Personaggi iconici: Gandalf, lo stregone della saga de Il signore degli anelli
Analizziamo assieme uno dei personaggi cult del cinema: Gandalf, lo stregone ideato da Tolkien e protagonista della saga dell’anello
Siamo giunti ad un altro appuntamento della rubrica dedicata ai personaggi iconici del cinema. In questo articolo vi parleremo di Gandalf, lo stregone protagonista de Il signore degli anelli. Creato dalla penna di J. R. R. Tolkien viene portato sul grande schermo da Peter Jackson e viene interpretato da Ian McKellen. Di seguito vi proponiamo un’analisi del personaggio cult di Gandalf, uno dei più iconici di tutto il cinema.
Gandalf: personaggio iconico della saga de Il signore degli anelli
Gandalf fa la sua prima apparizione in letteratura nei romanzi dedicati prima a Lo Hobbit e poi a Il signore degli anelli. Al cinema vi approda nel 2001 con il primo film de la saga dell’anello La compagnia dell’anello. Il personaggio iconico in questione è senza dubbio dei maghi della letteratura e del cinema più famosi che si è aggiudicato un posto d’onore tra i più cult della storia. La storia di Gandalf inizia come membro della compagnia degli Istari: maghi e saggi provenienti dal Regno Benedetto di Aman. Lui assieme ad altri cinque Istari sono approdati nella Terra di Mezzo per sostenere gli elfi e gli umani impegnati nella lotta contro il malvagio Sauron, che cerca di trascinarli dalla sua parte. Dei cinque Istari che arrivano nella Terra di Mezzo, alcuni rimangono invischiati nelle trappole di Sauron, come Saruman il bianco, altri si allontanano e non svolgono la loro missione.
Solo Gandalf riesce a superare tutte le prove a cui è sottoposto. Mostra grande umiltà e coraggio, dedicando la sua vita alla difesa prima dei dodici nani impegnati nella riconquista di Erebor e poi della Compagnia dell’Anello. Gandalf è un uomo prima di essere uno stregone, che da tutto per proteggere la Terra di Mezzo. Sa essere persuasivo, affabile e umile. È una persona dotata di intelligenza, saggezza, spontaneità e semplicità d’animo. Tale caratteristiche spingono gli altri che gli stanno intorno a riporre facilmente fiducia in lui. È una guida ed una speranza in tempi di buio e oscurità, specialmente per gli Hobbit, prima Bilbo e poi Frodo che si affidano a lui durante le loro avventure.
Gandalf: l’angelo incarnato in un corpo mortale
Gandalf molto spesso è stato associato alla figura cristiana dell’angelo. Uno spirito divino sceso in terra per aiutare gli uomini nella lotta contro il male. Cosi come l’arcangelo Gabriele scende in terra mandato dal Creatore, anche Gandalf assieme agli altri Istari, viene mandato nella Terra di Mezzo. Una similitudine che non si limita solo nella provenienza per così dire divina, ma che accomuna le due figure anche per i poteri sovrumani. Sia la figura dell’angelo che quella di Gandalf possiedono poteri di provenienza ultraterrena che usano solo se necessario. A differenza di un angelo però Gandalf ha un corpo terreno e perciò mortale capace di provare dolori, emozioni e paure e perfino di morire. Non si libera delle tentazioni presenti nella Terra di Mezzo. Infatti, ne la trillogia de Il signore degli anelli non porta mai l’anello del potere di Sauron; ma lo fa indossare a Frodo, per non cadere nelle tentazioni che l’anello sottopone il suo possessore.
Gandalf non è uno stregone comune, come Mago Merlino o il Silente della saga di Harry Potter. È una sintesi tipica di esseri angelici e dell’archetipo del Vecchio Saggio. La forza umana di Gandalf non è magia ma saggezza, conoscenza delle leggi della natura che sa governare e anche bontà, dedizione e coraggio. La sua presenza nella Terra di Mezzo è determinante. Mandato direttamente dal capo degli Istari con l’unico scopo di sconfiggere Sauron, l’incarnazione del male. Gandalf è come l’Arcangelo Michele, che sconfisse Lucifero e lo cacciò dal Paradiso. Così Gandalf sconfisse Sauron e lo confinò nell’ombra. Per concludere il personaggio di Gandalf ha molto in comune con la figura dell’angelo biblico, con il quale viene assimilato per scopi e dedizione alla causa di salvare il mondo dal male.
Prima uomo e poi stregone
Gandalf nel suo essere una figura spirituale con doti sovrumane, è prima di tutto un uomo. Una persona buona d’animo, gentile ed umile. Con una parola cordiale risveglia ciò che c’è di più bello: lo spirito d’amore, coraggio e audacia, il desiderio di libertà: un po’ come i saggi eremiti dei primi secoli del cristianesimo. Usa estremamente poco i poteri soprannaturali, solo in caso di necessità straordinaria. È un saggio che capisce perfettamente i meccanismi del mondo. Può leggerli e interpretarli, serve con consigli e saggezza. Non sconfigge i nemici con armi potenti o incantesimi mortali. Come durante il passaggio a Moria, nel primo capitolo della saga dell’anello, Gandalf muore dopo lo scontro con il Barlog; ma sarà solo uno step per rinascere, una prova che lo stregone ha dovuto affrontare per diventare più forte. La vittoria contro il mostro non è dovuta a capacità magiche, ma data dalla conoscenza delle leggi che regolano il mondo.
La sua grandezza è tale proprio perché accostata a caratteristiche molto umane e semplici come l’amore per l’erba-pipa, che lo accomuna e lo avvicina agli hobbit, elementi e sovrannaturali. Ancora, la sua natura angelica convive con il suo essere anche terribilmente umano, come dimostra la sua paura di essere tentato dall’anello del potere. Gandalf è l’unione perfetta tra umano e divino, tra terreno e soprannaturale. Ha capacità ultraterrene ma un animo di un uomo semplice che sa godere delle piccole cose. In Gandalf vive un uomo capace di amare e farsi amare, peculiarità che lo contraddistingue da Saruman, suo pari nell’ordine degli Istari, ma corrotto dai vizi. Per questo risulterà più forte, più potente e in grado di sconfiggerlo. Gandalf per questo suo essere umano e divino allo stesso tempo si è aggiudicato un posto di riguardo tra i personaggi iconici del cinema e anche nel cuore di tutti noi.