You 4: recensione della prima parte della nuova stagione
Ritorna lo stalker Joe Goldberg, interpretato da Penn Badgley, nella prima parte della nuova stagione della serie Netflix
Dopo più di un anno dalla terza stagione, torna su Netflix con nuovi episodi la serie tv che è probabilmente il simbolo del guilty pleasure per eccellenza. Stiamo parlando di You 4, di cui vi presentiamo la recensione. La quarta stagione della serie tv ideata da Greg Berlanti e Sera Gamble approda in streaming tuttavia non per intero ma divisa in due parti, come va tanto di moda ultimamente. Su Netflix sono disponibili infatti i primi cinque episodi di questa nuova stagione, che trascina Joe Goldberg, sempre interpretato da Penn Badgley, in un’inedita ambientazione e in un nuovo mix di omicidi e situazioni trash in abbondanza.
Dopo un finale di stagione tutto sommato soddisfacente, che chiudeva la maggior parte degli archi narrativi con un Joe desideroso di un nuovo inizio lontano dal suo lato oscuro, You ritorna con un nuovo ciclo di episodi interessante, che rivoluziona in parte lo schema di base di una delle serie tv più discusse degli ultimi anni. La vita dello stalker Joe Goldberg infatti è cambiata radicalmente: lo ritroviamo come professore in un college inglese e alle prese con una vita perlopiù tranquilla. Tutto cambia quando un suo collega lo trascina nel mondo dell’alta società e una figura misteriosa scopre il suo oscuro passato. Senza rinunciare al trash, all’improbabile e ai toni sopra le righe, You riesce in parte a rinnovarsi, confermandosi un irresistibile guilty pleasure. Ma ovviamente le sbavature non mancano.
Indice
La nuova vita di Joe Goldberg – You 4 recensione
Dopo aver chiuso il capitolo della sua vita con Love e aver dato a suo figlio una vita felice, Joe Goldberg decide di seguire la donna che ama davvero, o meglio la sua ultima ossessione amorosa, Marienne (Tati Gabrielle). Inseguendola prima a Parigi e poi Londra, Joe è costretto poi a lasciarsi tutto alle spalle e si pone l’obiettivo di vivere una vita tranquilla, senza sviluppare nuove ossessioni. Assumendo la nuova identità di Jonathan Moore, il protagonista trova lavoro come professore di letteratura in un prestigioso college inglese. L’agognata tranquillità di Joe viene turbata dalla conoscenza del suo collega e vicino di casa Malcolm (Stephen Hagan), un uomo eccentrico e maschilista che lo introduce nel mondo dell’alta società.
Joe/Jonathan fa così la conoscenza di numerosi membri dell’élite inglese: Kate (Charlotte Ritchie), l’algida compagna di Malcolm che intriga particolarmente il protagonista; la svampita Lady Phoebe (Tilly Keeper) e il suo fidanzato Adam Pratt (Lukas Gage), desideroso di occuparsi degli affari di famiglia ma con scarso successo. Tra i più eccentrici e sopra le righe ci sono l’artista Simon e sua sorella Sophie, la principessa Blessing, Gemma, una ragazza sgradevole inopportuna e il diffidente Roald. L’unico con cui Joe entra in sintonia è Rhys Montrose (Ed Speelers), un uomo di umili origini diventato poi ricco e possibile candidato sindaco di Londra. Una volta entrato in questo mondo, Joe si ritrova invischiato in una vicenda da romanzo giallo: una figura misteriosa vuole incastrarlo per diversi omicidi e desidera portare alla luce il suo oscuro passato. Chi sarà il colpevole?
Una nuova critica sociale
Greg Berlanti e Sera Gamble sembrano aver trovato il modo giusto di continuare la storia di Joe Goldberg: niente più ossessioni amorose e un passato da lasciare alle spalle (comprese questioni in sospeso come Marienne). Si riparte quasi da zero, ma rimangono alcune impostazioni di base. Come avvenuto per le stagioni precedenti, Joe si ritrova in un contesto a lui estraneo, questa volta l’alta società inglese. Con un tocco satirico e sopra le righe, You 4 mette in scena una serie di personaggi volutamente irritanti ed eccessivi per mostrare la superficialità, l’apatia, la falsità e le contraddizioni di una piccola percentuale della società, che possiede però enormi poteri e ricchezze. Tutto ciò è un materiale irresistibile per il protagonista, che non mancherà di esprimersi con dialoghi interiori ricchi di sarcasmo e pungente ironia. Dunque anche in You 4 non manca la critica sociale, svolta da uno sguardo opposto all’élite criticata.
Questo discorso viene mescolato a uno squisito omaggio al giallo classico e allo schema whodunit di Agatha Christie. Joe Goldberg, che ritiene i gialli la forma più bassa di letteratura, finisce catapultato proprio in una vicenda tipica di quel genere letterario ed è costretto a comportarsi come un detective per scoprire il colpevole in un gruppo di personaggi, dove tutti sono sospettati. Le atmosfere e le suggestioni letterarie hanno sempre fatto parte della serie tv, ma in You 4 le riflessioni sul romanzo giallo si rivelano un gradito valore aggiunto. Si poteva costruire però un discorso più intellettualmente divertente: solo nelle prime puntate infatti si gioca con i topoi del romanzo giallo; in seguito la trama inizia a girare su se stessa, presentando possibili colpevoli che invece risultano immediatamente poco convincenti.
L’immancabile trash – You 4 recensione
In una narrazione altalenante, dove non mancano buchi di sceneggiatura, si inseriscono come sempre la componente trash e dell’eccesso e i toni sopra le righe: caratteristiche che rappresentano sempre un pro e un contro di You. Senza di questi la serie tv perderebbe alcuni dei suoi elementi fondamentali, ma è pur vero che a volte l’improbabilità fa troppo da padrona, mettendo a dura prova la pazienza degli spettatori. La sospensione di incredulità in You 4 vacilla quando vediamo Joe fare a pezzi un cadavere in una segheria, con tanto di primo piano sul pene della vittima accompagnato da un’osservazione del protagonista. Per non parlare poi dell’eccentricità dei nuovi personaggi, in diverse occasioni davvero troppo irrealistici e sopra le righe.
Altro elemento problematico di You 4 è la presentazione e caratterizzazione del suo protagonista. Come da tradizione, anche questa stagione non rinuncia a tentare di nobilitare Joe, un assassino a tutti gli effetti, nonostante i suoi tormenti interiori e desideri di redenzione. Questa volta il carnefice diventa vittima di una figura spietata, simile a lui poiché possiede tendenze omicide e comportamenti da stalker. Tralasciando commenti morali, che sono ormai diventati superflui per questa serie tv, bisogna dire però che diverte notevolmente assistere a questa sfida, soprattutto quando Joe accusa continuamente il suo carnefice di essere essere spregevole e un vero maniaco. In sostanza quando il bue dice cornuto all’asino.
Nuove sfide in arrivo
Nonostante tutto, si può affermare che Greg Berlanti e Sera Gamble hanno individuato gli ingredienti giusti per allungare il loro prodotto seriale, mettendo in piedi una storia squisitamente da romanzo giallo con una caccia al colpevole intrigante che terminerà proprio nel quinto episodio. Un ottimo cliffhanger che fa presagire nuove succulente sfide per la seconda parte, che approderà su Netflix il prossimo 9 marzo. A inficiare però la visione di questa prima parte di stagione è il nutrito gruppo di new entry, non tutte essenziali allo sviluppo della storia o della critica sociale messa in atto. Non sfuggono poi all’attenzione una narrazione altalenante con vari buchi di sceneggiatura e, come sempre, alcune sequenze troppo trash per poter essere tollerate.
In conclusione di questa recensione di You 4, si può affermare senza ombra di dubbio che la serie tv si riconferma un prodotto seriale che ci si sente un po’ in colpa a guardare ma che sotto sotto piace per i suoi eccessi: un guilty pleasure che continua a funzionare ma che bisogna fare attenzione a maneggiare. Nonostante nuovi setting e personaggi, la ripetitività si percepisce in più occasioni e la trasformazione di Joe Goldberg da vittima a carnefice rende ancora più problematico il suo trattamento come personaggio. Non resta che attendere la seconda parte di You 4 per formulare un giudizio completo su questa stagione e riflettere sul possibile futuro di questa serie tv.
You 4 - Parte 1
Voto - 6
6
Lati positivi
- La nuova ambientazione e la trama da romanzo giallo
- La critica all'alta società svolta con i sempre smaglianti dialoghi interiori del protagonista
- Penn Badgley è sempre convincente nei panni di Joe Goldberg
Lati negativi
- Una narrazione altalenante con buchi di sceneggiatura
- Alcune delle tante new entry sono superflue
- Alcune sequenze sono troppo trash da digerire