Voglio mangiare il tuo pancreas: recensione dell’emozionante anime disponibile su Netflix
Un'antica leggenda, una storia semplice e profonda che diventa un inno alla vita
Più il tempo passa e più il catalogo di Netflix si allarga includendo sempre più produzioni orientali, tra anime e live action. Tra i tanti anime presenti, tra cui i film dello Studio Ghibli, vi è anche Voglio mangiare il tuo pancreas, di cui vi proponiamo la nostra recensione. Questa pellicola dal titolo piuttosto controverso è tratta dall’omonimo romanzo di Yoru Sumino, che ha ispirato anche un manga ed un film live action. Diretto da Shinichiro Ushijima, che ne ha anche curato la sceneggiatura, Voglio mangiare il tuo pancreas racconta il rapporto tra un ragazzo introverso ed una malata terminale che gli ha insegnato a vivere.
Il film affronta tematiche come la morte, la vita, l’amicizia e l’amore con una delicatezza disarmante, senza sfociare nel patetico. Il meraviglioso rapporto tra i protagonisti si evolve gradualmente coinvolgendo sempre più lo spettatore in quello che è un fantastico inno alla vita. Senza avvalersi di tecniche d’animazione particolari o sequenze spettacolari, Voglio mangiare il tuo pancreas racconta una storia semplice ma profonda; riuscendo inoltre a stupire nonostante una trama che sa di già visto.
Indice
Trama: il diario della malattia – Voglio mangiare il tuo pancreas, la recensione
Haruki Shiga è un ragazzo molto introverso e poco interessato a fare la conoscenza di altre persone. Egli non parla o stringe rapporti con qualcuno a meno che la cosa non porti un vantaggio e passa la maggior parte del suo tempo leggendo libri in solitudine. Durante un controllo in ospedale, il ragazzo trova un libro chiamato “Diario della malattia”; sfogliandolo apprende che il possessore dell’oggetto è un malato terminale. Nel mentre Haruki legge le pagine, si avvicina a lui una ragazza che reclama il diario indietro. Questa è Sakura e fin dal primo incontro sembra mostrare interesse per il ragazzo, che invece, pur sapendo della malattia, sembra ignorarla.
Sakura resta affascinata e decide di passare gli ultimi giorni della propria vita insieme ad Haruki, rivelandogli che egli è l’unico a conoscere il suo segreto. Se le sue amiche venissero a sapere della malattia, infatti, la tratterebbero con compassione e la gioia della quotidianità andrebbe persa per sempre. I due passano molto tempo insieme e pur essendo diversi sembrano andare d’accordo. Un giorno, in biblioteca, Sakura racconta ad Haruki una leggenda; un tempo si diceva che se mangi il pancreas di una persona defunta, la sua anima continuerà a vivere in te. Purtroppo, però, questa soluzione non fa al caso loro. Man mano che i giorni vanno avanti il momento fatidico si avvicina e nel conoscere sempre più questa ragazza, Haruki dovrà decidere se legare le proprie sorti ad una persona già destinata.
Insegnare la vita – Voglio mangiare il tuo pancreas, la recensione
Negli ultimi anni al cinema sono state presentate numerose storie d’amore nate in situazioni critiche. Tra i vari Colpa delle stelle, Io prima di te e il recente Sul più bello, il tema dell’amore segnato dalla malattia è stato ampiamente sviscerato e anche se in prima battuta Voglio mangiare il tuo pancreas sembri una pellicola sulla falsa riga di quel filone, non è affatto così. Il rapporto tra Sakura ed Haruki va infatti al di là dell’amore, oltre l’amicizia, e diventa il simbolo della vita. Il ragazzo infatti non ha nessun amico e resta fermo nella sua arrogante convinzione di non aver bisogno di relazioni sociali. Sakura invece, in maniera totalmente opposta, è una ragazza solare e ben voluta, che nonostante la malattia continua a vivere i propri giorni come sempre. Nell’incontrarlo la ragazza nota questa sua particolarità e pur presentandosi come il suo totale opposto, resta affascinata.
L’iniziale disinteresse di Haruki si trasforma gradualmente in qualcos’altro e più il film ci sottolinea le differenze caratteriali tra i due personaggi, più i due si avvicinano. Il concetto di amore non è mai reso esplicito ed il film evita di cadere nei cliché del genere presentando un rapporto molto più profondo di quel che sembri. Sakura ed Haruki sono agli antipodi eppure traggono gioia dallo stare insieme; la ragazza insegna al suo amico la bellezza delle persone. Chiunque nel suo interno nasconde qualcosa e l’unico modo per scoprirlo è avvicinarsi e parlare. Vivere non ha senso se non in funzione di chi ci circonda. La vita è conoscere, amare, parlare, discutere, condividere se stessi con gli altri; così la ragazza che affronta la morte, insegna una lezione al ragazzo che scopre la vita.
L'(in)aspettato finale
Il rapporto tra i due protagonisti non è quindi nulla di platonico o eccessivamente sdolcinato e oltre al significato profondo che racchiude riesce a regalare anche momenti d’ilarità. Proprio perché agli antipodi, nel relazionarsi, Sakura ed Haruki divertono. Il brio e l’energia della ragazza si scontra contro lo sguardo freddo ed impassibile del ragazzo, evocando in lei reazioni inaspettate. È proprio questo carattere così duro che infatti risulta divertente se contrapposto con l’atteggiamento di Sakura, che instancabilmente prende in giro e punzecchia il compagno. Pur annunciando la morte all’inizio del film, in maniera anticlimatica, il rapporto tra i due è costruito bene al punto di far dimenticare allo spettatore l’esito della storia. Sin dall’inizio siamo infatti a conoscenza delle condizioni della ragazza e lasciandoci coinvolgere dalla sua forza finiamo per dimenticare la letale ombra che incombe su di lei.
Voglio mangiare il tuo pancreas è un film lineare che non lascia spazio a sorprese o colpi di scena; ma nonostante l’anticipazione sul destino di Sakura, il viaggio verso la fine saprà colpirvi al cuore. A colpire un po’ meno è invece l’eccessiva verbosità dei dialoghi e la tendenza allo spiegare gli avvenimenti. La pellicola è infatti un anime ed in quanto tale rispetta determinate caratteristiche solite del genere; ha uno stile diverso dai film di animazione che siamo abituati a vedere e gli strani comportamenti dei personaggi o le reazioni spropositate possono inizialmente sembrare fuori contesto. Arrivati alla fine della recensione di Voglio mangiare il tuo pancreas possiamo sottolineare come non sia un film convenzionale e queste caratteristiche potrebbero frenare la visione di alcuni. Se però uno stile “diverso” non vi dispiace, non perdete l’occasione e lasciatevi trascinare da questo meraviglioso inno alla vita.
Voglio mangiare il tuo pancreas
Voto - 7
7
Lati positivi
- Rapporto tra i personaggi costruito egregiamente
- Messaggio di fondo toccante...
Lati negativi
- ...spiegato per filo e per segno sul finale
- Eccessiva verbosità dei dialoghi