Una notte violenta e silenziosa: recensione del sanguinoso film natalizio

In un epoca in cui ormai quasi più nessuno crede a Babbo Natale c'è bisogno di qualcuno che riaccenda lo spirito natalizio, con la forza se necessario

Probabilmente i film di Natale non annoieranno mai. Fintanto che la festa avrà la sua aura di sacralità (pur non essendoci più nulla di sacro ormai) le persone non si stancheranno di respirare un po’ d’aria natalizia. Ovviamente non tutti i film di Natale devono per forza avere successo, i Cinepanettoni ormai sono morti e nessuno sembra avere più interesse nel vedere Boldi e De Sica che parlano di sesso a 70 anni, eppure ogni tanto ecco che spunta quel film con Babbo Natale, le renne e tutte le carte in regola per diventare un cult. Ci sono poi anche dei film natalizi che con la festa in sé hanno poco a che fare e che invece fanno il giro e diventano l’espressione più pura del Natale. Sono anni infatti che mi chiedo perché un film in cui dei terroristi prendono in ostaggio un gruppo di persone ed un uomo più furioso di loro li ammazza tutti dovrebbe essere natalizio, ma Die Hard non si tocca e non sarebbe neanche giusto farsi queste domande. Gli sceneggiatori di Una notte violenta e silenziosa, di cui vi proponiamo la recensione, però se lo sono chiesto ed hanno deciso così di fare un Die Hard che fosse davvero natalizio.

Ecco allora che Babbo Natale diventa un pazzo ubriaco che a stento si mantiene sulla slitta, ma che quando si imbatte in una rapina ai danni di una brava bambina non può restare a guardare. Se è Santa Claus a squartare le persone perché sono state cattive, allora tutto assume più senso e finalmente si respira aria natalizia. Dolci e regali per chi è stato bravo, dita mozzate per chi ha fatto il monello ed ecco che lo spirito del Natale torna vivo e nessuno si azzarderà a dire che il vecchio barbuto del Polo Nord non esiste.

una notte violenta e silenziosa recensione

Una notte violenta e silenziosa, 87North Productions

Indice

Trama: Santa Claus is back in the business – Una notte violenta e silenziosa recensione

La notte della vigilia Babbo Natale è in un pub ad ubriacarsi lamentandosi degli stupidi bimbi a cui dovrebbe portare i regali. Ormai i più piccoli hanno sviluppato una visione materialista del Natale e non c’è più gioia o amore nello scrivere le letterine, adesso anche i bambini chiedono i soldi. Totalmente sfatto e ubriaco Santa Claus si appresta ad infilarsi nei camini della gente e riempire le loro calze con verdi banconote, durante una consegna però si addormenta sul divano. Poco dopo degli spari di pistola lo risvegliano, nella gigantesca villa dei Lightstone sta avvenendo una rapina.

Dando una rapida occhiata alla sua magica lista Babbo scopre che i membri di questa famiglia sono tutti dei grandissimi infami, egoisti e truffatori ma tra di loro vi è una dolce bambina che meriterebbe un regalo. Nel frattempo le renne se ne sono andate via e nessuno sembra disposto a correre in soccorso di queste persone. Babbo Natale è l’unica speranza di salvezza e nonostante la sua pigrizia e l’ubriachezza molesta, non potrebbe mai tirarsi indietro dal pestare un po’ di cattivoni e portare un regalo ad una brava bambina. Che la notte violenta e silenziosa abbia inizio. 

una notte violenta e silenziosa recensione

Una notte violenta e silenziosa, 87North Productions

Più Natale che violenza – Una notte violenta e silenziosa recensione

Come detto nell’introduzione di questa recensione, Una notte violenta e silenziosa è sostanzialmente un Die Hard più natalizio in cui John McClane è sostituito da Babbo Natale. C’è da dire però che il regista Tommy Wirkola ha preso davvero sul serio il Natale e ci tiene che tutte le regole siano rispettate. Ci sono i regali, le renne, la lista dei cattivi e dei buoni, il capitalismo, i ladri e le trappole di Mamma ho perso l’aereo. Tutto è al posto giusto per avere il classico film di Natale, tanto che in un contesto del genere neanche la violenza stona. Anzi forse proprio le botte ed il sangue mancano più del resto e si traducono in poche sequenze che seppur appaganti, sembrano troppo poco visti i presupposti del film. Babbo Natale passa più tempo a spiegare alla bimba l’essenza della festività che a picchiare i cattivi (giustamente anche) ed è proprio in questa cura e dedizione quasi esagerata per la festa che il film ripone il suo cuore.

Se all’apparenza poteva sembrare un grande pretesto per fare una pellicola d’azione in cui c’è Babbo Natale, guardando il tutto sembra si volesse fare più una storia di Natale che un concentrato di violenza. Il regista non manca d’inserire scene splatter ed eventuali mutilazioni genitali (simile a quanto visto nel suo film precedente, The Trip) ma non è su quello che si concentra la storia e in realtà, come in ogni fiaba natalizia, è tutto una metafora per raccontare altro. Il cattivone di turno, chiamato Mr. Scrooge, odia il Natale perchè non ne ha mai potuto festeggiarne uno ed il problema principale della famiglia Lighstone è l’avidità e gelosia che provano l’uno nei confronti dell’altro. Un ritorno ai vecchi valori natalizi di bontà ed altruismo porterebbe una nuova ondata di gioia tra le mura di casa e infatti fu così che Babbo Natale iniziò a squartare la gente per insegnare il valore dell’amore ad una dolce bambina e la sua avida famiglia di ricconi. La più classica storia natalizia.

una notte violenta e silenziosa recensione

Una notte violenta e silenziosa, 87North Productions

Al diavolo i personaggi vogliamo i regali – Una notte violenta e silenziosa recensione

Oltre ad essere quindi un vero film di Natale, Una notte violenta e silenziosa è soprattutto un film divertente. I personaggi presentati sono tutti sopra le righe, urlano, fanno le faccette e dicono una serie di volgarità incalcolabili e totalmente gratuite. Non c’è nessuna voglia di caratterizzare o approfondire queste persone e quindi via libera a tutti gli attori che hanno il permesso di impazzire e inscenare follie. Le espressioni dei personaggi sono talmente caricate da far ridere e c’è una tale rabbia in ogni dialogo che l’intervento di Babbo Natale risulta decisamente necessario. Sia i rapinatori che i rapinati e persino i soccorsi sono esagitati e mossi da motivazioni pretestuose. Il background dei personaggi e le loro intenzioni sono raccontati in due spiegoni talmente didascalici che sembra il regista si stanchi di dargli spessore e voglia passare subito al massacro. L’unico che abbia un minimo di contestualizzazione è proprio Babbo Natale e non ci saremmo mai aspettati di rimanere affascinati dalla sua backstory. La “lore natalizia” (chiamiamola così) è forse l’elemento più interessante del film e vorremmo sapere decisamente di più su Mamma Natale, gli Elfi disubbidienti e le renne incontinenti.

David Harbour (l’Hopper di Stranger Things) è perfettamente in parte e vista proprio la leggerezza del progetto sembra che un po’ tutti sul set si siano divertiti, il regista in primis. Nonostante nel complesso funzioni tutto bene, Una notte violenta e silenziosa è un film mediocre che non eccelle in nulla di ciò che mette in scena. La carneficina è divertente ma non c’è questa grande cura registica, i personaggi fanno ridere ma sono delle macchiette e a stento li si distingue gli uni dagli altri, lo spirito Natalizio c’è e invece l’azione non è molta. In conclusione Una notte violenta e silenziosa mette in campo tanto potenziale senza sfruttarlo a pieno, il risultato è un film che comunque diverte e se sviluppato meglio potrebbe dare vita anche ad un ipotetico sequel con maggiore approfondimento sul sinistro passato di Santa Claus. Da questa dolce storia abbiamo quindi capito che i film di Natale non moriranno mai, a meno che non fanno talmente schifo da invocare l’avvento di Babbo Natale in persona che arriva e spacca la testa a tutti con un martello. Probabilmente quello che è successo con Boldi e De Sica.

una notte violenta e silenziosa recensione

Una notte violenta e silenziosa, 87North Productions

Una notte violenta e silenziosa

Voto - 6.5

6.5

Lati positivi

  • Il film trasuda spirito natalizio
  • Babbo Natale sfatto e violento è incredibilmente divertente

Lati negativi

  • Babbo Natale escluso, tutti i personaggi sono trattati con estrema superficialità

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