Vicky Cristina Barcelona: la recensione del film di Woody Allen
Il regista statunitense dirige questa commedia drammatica del 2008, con Javier Bardem e Penélope Cruz
Vicky Cristina Barcelona recensione. Nel 2008 Woody Allen scrive e dirige il trentanovesimo film della sua lunga e fortunata carriera. Questa commedia drammatica vede come protagonisti dei grandiosi attori, che hanno regalato delle performance straordinarie. Tutto, nella pellicola, funziona alla perfezione. Dalla scrittura dolce amara tipica del regista pluripremiato, complice anche la sua regia ricca di primi piani, stacchi improvvisi e brevi dissolvenze; la fotografia che si fa forte dei grandi paesaggi e dell’alternanza tra luce e buio; per finire con i continui colpi di scena.
Un film che indaga l’animo umano, più precisamente la natura sessuale di personaggi molto diversi tra loro, ma accomunati da situazioni che metteranno tutti alla prova. Girato tra la Spagna e gli Stati Uniti, è uno dei migliori film di fine decennio scorso. Ambientazioni, situazioni, colpi di testa e risate in questa bellissima e grande commedia disponibile su Netflix. Ecco quindi Vicky Cristina Barcelona: la recensione.
Vicky Cristina Barcelona: la recensione – La trama
L’intera pellicola si svolge attorno a quattro personaggi principali che si incroceranno in situazioni molto curiose. A dare il titolo due amiche, una bionda e una mora, dalle inclinazioni e dai principi differenti. Vicky (Rebecca Hall) è una ragazza quasi sposata con il suo Doug (Chris Messina), che accompagna Cristina (Scarlett Johansson) a Barcellona. Quest’ultima è una studentessa d’arte, nella città spagnola per approfondire le sue conoscenze. Le due amiche incontrano Juan Antonio (Javier Bardem), un fascinoso uomo locale un po’ pazzo, ma molto gentile.
L’uomo cercherà a turno di conquistare entrambe le donne, non senza qualche difficoltà. Non vedendo speranze nel conquistare Vicky, prossima al matrimonio, spende le sue energie nel corteggiare Cristina, aperta a tutte le esperienze. I due iniziano una relazione senza impegni fatta solo di fugaci avventure sotto le lenzuola, ma entrambi proveranno un sentimento dapprima leggero, poi sempre più forte. Nel frattempo, però, anche Vicky si è lasciata catturare dal fascino dello spagnolo, cadendo in tentazione e passando una notte con lui, quando Cristina era a letto bloccata da un’intossicazione alimentare.
A rompere gli equilibri è Maria Elena, una Penélope Cruz straordinaria, vincitrice del premio Oscar per la migliore attrice non protagonista proprio per questa performance. La donna è l’ex moglie di Juan Antonio, con degli evidenti problemi di depressione e disturbi mentali. Dopo aver tentato il suicidio cerca infatti conforto nell’uomo, impegnato però con Cristina. La gelosia la porterà a scenate e azioni estreme, prima di intraprendere una strana relazione a tre.
Vicky Cristina Barcelona: la recensione – La psicologia dei personaggi
Performance molto diverse di attori straordinari, aiutati dall’ottima scrittura di Woody Allen, fanno di questo film una vera e propria perla della cinematografia mondiale. Il regista disegna dei personaggi perfetti per gli interpreti, che li calzano sulla propria pelle magnificamente. A spiccare è Penélope Cruz, attrice spagnola musa di Almadovar. Il personaggio di Maria Elena è il più complicato da mettere su schermo, perché spazia dall’esuberanza, all’euforia e dalla più profonda depressione alla malignità tipica di un diavolo. La Cruz recita con naturalezza uno dei migliori personaggi mai scritti dal Maestro.
Javier Bardem, premio Oscar per Non è un paese per vecchi vinto un anno prima, interpreta un latin lover di vecchio stampo, che conquista le donne con il suo charme da gentiluomo. Affascinante, educato, gentile e convincente al punto giusto, per lui non è un problema ottenere un appuntamento, e nemmeno finire sotto le lenzuola con una bella donna. Lo vediamo in difficoltà solo nel gestire le crisi della sua ex moglie, pazza di gelosia e alle prese con dei gravi disturbi mentali.
Personaggi interessanti anche quelli delle due amiche, come già accennato molto diverse tra loro. Rebecca Hall interpreta una donna apparentemente sicura di sé e con delle solide fondamenta morali, che tuttavia verranno messe in crisi da Juan Antonio. Nonostante sia in procinto di sposarsi, infatti, cede alle lusinghe del latin lover, concedendosi non solo sessualmente, ma anche mentalmente. L’uomo distrugge il suo castello di sicurezze e valori, con l’ausilio solo di una cena, un po’ di vino e dei complimenti fatti nel modo e nel momento giusto. Scarlett Johansson, infine, interpreta Cristina, una ragazza aperta a tutto, che parte soprattutto per conoscere meglio se stessa, e per vedere quali siano i propri limiti personali, morali e anche sessuali.
Vicky Cristina Barcelona: la recensione – La tecnica
La regia di Woody Allen accompagna dolcemente la meravigliosa scrittura dello stesso genio della commedia. La macchina da presa segue da vicino le vicende, i volti, le espressioni e le azioni dei suoi protagonisti, alternandoli alla magnificenza dei paesaggi spagnoli, in contrapposizione all’urbanizzazione estrema della controparte statunitense. Come già detto, la scrittura è da manuale del cinema, anche se riprende dei temi già esplorati dallo stesso regista e dalla cinematografia mondiale. Il sesso, il sentimento, la moralità, la pazzia e l’ipocrisia sono ripresi in primo piano, in piano americano e da diverse angolazioni.
Si è già detto tanto sulle incredibili interpretazioni dei protagonisti, ma non vanno sottovalutate nemmeno le performance meno di spicco, come quelle di Patricia Clarkson, Chris Messina e Carrie Preston. Christopher Evan Welch, infine, è il narratore di questa storia quotidiana ma resa come una favola urbana, un po’ dolce e un po’ amara. La fotografia è, come la regia, funzionale alla storia, così come la scenografia, aiutata dai meravigliosi ambienti naturali della Spagna e i costumi, soprattutto quelli di Maria Elena.
Non si può certamente catalogare il lungometraggio come una commedia romantica, ma nemmeno come un dramma classico. È invece un mix di tute queste caratteristiche, amalgamate magnificamente e con sapienza. Il sesso è certamente un elemento importante, analizzato però insieme alle componenti sentimentali e morali, diverse per ogni personaggio.
Vicky Cristina Barcelona: la recensione – Le conclusioni
Woody Allen scrive e dirige un film che riflette su temi importanti, della vita di tutti i giorni, aiutato da interpretazioni straordinarie e una scrittura nata dall’esperienza. Vicky Cristina Barcelona è una pellicola tra le migliori degli ultimi dieci anni, che trova un Allen molto in forma. Una pellicola divertente, drammatica, romantica e che mai risulta pesante o ripetitiva. Premio Oscar a Penélope Cruz per la sua incredibile interpretazione, a cui si aggiunge un Golden Globe alla migliore commedia, un BAFTA all’attrice spagnola e due Indipendent Spirit Awards, uno alla Cruz e uno alla miglior sceneggiatura a Woody Allen. Un film da vedere per passare cento minuti di qualità.
Vicky Cristina Barcelona
Voto - 8.5
8.5
Lati positivi
- Regia e sceneggiatura magnifiche
- Interpretazioni d'alto livello
- Scenografia e fotografia funzionali
Lati negativi
- Dura troppo poco
- Temi non originali, ma trattati con esperienza