The Falcon and The Winter Soldier: recensione della serie su Disney Plus
Chi erediterà lo scudo di Captain America? Lo scopriamo in questa nuova serie dei Marvel Studios
Sono trascorsi pochi mesi dall’incredibile clamore suscitato da WandaVision, che, seppur possa aver deluso alcuni, è stata un successo in termini di visualizzazioni. Ed ecco arrivare subito dopo la seconda serie dei Marvel Studios, The Falcon and The Winter Soldier, di cui vi proponiamo la nostra recensione. Questa serie era stata inizialmente progettata per essere il primo show televisivo legato al MCU a debuttare su Disney+. A causa di problemi legati alla pandemia, però, l’uscita è stata posticipata e il medesimo compito è stato assegnato a WandaVision. The Falcon and The Winter Soldier ricomincia sei mesi dopo il finale di Avengers: Endgame, in cui Captain America cedeva lo scudo all’amico Sam Wilson.
La serie approfondisce i personaggi di Falcon e del Soldato D’Inverno, tentando di replicare le dinamiche di un buddy movie in un thriller a sfondo politico. Oltre al ritorno di Sebastian Stan ed Anthony Mackie, nei rispettivi ruoli del Soldato D’Inverno e Falcon; torna anche Daniel Bruhl nei panni di Helmut Zemo, già visto in Captain America: Civil War ed Emily VanCamp come Sharon Carter. A sorpresa, come “nuovo” Captain America vi è poi Wyatt Russell, figlio del celebre Kurt Russell. The Falcon and The Winter Soldier affronta ciò che è successo alla Terra dopo il ritorno di metà della popolazione e gli squilibri politici e sociali che un simile evento ha provocato. In un contesto del genere gli autori sono riusciti a spaziare tra tante tematiche attuali, senza purtroppo riuscire a gestire ogni cosa.
Indice
Trama: il mondo è nel caos – The Falcon and The Winter Soldier, la recensione
Sono passati sei mesi dal Blip. Dopo cinque anni di assestamento in un mondo monco, privo della sua vita, gli esseri umani si sono uniti e dati man forte a vicenda. Il ritorno improvviso di tutti gli altri ha però destabilizzato l’equilibrio creato e riportato la Terra in un clima di caos. Il risultato sono molte famiglie sfrattate in assenza di luoghi in cui vivere, costrette a sopravvivere in squallidi campi profughi. L’aumento di criminalità e l’assenza di eroi in cui credere hanno reso la Terra un posto peggiore di quanto fosse prima. Nessuno sembra interessato a cosa stia realmente accadendo, fatta eccezione per i Flag Smashers. Un gruppo di rivoluzionari il cui obiettivo è ripristinare l’unione e il supporto che c’era prima del Blip, a qualunque costo. Nel frattempo Sam Wilson ha rifiutato lo scudo di Captain America.
Di conseguenza, egli cerca di riprendere le redini della propria vita dopo essere scomparso per cinque anni. Bucky Barnes, il Soldato D’Inverno, è stato invece graziato dal governo degli Stati Uniti e ha riottenuto piena libertà. Nonostante l’assenza di catene, l’uomo è tormentato dai ricordi del suo passato, demoni interiori che lo logorano lentamente. Il mondo ha però bisogno di eroi, di un simbolo che ispiri la gente; così il Governo decide di nominare un nuovo Captain America ed assegnare lo scudo al pluridecorato ufficiale dell’Us Navy, John Walker. I Flag Smasher, non hanno la benché minima intenzione di fermarsi e la loro minaccia si fa più grave quando riescono a mettere le mani sul siero del super soldato. Il mondo sembra diventato una bomba pronta ad esplodere e, se Bucky e Sam non scopriranno cosa sta realmente accadendo in tempo, il danno potrebbe essere irreparabile.
L’eredità dello scudo – The Falcon and The Winter Soldier, la recensione
Prima di andarsene Steve Rogers affidò il suo scudo a Sam Wilson, l’unico secondo lui degno di tale dono. Più che un dono, Sam vede nello scudo un fardello e decide di rifiutarlo. Un simbolo privo della persona che lo incarna è vuoto; ma in un mondo in preda alle tenebre, c’è bisogno di un faro che illumini la strada, c’è bisogno di un nuovo Captain America. The Falcon and The Winter Soldier ha come tema centrale l’eredità dello scudo, e ibastisce un discorso socio-politico che rispecchia anche la nostra realtà. Come noi, il mondo Marvel è nel caos e quando un evento sconvolgente coglie di sorpresa l’intero globo, ognuno sembra pensare per sé stesso. I Flag Smasher si oppongono a questa decisione invocando un mondo unico che combatta insieme la stessa battaglia.
Ma quando si lotta per una giusta causa, fin dove ci si può spingere per affermare i propri ideali? La serie cerca di non schierarsi, di non distinguere i buoni dai cattivi, spingendo lo spettatore a porsi questa domanda. Persino gli eroi sembrano incerti su cosa fare. Bucky non approva la decisione di Sam ed ora lo scudo è nelle mani sbagliate; d’altro canto Sam ha le sue ragioni. Un Captain America nero è per lui qualcosa di inimmaginabile e lo show non si riserva di mostrare, a volte anche troppo retoricamente, questo suo conflitto. Le tematiche razziali diventano un altro dei temi socio-politici presenti nella serie, che scaglia continuamente aguzzi riferimenti alla realtà. Tutto ruota attorno allo scudo, simbolo di una nazione, di un popolo, di ideali e di valori. Colui che porta quello scudo ha infatti una grande responsabilità.
Tutti nel calderone – The Falcon and The Winter Soldier, la recensione
A differenza di WandaVision, composto da 9 episodi, Falcon and The Winter Soldier sembra aver risentito della scelta di fare soltanto sei puntate. Nella serie sono infatti presenti tantissimi elementi da sviscerare che però non trovano spazio e sono limitati dalla durata. La scelta di narrare una storia così ampia è stata forse calcolata male visto il tempo a disposizione. A soffrirne di più è la gestione dei personaggi. Nell show, oltre a Sam e Bucky, sono presenti anche Zemo, John Walker, Sharon Carter ed i Flag Smasher. Per quanto si è tentato di caratterizzare al meglio tutti, nessuno è stato effettivamente trattato come si deve. Partendo con ordine, Zemo era stato un villain molto apprezzato in Civil War e in questo show, per quanto la bravura di Daniel Bruhl lo renda incredibilmente carismatico, è stato sprecato e relegato ad un ruolo marginale.
I Flag Smasher dovrebbero essere dei personaggi grigi, a metà tra il bene ed il male, ma verso metà serie prendono una svolta improvvisa e restano succubi di una narrazione troppo rapida e superficiale. Il peggior trattamento è stato però riservato a John Walker, il cui arco evolutivo appare estremamente forzato e condizionato dalla sceneggiatura, e si concluse in maniera raffazzonata. Forse questo è il più grande peccato, vista anche l’ottima interpretazione di Wyatt Russell ed il forte fascino del personaggio. Infine vi sono i protagonisti, il cui sviluppo appare un po’ più graduale, ma comunque forzato. Non vi sembra essere un vero rapporto tra Sam e Bucky, eccetto nelle scene in cui la trama lo richiede. Così l’atmosfera da buddy movie non c’è e talvolta, a causa delle loro scelte, si fa addirittura fatica a tifare per i protagonisti.
Considerazioni finali
The Falcon and The Winter Soldier è il prodotto Marvel che più si avvicina alle atmosfere di uno dei film più apprezzati dell’universo, Captain America and The Winter Soldier. La serie oltre ad avere una trama intrigante e ricca di suspense, si avvale di scene d’azione mozzafiato. Le scene di combattimento, e in generale le sequenza spettacolari, sono girate in maniera chiara e permettono di capire perfettamente i movimenti dei personaggi. Anche le ambientazioni sono molto variegate e sorprendenti e, in generale, tecnicamente la serie è ottima. I problemi principali stanno nella scrittura, che non giustifica alcune scelte dei personaggi e non riesce a gestire tutta la carne al fuoco. Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine: per quanto spettacolari, epici ed emozionanti, i prodotti Marvel non sembrano riuscire a fornire una storia equilibrata e ben gestita.
È evidente che molti conti in sospeso verranno sviluppati poi nei film successivi; è stato già annunciato infatti che lo showrunner della serie sta scrivendo un quarto film su Captain America Bucky e Sam. Ciò nonostante è necessario evidenziare che la serie, per quanto provi a chiudere tutte le storie, non lo fa. Il finale è sbrigativo, facilone e non dà una degna chiusura ai personaggi. È chiaro che la Marvel ha intrapreso questa strada fatta di collegamenti intertestuali, il che non vuol dire però che le storie debbano essere concluse in questo modo. Alla seconda serie dei Marvel Studios, ci sentiamo di dire che l’esperimento sta funzionando. Questi prodotti riescono a calamitare l’attenzione del pubblico per settimane e forniscono spettacolo e intrattenimento a volontà. Al di là di questo c’è però bisogno di una maggior cura nella scrittura, perché soltanto lo spettacolo non è sufficiente.
The Falcon and The Winter Soldier
Voto - 7
7
Lati positivi
- Alcune tematiche trattate
- Visivamente spettacolare e tecnicamente impeccabile
Lati negativi
- Pessima gestione dei personaggi
- Scrittura raffazzonata e superficiale