Personaggi iconici – Jordan Belfort, protagonista di The Wolf of Wall Street
Eccovi un'analisi di uno dei migliori personaggi cult degli ultimi anni: Jordan Belfort
Uno dei personaggi iconici del cinema odierno è sicuramente Jordan Belfort, il broker senza scrupoli interpretato da Leonardo DiCaprio e diretto da Martin Scorsese. Uscito nelle sale nel 2013 The Wolf of Wall Street diviene ben presto un film di culto. Ispirato alla vera storia di Jordan Belfort, in cui egli stesso si racconta in un bestseller uscito in America anni prima, Scorsese dirige un film sullo sfrenato mondo degli affari senza esclusione di colpi.
Personaggi iconici – Jordan Belfort, protagonista di The Wolf of Wall Street
Scorsese per la perfetta riuscita del film è riuscito ad aggregare un cast stellare senza precedenti. Innanzitutto la scelta di Leonardo DiCaprio: attore perfetto per l’interpretazione di Jordan Belfort, purtroppo però senza riuscire ad aggiudicarsi l’Oscar per un soffio.
Poi Jonah Hill che interpreta Donnie Azoff, migliore amico e collega di Belfort; e anche Margot Robbie, perfetta amante e moglie di DiCaprio.
Insieme a Scorsese riescono a creare un film quasi perfetto in ogni sua forma e ad un personaggio indimenticabile.
The Wolf of Wall Street
Il film, come accennato prima, è l’adattamento cinematografico del libro scritto dallo stesso Jordan Belfort. Quindi in pratica il personaggio interpretato da Leonardo DiCaprio non è un’invenzione cinematografica come Tony Montana, Carlito Brigante e altri personaggi iconici già trattati in precedenza. Tutte le prodezze compiute dal gruppo di broker, in teoria, sarebbero avvenute veramente. Scorsese si concentra soprattutto sulla personalità del protagonista, su Jordan Belfort; oltre a cercare di inquadrare il personaggio come realmente era, fa di tutto pur di evidenziare la spregiudicatezza del personaggio.
Siamo alla fine degli anni ’80, in una New York governata dai soldi di Wall Street, piena di giovani broker ambiziosi e pronti a tutto pur di guadagnare sulla pelle di ignari compratori.
Jordan Belfort trova terreno fertile per le sue azioni finanziarie non del tutto legali.
Jordan Belfort
Leonardo DiCaprio per entrare completamente nella parte ha studiato a lungo lo stesso Belfort, i suoi amici, la sua ex moglie e il suo pazzesco stile di vita. Componente fondamentale, oltre ai soldi e alle donne, dell’intero film è la droga. L’attore ha dovuto anche imparare come comportarsi sotto l’effetto delle numerose droghe che il broker newyorkese assumeva durante il giorno.
Scorsese nel film ha mostrato molto chiaramente l’evoluzione del personaggio. Inizialmente umile, sposato e innamorato di sua moglie, il broker fa i conti con una crisi della Borsa cercando qualsiasi impiego possibile. Ma da quando i soldi cominciano ad accumularsi anche le manie di grandezza di Jordan Belfort aumentano. La droga prende sempre più spazio, l’amore di una vita viene cancellato in pochi secondi (con l’intervento di una voce fuoricampo del protagonista) e i soldi diventano pesanti per la mente e il corpo.
Scorsese allo stesso tempo sembra voler divertire il pubblico e farlo riflettere. La scena più emblematica del film, riguardo questo aspetto, è quella in cui Jordan, completamente strafatto di quaalude, cerca di salire in macchina per compiere un breve tragitto. Lo scopo del regista è far ridere, senza ombra di dubbio, eppure lascia l’amaro in bocca. L’uomo che si trascina coi gomiti per terra è un drogato cronico che truffa una marea di gente.
La spietatezza nel fare affari di Belfort è quasi istintivamente tradotta a tutta Wall Street. Il film è uscito nelle sale nel 2013, periodo di fuoco per gli Stati Uniti riguardo ai problemi finanziari legati a Wall Street.
La morale di Jordan Belfort
Il film non è proprio dal carattere moraleggiante o altro (almeno non esplicitamente come è lo stile di Scorsese) eppure una sua morale ce l’ha.
Viene spiegata molto bene verso il finale e ancor prima nel dialogo tra Belfort e l’agente dell’FBI che sta cercando di braccarlo.
Alla fine di The Wolf of Wall Street si capisce chiaramente che Jordan Belfort l’ha scampata nel migliore dei modi e senza “macchiarsi di sangue”; gli è stata data la pena minima (piuttosto che 20 anni) e tiene conferenze sulle strategie di vendita in giro per il mondo. Nonostante tutti i danni che ha fatto, tutte le persone truffate e la droga assunta, Belfort è un uomo libero, di fama e ancora ricco. Nonostante tutto è ancora un vincitore.
La scena in cui schernisce l’agente Denham mette in risalto tutto ciò. Gli stipendi dei poliziotti, che cercano di incastrare un truffatore, sono il nulla rispetto a tutto ciò che ha creato Belfort. Tra yacht di 50 metri, villa di lusso, automobili, droga, eccessi di ogni tipo, ne sarà valsa la pensa per qualche mese di prigione?
Scorsese lascia questa domanda al pubblico, sperando, forse, che è meglio non rispondere.