Unsolved – Recensione della serie sugli omicidi di Tupac e Notorious B.I.G
Unsolved, la serie tv americana che cerca di ricostruire gli omicidi di Tupac e Notorious B.I.G. Su Netflix
È davvero difficile tenersi al passo con le uscite dei vari servizi televisivi e di streaming online. Molte serie finiscono spesso al centro di discussioni nei social, mentre altre non vengono notate dal pubblico. Unsolved appartiene a questo secondo gruppo di prodotti. Presente nel catalogo Netflix, Unsolved è una serie crime antologica che si propone di raccontare, in maniera più o meno romanzata, crimini divenuti famosi nel tempo. La prima stagione ci porta all’interno delle task force che si sono occupate della soluzione di due degli omicidi più discussi di sempre: quello dei rapper Tupac e Notorious B.I.G.
Unsolved – Recensione
Cold case
Non ci si può esimere dal notare come ormai le serie crime, soprattutto di natura antologica, stiano proliferando negli ultimi anni. Trainati dalla prima, fortunata, stagione di American Crime Story, il genere dei crime basati su ricostruzioni di omicidi celebri ha fatto la fortuna di molte produzioni.
È chiaro, dunque, che Unsolved si trova a dover competere con un mercato già saturo di questi prodotti. Basato su vere indagini di due task force, una del 1997 e una del 2006, incaricate della soluzione dell’omicidio del celebre rapper Notorious B.I.G a Los Angeles, la serie cerca di far luce su molti misteri. Misteri che sono legati ad un altro omicidio, spesso collegato a quello di Notorious Big: l’omicidio dell’altra superstar del rap, Tupac Shakur. Due casi che, ancora oggi, possono ritenersi tutt’altro che risolti.
All eyez on me
Un altro ostacolo che la serie deve superare è quello del numero cospicuo di pellicole, documentari e serie basate sul rap, in particolare sulla figura di Tupac. La vita, e in particolare la morte del giovane Shakur sono state raccontate in diversi prodotti. Nondimeno, Unsolved cerca di dare una propria impronta alla storia, cercando di costruire una sua struttura indipendente dalle precedenti interpretazioni dei fatti.
Come detto, la narrazione dei fatti avviene su due piani temporali: uno riguarda la prima task force della polizia di Los Angeles nel 1997, impegnata nelle indagini sull’omicidio di Notorious B.I.G; la seconda, del 2006, dovrà cercare di risolvere l’omicidio, ma per fini diversi. Il detective della prima task force, infatti, durante le indagini si imbatte in un giro di corruzione di poliziotti di Los Angeles finanziata dalla Death Row, la casa discografica in cui militava Tupac. La task force del 2006 dovrà scoprire se e quanto siano state vere le ipotesi del primo detective sui presunti coinvolgimenti della polizia.
Thug Life
A queste due linee temporali va aggiunta una terza, che riguarda gli anni precedenti agli omicidi, dal punto di vista dei due rapper. Viene ripercorso quasi un decennio che vede il consolidarsi del successo di Tupac, l’entrata in scena di Notorious B.I.G, prima grande amico e poi rivale di Shakur. Sullo sfondo, un’insensata violenza fra gang dei ghetti di Los Angeles e New York e la risposta brutale della polizia verso le minoranze.
Senza dubbio la sottotrama che riguarda i due giovani rapper (Tupac muore a 25 anni, Biggie a 26) è quella più interessante e più riuscita. Merito soprattutto delle interpretazioni dei due attori che interpretano i due rapper. Marcc Rose riprende i panni di Tupac Shakur dopo averli vestiti nel film Straight Outta Compton; Wavyy Jonez interpreta il corpulento Christopher Wallace, alias Notorious B.I.G. Entrambi sono riusciti a restituire la dualità dei due rapper, persone sensibili e molto fragili in privato, spregiudicate e violente in pubblico.
Rose, in particolare, impressiona sia per l’estrema somiglianza fisica sia per le movenze. Basta guardare qualche intervista di Tupac e paragonarla alla prova attoriale di Rose per rimanere spiazzati. Molto toccanti le scene in cui l’amicizia dei due giovani rapper si consolida; le quali, poco dopo, verranno rimpiazzate da scene di odio e violenza fra i due. Molto interessanti ed emotivamente forti i rapporti dei due rapper con le proprie madri. Figure fondamentali per la loro formazione, che nulla hanno potuto per evitare la fine dei propri figli.
LAPD
Come si diceva, quella dei due rapper è solo una delle tre linee temporali che vengono seguite dalla serie. Purtroppo è anche quella che, dal punto di vista dello spettatore, si sarebbe voluta approfondire di più. Ma, chiamandosi Unsolved, la serie deve obbligatoriamente focalizzarsi sulle indagini. Se quella del 1997 riesce, seppur con forti dejavu di altre serie, ad avere un che di accattivante, quella del 2006 non è all’altezza.
Nel 1997 al centro della scena troviamo il detective Rusell Poole, integerrimo agente della polizia di Los Angeles che scoprirà presto legami fra il dipartimento e la malavita. Man mano che Poole scopre più notizie che collegherebbero molti colleghi a Suge Knight, gangster proprietario della Death Row, il dipartimento cerca di insabbiare tutto. Quella del 2006 altro non è che una rilettura dei dossier del primo caso.
Due linee temporali che occupano gran parte del tempo della prima stagione e che, soprattutto per quanto riguarda la task force del 2006, non trova appoggio in protagonisti degni di nota. Gli agenti che fanno parte della task force del 2006 infatti, mancano di mordente e sembrano presi a caso da altre serie tv. E questo è un peccato per una serie che aveva le carte in regola per essere un ottimo crime.
La serie, comunque, tolti questi difetti, resta interessante, e raggiunge il suo picco nell’episodio dedicato interamente a Tupac e alla madre. Un episodio emotivamente toccante e ben diretto, oltre che recitato perfettamente da Marcc Rose.
Il tutto è condito da un’ottima colonna sonora; che, in questo caso, si fregia ovviamente di pezzi dei due artisti, oltre che di altri pezzi dell’epoca. Una serie che non si vuole certo far portatrice di una verità giudiziale che ancora manca, ma che, tuttavia, cerca di raccontare due degli omicidi più misteriosi della storia.
Unsolved
Voto - 7
7
Lati positivi
- Ottima interpretazione dei due giovani rapper
- Interessante ricostruzione della vita dei due giovani
Lati negativi
- Le due linee temporali delle indagini spesso non all'altezza
- I detective protagonisti non hanno troppo mordente
Ciao volevo sapere se questa serie è già stata doppiata in italiano oppure bisognerà attendere ancora.
Hey ciao!
Purtroppo sembra che la serie non sia ancora approdata nel catalogo Italia di Netflix. Sembra che lo sarà entro fine anno! In ogni caso ti consiglio caldamente la visione in lingua originale, Ne vale la pena!
Christopher Wallace è morto a 24 anni, avrebbe dovuto compierne 25 di lì a poco.