanti, anche relativamente alla storia del presente, soprattutto quando gli indizi fanno sorgere dubbi anche sui personaggi più insospettabili. La serie diretta da Davide Marengo e Marta Savina è sicuramente uno show di alto livello, un prodotto corale dove l’empatia raggiunge anche le figure secondarie, ma che nel continuo salto temporale, rende i due mondi sullo stesso piano di importanza, quando in realtà quello anni 90 è senza dubbio più interessante. Ma non solo a livello di ciò che accade: tutti gli attori sembrano più in sintonia con i ruoli che interpretano e le scoperte di Elio, così come i ricordi che lentamente riaffiorano, delineando maggiormente l’intero mondo che si è creato quell’estate. C’è forse solo un elemento che nella linea temporale del presente coinvolge maggiormente lo spettatore.
Neanche gli ottimi attori, con interpretazioni che non convincono del tutto, e che compongono il cast degli inoltrati anni 2000, rendono quelle parti realmente appassionanti; si ha spesso la sensazione che quei momenti si dilunghino eccessivamente, siano densi di stereotipi e di scene che servono principalmente a separare passato e presente, ma che non portano realmente avanti la trama. Salvo forse gli ultimi due episodi, i migliori dell’intera serie, che riescono a creare un crescendo di suspense e tensione, per poi arrivare a un finale inaspettato e tragico e che spiega tutti gli scenari rimasti aperti e che potevano apparire solo dei pretesti tecnici e che acquistano invece il loro giusto valore narrativo. Un’estate fa suggerisce una serie di riflessioni legate a questo rivivere il passato, a questo evento soprannaturale che coinvolge Elio. Dai ricordi frammentari, spesso distorti dal trascorrere del tempo, alla volontà che le cose siano andate diversamente, fino alla possibilità di poter forse rimediare a qualcosa, ma di certo di non poter cambiare del tutto gli eventi da cui il proprio futuro ha preso forma. Il finale, la conclusione, la scoperta si risolve con un colpo di scena e con una sequenza di montaggio che rappresenta l’ideale esistenza che i personaggi avrebbero vissuto senza quella tragica scomparsa.
Conclusioni – Un’estate fa, la recensione
Commovente per certi versi, in particolare le ultime sequenze, dove i fattori inaspettati si moltiplicano ogni minuto che passa, rendendo chiari e verosimili comportamenti e dialoghi che potevano inizialmente apparire insoliti o essere facilmente fraintesi. Nel complesso la trama di Un’estate fa e i personaggi funzionano, i protagonisti sono ben caratterizzati e, soprattutto la conclusione, è convincente e plausibile, oltre che capace di sorprendere spettatori più e meno attenti. Trattandosi di un genere come il crime è quindi sicuramente apprezzabile che colpevoli e intero svolgimento del reato commesso non risultino prevedibili. Ad essere invece fuori luogo la storia del presente che non riesce né a coinvolgere nei momenti più distesi e nostalgici né in quelli più drammatici e investigativi. Nonostante la crescita e quindi l’evoluzione dei personaggi sia anche quella valida e fondata è proprio la scelta di cosa narrare, insieme alla caratterizzazione di alcune figure, così come alcuni dialoghi, a renderla a volte banale, a volte monotona, aspettando con trepidazione che Un’estate fa torni a raccontare gli eventi di quell’estate anni 90.
Un'estate fa
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Mondo del passato coinvolgente e appassionante
Lati negativi
- Figure stereotipate con parti di trama che non portano realmente avanti la storia