Unsane: recensione dell’innovativo film sullo stalking di Steven Soderbergh
Steven Soderbergh gira, in poco più di una settimana, un intenso film sullo stalking usando solamente l'iPhone
Unsane recensione. Steven Soderbergh decide di girare un film di denuncia contro lo stalking sfruttando tutto il potenzionale di un oggetto molto comune: un iPhone. Quante volte vi siete ritrovati con lo smartphone a cercare la luce migliore e l’inquadratura perfetta per ottenere un prodotto il più professionale possibile? Sicuramente molte.
Deve essere stato lo stesso per Steven Soderbergh, conosciuto ai più per la trilogia di “Ocean’s Eleven”; il regista ha infatti deciso di utilizzare un iPhone per le riprese del suo nuovo film Unsane. Le riprese sono durate all’incirca una settimana e sono state fatte in gran segreto.
La pellicola è stata presentata fuori concorso alla 68°edizione del Festival di Berlino. Nelle sale cinematografiche statunitensi è stata distribuita a partire dal 23 marzo 2018, mentre sarà in quelle italiane dal 5 luglio. Alla redazione di Filmpost è stata data la possibilità di vedere il film in anteprima, potendo quindi osservare il risultato di questo esperimento tecnologico.
Il film tocca un argomento molto attuale, lo stalking e il rapporto malato che viene ad instaurarsi tra vittima e carnefice. La visione della pellicola è consigliata a tutti, trattando un tema così delicato è necessario però affrontarla con una giusta predisposizione.
Il regista riesce a dare un taglio molto personale ad una tematica che spesso viene affrontata in modo superficiale e non adeguata. Un esperimento riuscito i cui frutti si potranno cogliere magari in un prossimo futuro; chi ne avrà il desiderio ora ha la prova sotto i propri occhi, girare un film con uno smartphone è possibile.
Trama del film con Claire Foy – Unsane recensione
Il personaggio principale è una giovane donna, Sawyer Valentini, che lascia Boston e accetta un lavoro lontano da casa per sfuggire al suo stalker: David Stryne. La protagonista femminile è interpretata da Claire Foy, nota per aver interpretato Elisabetta II nella serie Netflix “The Crown”; il suo oppressore invece è interpretato da Joshua Leonard.
Per risolvere i problemi relazionali causati dal continuo stress a cui è sottoposta la giovane cerca aiuto in una clinica psichiatrica.
Qui la terapista in modo ingannevole le fa firmare un ricovero spontaneo di 24 ore. In un crescendo di tensione e pazzia, Sawyer ritrova nella struttura il suo stalker. Stryne è infatti riuscito a cambiare identità e fingersi un infermiere solo per continuare a torturare “la sua amata”.
L’unico che sembra capire Sawyer è un altro ospite della clinica: Nate Hoffman, interpretato da Jared Farrow, noto come Jay Pharoah (comico e imitatore statunitense). Nate è un giornalista che si trova lì per indagare sulla clinica e sui suoi loschi affari.
I continui rifiuti da parte della ragazza e le sue nuove amicizie faranno perdere quel poco di ragione residua allo stalker; in un susseguirsi di scene strazianti riuscirà a isolare Sawyer dal resto del mondo, sia fisicamente che mentalmente.
Sawyer dovrà quindi lottare per se stessa e la sua salvezza, utilizzando ogni mezzo che l’opprimente situazione le concede.
Un film di denuncia su una tema fin troppo attuale – Unsane recensione
Il film riesce in modo molto efficace a trasmettere il senso di continuo disagio, paura e inadeguatezza che una persona vittima di stalking patisce. L’utilizzo dell’iPhone per riprendere il film permette al regista di osare dove le normali telecamere non potrebbero. L’atmosfera è infatti sempre molto “intima”, come se si fosse in prima persona invischiati nella trama.
Come lo stesso Soderbergh ha ammesso la sua non è stata una mossa pubblicitaria, ma un vero e proprio esperimento tecnologico. Il suo desiderio era quello di girare Unsane sfruttando tutte le potenzialità che il mercato offre, non risultandone per nulla deluso. C’è da dire che in alcune scene era evidente che la telecamera non fosse “professionale” ma questo non disturba; il film risulta comunque godibile e sembra centrare perfettamente il punto.
Il decidere di girare il film con un mezzo così vicino alla persona comune accresce la sensazione che quello che si sta vivendo è ancora più vicino. Un espediente utilizzato dal regista per farci immergere in modo ancora più efficace nei panni del personaggio principale.
Ad una grande interpretazione della protagonista, Claire Foy, si contrappongono le prove non altrettanto convincenti degli altri personaggi, specialmente quelli secondari. Il non approfondire i personaggi di contorno potrebbe però essere un invito indiretto da parte del regista a concentrarsi solo sulle vicende di Sawyer Valentini.
Detto questo sarebbe comunque stato adeguato dare più spessore a coloro che circondano la protagonista, il loro potenziale infatti sembra molto alto. La vicenda giuridica che viaggia di pari passo a quella di Sawyer viene solamente accennata, senza mai entrare nel merito.
Unsane
Voto - 7
7
Lati positivi
- Ottima interpretazione di Clare Foy
- Trama avvincente che tratta a fondo il tema
- Innovazione nelle riprese effettuate con iPhone
Lati negativi
- Personaggi secondari piatti
- Scene di tensione non sempre rese al meglio