Un film “anti-Netflix” – Recensione di “Onora il padre e la madre” di Sidney Lumet
L’impossibilità di una recensione – Sidney Lumet chiude il cerchio con un film “anti-Netflix”
“Onora il padre e la madre” è un film dunque perfettamente auto-conclusivo. O meglio è grandioso così com’è ma ciò che, a mio avviso, lo rende un’opera dalla potenza spropositata è il fatto di essere la perfetta “quadratura del cerchio” di Sidney Lumet. Cerco di essere più chiaro. All’inizio di questo scritto mi sono chiesto se sia veramente possibile scrivere una recensione di “Onora il padre e la madre” ma intendevo con ciò chiedermi se sia possibile scrivere una recensione di questo film senza, però, parlare delle opere precedenti del regista. Ecco, credo che “Onora il padre e la madre” sia un film perfetto se lo consideriamo come la conclusione del lavoro portato avanti per cinquant’anni da Lumet . Infatti Albert Finney non è forse come uno dei membri della giuria di “La parola ai giurati” (primo film diretto da Sidney Lumet nel 1957)? Egli cerca a tutti costi la verità perché sia fatta giustizia (o meglio la sua giustizia) e sprona chi gli sta intorno a cercare la verità con lui. Philp Seymour Hoffman e Ethan Hawke nascondono inconfessabili segreti alla persone a loro vicine, sembrano i protagonisti della spy-story “Chiamata per il morto” diretto da Sidney Lumet nel 1966.
E poi dobbiamo tornare sul duo Lumet – Hoffman. Il primo infatti sembra aver pensato il personaggio di Andrew come l’antitesi di Frank Serpico, interpretato da Al Pacino nel film “Serpico” del 1973. Pacino in quel film era trasandato, barba lunga e look un po’ hippie, ma dietro a questa esteriorità poco convincente nascondeva una fede incrollabile nella giustizia (quella vera) e da idealista qual era era incorruttibile, Serpico era insomma il Bene. Mentre Sidney Lumet come ci presenta Philip Seymour Hoffman in “Onora il padre e la madre”? Sempre bene vestito e senza barba. Dietro a questo aspetto rassicurante si cela una persona avida e spregiudicata con un solo credo: vivere bene su questa terra. Hoffman è materialista è per Lumet sembra quasi incarnare il Male.
Allora non è possibile scrivere una sola recensione di un singolo film di Lumet se non si pensa al resto della sua Opera. Infatti avendo in mente tutta la sua filomografia ci si rende conto di quanto Sidney Lumet è stato profetico. “Onora il padre e la madre” rappresenta il nostro tempo: il tempo delle Corporations (delle multinazionali), come Netflix. Non esistono più le nazioni ma solo le società e i loro interessi economici, questi interessi muovono il mondo. E in questo nostro tempo dove le Corporations spostano miliardi di dollari e con essi le sorti dell’umanità, le persone sono svuotate dai sentimenti, sono disumanizzate e vivono tutte in funzione del benessere delle multinazionali e quindi perseguono solo lo scopo di accumulare denaro e beni materiali. E tutto ciò era già stato preconizzato dal compianto Peter Finch in “Quinto potere” durante il suo “Howard Beale show”.
E qui forse la “recensione” deve trovare la sua fine, non potendo realmente scrivere di un solo film di Lumet. Possiamo ancora dire una cosa in questa recensione a fronte di quanto analizzato: “Onora il padre e la madre” è, paradossalmente, un film anti-Netflix. La brutalità che Sidney Lumet (e Philip Seymour Hoffman) mettono in scena e quella frutto anche di multinazionali enormi come Netflix, un film scomodo ma che arriva al cervello e fa riflettere, un’opera ultima irripetibile. Dunque non rimane che consigliarvi di togliere un po’ di tempo ai “contenuti originali Netflix” e godervi per un paio di ore questo capolavoro “anti-Netflix“.