Sky Rojo: recensione della serie Netflix dei creatori de La casa di carta
Dai creatori de "La casa di carta" arriva su Netflix la serie pulp Sky Rojo
Dopo il grande successo ottenuto con La casa di carta i creatori della nota serie spagnola tentano di ripetere l’impresa. Sbarca su Netflix con la prima stagione Sky Rojo di cui vi parleremo approfonditamente nella nostra recensione. Si tratta di una serie pulp appartenente al genere action crime con un ritmo frenetico e assolutamente coinvolgente oltre ad una bella dose di sano e divertente trash. Ci troviamo sull’isola di Tenerife e precisamente all’interno di un esclusivo club per adulti tra cocktail, luci al neon, fumi e tante tante donne.
A seguito di un incidente tre prostitute, stanche della loro vita lavorativa, approfittano per sfuggire dalle grinfie del loro protettore Romeo. In una caccia dove prede e predatori si scambiano continuamente di ruolo le tre ragazze cercano di ricominciare una vita da zero. Il loro sogno è di riprendere da dove avevano lasciato prima di entrare nel giro della prostituzione. La prima stagione di Sky Rojo disponibile su Netflix conta un totale di otto episodi della durata di circa 25 minuti ognuno. Se siete curiosi di saperne di più proseguite con la lettura della nostra recensione di Sky Rojo.
Indice:
Trama – Sky Rojo, la recensione
Coral, Wendy e Gina sono tre prostitute che lavorano in un club esclusivo di Tenerife sotto l’occhio vigile del loro padrone e protettore Romeo. Con la scusa di venire in Europa a fare le cameriere e portare soldi alle loro famiglie sono state adescate in giro per il mondo. La promessa che è stata fatta loro è di farle guadagnare bene. Facendo presa sulla loro povertà e disperazione, una volta condotte nel club vengono costrette a prostituirsi. Nessun giorno di riposo, nessuna libertà, lavoro continuativo a soddisfare le fantasie più perverse dei loro clienti senza potersi mai ribellare.
Andarsene non è così semplice dal momento che ognuna di loro è vincolata a Romeo da un debito purtroppo insaldabile. La situazione cambia drasticamente quando a seguito di un litigio le tre ragazze aggrediscono il loro protettore fuggendo in cerca di libertà lasciandosi dietro una scia di sangue e morte. Ma non sarà affatto così semplice per loro svincolarsi dal club; infatti i due fratelli Moises e Christian al servizio di Romeo si lanciano subito sulle loro tracce affamati di vendetta. Tra un inseguimento e l’altro le tre ragazze si conosceranno a fondo scoprendosi sotto una luce diversa. La caccia è appena iniziata.
Analisi della serie
Sky Rojo è una serie action crime dai toni pulp con dei contenuti estremi ed espliciti tra violenza, sesso, droga e tanta immoralità. Ma andiamo con ordine. Solitamente una prima stagione introduce vicenda e personaggi prendendosi necessariamente i suoi tempi ed i suoi ritmi per costruire una narrazione solida e credibile. Sky Rojo ribalta tutto questo e ci getta immediatamente nell’azione lasciando a dei flashback disseminati nei vari episodi l’onere di fare un passo indietro e raccontarci qualcosa di più su come tutto sia iniziato e chi siano veramente i personaggi di questa vicenda. Ci si potrebbe aspettare allora che questa prima stagione sia stata costruita esclusivamente sull’azione tralasciando trama e personaggi. In effetti la storia è estremamente semplice e lineare ma è forse proprio questo uno dei punti di forza.
Svincolata da cerebropatici intrecci e cavillosi significati ermetici, la trama procede e scorre piacevolmente lasciando spazio ad un adrenalinico e frenetico divertimento. Sky Rojo altro non è che quello che si legge nella sinossi ufficiale della prima stagione: una corsa, una caccia, una fuga che sembra non avere mai fine. Tre prostitute cercano di lasciarsi alle spalle un passato oscuro gettandosi con la mente in un futuro radioso e luminoso dal sapore di libertà. Ad impedire tutto ciò e riportarle al presente ci sono però due veri mastini, Moises e Christian, i due fratelli al servizio di Romeo. Come dicevamo poco fa la serie, sconsigliata ad un pubblico minore di 14 anni, ricerca un linguaggio cinematografico abbastanza estremo insistendo su violenza, droghe e sesso; stessa cosa dicasi, ovviamente, per i dialoghi.
I personaggi – Sky Rojo, la recensione
Ma veniamo a quello che, secondo il nostro parere, è il vero punto di forza di questa nuova serie ideata dai creatori de La casa di carta. Parliamo dunque dei protagonisti, 6 in tutto i principali. Le tre prostitute Coral, Wendy e Gina, il protettore Romeo ed i suoi due scagnozzi Moises e Christian. Quello che più ci ha colpito è l’estrema caratterizzazione dei personaggi ricchi di sfaccettature ma soprattutto di quelle piccole contraddizioni che li rendono ancora più realistici ed umani. Chi si aspetterebbe ad esempio che un energumeno spietato come Moises possa avere anche dei sentimenti e una sua moralità? In Sky Rojo niente è pienamente bianco o nero, ogni protagonista ha tante sfumature di grigio. Persino le tre prostitute protagoniste verso cui dovrebbe andare tutta l’empatia e la compassione dello spettatore compiono, a volte, delle scelte eticamente disastrose.
Nessuno insomma è senza peccato o puramente malvagio in Sky Rojo; qualsiasi giudizio affrettato su vicende e personaggi rischia di essere smentito immediatamente dopo o all’episodio successivo. Emergono quindi delle personalità interessanti ed eclettiche a partire da Romeo che nel suo cinismo ha comunque tutta una sua concezione filosofica sul mondo del sesso arrivando a citare figure come Cristoforo Colombo, Goya e Neil Armstrong. Oppure Christian annebbiato da una rabbiosa malattia mentale o la stessa Coral fortemente dipendente da qualsiasi analgesico a base di morfina. Va da sé che la storia lasciata in mano a certi personaggi subisce violenti scossoni e cambi di rotta ad ogni singolo episodio. Intelligente l’inserimento dei diversi flashback che pian piano ci raccontano il background di ogni personaggio.
Cosa non ci ha convinti
Paradossalmente sono proprio alcuni dei punti di forza di questa serie ad indebolire questa prima stagione. Sky Rojo è un serial che va letteralmente a mille fin dai primi minuti entrando subito nel vivo dell’azione senza fare troppe presentazioni di rito. Tutto è portato all’eccesso. Ritmo incalzante, immagini dai contenuti forti, arredamenti di interni futuristici e sgargianti con fumi e luci al neon; poi le corse in auto altrettanto stravaganti, sangue, violenza, un veterinario improvvisato medico chirurgo e tanto altro. Se nei primi episodi tutto questo gioca a favore rendendo lo show divertente e scorrevole negli ultimi inizia a diventare stucchevole e persino ripetitivo.
La ripetitività della storia che preme costantemente sull’acceleratore del genere “latin pulp” e action si rileva essere il vero neo di questa prima stagione di Sky Rojo. Potrebbe andare bene per un film unico ma non per 8 episodi di una serie televisiva. La continua ricerca dell’eccesso nel filone narrativo, che ha caratterizzato ad esempio l’universo tarantiniano, è una lama a doppio taglio che solo in pochi possono permettersi. Sky Rojo infatti a volte scade nella banalità con scene clamorosamente inverosimili e forzate, incoerenti con una storia tutto sommato veritiera e credibile.
Considerazioni finali – Sky Rojo, la recensione
Siamo piacevolmente convinti e divertiti da questa prima stagione di Sky Rojo su Netflix con 8 episodi della durata di circa 25 minuti ognuno. Data la brevità ed il ritmo incalzante la storia è estremamente scorrevole e godibile. I creatori de La casa di carta Álex Pina e Esther Martínez potrebbero aver fatto nuovamente centro con questo ennesimo action crime che mette tanta carne al fuoco lasciando ben sperare per una stagione successiva (che sembra sia stata addirittura già girata). Azione, violenza, comicità di tipo trash, dramma: Sky Rojo contiene e miscela un po’ tutto entrando nel vivo della storia fin dai primi minuti. La complessità e caratterizzazione dei personaggi è l’aspetto che sicuramente più contraddistingue questa nuova serie Netflix.
Siamo piacevolmente rimasti colpiti anche dalla scelta della colonna sonora che non manca di riferimenti e citazioni: prima tra tutte la soundtrack per eccellenza di Trainspotting, Perfect Day di Lou Reed. Quello che abbiamo apprezzato meno è la ripetitività di certi schemi sia al livello di storia che di registro narrativo. La palese inverosimiglianza di alcune scene, che semplicemente potevano essere architettate in un altro modo, macchiano di un’ombra di superficialità alcuni episodi. Il finale è deliberatamente aperto creando così i presupposti per una seconda stagione. Se dopo aver letto questa nostra recensione di Sky Rojo siete curiosi di vedere l’ultimo lavoro dei creatori de La casa di carta non vi resta che andare su Netflix.
Sky Rojo
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Colonna sonora
- Personaggi
- Ritmo e divertimento
- A volte ripetitivo
- Alcune scene poco verosimili e banali
Lati negativi