We Live in Time: recensione del film di John Crowley con Florence Pugh e Andrew Garfield
Il nuovo lungometraggio del regista di Brooklyn è un’opera che riflette su vita, amore e tempo con un perfetto equilibrio di emozioni
Dopo l’ottima accoglienza al Toronto International Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma dello scorso anno, arriva finalmente nelle sale italiane, giusto in tempo per San Valentino, We Live in Time – Tutto il tempo che abbiamo, di cui vi presentiamo la recensione. Il film è il nuovo lavoro del regista irlandese John Crowley, che nella sua carriera ha diretto pellicole molto apprezzate come Boy A e Brooklyn, e ha nel cast due tra i giovani interpreti più apprezzati del momento, Florence Pugh e Andrew Garfield. Sono loro i protagonisti di questo dramma romantico, una raccolta di istantanee di un amore tenero e intenso, minacciato dal tempo ma ricco di speranze. Dieci anni di vita di una coppia, tra alti e bassi che si intrecciano avanti e indietro nel tempo.
Con un ottima regia, una sceneggiatura lodevole (firmata dal drammaturgo Nick Payne) e le interpretazioni memorabili di Andrew Garfield e Florence Pugh, We Live in Time è il film di San Valentino da non perdere: mai sdolcinato o zuccheroso, è un’opera fulminante che sa arrivare dritta al cuore, commuovendo ed emozionando con i giusti equilibri, tempi e ingredienti. Una riflessione sulla vita, il tempo e tutto quello che sta nel mezzo, come recita una delle tagline del film. We Live in Time è al cinema dal 6 febbraio distribuito da Lucky Red, qui trovate il trailer ufficiale.
Indice
La trama – We Live in Time recensione
La chef in ascesa Almut (Florence Pugh) e l’appena divorziato Tobias (Andrew Garfield) si conoscono in un modo alquanto bizzarro durante un incidente stradale. Un incontro fortuito che cambierà la vita di entrambi. Attraverso una narrazione non lineare, vengono mostrati i momenti più intensi e caratteristici del legame tra i due protagonisti, uniti da un amore tenero, ma anche intenso e passionale. Tante le gioie, tra cui la nascita di una bambina, ma non mancano i dolori: Almut scopre infatti di avere un cancro difficilmente curabile. Il crudele scorrere del tempo è un avversario difficile da battere, ma Almut e Tobias capiranno l’importanza di vivere ogni attimo della loro vita e del loro amore.
Vita, tempo, amore, morte
We Live in Time, a prima apparenza, poteva sembrare l’ennesima opera che trattava un amore tormentato, un melodramma dai toni lacrimosi e melensi, un cancer movie impostato su modalità ricattatorie nei confronti dello spettatore. Fortunatamente non è così. Il film infatti possiede numerose qualità, in particolare la capacità di saper dosare ed equilibrare le emozioni e arrivare al tempo stesso dritto al cuore di noi spettatori. Inoltre non si lancia mai in lezioni pseudo-filosofiche e indigeste sul tempo e sull’amore, ma attraverso la storia frammentata di Almut e Tobias ci restituisce con naturalezza e spontaneità la potenza di un legame, che non si piega alla crudeltà del destino e all’inesorabile scorrere del tempo.
Le istantanee della vita di Almut e Tobias, mescolate e non in ordine cronologico, rappresentano un viaggio che ci invita a cogliere ogni momento e ad apprezzare ogni attimo di un amore e di una vita: il primo incontro, l’innamoramento, le difficoltà, la gioia di diventare una famiglia e molto altro. Passato, presente, futuro: il tempo va vissuto fino in fondo. Non manca poi il confronto con la morte, l’elemento che più di tutti mette a dura prova il rapporto tra Almut e Tobias. In questo caso We Live in Time non manca di sottolineare l’importanza di preservare la profondità, la bellezza e i ricordi di un legame che continuerà a sopravvivere, nonostante tutto. Il film però non sarebbe stato tutto questo senza tre elementi fondamentali: la bravura registica di John Crowley, la sceneggiatura del drammaturgo Nick Payne e la potente alchimia tra gli strepitosi Andrew Garfield e Florence Pugh.
Sceneggiatura, attori e regia – We Live in Time recensione
Partendo dalla sceneggiatura, Nick Payne costruisce un perfetto meccanismo narrativo, in cui la scomposizione temporale regala al film una serie di emozionanti scatti di vita ottimamente incastrati fra loro, uniti da una comunanza emotiva. Il montaggio di Justin Wright inoltre è direttamente collegato a questi risultati assolutamente positivi. Dal punto di vista della scrittura, si rimane colpiti anche dalla capacità di generare emozioni (senza ricatti) da un racconto in fin dei conti semplicissimo, ma sostenuto da ottimi dialoghi e personaggi interessanti e ben approfonditi. Questi sono interpretati nel miglior modo possibile dai candidati all’Oscar Florence Pugh e Andrew Garfield, i quali rivelano un’alchimia incredibile e sempre tangibile. Le loro performance restituiscono pienamente l’intensità dell’innamoramento dei loro personaggi – che appaiono sempre realistici e in cui è facile identificarsi – e tutta la potenza dei sentimenti coinvolti. We Live in Time è per loro un’ulteriore conferma del loro talento.
John Crowley, che aveva già fatto uno splendido lavoro in Brooklyn, ci regala nuovamente una direzione magistrale anche in questo caso. Il regista sa cogliere perfettamente il tempo che passa, addolcito però dall’amore dei due protagonisti. Inoltre sa valorizzare perfettamente le fasi più intense che caratterizzano la storia di Almut e Tobias. Impossibile non citare la sequenza del parto che avviene in un’area di servizio: qui il tempo quasi si ferma, Crowley si sofferma su ogni dettaglio di questo evento per far cogliere tutta la potenza e l’emozione del momento. Una sequenza in cui si inseriscono perfettamente anche momenti comici esilaranti, che la rendono davvero indimenticabile.
Cinema classico e contemporaneo
We Live in Time è il perfetto esempio di un tipo di cinema classico, contaminato da elementi contemporanei e postmoderni. La sceneggiatura, di stampo drammaturgico e ricca di dialoghi autentici che ricordano alcune brillanti commedie del passato, si unisce a una regia e a un montaggio più moderni che non appiattiscono la narrazione, ma la rendono coinvolgente ed originale. Non essendo privo di una cifra emotiva importante, il film comunque evita magistralmente tutti i rischi legati a una trama di questo tipo, che poteva scadere in facili ricatti emotivi e toni stucchevolmente lacrimosi. Questa è la dimostrazione che, con i giusti ingredienti, un dramma romantico può trovare un adeguato equilibrio e arrivare dritto al cuore senza utilizzare melensaggini: qui ci si commuove naturalmente e spontaneamente. Il dramma si fonde abilmente con la comicità, la tenerezza e scene di vita quotidiana, generando una giostra di emozioni sempre efficace e ben orchestrata.
We Live in Time, infine, è anche un’opera che sa maneggiare perfettamente spazi, colori e simbologie per comunicare il suo messaggio semplice ma importante: nell’inesorabile scorrere del tempo, nella vita che ci sembra così breve, ciò che conta sono i momenti che abbiamo vissuto e il modo in cui diamo valore a tutto il tempo che abbiamo.
We Live in Time - Tutto il tempo che abbiamo
Voto - 8
8
Lati positivi
- Un'emozionante riflessione sulla vita, il tempo e l'amore, che riesce a evitare toni melensi e ricatti emotivi
- Florence Pugh e Andrew Garfield hanno un'alchimia incredibile e la loro recitazione è strepitosa
- John Crowley si conferma un regista capace e talentuoso e il suo lavoro è sostenuto dall'ottima sceneggiatura del drammaturgo Nick Payne
Lati negativi
- Difficile trovare qualcosa fuori posto