I migliori film d’avventura tra viaggi, isole misteriose e bestie feroci
Avete voglia di avventura? Nessun problema, questa è la top che fa per voi
Tra gli innumerevoli generi cinematografici l’avventura è quello che più di tutti richiede un maggior coinvolgimento con lo spettatore. Si pensa che gli adventure movies si rivolgano prettamente ad un’audience giovane o giovanissimo, a causa del suo forte legame con i film d’animazione; ma negli ultimi anni si è progressivamente vista un’ibridazione con altri generi. L’action, il drama e la fantascienza si fondono a racconti d’avventura abbracciando così una platea più amplia e variegata; al centro il tema del viaggio verso terre sconosciute, luoghi misteriosi e incontri imprevedibili. Nella nostra lista di film d’avventura capiremo come il viaggio e l’esplorazione rappresentano non solo degli itinerari nel senso più fisico dello spostamento; viaggiare diventa infatti metafora di cambiamento, movimento e in ultima istanza crescita personale.
Vi presentiamo una lista di dieci film d’avventura divisa in tre categorie; una carrellata di pellicole che hanno saputo maneggiare il tema del viaggio in modo originale e accattivante. Partendo dai classici come Jumanji e Alive, si parlerà di film che raccontano di isole lontane e avventure in mezzo all’oceano come Vita di Pi e Cast Away. Fino ai film più recenti che hanno tentato, con successo, una fusione con altri generi quali il coming-of-age, l’action fantasy e il drama; tra questi Charley Thompson, The Revenant e infine The Old Guard. Ecco la lista di 10 film d’avventura da vedere secondo FilmPost.
Indice
I classici − Film d’avventura
Alive − Sopravvissuti
Il 13 ottobre del 1972 l’aereo dell’Air Force Flight 571 si schiantò sulle Ande. Dei 45 passeggeri, la maggior parte membri della squadra di rugby Old Christians Club, 12 morirono nello schianto. Altri 6 invece morirono nei giorni successivi e 11 nei mesi a seguire a causa della mancanza di cibo. Nelle durissime condizioni di vita ad oltre 3.600 metri e 30 gradi sotto zero, i 16 superstiti furono salvati dopo 72 giorni; era il 23 dicembre dello stesso anno. Tutto avvenne dopo che il rugbista Roberto Canessa e il collega riuscirono a dare l’allarme, grazie ad una estenuante scalata delle Ande durata ben 10 giorni.
Vent’anni dopo i fatti, il regista Frank Marshall dirige Alive – Sopravvissuti; nel farlo si ispira anche al precedente I sopravvissuti delle Ande del 1976, diretto dal cubano Renè Candora. Alive ricostruisce una vicenda dolorosa che mise a durissima prova non solo il corpo dei sopravvissuti al disastro, ma anche la loro moralità. Molti di loro infatti, come raccontò Caressa subito dopo, per sopravvivere mangiarono la carne dei corpi dei loro compagni deceduti. Una decisione che segnò per sempre le loro vite. Nel cast un giovanissimo Ethan Hawke nel ruolo di Parrado e Hosh Hamileton nei panni di Caressa.
Jumanji
Tratto dall’omonimo racconto per ragazzi di Chris Van Allsburg, il film del 1995 racconta l’incredibile storia di un gioco da tavolo che prende vita improvvisamente. Tirando i dadi infatti il gioco risucchia i suoi giocatori nella foresta o fa apparire animali selvaggi e pericolosi proprio davanti ai loro occhi. Raccontato con un doppio piano temporale, Sarah e Alan bambini giocatori diventeranno Sarah e Alan di ventisei anni dopo; gli attori protagonisti sono Bonnie Hunt e Robin Williams.
Il film, diretto da Joe Johnson è un film altamente spettacolare; gioca con improvvisi cambi di ritmo edun uso davvero magnifico degli effetti speciali. Questi ultimi sono realizzati con tecniche tradizionali unite a quelle (per l’epoca innovativi) come l’animatronica. Il film ha avuto due tentativi di sequel (Jumanji – Benvenuti nella giungla del 2017 e Jumanji: The Next Level del 2019); ma il film con Robin Williams e Kirsten Dunst (in uno dei suoi primissimi ruoli) rimane un classico intramontabile e originalissimo.
L’Avventura del Poseidon
Diretto da Ronald Neame, L’avventura del Poseidon (1973) è il primo grande successo del genere avventura/catastrofico; il film è stato prodotto da Irwin Allen. La storia racconta del capovolgimento dopo un’onda anomala dell’enorme transatlantico Poseidon, la notte di Capodanno nel viaggio New York-Atene. Il reverendo Frank Scott (Gene Hackman) decide di far risalire le persone a bordo dalla sala da ballo situata all’interno della nave verso lo scafo. Tra di loro due coppie: il detective Mike Rogo (Ernest Borgnine) e la moglie ex prostituta Linda (Stella Stevens); e gli anziani, Manny Rosen (Jack Albertson) e la moglie Belle (Shelley Winters), ex campionessa di nuoto.
Costoro sono gli unici sopravvissuti insieme a pochi altri; con loro i due fratelli Susan e Robin, la cantante d’orchestra Nonnie e James Martinil. Nel corso della pellicola, il gruppo tenterà in tutti i modi di mettersi in salvo. Il film ha vinto due premi Oscar (miglior canzone e migliori effetti speciali) e un Golden Globe a Shirley Temple per la miglior attrice non protagonista; un Bafta anche a Gene Hackman, come miglior attore protagonista.
Soli nel mare − Film d’avventura
The Beach
Tre anni dopo la consacrazione con Titanic e due anni dopo La maschera di ferro, Leonardo Di Capro nel 2000 torna sul grande schermo con un film che ha diviso pubblico e critica. The Beach, diretto da Danny Boyle e tratto da un romanzo dell’allora scrittore e ora regista Alex Garland, racconta del viaggio di tre amici verso una misteriosa spiaggia in Thailandia. Accompagnato da una giovane coppia francese, Françoise (Virginie Ledoyen) e Étienne (Guillaume Canet), il protagonista Richard (Di Caprio) decide di partire seguendo le indicazioni dell’amico Daffy, morto suicida la sera prima. In quell’isola Richard entrerà in contatto con la comunità dell’isola e la sua leader Sal, interpretata da Tilda Swinton.
Nel film l’isola acquisterà un significato di paradiso artificiale. Una dimensione surreale e subconscia in cui l’uomo, perdendo i suoi beni materiali e le tanto agognate ricchezze, è preda degli istinti animali e dell’egoismo connaturato. Le musiche composte da Angelo Badalamenti (autore delle musiche di Twin Peaks) si uniscono alla famosa canzone del gruppo pop All Saints “Pure Shoes” che molti ricorderanno, contribuendo a conferire un alone misterioso che aleggia attorno all’isola e alla sua reale entità.
Vita di Pi
Diretto dal regista de I Segreti di Brokeback Mountain e Lussuria Ang Lee, Vita di Pi è tratto dal romanzo omonimo di Yann Martel premiato con il Booker Prize nel 2002. La pellicola racconta del giovane Pi Patel (Suraj Sharma) cresciuto a contatto con gli animali nello zoo paterno. Il padre però, mosso da esigenze economiche, decide di trasferirsi in Canada e vendere lo zoo. Ma una notte, su una nave giapponese, Pi dovrà affrontare una tempesta terrificante, e improvvisamente si ritroverà solo su una piccola imbarcazione in mezzo al mare con la tigre Richard Parker.
Il protagonista dovrà così condividere un viaggio per la sopravvivenza accanto la bestia più temuta di tutte, in un’esperienza sospesa tra realtà e immaginazione. Ang Lee dirige un film sull’eterna lotta tra individuo e società, tra umanità e bestialità. Esaltando la spettacolarità animalesca e le inquadrature a specchio tra cielo e oceano, Vita di Pi è un’avventura sontuosa che tratteggia anche il tema della creazione artistica e del blocco creativo. Pi adulto è interpretato dall’attore indiano Irrfan Khan, recentemente scomparso.
Open Water
Susan (Blanchard Ryan) e Daniel (Daniel Travis), durante un’escursione subacquea nei Caraibi, vengono abbandonati nel bel mezzo dell’oceano dall’incauto gruppo di escursionisti; quest’ultimo ha infatti sbagliato il conto delle persone a bordo. I due vivranno giorni tra squali, meduse e la corrente che li trascina nella vastità dell’oceano Atlantico in una vera e propria lotta per sopravvivere. Open Water, diretto da Kris Kentis – che ne cura anche la sceneggiatura, il montaggio, la fotografia e il soggetto originale – è un film d’avventura low budget. Un film che colpisce le paure più recondite dello spettatore, utilizzando un naturalismo e un richiamo minuzioso alla realtà che molti film con effetti speciali non riescono a raggiungere.
Le notti in mare aperto sono infinite, la sensazione di terrore è costante, l’abbandono e l’impotenza ancora di più. La percezione del corpo che galleggia, che deve rimanere immobile e poi nuotare velocemente o in costante allerta per avvertire la presenza degli squali nel film si percepisce appieno, in un racconto anche sulla vita di coppia e sulle relazioni tra moglie e marito. Gli eventi sono tratti dalla storia realmente accaduta di due subacquei statunitensi, Tom ed Eileen Lonergan, lasciati solo dall’equipaggio sulla grande barriera corallina australiana. I loro corpi, però, non furono mai ritrovati.
Cast Away
La storia da cui è tratto il film è da quella del marinaio britannico Selkirkv, sottufficiale della Royal Navy; costui visse da naufrago per quattro anni e quattro mesi, dall’ottobre 1704 al 2 febbraio 1709 su un’isola deserta del Pacifico. Il film di Robert Zemeckis del 2000 segna ancora una volta l’idillio collaborativo fra Tom Hanks e il regista, dopo il grande successo di Forrest Gump del 1994. Hanks interpreta Chuck Noland che, durante la sera di Natale, deve urgentemente recarsi in Malesia per esigenze lavorative. Sul volo, però, il dirigente operativo della Fed-Ex dovrà affrontare un disastro aereo e precipiterà su un’isola deserta; qui rimarrà da solo per ben quattro anni.
Al suo ritorno sulla terra ferma, Chuck rincontrerà la sua amata Kelly (Hellen Hunt), che dopo averlo creduto morto per anni, si è ora sposata e ha avuto una figlia. Questo film ha la straordinaria capacità di sorpassare il significato originale di sopravvivenza su un’isola e aprirsi a più visioni. La caparbietà di Chuck diventa metafora personale che abbraccia valori come la speranza, la visione sul futuro, la forza nel resistere, la fiducia e la rinascita personale. Un film d’avventura con una delicata vena malinconica, soprattutto nella parte finale del ritorno a casa dopo una vita interrotta. E che ora riparte proprio da un pacco da consegnare dopo ben quattro anni.
Non solo avventura − Film d’avventura
The Revenant – Il Redivivo
Missouri, 1820. L’esploratore Hugh Glass (Leonardo Di Caprio), dato per morto dai suoi compagni dopo l’attacco di un orso, lotterà per sopravvivere alla brutalità delle terre americane in un territorio ostile e tutt’altro che accogliente. Glass, nel corso della sua odissea, verrà mosso dall’amore e dal ricordo per la sua famiglia di origine Pawnee. Il film del 2016, diretto da Alejandro G. Iñárritu – che appena un anno dopo l’Oscar con Birdman, torna a collaborare con il direttore della fotografia Emmanuel Lubezki- è lo straordinario e nerboruto tour de force di un uomo nella natura più infausta, tra grizzly, accoltellamenti, congelamenti, cavalli utilizzati come involucro per ripararsi dal gelo della notte. Leonardo Di Caprio, interpreta il personaggio più fisico della sua carriera, che gli varrà il tanto atteso Oscar come Miglior attore protagonista.
The Revenant mescola l’avventura cinematografia dell’eterno tema della sopravvivenza umana in una natura selvaggia, con un particolare sguardo lirico alla Malick; la natura che renderà infernale il viaggio di Glass è la stessa che riporterà il protagonista in una dimensione intima e di memoria familiare, che gli darà la forza di andare avanti. Nel film anche Tom Hardy nel ruolo del nemico John Fitzgerald.
Lean On Pete – Charley Thompson
Charley Thompson è un quindicenne che vive una vita instabile e di solitudine con un padre incline ai guai e alla precarietà. Quando i due si trasferiscono in Oregon con la speranza di una vita migliore, Charley deciderà di attraversare il paese alla ricerca di una zia. Nel lungo viaggio il giovane verrà accompagnato solo dal suo adorato cavallo Lean on Pete. Questo anomalo film d’avventura in realtà è anche un coming-of-age, intimo e misurato, di un ragazzo alla ricerca di calore e connessione umana. Il viaggio nell’America più profonda, che ricorda molto anche il cinema di Chloé Zhao, è non solo il viaggio simbolico di una scoperta di sé stessi, bensì quello di Charley è quello verso la ricerca di un approdo, di calore e legame familiare.
Solo e in balia del paesaggio americano, il protagonista vaga come fosse una figura invisibile e fantasmagorica. La sua invisibilità agli occhi del mondo però si interrompe nel filo d’empatia profonda che riesce ad instaurare con il suo cavallo, unica creatura vicina al ragazzo in un itinerario paesaggistico e selvaggio verso, finalmente, una casa. Dopo il successo di Weekend (2011) e di 45 anni (2015) Andrew Haigh si conferma uno dei registi contemporanei più abili nel raccontare l’intimità emotiva dei suoi personaggi, senza mai cadere nel pietismo ma con un respiro profondo e umano. Nel film anche Steve Bushemi e Chloe Sevigny.
The Old Guard
Il film è basato sul fumetto The Old Guard 1 – Fuoco d’apertura scritto da Greg Rucka e illustrato da Leandro Fernandez. La storia racconta di un gruppo di esseri umani straordinari che, una volta morti, riescono a tornare in vita rigenerando le ferite subite in combattimento. Il gruppo di mercenari guidato da Andromaca “Andy” di Scizia (Charlieze Theron) è formato da Booker (Matthias Schoenaerts), Nick (Luca Marinelli) e Joe (Marwan Kenzari). I quattro, dopo l’arrivo di un nuovo della soldatessa Nile (Kiki Layne) anch’essa immortale, dovranno vedersela con le azioni criminali di un giovane CEO di una nota industria farmaceutica. Il suo scopo sarà quello di catturarli e scoprire il mistero del loro DNA. Lo spietato medico metterà in pericolo il gruppo e la loro unione durata secoli.
Caratterizzato da una svolta umanista del genere action, The Old Guard ibrida il genere avventura con quello dei fumetti, riuscendo in un film che sceglie di ri-mettere al centro l’immortalità; questa non è più come valore a cui aspirare, ma piuttosto una condanna perpetua a una possibile infelicità e a una più certa solitudine. Il film, grazie a personaggi dalle vicende personali interessanti, e a scene action ben coreografate e dirette dalla regista Gina Prince-Bythewood, rappresenta un cinema che, pur certamente da migliorare, lancia una nuova visione sugli eroi e le loro avventure action.