Wish, la recensione del nuovo film Disney sul potere dei sogni
La Casa di Topolino festeggia il suo centenario con il 62° Classico, Wish, al cinema dal 21 dicembre
Chris Buck torna alla regia del 62º classico Disney, Wish, questa volta affiancato da Fawn Veerasunthorn. Con le voci nella versione italiana di Gaia, Amadeus e Michele Riondino, Wish viene distribuito nell’anno in cui ricorre il centenario dei Walt Disney Animation Studios. Non a caso è centrale nel film la “stella dei desideri”, emblema del loro della casa di produzione e che era già apparsa in altri film della Disney. Wish (qui il trailer) è un film che presenta una tecnica innovativa, che richiama la grafica originaria legandola alle nuove tecnologie. Un racconto emozionante e nostalgico, sul potere salvifico dei sogni, dei desideri che bisogna sempre cercare di realizzare.
Indice
- Trama
- La chiarezza della storie Disney e un messaggio universale per tutti
- I Walt Disney Animation Studios festeggiano nel 2023 il loro 100º anno
Trama – Wish, la recensione
Nell’isola di Rosas, anche nota come “il regno dei desideri” vengono custoditi, dall’amato Re Magnifico, i desideri di tutti gli abitanti. Il Re ha infatti il potere di esaudire e trasformare in realtà i sogni delle persone. Rosas è negli anni fiorita grazie a questa magia, divenuta nota in tutto il mondo e che ha reso la città un luogo ambito, dove felicità, speranza e serenità riempiono la vita e gli animi della gente. La diciassettenne Asha viene convocata a palazzo al cospetto del Re, deciso a scegliere qualcuno che gli faccia da apprendista e imparare le sue arti magiche. Parlando con il Re però Asha si rende conto di una verità che non aveva considerato. Un segreto del quale nessuno degli abitanti di Rosas è al corrente. Quei sogni, consegnati per vederli un giorno diventare realtà, sono forse controllati, impossibili, potrebbero venir dimenticati, mai esauditi e fare solo il bene del Re Magnifico. Asha prova a confidarsi con la sua famiglia, ma è difficile credere a una verità tanto dolorosa. Sola e sconfitta, Asha, una sera, mirando il cielo stellato, esprime un desiderio e una stella, di nome Star, risponde al suo desiderio.
La chiarezza delle storie Disney e un messaggio universale per tutti – Wish, la recensione
Wish racconta una storia lineare, scorrevole, densa di momenti di leggerezza, comicità e musicalità che testimoniano il messaggio fondamentale del film e cioè che “sono i sogni a renderci vivi”. Ecco che il sogno diventa una stella che cade sulla terra quando si esprime un desiderio, una luce che illumina l’anima, un ritrovato vigore nella determinazione di poter realizzare quell’obiettivo, trovare ciò che manca. Ricca di fascino è la scintillante immagine data ai sogni: desideri racchiusi in una bolla trasparente dove è possibile vedersi nel momento in cui il proprio desiderio diventerà realtà. Sogni affidati a chi si è convinti possa esaudirli e che sono a volte così lontani, così difficili, così impossibili da venire dimenticati. Con il passare del tempo sogni e desideri possono inoltre cambiare: Wish non si toglie da questa responsabilità; fino alla fine mette sul piatto tutto ciò che la parola “sogno” possa voler dire, sradicando significati più profondi e più generici, rendendo così il sogno qualcosa di comprensibile e riconoscibile per qualsiasi tipo di pubblico.
Tra nostalgico e autocelebrativo, Wish non raggiunge però la stessa intensità ed energia dei film di Frozen, sia per quanto riguarda i testi dei brani che per ciò che rappresenta. Anche le emozioni espresse e i personaggi secondari non hanno la stessa caratura di altre figure che, negli ultimi anni, dopo qualche pellicola che aveva diviso gli spettatori, si sono amate fin dal primo minuto sullo schermo. La stessa Asha è una giovanissima eroina positiva della quale saltano inizialmente all’occhio l’umorismo e lo stress che vive nella speranza che le persone alle quali vuole bene siano felici. Una personalità attuale, nella quale è facile immedesimarsi e che ha le sue imperfezioni, per quanto poi però vengano frettolosamente esplicitate come simbolo di un’autentica sincerità che la contraddistingue. Il film inoltre non eccede né esagera nei contenuti musicali che mostrano sia il carattere dei personaggi che le svolte narrative, ma che sembrano avere tra di loro un contenuto fin troppo simile.
I Walt Disney Animation Studios festeggiano nel 2023 il loro 100º anno – Wish, la recensione
Wish è ricco di riferimenti a classici Disney come Peter Pan, Pinocchio e Biancaneve e i sette nani, insieme ad altri meno evidenti, fino ai titoli di coda dove compaiono alcuni dei personaggi che hanno maggiormente caratterizzato alcuni dei più grandi successi della Walt Disney Animation Studios. Anche la tecnica sembra puntare tutto sull’eredità degli Studios e alla CGI si legano così disegni a mano, ad acquarelli e 2D alcune delle più grandi tecnologie all’avanguardia, creando un risultato sicuramente vincente e che potrebbe addirittura dar vita a un nuovo modo di concepire i film d’animazione, che per anni hanno, ultimamente, puntato sull’ampio e totale uso della computer grafica. Una scelta che però toglie una certa spettacolarità a quei prodotti che hanno spesso fatto di ambientazioni e luoghi uno dei propri punti di forza. Questo non vuol dire che la cittadina che, man mano, fiorisce e cresce, non sia suggestiva e degna di una favola, alternando interni di palazzi eleganti e incantevoli ad abitazioni più dimesse, raffigurazione di un calore e di una dolce semplicità.
Il film sembra quindi, nel complesso, esageratamente interessato a festeggiare il 100º anno di una delle più longeve e amate case di produzione. Il sogno, l’importanza di credere nei propri desideri e di tentare sempre di realizzarli è il tema centrale di Wish, al quale si legano alcuni dei valori universali che da sempre la Disney trasmette con i suoi film: primo fra tutti i legami familiari, l’onestà, il rapporto tra uomo e natura e tra uomo e animali, e la bontà d’animo, portatrice di sentimenti puri, genuini e positivi. Wish arriva però a toccare anche altri contenuti, con un rimando all’emancipazione femminile e la figura del villain che non trova la sua redenzione, ma viene sconfitto dall’unione del popolo, di esseri umani ai quali non sarebbe mai bastata solo l’adorazione e la fiducia. Dialogo e confronto quindi, forse, dei quali Wish sottolinea l’importanza, dando prova che rispettare la tradizione della Disney e del suo fondatore sarebbe quella di andare sempre oltre e superare i propri limiti, senza mai accontentarsi.
Wish
Voto - 7
7
Lati positivi
- Emozionante e rappresentativo di temi universali
Lati negativi
- Troppo autocelebrativo