Yellowjackets 3: recensione della serie horror di Paramount+
Sebbene rimanga una delle serie horror più interessanti degli ultimi anni, Yellowjackets inizia a perdere colpi
Con le sue atmosfere riprese da Il signore delle mosche, con le sue citazioni a Lost e un cast principalmente femminile che va a compromettere gli stereotipi sulle ragazze che non possono essere pericolose, Yellowjackets torna con una terza stagione disponibile su Paramount+. La serie, una piccola perla rara del genere quando era uscita la prima stagione, subisce una narrazione che va a rilento, piena di alti e di bassi che la rendono indubbiamente una serie da recuperare, ma lontana dal capolavoro che era dalle premesse.
Indice
- Il ponte che unisce la seconda e la terza stagione
- La ciclicità degli eventi e delle stagioni
- Quello che funziona e quello che non colpisce
Il ponte che unisce la seconda e la terza stagione – Yellowjackets 3, la recensione

Yellowjackets. Beer Christmas, Lockjaw, Showtime Networks, Lionsgate Television.
La seconda stagione di Yellowjackets si era conclusa con la prima morte di una delle protagoniste da adulte per colpa di un passato che nessuna delle sopravvissute riesce a lasciarsi alle spalle. Complice la divinità dei boschi che sembra non solo esistere, ma seguirle, pretendere sacrifici e premiarle nel presente esattamente come era successo quando erano disperse. Gioca tutto sul filo della curiosità, Yellowjackets.
Sul cercare di capire quanto sia reale, se l’aspetto sovrannaturale esista in questo mondo narrativo oppure se la loro condizione da stress post traumatico sia così esteso, tanto da inventare un’intera religione basata sul paganesimo che – quasi – tutte le ragazze condividono. Tra passato e presente, tra piccoli tasselli che si vanno ad unire per darci una visione più larga di cosa hanno vissuto e cosa continuano a vivere, Yellowjackets rimane affascinante ed ipnotico.
La ciclicità degli eventi e delle stagioni – Yellowjackets 3, la recensione

Yellowjackets. Beer Christmas, Lockjaw, Showtime Networks, Lionsgate Television.
Yellowjackets continua ad essere affascinante grazie al suo alone di mistero che penetra in ogni puntata. Venticinque anni prima degli eventi presenti, il gruppo di sopravvissute è oramai completamente devoto alla natura e alla possibile divinità che le supportano. L’inverno è finito, la primavera – con il suo significato di rinascita e rinnovo – è arrivata e con sé una sempre più pressante necessità di votarsi a quella divinità che sembra essere onnipresente e premiare le ragazze se sottostanno alle sue regole.
Una religione pagana che accompagna tutte anche nella loro età adulta, perché il bosco sembra essere sempre presente anche nelle comodità delle loro case, dei loro affetti e minare la loro stabilità. Le regole sono semplici: un sacrificio in cambio di prosperità. Per le persone che non hanno vissuto l’incidente e l’isolamento, le voci che circolano sono perlopiù di cannibalismo. Noi spettatori sappiamo che è vero, ma abbiamo anche vissuto con loro la disperazione, la paura e la complessità delle dinamiche che si sono create in quei boschi.
Quello che funziona e quello che non colpisce – Yellowjackets 3, la recensione

Yellowjackets. Beer Christmas, Lockjaw, Showtime Networks, Lionsgate Television.
Ed è questo il lato più interessante di Yellowjackets, tutto quello che ha a che fare con le dinamiche sociali. La mentalità del gruppo diventa sempre più violenta, quasi primordiale, e tra di loro vige la regola del più forte in cui una democrazia non sembra possibile. Quando invece ci ritroviamo con le sopravvissute adulte e che tentano maldestramente di processare il loro passato, di affrontare il loro evidente stress post traumatico e abbandonare le persone che erano in quei boschi, è lì che Yellowjackets tende a diventare più monotono come se non sapesse nemmeno la showrunner in che direzione andare.
Le atmosfere, la fotografia e le interpretazioni sono il fiore all’occhiello della serie, quel che rende la visione ancora meritevole di essere considerata. Le leggi di questa nuova religione, i capricci di una divinità a cui sottostare per riuscire a sopravvivere, i litigi e i diversi punti di vista delle ragazze su come gestire il loro gruppo, le crisi psicotiche e i loro tentativi di sopravvivere sono i momenti più interessanti dell’intera serie.
Ad interrompere il ritmo è quella sensazione di stantio per una serie che ha solamente tre anni. La domanda ora è, come cercherà di svecchiarsi in vista delle ultime due stagioni quando sembra, per alcune storyline, già ai ferri corti.
Yellowjackets 3
Voto - 7
7
Lati positivi
- Quel che accade nei boschi quando le protagoniste sono ancora disperse – le dinamiche sociali, la religione, i gruppi che si formano e si sfaldano – rimane la parte più interessante
- La fotografia e le atmosfere
Lati negativi
- Per quel che riguarda le protagoniste da adulte, la showrunner non sembra avere una direzione netta
- Siamo solo alla terza stagione sulle cinque previste e c'è già aria di stantio, di stanchezza