Unfrosted: la recensione della commedia Netflix di Jerry Seinfeld
Unfrosted è la nuova commedia Netflix diretta da Jerry Seinfeld: la nostra recensione
Commedia diretta da Jerry Seinfeld, Unfrosted racconta la nascita dei Pop Tarts, tortini che hanno conquistato il cuore e il palato di migliaia di persone. Con protagonista lo stesso Seinfeld e un cast corale di star del piccolo e grande schermo, Unfrosted (qui il trailer) è una commedia graffiante e paradossale, un prodotto davvero unico nel catalogo Netflix di maggio 2024.
Indice
Trama – Unfrosted, la recensione
Nel 1963 c’è aria di guerra tra Kellogg’s e Post, colossi rivali della perfetta colazione americana. Mentre Kellogg’s festeggia i premi ricevuti a una cerimonia appositamente creata per decretare il migliore produttore di dolciumi e merendine, un nuovo tortino, i Pop Tarts, che di lì a poco conquisteranno il mondo, costituiscono la nuova sfida. La CEO di Post si concentra sullo sperimentare il tortino su bambini abituati ai sapori meno raffinati e Kellogg’s assolda un team di esperti per creare qualcosa di veramente nuovo.
Sono però poi le due vere menti di Kellogg’s, in attesa che la squadra faccia il proprio lavoro, a trovare l’idea geniale. Quella che nell’insieme di più elementi ha la propria riuscita. La competizione tra le due aziende non è però l’unica cosa di cui preoccuparsi, perché questa corsa a chi avrà il monopolio delle colazioni ha bisogno di aiuti oltre oceano, di infiltrati che scoprano i piani e le strategie segrete dell’uno e dell’altro gruppo di creativi, perché non basta avere il tortino migliore. Questo deve essere poi incartato, impacchettato, testato e, soprattutto, pubblicizzato.
Un cast stellare per una serie di sketch – Unfrosted, la recensione
Da Jerry Seinfeld, Melissa McCarthy, Amy Schumer e Hugh Grant, a Christian Slater, Jon Hamm, Dean Norris, Peter Dinklage e Tony Hale, Unfrosted è un film davvero fuori dagli schemi, più propriamente definibile come un prodotto sopra le righe, assurdo e dal doppio umorismo sofisticato. Ma non solo, perché accanto alla comicità più sottile e dal gusto più ricercato, c’è quella più demenziale e semplice, che punta su personaggi caricaturali, a tratti folli e volutamente inverosimili; va tenuto in considerazione che non è la realtà ad interessare a Seinfeld e al suo straordinario cast. Unfrosted è anche una continua apparizione, breve o meno, e prova di recitazione dei volti più noti, amati, premiati e famosi del mondo di Hollywood, del piccolo e grande schermo statunitense e internazionale. Non manca quasi nessuno e anche se alcune figure si limitano a pochi minuti sullo schermo, le loro interpretazioni rimangono estremamente riuscite.
Tra scene che somigliano a spot pubblicitari o sketch divertenti, il mondo e la cornice di Unfrosted sono esilaranti, improbabili, fantastici e fuori dall’ordinario. Ciò che conta maggiormente è però il fatto che Unfrosted sia consapevole dei propri obiettivi e della propria inventiva, entrambe che non fanno affidamento sulla verosimiglianza, ma puntano tutto sullo strappare un sorriso. Un intento di ilarità che si preoccupa comunque troppo poco dei propri protagonisti, lasciando ai personaggi secondari quei momenti che, a margine, cercano di avvicinarsi al realismo. Si tratterebbe poi di un realismo che non gioverebbe ad Unfrosted, allontanandosi da quei 90 minuti di film che hanno fatto forse ridere più gli attori che ne hanno preso parte, piuttosto che il pubblico: dopo l’ennesimo lungo inserto pubblicitario sui cereali, forse di questa totale irrazionalità, ci si può anche anche stancare. Ma come uscire da un universo dichiarato e prestabilito, che con qualche guizzo di troppo, rischiava di non sapere poi dove andare a parare? L’assurdo e l’irrazionale dominano così ogni aspetto: sceneggiatura, interpretazione, fotografia, scenografia e montaggio.
Colazione per eccellenza – Unfrosted, la recensione
Unfrosted è la lotta inesorabile tra Kellog’s e Post, dove la colazione e i cereali vengono presentati come ciò che regolano la vita delle persone. La colazione è un momento che deve essere perfetto: da come si presenta, come viene pubblicizzato un prodotto, o da quanto la confezione sia facile da scartare. Seinfeld, autore e protagonista, con delicata satira si prende gioco di un mondo che non è esente dal puntare successo e serenità su qualcosa di apparentemente veniale: una merendina. Un cibo o un alimento che viene mostrato e esibito come un qualcosa di sublime, stupefacente e regale, una gioia per gli occhi e poi per il palato, un gusto capace di lasciare senza parole, di cambiare realmente l’esistenza. E così, senza eccedere nel giudizio o nella denuncia di un sistema che premia e distrugge, sopraffatto dall’odio per i nemici. Ancorato all’immagine di un pianeta tanto dipinto con colori pastello quanto spietato, tanto sprizzante di allegria, quanto regolato dal più mero egoistico arrivismo personale. Eppure, negli svariati, latenti e sfumati significati che non mancano, c’è una leggerezza di tematiche, di trama e di psicologia dei personaggi.
In Unfrosted non esiste realmente l’essere umano, ma solo l’incarnazione di un’azienda. Amy Schumer e Jim Gaffigan non sono personaggi per i quali si prova empatia, così come non lo sono quelli interpretati da Seinfeld o dalla McCarthy. Non si tratta solo di quel meschino tornaconto personale che li contraddistingue, ma del fatto che il lungometraggio di Seinfeld è un impasto di gag, battute taglienti e siparietti, dove sono spesso due grandi star a fare a gara a chi sia più crudele e pungente. Una giocosa rappresentazione di quanto, portando all’estremo cinismo e superficialità umana, il mondo aziendale sia un crocevia di idiozia, ottusità e incapacità. Unfrosted esagera, ma senza mai sembrare una vera critica, perché alla fine all’immaginazione e alla fantasia non fa sconti: cosa c’è di vero in Unfrosted? Praticamente nulla. Andando così avanti in una storia sempre più assurda, si può godere di una tecnica esemplare: tra colori caldi e uno stile che rimanda alla vivacità dell’animazione, un’evanescenza di tinte dai colori caldi, una regia serrata e una messa in scena da studio: un vero e proprio mondo delle favole, con misure sbagliate e incongruenti, ma sicuramente con un impatto visivo incredibilmente affascinante.
Unfrosted
Voto - 7
7
Lati positivi
- Cast stellare
- Tecnica esemplare e coerente
Lati negativi
- Personaggi asettici
- Trama poco coinvolgente