I migliori film di fantascienza da vedere
Alcuni dei migliori film di fantascienza da vedere passando dai grandi classici fino alle ultime uscite
La fantascienza è uno di quei generi che ha rivoluzionato Hollywood fin dalle fondamenta. Tutta l’industria dell’intrattenimento ha dovuto fare i conti con le grandi pellicole di fantascienza rimaste, ormai per sempre, nell’immaginario collettivo. Dagli anni ’50, periodo in cui è nata cinematograficamente parlando (nonostante l’elemento fantastico sia presente fin dall’inizio della settima arte), i film di fantascienza hanno sempre fatto vedere effetti speciali sofisticati ed ambientazioni inusuali, viaggi interstellari, il contatto con entità extraterrestri, conflitti nucleari o catastrofi climatiche globali.
I film fantascientifici hanno anche il pregio di veicolare importanti messaggi come pacifismo, denuncia di sistemi politici oppressivi e potenzialmente tali, xenofobia, conseguenze dell’inquinamento pur, senza rinunciare, a offrire intrattenimento per gli spettatori meno smaliziati. Un concentrato di teorie scientifiche ed intrattenimento che, tra creature fantastiche e avventure straordinarie, sorprende il pubblico con un linguaggio cinematografico senza precedenti. Analizziamo ora nel dettaglio alcuni dei migliori film di fantascienza da vedere assolutamente, passando per diversi sottogeneri e tematiche.
Indice
- Distopia e fantapolitica
- Fantascienza e sentimentalismo
- Alieni
- Nello spazio
- Viaggi nel tempo
- Space opera
- IA, robot e cyberpunk
- Altri film di fantascienza
Distopia e fantapolitica – Film di fantascienza da vedere
Metropolis (1927)
Il primo dei film di fantascienza da vedere e uno dei più grandi film di sempre, è Metropolis, la pellicola capolavoro degli anni ’20. L’opera uscita nel 1927, naturalmente muta, è il più grande lavoro del grande regista Fritz Lang. La sceneggiatura è di Thea von Harbou, moglie di Lang, e già questo costituisce un elemento di riflessione perché la scrittrice pochi anni dopo avrebbe aderito al Partito nazista mentre il regista, ebreo per parte di madre, lasciò la Germania per raggiungere gli Stati Uniti. Sta in questo ibrido d’origine una delle possibili cause del fatto che Metropolis venisse, ad esempio, pesantemente criticato da un regista come Buñuel e apprezzato invece da Hitler, che vedeva nello sviluppo della trama e, in particolare nel finale, un sostanziale sostegno alla sua ideologia.
Metropolis è ambientato in un futuro distopico, dove il mondo è diviso in classi nettamente separate: una classe dominante ricca e una povera che viene sfruttata dalla prima. I ricchi industriali vivono in alti grattacieli lussuosi, con giardini quasi irreali; mentre i lavoratori lavorano e vivono nel sottosuolo, guidando enormi macchine. Ma il figlio dell’imprenditore padrone incontrastato di Metropolis si accorge dell’assurda vita degli operai e decide di cambiare le cose. Il film è tra le opere simbolo del cinema espressionista ed è universalmente riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza moderno, avendo ispirato pellicole quali Blade Runner e Guerre stellari.
Fahrenheit 451 (1966)
Ormai un classico della fantascienza, Fahrenheit 451 è uno dei tanti film immortali da vedere stilati in questa lista. Diretto nel 1966 da François Truffaut, il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo fantascientifico-distopico di Ray Bradbury. È il primo film a colori per il cineasta francese e diretto ad un pubblico internazionale di larga scala. Film predittivo, al pari di 1984, di fantapolitiche svolte della società futura, sottolinea lo strapotere mediatico assunto dal mezzo televisivo. In tutta la vicenda l’onnipresente schermo casalingo costringe la popolazione a una ebete sudditanza nei confronti del potere.
I libri, sovversivi per definizione, a meno che non siano come da normativa, non stampati, costituiscono una possibile via di fuga verso nuovi orizzonti, e sono quindi assolutamente vietati. Qualsiasi materiale cartaceo deve essere distrutto. Questo compito, per assurdo, è riservato ai pompieri i quali, al posto di spegnere gli incendi, li appiccano per bruciare libri. Questo è il compito del protagonista Guy Montag, interpretato da Oskar Werner, che rivaluta il proprio ruolo sociale quando incontra una donna amante dei libri in grado di fargli aprire gli occhi sulla realtà che lo circonda. Uno dei film di fantascienza da vedere a tutti i costi!
Operazione diabolica (1966)
Operazione diabolica di John Frankenheimer è un pregevole ed originale thriller d’autore con importanti elementi di genere che lo rendono un film di fantascienza da vedere. Il protagonista della storia – un convincente Rock Hudson – conduce una vita normale e apparentemente agiata, anche se a dir poco monotona. Viene più volte contattato da un suo amico, che credeva morto, che lo mette in contatto con una strana società. L’organizzazione, dietro lauto compenso, inscena la morte dei committenti e in seguito a un’operazione chirurgica trasforma il volto dei soggetti, conferendo loro una nuova identità, libera da vincoli di ogni sorta.
Come il suo amico, il protagonista aderisce alla proposta. Pagherà a carissimo prezzo la sua scelta… Dalla mano sapiente del regista di Va’ e uccidi, un dramma e thriller sociologico complesso e di enorme impatto. Regia visionaria, frammentaria come la frammentazione della mente e del corpo del protagonista. Da non perdere.
Il pianeta delle scimmie (1968)
Caposaldo del genere, tra i film di fantascienza da vedere, Il pianeta delle scimmie, con Charlton Heston, è tratto dal romanzo di Boulle e diretto da Franklin J. Schaffner. L’equipaggio dell’Icarus parte per una spedizione nello spazio. Ibernati, hanno l’obiettivo di viaggiare per anni, al fine di trovare un nuovo pianeta abitabile in futuro dall’umanità. L’astronave, in seguito ad un guasto è catturata dall’orbita di un pianeta. Al loro risveglio, rianimati dal sistema automatico, scoprono di trovarsi nel 3978, su un pianeta sconosciuto in cui le scimmie sono diventate incredibilmente evolute e gli esseri umani sono considerati come loro animali di compagnia o schiavi.
Dove si trovano? Come è stata possibile questa inversione dei ruoli? L’astronauta Taylor cercherà di sopravvivere e di dialogare con le scimmie, i cui scienziati intendono studiarlo. Tra questi anche la dottoressa Zita, che al contrario degli altri, è incuriosita positivamente dallo strano umano intelligente. Nonostante sia antico e gli effetti speciali e i costumi siano datati, si tratta del migliore adattamento al cinema della storia di Boulle, più articolato e complesso ad esempio di quello diretto da Tim Burton (2001).
Arancia meccanica (1971)
Dei tre film di Kubrick che si possono considerare fantascientifici, Arancia meccanica è il più violento e quello in cui parla più del presente. Ambientato nel futuro, è tratto da Arancia ad orologeria di Anthony Burgess, titolo originale in inglese, A Clockwork Orange, un modo di dire tipicamente londinese, il cosiddetto cockney “As queer as a clockwork orange” tradotto letteralmente come “Strano come un’arancia a orologeria”. La frase indica qualcosa che appare normale e naturale in superficie come un frutto, in questo caso un’arancia, ma che cela in realtà una natura estremamente bizzarra e inusuale. L’esempio è dato dal protagonista del film, che essendo privato del suo libero arbitrio, esteriormente sembra un bravo cittadino ma in realtà è un automa della società.
Geniale traversata di generi (fantascienza, storico, drammatico, comico, grottesco, orrore), Arancia meccanica è un film che mostra la violenza per esserne un contro-manifesto. Alex (Malcom Mcdowell) e i suoi tre Drughi si dedicano allo sport dell’ultra violenza: torturano, stuprano, uccidono. Abbandonato dai suoi, Alex è arrestato e condannato a 14 anni. In carcere si sottopone volontariamente al trattamento Ludovico che, privandolo del libero arbitrio, gli toglie ogni pulsione aggressiva e lo obbliga a odiare la musica di Beethoven (la Nona Sinfonia) che adora. Guarito e liberato, si trova in un mondo più violento di prima e subisce le vendette delle sue vittime. Un film che nonostante l’età riesce ancora a scandalizzare e a far riflettere. Imprescindibile. Certamente tra uno dei migliori film di fantascienza da vedere!
Il pianeta selvaggio (1973)
Per la regia di René Laloux, anche sceneggiatore, Il pianeta selvaggio è un film di fantascienza da vedere tratto dal romanzo “Om en sèrie” di Stefan Wul. In un mondo alieno dominato dai Drax, giganti blu super intelligenti, gli esseri umani sono simili a formiche, trattati come animali da compagnia, quando addomesticati, oppure come fastidiose creature se lasciati allo stato brado; ma gli uomini sono molto più di questo. Guidati da Terr, il primo Oms (umano) che è riuscito a sottrarre le tecnologie Drax per accedere al loro sapere, gli umani arriveranno a sfidare i giganti. Affascinante per i disegni dai tratti surreali, che ricordano Dalì e De Chirico e che raffigurano creature fantasiose, tecnologie organiche e culture aliene, frutto della creatività degli autori, Il pianeta selvaggio è una distopia in cui viene celebrata la caparbietà e la laboriosità umana, di una specie nata per essere libera, impossibile da debellare.
1971: Occhi bianchi sul pianeta Terra (1975)
1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man), tratto da Io sono Leggenda di Richard Matheson (da cui l’omonimo remake con Will Smith del 2007) è un film distopico di fantascienza a dir poco memorabile per la regia di Boris Sagal. Il protagonista Robert Neville, interpretato con grande carisma da Charlton Heston, è l’unico sopravvissuto a un olocausto batteriologico che ha sterminato il genere umano.
Oltre a lui però vi sono altri sopravvissuti, esseri umani piagati e resi folli dal virus che, comandati dall’esaltato Matthias (Anthony Zerbe), formano La Famiglia. Essi non possono esporsi alla luce, ma quando il sole tramonta vengono allo scoperto distruggendo tutto ciò che li circonda e cercando di stanare Robert per ucciderlo. Dopo aver incontrato Lisa, che ha da poco contratto il virus, Robert cercherà in tutti i modi di salvarla e di offrire una nuova speranza al genere umano. Interessantissimo film di fantascienza da vedere, anche per apprezzare le differenze con Io sono Leggenda del 2007.
2022: I sopravvissuti (1973)
Per la regia di Richard Fleischer, 2022: I sopravvissuti è tratto dal romanzo distopico Largo! Largo! di Harry Harrison. È ambientato sul pianeta Terra, che nell’immaginario del regista è devastato dall’inquinamento e dal surriscaldamento globale. L’umanità è stipata in fatiscenti condomini, costretta a vivere in un clima rovente: una perenne estate con oltre trenta gradi. A causa dell’innalzamento della temperatura, la terra è arida e il cibo scarseggia. Il protagonista, il detective Thorne (Charlton Heston), indaga sull’omicidio di William Simonson, facoltoso membro del consiglio di amministrazione della Soylent. Essa è la casa produttrice dell’unica fonte di sostentamento, il Soylent Green, una galletta nutritiva prodotta artificialmente.
Le sue indagini lo porteranno a scoperte sconcertanti. In questo ottimo film di fantascienza, la distopia si unisce al poliziesco investigativo. 2022: I sopravvissuti è incalzante e riesce con verosimiglianza a descrivere un contesto distopico opprimente, che per l’emergenza climatica in corso, fa senza dubbio riflettere sulla nostra attualità. Il finale è potente, così come l’immagine dei Templi per il suicidio assistito.
1997: Fuga da New York (1981)
Altro film di fantascienza da vedere è una delle più belle pellicole di John Carpenter, è 1997: Fuga da New York. Uscito nelle sale nel 1981 è ambientato quasi vent’anni dopo in una New York dalle parvenze post apocalittiche. Attore protagonista, spesso scelto da Carpenter, è Kurt Russell che interpreta Jena Plissken (Snake in inglese). La sceneggiatura di 1997: Fuga da New York è basata su un soggetto originariamente scritto per Clint Eastwood negli anni ’60-’70. Carpenter la riadattò insieme a Nick Castle.
In quel mondo New York è diventata una gigantesca prigione a cielo aperto per contenere l’enorme aumento di criminali in tutto il paese. Plissken è stato condannato alla pena capitale e condotto nella città, allo stesso tempo dei terroristi hanno dirottato l’aereo presidenziale che cade sulla città con il presidente a bordo. Il film ha influenzato molte opere successive non per forza cinematografiche,il noto personaggio Solid Snake protagonista della serie Metal Gear Solid di Hideo Kojima è infatti ispirato al protagonista della pellicola.
Blade Runner (1982)
Cult assoluto degli anni 80, Blade Runner è diretto da Ridley Scott e basato su un romanzo di Philph K. Dick. Pellicola che ha segnato profondamente la cinematografia mondiale, diventando una pietra miliare del cinema di fantascienza. Nonostante in Blade Runner ci siano diversi generi mischiati, come il noir per esempio, l’ambientazione è tipicamente di fantascienza; il lungometraggio è ambientato nel 2019 in una Los Angeles distopica, dove replicanti dalle stesse sembianze dell’uomo vengono abitualmente fabbricati e utilizzati come forza lavoro nelle colonie extra-terrestri. I replicanti che si danno alla fuga o tornano illegalmente sulla Terra vengono cacciati e “ritirati dal servizio”, cioè eliminati fisicamente, da agenti speciali chiamati “blade runner”.
La trama ruota attorno a un gruppo di androidi recentemente evasi e nascostisi a Los Angeles, e al poliziotto Rick Deckard (Harrison Ford), ormai fuori servizio ma che accetta un’ultima missione per dare loro la caccia. Blade Runner è considerato uno dei migliori film di fantascienza di sempre. Nel 1993 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America e nel 2007 l’American Film Institute lo ha posizionato al 97º posto nella classifica AFI’s 100 Years… 100 Movies.
Terminator (1984)
Cult assoluto diretto da James Cameron, Terminator vede protagonista un giovane Arnold Schwarzenegger, consolidato come attore del film di genere dopo Conan il barbaro e L’Uomo d’acciaio. L’attore veste i panni di un cyborg che viaggia nel tempo dal 2029 fino al 1984, per uccidere Sarah Connor, madre del prossimo salvatore dell’umanità nel futuro post-apocalittico in cui egli vive. Terminator nelle prime due settimane sbancò al botteghino, lanciando definitivamente la carriera di James Cameron e quella di Schwarzenegger.
Curioso il fatto che Cameron ebbe l’idea del film da un suo sogno avuto durante la presentazione a Roma di Piraña Paura. Si può dire che quel sogno è stato premonitore, è stato un successo sotto ogni punto di vista: critica, pubblico e mondo del cinema hanno apprezzato il lavoro del regista e dell’attore protagonista, divenuti oggi due leggende viventi del panorama cinematografico. Terminator oggi è un cult assoluto, un film di fantascienza da vedere assolutamente.
Brazil (1985)
Brazil è il futuro distopico fortemente orwelliano pensato e diretto da Terry Gilliam, dove le persone sono costrette a fare i conti con le burocrazie, a lavorare duramente ed essere sempre più schiacciati da futuristiche tecnologie all’avanguardia. Il tipo di humor proposto è talvolta puramente comico, talvolta grottesco. I toni della vicenda infatti sono nettamente differenti rispetto ad altri film di fantascienza, come ad esempio Blade Runner. Spiccano nel cast diretto da Terry Gilliam i nomi di Jonathan Pryce (il protagonista Sam) e Robert De Niro.
Ispirato a 1984 di George Orwell e diretto da un membro dei Monty Python, Brazil (che è il titolo della famosa canzone degli anni Quaranta simbolo di evasione) è una bizzarra e straripante metafora contro le dittature in nome della libertà. Il “portavoce” è Sam Lowry, addetto agli archivi del Dipartimento informazioni in un paese del futuro dominato dal potere e dalla burocrazia dove gruppi di terroristi seminano distruzione per reagire all’oppressione. Tra i film di fantascienza da vedere c’è certamente questa straordinaria opera.
Akira (1987)
Capolavoro di animazione, Akira di Katsuhiro Otomo, basato sull’omonimo manga del medesimo autore, è un mix di cultura cyberpunk e fantascienza, misticismo e tematiche sociopolitiche che ha lasciato un segno indelebile sul cinema di animazione e sul genere fantascientifico. Siamo nella Tokyo del 2019, devastata dalla Terza Guerra Mondiale e ricostruita, dove regna il caos: guerra tra bande di motociclisti dediti al saccheggio; gruppi di terroristi e di ribelli; la legge impotente; plagiate dai capi di fanatiche sette religiose, le masse attendono la seconda venuta del leggendario Akira. Al suo posto emerge il teppista Tetsuo, che cerca di trasformare il caos in un’apocalisse.
Un film di fantascienza complesso e unico diventato ormai fenomeno di culto che ogni amante della fantascienza e, del cinema in generale, non può non apprezzare. Figura al diciannovesimo posto in un elenco dei 20 migliori film di science fiction (con Blade Runner , Gattaca e Matrix ) secondo la rivista statunitense Wired nel 2002. Tra i film di fantascienza da vedere assolutamente.
Il vento dell’amnesia (1990)
Film d’animazione del 1990, Il vento dell’amnesia è diretto da Kazuo Yamazaki, tratto dall’omonimo romanzo di Hideyuki Kikuchi e prodotto da Madhouse. Si tratta di un film post-apocalittico originale e inquietante, in cui si immagina che uno strano vento, soffiando improvvisamente sulla terra abbia fatto perdere la memoria all’umanità, provocando l’ulteriore effetto di far regredire alcuni esseri umani ad uno stadio primitivo. Wataru, un orfano senza memoria, è stato istruito fin da piccolo da Johnny, un cyborg, che grazie all’ausilio di un computer è l’unico a non aver perso i ricordi. Alla morte di Johnny, Wataru, comincia a vagare per la superficie terrestre per trovare altri suoi simili. Incontrerà Sophia, una misteriosa ragazza che stranamente non ha perso la memoria. Assieme a lei compirà un importante viaggio che lo porterà a scoprire la vera origine del vento. Affascinante road movie post apocalittico, Il vento dell’amnesia è una pellicola misteriosa, forte, inquietante, in cui si riflette sul valore e la potenza dei ricordi. Dal punto di vista letterario viene in mente lo splendido Il gigante sepolto del premio Nobel Kazuo Ishiguro.
Waterworld (1995)
Con Kevin Costner nei panni del protagonista mutante, Waterworld è un convincente film di fantascienza da vedere post apocalittico in cui si immagina un mondo invaso completamente dall’acqua. Nel 2468 non esiste più la terra ferma, a causa del riscaldamento globale. Nelle città galleggianti su zattere e sulle navi i viveri scarseggiano e i mari sono dominati da feroci pirati che li depredano (tra cui il Diacono, interpretato da Dennis Hopper). Un uomo-pesce solitario e sognatore (Costner), Helen (Jeanne Tripplehorn) una donna ribelle e sua figlia Enola, con uno strano tatuaggio sulla schiena, si troveranno a navigare fino ai confini più estremi di Waterworld per trovare la fantomatica Dryland, l’ultima terra emersa. Fiaba oceanica post apocalittica, è antesignana di Mad Max, di cui rappresenta una variante al contrario: troppa acqua e nessuna terra, invece che troppo deserto e niente acqua (se non in mano ai tiranni). Memorabile per l’idea dell’uomo pesce, per gli scontri marini, per aver immaginato esseri umani che hanno perso il contatto con la terra abitabile. Disponibile su Netflix.
Gattaca – La porta dell’universo (1997)
Un film visionario scritto e diretto da Andrew Niccol, Gattaca incorpora temi molto attuali a cui dobbiamo stare molto attenti. È ambientato in un futuro prossimo in cui tutti i nuovi nati sono programmati geneticamente e tutta la società umana è basata sui geni ereditari. Solo i Validi, concepiti in laboratorio e “scelti” dai propri genitori, possono avere accesso ai ruoli più in vista, dove i Non-validi, nati dall’amore, sono destinati ai lavori più umili. Vincent, non-Valido, sogna di diventare astronauta e pur di realizzare il proprio sogno finge di essere Valido, utilizzando DNA altrui.
Quando uno degli istruttori del Gattaca Center viene assassinato, la polizia sospetta che un Non-valido si nasconda sotto mentite spoglie. I protagonisti sono Vincent Freeman (Ethan Hawke), Irene Cassini (Uma Thurman) e Jerome Morrow (Jude Law). Una pellicola sicuramente meno iconica e conosciuta rispetto ad altre presenti nella lista, ma comunque degna di nota che presenta tematiche attuali in modo originale.
Dark City (1998)
Diretto da Alex Proyas, Dark City è un film distopico di fantascienza, con un’ottima trama e ricco di colpi di scena. La storia ruota attorno al protagonista John Murdoc (Rufus Sewell), il quale si risveglia con una forte amnesia in una casa sconosciuta in cui scopre il cadavere di una donna che è stata brutalmente uccisa. Accusato dell’omicidio e braccato dalla polizia, scopre presto di avere degli strani poteri psichici che gli permettono di usare la telecinesi. Alla ricerca della verità su se stesso, sull’omicidio, sugli strani poteri e sugli Stranieri – uomini misteriosi che gli danno la caccia – John scoprirà presto che la città in cui si è risvegliato ha qualcosa di sinistro e inquietante e nasconde una terribile verità…
Cult del genere, Dark City stupisce ancora oggi per la trama intrigante e per come essa viene svelata allo spettatore. Tra thriller psicologico e fantascienza vera e propria, si tratta di una pellicola da recuperare assolutamente. Memorabile la prova di Kiefer Sutherland nei panni del Dr. Daniel Schreber.
Matrix (1999)
I fratelli Wachowski (ora sorelle) firmano un cult del cinema action e sci-fi, dirigendo un film completamente innovativo e all’avanguardia, ovvero Matrix. Protagonista è Keanu Reeves nei panni dell’hacker Neo, il quale assieme a Morpheus e Trinity, deve scoprire la verità sulla realtà nella quale l’umanità sta vivendo. Viene analizzata la logica dei computer e delle macchine all’inizio di un’era che sarebbe stata dominata da questi e della tecnologia. Infatti, siamo nel 1999, anno che segna l’ascesa di Internet ed i computer cominciano ad entrare nelle case di tutti. Un film che divide il pubblico in due: tra chi accetta l’arrivo delle nuove tecnologie e chi invece le rifiuta. Matrix può, per certi versi, sembrare un film premonitore dell’imminente futuro, popolato da macchine che superano l’intelligenza umana.
Ma a parte ciò, cinematograficamente parlando, Matrix è un cult assoluto, una perla nel panorama del cinema d’azione e di fantascienza. La pellicola ha avuto un enorme impatto culturale e vi sono state numerose opere che vi fanno riferimento, vincendo anche quattro premi Oscar: sonoro, montaggio, montaggio sonoro ed effetti speciali. Dopo i due sequel, è in arrivo un nuovo film del franchise che potrebbe essere il primo di una nuova trilogia.
Minority Report (2002)
Per la regia di Steven Spielberg, Minority Report è un film distopico di fantascienza che ha per protagonista Tom Cruise, in una delle sue migliori interpretazioni. Incalzante thriller fantascientifico, Minority Report è ambientato in un mondo in cui non vengono più commessi reati. La Precrimine, infatti, tramite i suoi agenti e grazie alle visioni di alcuni Precog – persone in grado di prevedere il futuro – può intercettare coloro che compiono crimini violenti ancor prima che possano agire.
John Anderton, uno zelante agente della Precrimine, si troverà suo malgrado a divenire da poliziotto a fuggiasco quando una delle previsioni vedrà lui stesso come futuro assassino. In fuga dai suoi ex colleghi, dopo aver rapito una Precog, dovrà scoprire la verità, affrontare i suoi traumi e trovare il Rapporto di Minoranza. Dovrà sapere cioè se possa modificare il suo futuro e non uccidere. Pietra miliare del genere, Minority Report è al contempo un film d’azione, un thriller, un poliziesco e un dramma psicologico. La sceneggiatura, tratta da un romanzo di Philip Dick, si focalizza su temi portanti quali la possibilità di influenzare il proprio futuro, la predestinazione, la possibilità di scegliere. Un film di fantascienza da vedere assolutamente.
The Manchurian Candidate (2004)
Per la regia di Jonathan Demme, The Manchurian Candidate è un riuscito remake del già ottimo Va’ e uccidi di John Frankenheimer (1962). Thriller fantapolitico incalzante e conturbante, racconta dei sospetti del reduce Ben Marco (Denzel Washington), tormentato da atroci incubi in cui, durante la guerra, sarebbe stato vittima di manipolazioni mentali e condizionamenti operati da un suo superiore, Raymond Shaw, diventato nel frattempo un candidato alla vicepresidenza. Il confronto con altri reduci di quella missione, anche loro vittime di terribili incubi, riaccende i suoi dubbi e l’uomo comincia ad indagare. È realtà o finzione?
Film teso e a dir poco angosciante, riesce dall’inizio alla fine a trasmettere il senso di impotenza del protagonista. Cospirazioni, complottismo, dispersione e confusione tra sogno e realtà ne fanno una pellicola da non perdere per gli amanti del thriller fantascientifico e di quello psicologico.
I figli degli uomini (2006)
Diretto da Alfonso Cuarón, I figli degli uomini è una pellicola di fantascienza distopica tratta dall’omonimo romanzo della scrittrice britannica P. D. James. Il regista messicano ci trasporta in un futuro non troppo lontano, in un mondo grigio, oppressivo, incolore, fra il preindustriale e il post-atomico. Un ritmo frenetico, (cinepresa a spalla di George Richmond, fotografia del premio Oscar Emmanuel Lubezki), una grande colonna sonora (tra cui Battiato e John Lennon), per un film estremamente coinvolgente ed esteticamente impeccabile.
Nel 2027 la Terra è un pianeta senza speranza: da quasi vent’anni non nascono più bambini e dappertutto regnano miseria, fame, disperazione. La storia – ambientata in una Inghilterra totalitaria dove continuano a sbarcare migliaia di profughi, braccati e rinchiusi come bestie – fa capo a un antieroe, il cinico e rassegnato Theo, ex militante dissidente, che ha il compito rischioso di accompagnare una giovane africana, miracolosamente incinta, da Londra fino alla costa, da cui raggiungerà un sito protetto nelle Azzorre. L’opera di Cuarón rientra decisamente tra i film di fantascienza da vedere.
WALL•E (2008)
Diretto da Andrew Stanton, WALL•E è una delle pellicole più belle della Pixar. Il film è un omaggio ai più importanti film di fantascienza degli anni Settanta e ottanta ed è ambientato in un futuro in cui la Terra non è più abitabile e l’intero genere umano vive all’interno di una immensa astronave. WALL•E è la storia d’amore tra un robot spazzino e una sonda di nome EVE, venuta sul pianeta per cercare tracce di vita. Una serie di avventure porteranno i due sulla grande astronave e riusciranno a convincere il capitano della nave che la Terra è finalmente tornata abitabile.
Il film fa riflettere su molte tematiche attualissime e che scuotono l’opinione pubblica: il riscaldamento del pianeta, l’inquinamento, ma anche sull’intelligenza artificiale e sull’obesità. Un film di fantascienza da vedere assolutamente, che riuscirà ad emozionarvi. Il film si guadagnò un Oscar e un Golden Globe nella categoria ‘Miglior film d’animazione’ e, nel 2010, il periodico Empire inserì WALL•E nella lista dei Migliori 50 personaggi di un cartone animato, assegnandogli il quarto posto. Non solo uno dei migliori film d’animazione degli ultimi anni ma anche uno dei film di fantascienza da vedere e non lasciarsi sfuggire.
Ender’s Game (2013)
Dal regista Gavin Hodd, Ender’s Game è un film di fantascienza da vedere tratto dal primo romanzo del Ciclo di Ender di Orson Scott Card, vincitore dei prestigiosi premi fantascientifici Hugo e Nebula. In un mondo in cui gli Alieni Fornic hanno invaso la Terra uccidendo molti umani, sono sorte accademia militari per preparare i giovani per i possibili contrasti futuri contro gli alieni. Ender (Asa Butterfield) è un brillante cadetto dell’accademia. Si fa notare per la sua intelligenza e scaltrezza nel combattimento simulato. Il colonnello Hyrum Graff (Harrison Ford) lo promuove e lo sprona a competere con gli altri agguerriti contendenti.
La pellicola, dal ritmo vivace e incalzante, si alimenta con le lotte interne, con la competizione e le sfide all’interno dell’accademia, che mascherano però molto di più. Con bei personaggi e un brillante colpo di scena, Ender’s Game è forte metafora del confronto tra mentori e discepoli, nonché tra generazioni passate e future, attraverso la mediazione del virtuale. Si tratta di tematiche più che mai attuali.
Snowpiercer (2013)
Diretto da Bong Joon-ho (regista di Parasite), Snowpiercer ha fatto conoscere il talento del regista sudcoreano al pubblico occidentale. Tratto da un fumetto francese ideato da Jacques Lob e Jean-Marc Rochette, è un film distopico di fantascienza post-apocalittica. Nel 2031 una nuova glaciazione causata dall’inquinamento ha provocato l’estinzione del genere umano. I sopravvissuti si sono salvati grazie allo Snowpiercer, un gigantesco treno che si muove continuamente rompendo il ghiaccio. In questo modo il treno genera l’energia necessaria per la sopravvivenza.
L’umanità, stipata all’interno del treno, è divisa tra i poveri che occupano i vagoni in coda e lottano con la fame e i ricchi, che abitano la testa del treno. Curtis (Chris Evans), insieme all’amico Edgar e all’anziano Gilliam decidono di guidare una rivolta per conquistare il treno e deporre Wilford (Ed Harris), il creatore dello Snowpiercer. Dallo stile registico incredibilmente variegato, in una contaminazione continua tra i generi, Bong Joon-ho dirige un film unico, originale e dirompente che coniuga profondità della storia e azione sfrenata. Commedia, dramma, fantascienza, distopia, azione: c’è davvero di tutto in questo film imperdibile.
The Lobster (2015)
The Lobster è iI primo film in lingua inglese del regista greco Yorgos Lanthimos, del 2015. Ambientato in un futuro distopico in cui non è concesso essere single. David, come il resto dei cittadini soli, viene portato in un hotel dove dovrà trovare una compagna entro quarantacinque giorni. Se fallisce, sarà trasformato in un animale, nel suo caso “l’aragosta” che dà il titolo al film. David riesce, però, ad andare contro la legge. L’uomo scappa e si rifugia nei boschi dove entra a far parte della “comunità” dei cosiddetti “solitari”, in cui, invece, è vietato accoppiarsi. Sarà proprio qui che David incontrerà l’amore…
The Lobster è un film complesso, come del resto quasi tutti i film del regista greco. La freddezza dell’ambientazione fa letteralmente venire i brividi e la regia non delude sicuramente. La carta vincente del film, però, è la sceneggiatura, dove è evidente una forte critica alla società, scritta dallo stesso regista con la collaborazione di Filippou, che disegna una realtà cruda ma, per certi versi, non impossibile. Attraverso la struttura di un film di fantascienza (da una parte c’è una tirannia che impone ritmi di vita alienanti e punizioni esemplari, dall’altra un gruppo di ribelli che vive nei boschi), The Lobster è sicuramente un film da vedere.
Mad Max: Fury Road (2015)
Ritornano sul grande schermo le avventure di Max Rockatansky, dopo più di 30 anni dall’uscita del primo film della saga diretta da George Miller. Non c’è più Mel Gibson ma Tom Hardy nei panni di Mad Max, affiancato da una splendida ed irriconoscibile Charlize Teron. Nella Terra di un futuro post-apocalittico, il crudele Immortan Joe controlla la Cittadella servendosi dei suoi predoni e imponendo a tutti il culto della sua persona. Ma l’imperatrice Furiosa lo tradisce e fugge portando con sé le concubine del dittatore. Incontra Max, in fuga dai suoi ricordi e dai mostri che governano la Terra. Inevitabile l’alleanza tra fuggiaschi.
Fury Road è stato accolto positivamente sia da critica che pubblico, arrivando a definirlo il film più riuscito della saga Mad Max ed addirittura il miglior film d’azione di sempre. Infatti, è l’unico film del genere ad aver avuto ben 10 candidature ai premi Oscar, vincendone 6. Un comparto visivo eccezionale, pieno di invenzioni, scenografie, costumi, macchinari, mezzi di trasporto da soddisfare tutti i gusti, in un’apoteosi adrenalinica di inseguimenti, corse, combattimenti, con l’emozionante colonna sonora di Junkie XL (Tom Holkenborg). Quentin Tarantino lo ha eletto suo film preferito del 2015.
Blade Runner 2049 (2017)
A 35 anni dal capolavoro di Ridley Scott, Blade runner 2049 di Denis Villenueve (appena reduce di Arrival) è uno dei sequel più azzeccati che si potessero fare. Le vicende si svolgono a 30 anni dal primo, dove l’agente K (Ryan Gosling) è un blade runner della polizia di Los Angeles, nell’anno 2049. I replicanti della Tyrell sono stati messi fuori legge, ma poi è arrivato Niander Wallace (Jared Leto) e ha convinto il mondo con nuovi “lavori in pelle”: perfetti, senza limiti di longevità e soprattutto obbedienti.
K è sulle tracce di un vecchio Nexus quando scopre qualcosa che potrebbe cambiare tutte le conoscenze finora acquisite sui replicanti, e dunque cambiare il mondo. Per esserne certo, però, dovrà andare fino in fondo. Come in ogni noir che si rispetti dovrà, ad un certo punto, consegnare pistola e distintivo e fare i conti da solo con il proprio passato. Visivamente splendido, grazie alla fotografia del premio oscar Roger Deakins, Blade Runner 2049 si mostra organico, con una propria identità, ricco e potente – soprattutto a livello tecnico e visivo – e complementare al predecessore. Un sequel più che riuscito.
Ready Player One (2018)
Dall’omonimo bestseller di Ernest Cline, Ready Player One è un magistrale riadattamento cinematografico che solo un regista del calibro di Steven Spielberg poteva dirigere. Pieno zeppo di citazioni e riferimenti alla cultura pop degli anni 80 (Ritorno al futuro, L’uomo di ferro, Star Trek, Star Wars e tanti tanti altri…), Ready player one vuole rivolgersi soprattutto alla nuova generazioni, sempre più immerse in una “vita social piuttosto che sociale”. Un film di fantascienza radicale e audace, senza dubbio uno dei più personali dell’immortale regista statunitense.
Ambientato nel 2045, anno in cui il mondo sta per collassare sull’orlo del caos. Ma le persone hanno trovato la salvezza nell’OASIS, un enorme universo di realtà virtuale creato dal brillante ed eccentrico James Halliday (Mark Rylance). A seguito della morte di Halliday, la sua immensa fortuna andrà in dote a colui che per primo troverà un Easter egg nascosto da qualche parte all’interno dell’OASIS, dando il via ad una gara che coinvolgerà il mondo intero. Quando un improbabile giovane eroe di nome Wade Watts (Tye Sheridan) deciderà di prendere parte alla gara, verrà coinvolto in una vertiginosa caccia al tesoro in questo fantastico universo fatto di misteri, scoperte sensazionali e pericoli.
Tenet (2020)
Al protagonista (John David Washington), un agente ben addestrato e molto sensibile, viene assegnato un importante compito: fermare quella che potrebbe rivelarsi come un’apocalisse planetaria, una minaccia peggiore dell’Armageddon. Ma in questa ardua missione non sarà solo: in suo aiuto accorrerà un partner (Robert Pattinson) sua vecchia conoscenza. L’unico modo per salvare il mondo sembra essere racchiuso in una misteriosa parola, Tenet. Per fronteggiare la minaccia globale, infatti, i due agenti speciali dovranno svolgere le loro azioni in qualcosa al di là del tempo reale e dovranno essere in grado di attuare una manipolazione temporale, nota come inversione.
Cast d’eccellenza, formato, oltre che dai due protagonisti principali, da Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Debicki, Himesh Patel e altri grandi nomi, come Kenneth Branagh e Michael Caine. Il film del premio Oscar Christopher Nolan, girato in pieno COVID, è il suo undicesimo lungometraggio. Ha fatto il suo debutto nelle sale cinematografiche, dopo vari rinvii, il 26 agosto 2020 e fu tra le prime grandi produzioni ad essere distribuite al cinema dopo la prima fase della pandemia. Il film è stato premiato con l’Oscar per i migliori effetti speciali all’edizione 2021.
Finch (2021) – Film di fantascienza da vedere
Finch è uno dei pochi uomini sopravvissuti a una catastrofe planetaria. All’epoca era un ingegnere robotico, ma oggi si trova a dover vivere in un bunker insieme al Goodyear e a un piccolo robot. Un mondo tutto suo, che è messo a serio rischio ogni giorno da eventi esterni e dalla sua condizione di salute. Per permettere la sopravvivenza del cane, l’unico essere che conta veramente per lui, cercherà di creare un androide intelligente che sappia accudirlo in sua assenza.
Finch, film firmato Apple Tv+ e diretto da Miguel Sapochnik, ha un po’ lo spirito del fantasy tra Spielberg (E.T. – L’extraterrestre) e Zemeckis ma si allontana allo stesso tempo dall’ottimismo delle pellicole citate. È un viaggio negativo che, anche se non perfetto, può contare comunque su un sempre convincente Tom Hanks.
Bubble (2022)
Ipnotico, sonoramente ammaliante, visivamente spiazzante, Bubble è un capolavoro d’animazione, per la regia di Tetsuro Araki. Si tratta di una originalissima e potente rielaborazione della fiaba La Sirenetta in chiave post apocalittica e fantascientifica. In una Tokyo del futuro, un giorno appaiono delle misteriose bolle gravitazionali che cristallizzano il tempo e alterano lo spazio della città e provocano un cataclisma senza precedenti. Immersa in una gigantesca bolla che la isola dal resto del mondo Tokyo diventa presto un luogo frequentato da equipe di scienziati e dagli orfani della strage, che tra i ruderi praticano il Tokyo Battle, un pericolosissimo sport (una variante di ruba bandiera con parkour), uno svago che è l’unico scopo rimasto loro dopo il dolore della perdita.
Il protagonista, Hibiki è l’unico che riesce a praticarlo librandosi in acrobazie, in armonia con le bolle. Al contrario di tutti gli altri sa sentire la voce delle bolle. Sembrano parlagli. Una di esse, Uta, in particolare, decide di diventare “umana” pur di stargli accanto… Disponibile su Netflix, rappresenta una ispirata e poetica interpretazione della fiaba di Andersen. Da non perdere.
Fantascienza e sentimentalismo – Film di fantascienza da vedere
Je t’aime, je t’aime – Anatomia di un suicidio (1969)
Claude Ridder decide di suicidarsi in seguito ad una delusione amorosa. Fallito il tentativo scopre di essere stato scelto da alcuni scienziati per un esperimento particolare: il viaggio nel tempo. Claude acconsente, entra in una sorta di sfera uterina e viene mandato indietro nel tempo della propria vita. Inizialmente si ritrova su una spiaggia, condannato a ripetere sempre lo stesso gesto. Successivamente, a causa di un malfunzionamento della macchina, intraprende un ossessivo percorso a zig-zag nella memoria.
Uscito a ridosso della tempesta sessantottina, il regista di Hiroshima mon amour, Alain Resnais, rielabora, con la collaborazione del romanziere Jacques Sternberg, il pretesto fantascientifico del viaggio nel tempo per realizzare un film che sul tempo riflette e sulla memoria. Pellicola che ha riscosso favori contrastanti da parte della critica, Je t’aime je t’aime è un’esemplare esercizio di stravolgimento del senso della realtà, soffuso di malinconia, tutto racchiuso nella solitudine e nel rimpianto del protagonista. Un film ingiustamente ignorato, che ha dichiaratamente ispirato Michel Gondry nel realizzare il suo Eternal Sunshine of the spotless mind. Da scoprire.
Eternal sunshine of the spotless mind (2004)
Non lasciatevi cogliere in inganno dal terribile titolo italiano “Se mi lasci ti cancello”: non è una banale commedia romantica come un’altra. Il regista Gondry, si avvale del geniale sceneggiatore Charlie Kaufman (Essere John Malkovich – Il Ladro Di Orchidee) per dare vita ad un’opera visionaria, dal sapore dolce-amaro, che mixa elementi fantascientifici a quelli tipici di una commedia romantica. Joel (Jim Carrey) ha deciso, per ripicca, di sottoporsi a tale cura per superare la sua ormai finita relazione con Clementine (Kate Winslet), dopo che lei ha fatto lo stesso. Così la pellicola va a svolgersi quasi per intero nella mente del protagonista, percorrendo a ritroso la sua storia con Clementine, cancellandone la presenza.
Si assiste così alla lotta di Joel che, nella sua stessa mente, combatte per far sì che tutti quei ricordi non vengano cancellati. Non lontana dalle tematiche fantascientifiche di P.K. Dick, si presta a diverse letture. Attraverso particolari escamotage di regia (curata da Michel Gondry), lo spettatore si trova in una dimensione confusionaria e onirica in cui l’unica certezza è il sentimento che Joel prova(va?) verso la sua Clemetine. Oscar alla sceneggiatura originale (Kaufman, Gondry, Pierre Bismuth).
La casa sul lago del tempo (2006)
Per il genere fantascienza romantica, La casa sul lago del tempo rappresenta un film di fantascienza da vedere ben costruito, con una buona commistione tra romanticismo e malinconica poesia. Film su un incontro apparentemente impossibile e paradossale, descrive un amore che può esistere solo in un luogo, una casa su un lago, presso la quale il tempo non scorre convenzionalmente. Kate Foster (Sandra Bullock) e Alex Wyler (Keanu Reeves) che si sono solo sfiorati nella vita reale, cominciano a comunicare tramite lettere lasciate nella buca della posta della casa sul lago. Scopriranno presto però che uno si trova nel passato e l’altro nel futuro. Solo la casa permette loro di comunicare. Faranno di tutto pur di trovare il modo di incontrarsi… Suggestiva fiaba d’amore sui paradossi temporali è un riuscito remake di un film coreano Sir-wo-ae. Molto buona la prova dei due attori protagonisti. Interessante riflessione sul bivio temporale e sulle scelte che possono condizionare la vita di ognuno.
Mr. Nobody (2009)
Anno 2092. Nemo Nobody si sveglia ed ha 117 anni. Egli è il protagonista di un reality che segue con una telecamera tutti i suoi movimenti. Tutto questo interesse è dovuto al fatto che il mondo in cui si è svegliato Nemo è diverso da quello che aveva lasciato: in questo nuovo universo le persone sono immortali, il sesso è diventato obsoleto, non ci si innamora più. Sono tutte informazioni fornite allo spettatore dal giornalista che intervista Nemo, per scoprire tutti i segreti della vita dell’unico ed ultimo uomo mortale rimasto sul pianeta. Inizierà così un viaggio nella mente del protagonista, che racconterà le vicende accadutegli da bambino – fino a quelle dei 15 anni – per arrivare al matrimonio.
Jaco Van Dormael firma una pellicola tra le più innovative degli ultimi 20 anni. Sicuramente tra i miglior film di fantascienza da vedere. Mr. Nobody venne presentato alla Mostra del Cinema di Venezia ed ottenne un plauso sia dalla critica che dal pubblico. Eppure, in Italia non venne distribuito, e questo è anche il motivo per cui in tanti non lo conoscono. Pellicola che affronta la complessità delle possibilità che ognuno di noi si trova davanti, Mr Nobody si pone come dramma esistenzialista e un racconto tinto di fantascienza ipnotizzante. Grande cast in cui spicca l’interpretazione di Jared Leto, nominato alla Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile.
Lei – Her (2013)
Lei, film scritto e diretto da Spike Jonze, è ambientato in futuro che assomiglia sempre di più al nostro presente. Theodore (Joaquin Phoenix) è un uomo introverso e molto solo dopo il divorzio dalla moglie Catherine (Rooney Mara). A fargli compagnia nella sua solitudine ci sono però vari strumenti tecnologici, come videogames e chat telefoniche. L’attenzione di Theodore viene inoltre attirata da un nuovo sistema operativo, OS 1, che si basa su una vera e propria intelligenza artificiale. Questo software prende il nome di Samantha (che ha la voce di Scarlett Johansson) e si evolve giorno dopo giorno non solo da un punto di vista meramente tecnologico, ma anche da quello psicologico.
Così Theodore instaurerà con Samantha un rapporto dapprima confidenziale, che si trasformerà poi in un legame speciale ed inspiegabile. Ci si può innamorare di un’intelligenza artificiale? Lei (Her in originale) non è uno dei tanti film romantici banali e leggeri; ma affronta invece una tematica attuale come lo sviluppo tecnologico in modo realistico, disorientante ma dolce allo stesso tempo.
I, Origins (2014)
Il dottor Ian Gray (Michael Pitt), dottorando in biologia molecolare e specializzato nel processo di evoluzione dell’occhio, lascia il suo laboratorio per partecipare a una festa. Lì conosce una giovane modella straniera (Àstrid Bergès-Frisbey). L’incontro è fugace, ma basta la visione degli occhi della ragazza per fare accendere qualcosa in Gray. Anni dopo, Ian e la sua assistente di laboratorio, Karen (Brit Marling), fanno una scoperta sensazionale con profonde implicazioni esistenziali. A quel punto, il medico sa che – pur rischiando di perdere il lavoro della sua vita – dovrà recarsi dall’altra parte del mondo per validare (o confutare) la sua teoria.
I,Origins, seconda opera del regista Mike Cahill, è un film intrigante e curioso, nel quale si mischiano e si alternano più generi. Una pellicola che scuote e lascia uno spazio aperto a riflessioni e a domande interiori, con la certezza che non è importante capire se sia la scienza o lo spirito ad avere ragione, perché la verità esiste comunque al di sopra di esse. Un film di fantascienza da vedere e rivedere.
Alieni – Film di fantascienza da vedere
La guerra dei mondi (1953)
Due i film ispirati dal romanzo di H.G. Welles del 1897, il primo diretto da Byron Haskin nel 1953, il secondo nel 2005 da Steven Spielberg. Quello consigliato è il grande classico di Haskin. Forte di un budget di tutto rispetto, in gran parte utilizzato per la cura degli effetti speciali, La guerra dei mondi racconta di un tranquillo paesino della provincia americana, dove un giorno si schianta un meteorite. Lo sgomento della popolazione è ancora più grande quando si scopre che non si tratta di un corpo celeste bensì di un’astronave aliena. E lo sgomento si fa panico quando gli extraterrestri palesano la loro ferma volontà di conquistare il mondo. La lotta è impari, vista l’evolutissima tecnologia aliena, ma gli umani sono decisi a resistere fino alla fine, tra le città che vengono rapidamente rase al suolo. Solo un miracolo li può salvare…
La guerra dei mondi è ormai uno dei maggiori classici del genere, ed è, forse, il capostipite dei film di fantascienza moderni. Gli effetti speciali per l’epoca erano quasi rivoluzionari. Riuscire ad inserire le astronavi e renderle così realistiche, nel 1953 non era certo uno scherzo. La pellicola è diventata di importanza centrale per il genere fantascientifico hollywoodiano e non può quindi mancare nella videoteca di un appassionato.
L’invasione degli ultracorpi (1956)
Considerato come uno dei più importanti film di fantascienza da vedere di sempre, L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel è un efficace e drammatico racconto di un’invasione aliena subdola e inarrestabile. Tratto dal romanzo di Jack Finney, adotta il punto di vista del dottor Miles Bennell. Indaga su una strana sindrome che ha afflitto alcuni suoi pazienti, i quali dichiarato che alcuni loro parenti o conoscenti siano stati sostituiti da “copie” che imitano gli originali.
Film dalla sceneggiatura solidissima, ancora oggi, è in grado di inquietare e costruire gradualmente l’orrore psicologico dell’invasione aliena, tramite il controllo e la manipolazione. Iconici i baccelli alieni che veicolano la proliferazione. Nel 2019, sullo stesso filone, Little Joe è quasi un remake contemporaneo dalle colorazioni ipnotiche.
Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977)
Classico della fantascienza diretto dal maestro del genere, Steven Spielberg. Il regista girò il film nel ’77 e fu subito un grande successo. Come recita il titolo, la pellicola è incentrata su casi di avvistamento di UFO che fecero molto discutere in America in quegli anni. Lo stesso Spielberg ha ammesso che l’ispirazione per girare le scene gli è venuta grazie ai racconti dei testimoni oculari. Il protagonista è una scienziato francese di nome Claude Lacombe, il quale rimane coinvolto in un inseguimento con quattro UFO nel deserto di Sonora.
A seguito dell’incontro inizia a dare forti segni di squilibrio mentale, tanto da preoccupare profondamente la moglie e il figlio. Stessa cosa accade anche a Jilian Guiler, la quale resta angosciata dal rapimento del figlio avvenuto all’interno della sua casa. Il film ruota attorno a delle indagini il cui scopo è dare una spiegazione degli inquietanti avvenimenti. La pellicola racconta lo straordinario incontro tra l’umanità e un’intelligenza aliena. Il tutto attraverso una narrazione che risulta essere molto semplice, lineare e a tratti favolistica. Tra i migliori film di fantascienza da vedere se amate questo genere.
Alien (1979)
Altro film sugli alieni che non può non mancare è senza dubbio Alien, film del 1979, diretto dal regista Ridley Scott. È considerato uno dei capolavori del regista e, in generale, uno dei migliori film di fantascienza presenti nella storia del cinema. La pellicola è anche capostipite di una fortunata serie di fumetti e altri capitoli dello stesso brand. Alien è ambientato nell’anno 2122, dove l’astronave Nostromo sbarca su un pianeta da cui proviene un SOS, ma la colonia sembra essere disabitata. Nel corso di una ricognizione, un membro dell’equipaggio viene attaccato da un essere a forma di ragno. La situazione precipita: i coloni sono stati in realtà sterminati da una razza aliena che ha trasformato la base in una gigantesca covata.
Ridley Scott con Alien ha rivoluzionato il mondo della fantascienza. Una pellicola destinata a fare epoca e ad essere consacrata come un autentico classico nel suo genere. Girato con un budget di appena undici milioni di dollari, Alien è un thriller fantascientifico con componenti di horror e suspense che, grazie a un apparato scenografico di grande suggestione e a un ritmo narrativo infallibile, si è rivelato immediatamente un enorme successo di pubblico, incassando 80 milioni di dollari al botteghino americano.
La Cosa (1982)
Basato sul racconto breve Who goes there? (Chi va là?) di John W. Campbell, uscito nello stesso anno di E.T, La Cosa di John Carpenter ha una visione completamente opposta della figura dell’alieno. Con questo film, si ritorna a parlare dell’alieno parassita che si annida nei corpi estranei, facendoli mutare in orribili creature. Questa volta, però, l’ambientazione è il pianeta Terra. Precisamente, l’Antartide. In una base di ricerca scientifica statunitense, la U.S. Outpost 31, un gruppo di ricercatori assiste, ignaro, all’esplosione di un elicottero. Esso, in precedenza, era giunto da una base norvegese. Due dei ricercatori americani, cercano di capire le cause dell’accaduto, recandosi proprio all’interno della struttura. Qui scoprono, oltre a un cadavere, un enorme blocco di ghiaccio che lascia presagire l’esistenza di una creatura rimasta ibernata per anni ed estratta dai ricercatori norvegesi.
Nonostante oggi sia annoverato come uno dei migliori film del genere, Il film fu un clamoroso insuccesso commerciale, tanto da indurre la Universal a revocare a Carpenter il progetto per la realizzazione di Fenomeni paranormali incontrollabili, diretto poi da Mark Lester. Gli eccellenti effetti speciali, il trucco di Rob Bottin ed un largo impiego di risorse finanziarie, risultarono perdenti di fronte ad E.T. l’extraterrestre, il cui messaggio pacifista e consolatorio rispondeva in maniera più accessibile alle ansie di sentimento e domestica sicurezza del pubblico. Un classico tra i film di fantascienza da vedere più di una volta, intramontabile.
E.T. L’extraterrestre (1982)
Altro film dalle tematiche extraterrestri targato Steven Spielberg: E.T., film del 1982. Per il regista significò l’inizio di un percorso artistico dove al centro dell’opera erano presenti le emozioni e la condizione umana dei protagonisti. La pellicola si apre con una misteriosa astronave che atterra, di notte, in un bosco. Da essa sbarcano degli alieni dalle fattezze strane, lontane dallo stereotipo dell’omino verde: infatti sono bassi, buffi, goffi e rugosi. All’impatto, teneri. Tuttavia, uno di loro resterà indietro imbattendosi in Elliot, un ragazzino molto curioso e intelligente. Il giovane scoverà il curioso alieno nascosto all’interno di un capanno.
Con E.T. Spielberg gira uno dei film più emozionanti di sempre. L’opera è divenuta sin da subito un classico sia per grandi e sia per bambini. Insegna a questi ultimi l’importanza della diversità. E non importa se veniamo da pianeti lontani: l’importante è fare del bene al prossimo. Famose sono le scene che hanno reso questo film un cult. La celebre sequenza delle biciclette che volano verso il cielo è, senza dubbio, la più conosciuta da tutti.
La Mosca (1986)
Per la regia di David Cronenberg, La Mosca è un horror/thriller memorabile, che descrive con toni grotteschi e carichi di suspense l’origine di un mostro. La curiosità del dottor Seth Brundle (Jeff Goldblum), la sua ossessione verso il teletrasporto e verso nuovi progressi scientifici lo porteranno verso sentieri sempre più oscuri…
Il body horror di Cronenberg ben si amalgama con una sinistra storia di mutazione, colta in tutti i suoi passaggi intermedi in cui l’essere umano smarrisce e frammenta se stesso nella mente e nel corpo.
Essi vivono (1988)
Tra i film fantascientifici assolutamente da vedere non può mancare Essi vivono, scritto e diretto da John Carpenter nel 1988 e tratto dal racconto Alle otto del mattino di Ray Nelson. Il protagonista è un disoccupato di nome John Nada, il quale si trasferisce da Denver a Los Angeles in cerca di un lavoro. Ottiene un impiego come operaio in un cantiere edile e riesce a trovare un alloggio in un campo di baracche nella zona periferica della città. Tuttavia, inizia a notare strani eventi. Tra questi, un predicatore cieco che invita l’umanità a svegliarsi e strane interferenze alla televisione. Sicché un giorno, il povero John trova all’interno di una scatola un paio di occhiali da sole. A primo impatto sembrano comunissimi occhiali. Ma una volta indossati, scopre la terribile verità.
Carpenter con Essi Vivono non solo gira uno dei suoi film migliori ma riesce a delineare una forte critica alla società moderna. Una società basata su mode e consumismo, una vera e propria dittatura celata dietro il concetto di democrazia. Un film fortemente politico, vero e proprio manifesto che vive di una forza allegorica visibile in ogni inquadratura. La pellicola ottenne un ottimo riscontro di critica e pubblico, tanto da essere definito una perfetta miscela tra horror e fantascienza.
Mars attacks! (1996)
Dopo gli alieni “buoni”, Hollywood riscopre gli alieni “cattivi” e Tim Burton si diverte a rispondere sul filo dell’ironia e della sdrammatizzazione. Un gruppo di dischi volanti approda sul pianeta terra. I grandi capi politici si dividono in due schieramenti: chi vuole averci un confronto e chi invece vuole annientarli. Gli alieni sono giunti sulla terra con uno scopo ben preciso annientarlo e popolarlo. Riusciranno i marziani nel loro intento? Un bambino e sua nonna potrebbero però mandare a monte i loro piani.
Prendendo spunto da una raccolta di figurine degli anni Cinquanta messe al bando all’epoca perché troppo “violente”, Mars attacks! è ironico, dissacrante, ricco di gag esilaranti e trovate geniali nel rappresentare in modo grottesco gli alieni così come gli esseri umani. Contando su un cast stellare (Jack Nicholson, Glenn Close, Pierce Brosnan, Danny DeVito) e sull’ottimo lavoro della computer graphic, Tim Burton realizza così un film brillante e gioioso che, non dimentica di proporre puntuali spunti di satira sociale.
La guerra dei mondi (2005)
Diretto da Steven Spielberg, La guerra dei mondi è un remake dell’omonimo film del 1953. La pellicola è tratta dal romanzo di G.H. Wells, considerato uno dei padri della fantascienza. La trama racconta di un’invasione aliena che stravolge la vita di una famiglia. Il padre (Tom Cruise) farà di tutto per salvare i suoi due figli (Dakota Fanning e Justin Chatwin) dall’implacabile attacco alieno, ma dovrà vedersela anche con la disperazione degli altri fuggitivi. Si tratta di un film ad alta tensione.
La guerra dei mondi racconta di una spietata caccia aliena agli esseri umani. La sceneggiatura ha il merito di inquadrare la fuga nella dinamica di un nucleo familiare in crisi, in cui un padre divorziato deve mostrare di essere disposto a tutto pur di salvare i suoi figli. La guerra dei mondi ha scene memorabili e il grande pregio di far percepire la tensione anche dopo molteplici visioni. Un thriller di fantascienza sempre in grado di tenere con il fiato sospeso.
District 9 (2009)
District 9, diretto da un ex tecnico degli effetti visivi, Neill Blomkamp, e prodotto da Peter Jackson, è un prodotto straordinario, un film fortemente politico e attuale. Sopra la città di Johannesburg, in Sud Africa, negli anni ’80 si posiziona un’astronave aliena apparentemente priva di piloti o equipaggio. Gli uomini una volta entrati dentro scovano un’intera popolazione aliena denutrita e sporca, quasi in fin di vita. L’esercito trasporta questi alieni in un distretto della città, il distretto 9, luogo nel quale vengono trattati come animali. Da qui ogni tanto qualche creatura scappa verso la città portano solo xenofobia e odio razziale. Tutto il film si presenta come un’allegoria: gli alieni come gli immigrati che approdano sulle coste o ai confini di paesi in cerca d’aiuto, e Johannesburg una qualunque città che li rifiuta.
Un messaggio politico di fondo fuso con una tecnica cinematografica sublime. D’altronde da un esperto di effetti visivi ci si aspetta la perfezione sotto quel lato tecnico, aspetto che innalza tutto il film ad un livello superiore. Un documentario mascherato da film che fa panoramiche sugli alieni della baraccopoli evidenziando quanto siano più umani loro che gli umani stessi. Azzeccatissima l’idea di ambientare la pellicola in sud Africa, dove nacque e si sviluppò l’apartheid, la politica di segregazione razziale istituita nel 1948 dal governo di etnia bianca, rimasta in vigore fino al 1991.
Avatar (2009)
Avatar è un film visivamente magnifico, incredibilmente innovativo sotto il punto di vista tecnico, anello di congiunzione tra il cinema passato e quello moderno. Secondo maggior numero di incassi nella storia del cinema (superato solo da Avengers Endgame), il film di James Cameron è l’emblema di come la settima arte sia destinata a non morire mai, grazie alla sua capacità di evolversi e mutare. L’idea di fondere animazione 3D, sagome virtuali a reale interpretazione attoriale si è rivelata indubbiamente vincente, suscitando grande entusiasmo tra gli spettatori di tutto il mondo. Avatar è una straordinaria esperienza visiva che si basa su una storia semplice, ma capace di far presa sul pubblico.
Lo spettatore vive il mondo di Pandora attraverso le avventure di Jake Sully (interpretato da Sam Worthington), un ex marine costretto a vivere su una sedia a rotelle. Dopo un viaggio di alcuni anni luce, Jack raggiunge il pianeta Pandora, sostituendo il fratello morto, nella missione atta ad esplorare il pianeta. A causa della pericolosità dell’atmosfera del pianeta è stato sviluppato il Programma Avatar, per collegare la coscienza umana ad un avatar, un corpo biologico guidato a distanza, in grado di sopravvivere ai miasmi letali del pianeta.
Arrival (2016)
Prima di Blade Runner 2049, il regista canadese Denis Villeneuve dirige Arrival, una pellicola di fantascienza in un certo senso atipica. Il film infatti mescola elementi canonici a teorie linguistiche-filosofiche proprie della contemporaneità. La protagonista è Louise Banks, una linguista di chiara fama, la quale, una mattina, durante una lezione, assiste all’apparizione di una navicella aliena, che sarà ribattezzata col nome di guscio. Non è chiaro il motivo per cui siano arrivate o se dietro il loro atterraggio vi sia una valida motivazione. Louise viene chiamata e selezionata a far parte di una squadra di esperti, formata per tentare un approccio linguistico con gli alieni. L’incarico, ovviamente, è di chiedere da dove vengono e quali sono le reali intenzioni.
Villeneuve dà vita ad un’opera davvero innovativa e originale, un film che riesce a unire tanti generi creando qualcosa che è in parte rivoluzionario. Il film gioca molto sul capire quale sia il reale messaggio degli alieni. Una difficoltà estrema, poiché la dottoressa avrà di fronte un codice del tutto distante da quelli terrestri. Il contatto con il prossimo, per quanto alieno possa apparire, è sempre, in primis, fonte di conoscenza e curiosità. Non tutti vengono per uccidere, conquistare o distruggere. Alcuni, chiedono solo un aiuto, nulla di più.
Nello Spazio – Film di fantascienza da vedere
2001: Odissea nello spazio (1968)
Il prossimo film di fantascienza da vedere è un cult assoluto. Uscito nelle sale nel lontano 1968 è diventato una pietra miliare del genere. Partorito dalla geniale mente di Stanley Kubrick e dallo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke, 2001: Odissea nello spazio è uno dei film più importanti e visionari del XX secolo. Nonostante sia annoverato come film di fantascienza, vista la tematica e l’ambientazione futuristica, il capolavoro di Kubrick ha anche un significato molto più profondo ed esistenzialista: parla della natura umana, della sua fine e del suo inizio.
Scientificamente corretto (secondo alcuni, le previsioni della pellicola sarebbero state attendibili qualora fosse rimasto costante lo sforzo di Stati Uniti e Unione Sovietica nella corsa allo spazio degli anni Sessanta), minuzioso e plausibile sino al più piccolo particolare di vita quotidiana nello spazio. Visivamente elegante in ogni momento e con alcune sequenze davvero indimenticabili, 2001 rimane uno spettacolo affascinante e suggestivo, ed uno dei più grandi film di tutti i tempi.
Solaris (1972)
Le pellicole che adattano il romanzo dello scrittore polacco Stanislaw Lem sono due: la prima, forse anche la più conosciuta, è diretta dal regista sovietico Andrej Tarkovskij nel 1972. La seconda, molto più recente, è di Steven Soderbergh del 2002. Reclamizzato come “La risposta della cinematografia sovietica a 2001: Odissea nello spazio”, il film di Tarkovskij è ambientato in un futuro imprecisato, dove il protagonista, uno psicologo, Kris Kelvin (Donatas Banionis), viene inviato sulla stazione spaziale orbitante attorno al pianeta Solaris per comprendere cosa sia successo ai pochi scienziati rimasti lassù.
Il pianeta – ricoperto da un immenso oceano – è un’entità aliena, forse un cervello pensante, in grado di materializzare ciò che si cela nei recessi della psiche umana. Kelvin dovrà fare i conti con questo potere: si presenterà al suo cospetto la moglie Hari (Natalija Bondarchuk), morta suicida anni prima. Giunto sulla stazione per rimediare agli influssi del pianeta sulla psiche degli altri, Kelvin dovrà quindi confrontarsi con i propri fantasmi. Considerato un film di “fantacoscienza”, Solaris è angoscioso, ossessivo nel suo ritmo lento, enigmatico. La pellicola ha un potere ipnotico che inchioda lo spettatore allo schermo con immagini che non si erano mai viste nel cinema, di fantascienza e non.
Guerre stellari (1977)
L’immortale saga creata da George Lucas di Guerre stellari è formata da tre trilogie, ha goduto di un vasto successo commerciale e di pubblico, con un incasso totale di dieci miliardi di dollari, rendendo Guerre stellari il secondo franchise cinematografico più redditizio dopo il Marvel Cinematic Universe. Tra i vari riconoscimenti ottenuti figurano dieci Premi Oscar. La saga detiene il Guinness dei primati come serie di fantascienza più redditizia. Nel 2017 il valore totale di Guerre stellari è stato stimato in 43 miliardi di dollari, rendendolo il secondo franchise più redditizio dopo Pokémon.
Gli eventi di Guerre stellari si svolgono in una galassia fittizia, in un’epoca passata non specificata. Il suo universo è popolato da umani e diverse altre specie senzienti. Robot e droidi sono diffusi e usati estensivamente per svolgere una varietà di compiti per i loro proprietari. La scoperta dell’iperspazio ha inoltre permesso i viaggi spaziali, con astronavi che consentono di spostarsi rapidamente tra i numerosi pianeti della galassia. Gran parte dei pianeti sono affiliati a un singolo governo galattico; nella trilogia prequel esso è la Repubblica Galattica, rimpiazzata dall’Impero Galattico al termine degli eventi de La vendetta dei Sith e durante la trilogia originale. In seguito alla sconfitta dell’Impero e durante la trilogia sequel, la galassia torna a essere governata dalla Nuova Repubblica, minacciata dal Primo Ordine nella trilogia sequel.
Sunshine (2007)
Nell’anno 2057 il Sole si sta spegnendo, e il pianeta Terra e il genere umano rischiano l’estinzione a causa di un progressivo congelamento globale. Per tentare di salvarli, è stato mandato in missione un esperto equipaggio composto da tre astronauti e cinque scienziati, a bordo dell’enorme astronave Icarus II, con l’incarico di sganciare e far detonare nella stella una gigantesca bomba atomica stellare al fine di far ripartire le reazioni nucleari all’interno del Sole ed evitarne lo spegnimento. A compiere la stessa missione, sette anni prima, era stata mandata l’astronave Icarus I, di cui però si erano perse le tracce prima che raggiungesse l’obiettivo. Icarus II rappresenta quindi l’ultima possibilità, perché per fabbricare la bomba è stato usato tutto il materiale fissile trovato sulla Terra.
Sunshine, il film fantascientifico diretto da Danny Boyle (Trainspotting), è una pellicola piena di rimandi ad altri film del genere come Solaris, Alien e 2001 Odissea nello Spazio. Visivamente convincente, lo si può considerare un thriller fortemente claustrofobico che permette di immergere lo spettatore in un’atmosfera terrificante e cupa, rappresentando al meglio l’ostilità dello Spazio. Ottimo cast in cui spicca Cillian Murphy, attore ormai feticcio del regista inglese.
Moon (2009)
L’energia sulla Terra non è più un problema, la Lunar ha trovato il modo di generarne in maniera pulita e non dannosa sfruttando il materiale di cui sono composte le rocce presenti sul lato oscuro della Luna. A sorvegliare il lavoro dei macchinari è stata posta una base sul satellite naturale della Terra abitata unicamente da un computer tuttofare dalla voce umana e da un uomo, solo, quasi arrivato al termine dei suoi tre lunghissimi anni di contratto e sempre più vittima degli scherzi che stanchezza e solitudine gli procurano. Sarà un incidente quasi mortale a scardinare il meccanismo di inganni che si cela dietro il suo lavoro mettendolo a contatto inaspettatamente con un altro sé stesso.
Moon, il primo lungometraggio diretto dal regista Duncan Jones (figlio del celebre cantante David Bowie), è un film coraggioso e riuscito. Con soli cinque milioni di dollari di budget, Jones è riuscito a creare una pellicola di fantascienza tra le migliori degli ultimi anni, grazie ad una sceneggiatura originale e all’eccellente interpretazione di Sam Rockwell, unico attore presente in scena.
John Carter (2012)
Per la regia di Andrew Stanton, John Carter è un film di fantascienza del genere space opera: avventure nello spazio. La pellicola è ispirata al Ciclo di Marte di Edgar Rice Burroghs, considerato un caposaldo tra i romanzi di fantascienza d’avventura. La trama racconta le vicende di John Carter, un ex capitano dell’esercito confederato che nel 1968 in Arizona entra in contatto con creature marziane. Attraverso uno strano medaglione viene teletrasportato su Marte. Qui si trova a fronteggiare diverse fazioni di marziani in guerra tra loro.
Innamoratosi della bella Deja Thoris (Lyn Collins) sarà disposto a tutto pur di conquistarla e salvarla dai pericoli. Scoprirà che la minore gravità di Marte lo rende un guerriero formidabile. John Carter è una classica fiaba di fantascienza, in cui un principe salva la sua principessa con ingegno, forza e coraggio. È una trasposizione filmica che seppur con le dovute differenze, è molto fedele al primo romanzo del ciclo. Ne mantiene la vivacità, il gusto per l’avventura e la freschezza del sense of wonder in mondi sconosciuti.
Interstellar (2014)
Interstellar è il nono lungometraggio dell’acclamato regista Christopher Nolan. Uscito nelle sale nel 2014 ha subito fatto breccia sia tra il pubblico che tra la critica, riscontrando pareri positivi su tutte le più grandi testate giornalistiche. È stato candidato a cinque premi Oscar riuscendo però a portarsi a casa solo la statuetta per i migliori effetti speciali. La pellicola vanta un cast eccezionale tra cui Matthew McConaughey, Matt Damon, Anne Hathaway, Michael Caine e Jessica Chastain. Interstellar è ambientato in un futuro non molto lontano, in cui la terra sta perdendo la sua fertilità e le piante stanno morendo. Paradossalmente il mestiere più praticato in questo futuro è quello del contadino, ed è appunto ciò che fa Joseph Cooper, ex pilota della Nasa, il quale vive con la sua famiglia in una fattoria.
Cooper verrà poi mandato all’interno di un cubicolo spazio-temporale alla ricerca di un pianeta adatto alla vita e salvare così l’umanità. La storia, grazie ad una abile sceneggiatura, intrattiene e sorprende lo spettatore molto più spesso di quello che si possa immaginare. Merito della riuscita del film è anche l’inserimento del fisico teorico Kip Thorne che oltre ad essere produttore esecutivo ha contribuito al film come consulente scientifico.
Sopravvissuto – The Martian (2015)
Siamo su Marte, una violenta tempesta di sabbia si abbatte sull’ equipaggio della missione NASA Ares 3. Gli astronauti riescono comunque a decollare e mettersi in salvo; tutti, eccetto Mark Watney che, creduto morto dai suoi compagni, viene abbandonato sul pianeta rosso dove sarà costretto a sopravvivere da solo. Da qui il film si sviluppa in parallelo tra ciò che accade sul pianeta Terra e ciò che accade su Marte. Per sua fortuna, oltre a essere botanico e ingegnere meccanico, Mark è anche molto metodico. Inizierà a coltivare patate concimate con le sue stesse feci, creerà l’acqua, cercherà un modo per contattare la Terra ed escogiterà anche un piano di fuga.
Diretto da Ridley Scott, a differenza di film con ambientazioni similari, in The Martian tutto viene spiegato in maniera razionale e scientifica. Fin dal primo momento il film ha la pretesa di essere realista e credibile, come ha anche affermato James L. Green (direttore della divisione per le scienze planetarie della NASA) che ha collaborato con Ridley Scott alla realizzazione di questa pellicola. Un film quindi più scienza che fantascienza, dove spicca l’interpretazione di Matt Damon e la positività che trascina lo spettatore fino all’attesissimo finale.
Valerian e la città dei mille pianeti (2017)
Scritto e diretto da Luc Besson, con protagonisti Dane DeHaan e Cara Delevigne, Valerian e la città dei mille pianeti è un film di fantascienza classificabile nel genere space opera. Il film è tratto dal fumetto francese Valerian (Valerian et Laureline) scritto da Pierre Christin e illustrato da Jean-Claude Mezieres. Flop al botteghino, Valerian e la città dei mille pianeti è un film sorprendente visivamente. Ironico e ricco di inventiva, è una spy-story iper dinamica che colpisce per il suo brio avventuroso, che celebra con passione l’amore non celato di Luc Besson per il genere.
La trama ruota attorno alle indagini del maggiore Valerian e del sergente Laureline, due super e preparatissimi agenti con il compito di salvaguardare la pace nell’universo. Incaricati di recuperare un oggetto definito trasmutatore, presto dovranno far luce su un mistero ben più intricato che riguarda la Stazione Spaziale Internazionale, detta Alfa: una città orbitante nello spazio e punto di incontro tra tutte le specie che abitano la galassia. Valerian e la città dei mille pianeti ricorda indubbiamente la saga di Star Wars, ma il fumetto viene molto prima dell’epopea di Luca, il quale ha dichiarato di esserne stato influenzato.
Ad Astra (2019)
Vent’anni dopo la partenza di suo padre, per una missione di sola andata verso Nettuno alla ricerca di segni di vita extraterrestre, Roy McBride segue le orme paterne. Ingegnere dell’esercito, attraversa il sistema solare in cerca di indizi sul fallimento della spedizione paterna, nella speranza anche di ricongiungersi al genitore. Ma lo spazio non lascia indenne il cuore dell’uomo. Brad Pitt, Donald Sutherland, Tommy Lee Jones, Liv Tyler nel ricco cast del film di James Gray presentato a Venezia 76 e ricco di una potenza spirituale e non solo fantasy. Lo spunto ideale che ha dato vita al film è, nelle stesse parole di Gray, una citazione di Arthur C. Clarke, autore di 2001: Odissea nello spazio: “Esistono due possibilità: o siamo soli nell’universo, o non lo siamo. Entrambe sono terrificanti”.
Dune (2021)
Il regista Denis Villeneuve, già autore di Interstellar e Arrivals, adatta il romanzo di Frank Herbert Dune. La trasposizione, a differenza di quella di Lynch del 1984, rende con fedeltà, intelligenza e verosimiglianza il valore dell’opera dello scrittore americano. Dune rappresenta solo la prima parte del primo romanzo del ciclo herbertiano. La scelta è azzeccata. Villeneuve può così dilatare i tempi della narrazione e prendersi tutto lo spazio per rappresentare i personaggi e la storia, con la promessa di un sequel già confermato.
La trama di Dune racconta del viaggio del giovane Paul Atreides (Timothée Chalamet), in quale insieme al padre (Oscar Isaac) e alla madre (Rebecca Ferguseon) si trasferisce con la famiglia su un nuovo pianeta diventato loro feudo. Si tratta di Dune, un mondo desertico su cui viene raccolta la spezia, una sostanza in grado di aumentare le capacità psichiche di chi l’assume. Attratto in modo magnetico dal pianeta, Paul comincia ad avere delle visioni, che sembrano riguardare il futuro. Tra queste l’immagine ricorrente di una donna. Dune rappresenterà per lui un nuovo inizio: un percorso di formazione destinato a sconvolgere gli equilibri dell’universo.
Viaggi nel tempo – Film di fantascienza da vedere
L’uomo che visse nel futuro (1960)
L’uomo che visse nel futuro, diretto da George Pal, è uno dei primi film tratti dal celebre romanzo di H.G. Wells La macchina del tempo. Caposaldo assoluto della fantascienza, si tratta di una pellicola memorabile, fedele al romanzo, che descrive le avventura di George, un inventore che sostiene di avere ideato una macchina per viaggiare nel tempo. Cerca di convincere alcuni notabili, inviati insieme all’amico David Filby a casa sua, della propria scoperta. Viene deriso e sbeffeggiato. Per provarne gli effetti, decide di provarla lui stesso e dà appuntamento ai commensali cinque giorni dopo per raccontare dei suoi mirabolanti viaggi. Viaggerà nel futuro, scoprendo le meraviglie e gli orrori di cui l’umanità è capace.
Film classico, adattamento di un classico della fantascienza, L’uomo che visse nel futuro si alimenta di materiale narrativo pulsante, com’è il romanzo di Wells, un classico intramontabile che risulta attuale anche oggi e stupisce per la sua modernità. Va recuperato anche per conoscere l’origine del tema del viaggio nel tempo in letteratura e al cinema.
La Jetée (1962)
Uno dei pilastri dei film di fantascienza è La jetée, cortometraggio del 1962 diretto da Chris Marker. La pellicola, che è una storia di fantascienza ambientata in una futura era postatomica, presenta un’insolita tecnica narrativa: l’intero cortometraggio non è un vero e proprio filmato in movimento, bensì una sequenza di fotografie, con una voce narrante fuori campo che racconta l’intera storia. Per questo motivo nei titoli di testa l’opera viene definita “un photo-roman”, un fotoromanzo. Tuttavia, è presente una breve sequenza filmata di pochi secondi, atta a sottolineare un momento di forte intensità emotiva.
Un bambino si trova a Parigi all’aeroporto di Orly. Si trova lì con i suoi genitori e assiste ad un incidente. Un uomo viene assassinato ed ovviamente la folla si riversa verso di lui, ma il bambino è invece attratto da una donna e la fissa incurante di quello che accade attorno a lui. Passano una trentina d’anni. Dopo una catastrofe nucleare, il mondo è al degrado e nei sotterranei della città, forse ancora radioattiva, alcuni scienziati sperimentano il viaggio nel tempo. Le attrezzature sono rudimentali e rappresentate dal regista in maniera parossistica. Gli scienziati riescono a far tornare l’uomo sul luogo dell’incidente e lì lui conoscerà la donna. Egli tornerà più e più volte a trovarla nel passato e il presente di pace della donna si scontrerà con il futuro apocalittico dell’uomo.
Ritorno al futuro (1985)
La saga di Ritorno al Futuro è sicuramente una delle più famose della storia del cinema. Uscito nel 1985, il primo capitolo diretto da Robert Zemeckis ci mise poco a diventare cult e popolare a tal punto di produrre ben due sequel. Sotto la scorza del racconto fantastico è un film nel segno della nostalgia, a mezza strada tra la critica di costume e l’elogio del perbenismo. Considerata un’icona del cinema degli anni Ottanta e dei film di fantascienza, la pellicola ha ricevuto il premio Oscar al miglior montaggio sonoro.
Marty McFly ha diciassette anni, una ragazza di cui è innamorato e una famiglia non particolarmente vivace. Il padre, George, ha paura anche della propria ombra mentre la madre si lascia vivere, priva com’è di qualsiasi ambizione per sé e per i propri tre figli. Marty è amico di Doc, uno scienziato eccentrico che ritiene di aver inventato un’auto che è al contempo una macchina del tempo. Marty avrà modo di scoprire che lo è realmente finendo nella sua stessa città nel 1955. Lì conoscerà sua madre e suo padre che non sembrano proprio destinati a formare una coppia.
L’esercito delle 12 scimmie (1995)
Siamo nel 2035. La popolazione terrestre, decimata da un virus, vive nel sottosuolo. James Cole, un detenuto, viene mandato indietro nel tempo con la speranza di trovare un antidoto alla malattia. L’uomo, a causa di un errore, va a finire in epoche sbagliate e viene chiuso in un manicomio, dove incontra la psichiatra Kathryn Railly e un animalista pazzo, Jeffrey Goines. Giunge infine nel 1996, anno in cui l’epidemia ha avuto inizio, ma non comprende di aver seguito una falsa pista. Fortemente ispirato a la Jetée, L’esercito delle 12 scimmie è il sesto lungometraggio del regista britannico Terry Gilliam.
La pellicola, che vanta un ricco cast (Bruce Willis e Brad Pitt in primis), è un noir tragico e senza speranza, dalle atmosfere cupe e decadenti, tipiche del regista. Nel film regna sovrano il pessimismo dell’intelligenza e non esiste volontà in grado di bilanciarlo. Il mondo è destinato a finire, non per le nostre malefatte, come vogliono i racconti morali, ma per caso: un finale non escluso dalle ipotesi scientifiche. Un film mai banale a cui è basata un’omonima serie televisiva del 2015.
Donnie Darko (2001)
Passato al Sundance Festival nel 2001, prodotto indipendente del cinema USA, Donnie Darko esce nelle sale senza successo ma, grazie a proiezioni notturne, passaparola e all’home video, diventa un vero cult movie. Diretto da Richard Kelly, la pellicola è diventata popolare anche per l’attore protagonista Jake Gyllenhaal e l’inquietante personaggio del coniglio Frank. In un’atmosfera di ineluttabilità quasi biblica e di incomunicabilità con il mondo adulto, tra horror, sci-fi e le numerose diverse interpretazioni del film, Donnie Darko è un film di fantascienza da vedere, geniale e ricco di spunti.
Donald Darko detto Donnie è un ragazzo con dei disturbi mentali che lo hanno portato a dar fuoco ad una casa abbandonata, anni fa. Nonostante sia un tipo in gamba, con una famiglia che lo ama e lo appoggia anche nelle scelte più discutibili. Donnie è in cura da una psicanalista che lo aiuta a combattere la sua schizofrenia; a lei confida del suo nuovo amico immaginario, Frank, un coniglio gigante che lo ha salvato da una morte assurda, ma che in cambio gli chiede di fare cose riprovevoli e sempre più pericolose. Inoltre, Frank gli ha svelato che la fine del mondo arriverà di lì a 24 giorni.
Looper (2012)
Per la regia di Rian Johnson, con Bruce Willis, Joseph Gordon Levitt ed Emily Blunt, in Looper i paradossi temporali, il viaggio nel tempo, la telecinesi, l’utilizzo di droghe sintetiche di nuova generazione vengono condensate in action-thriller, in cui si ha una coppia di protagonisti. Nel 2074 è stato inventato il viaggio nel tempo, pratica illegale, che viene utilizzato dai criminali per eliminare le persone indesiderate: si viaggia nel passato per uccidere le sventurate vittime, dall’identità segreta perché incappucciate. Uno di questi sicari (Joseph Gordon Levitt) però, un giorno, si trova a dover uccidere il se stesso del futuro. Fallisce nell’impresa: da lì nascerà una sfida col suo doppio, che ben presto porterà a risvolti molto più complessi, destinati a cambiare il destino di molte persone. Film di fantascienza da vedere dalla trama intricata, ma intrigante, che si fonda sui paradossi temporali, Looper cresce gradualmente nella visione. Trama originale, nonostante qualche sbavatura action di troppo.
Durante la tormenta (2018)
Disponibile su Netflix, Durante la tormenta è un film del regista spagnolo Oriol Paulo. La trama racconta di una donna, Vera (Adriana Ugarte), che un giorno a causa di un’anomalia temporale dovuta a una tempesta entra in contatto con Nico, un bambino che si trova nella sua stessa casa ma 25 anni prima. Durante quello strano contatto tra passato e presente, vera avverte Nico che egli morirà quello stesso giorno investito da un’auto.
L’avvertimento salva la vita al piccolo, con conseguenze radicali per la vita di Vera. L’alterazione spazio-tempo infatti modificherà completamente quello che era il suo presente. Film arguto e intrigante, Durante la tormenta è la prova di come si possa girare un film valido anche senza abbondanza di effetti speciali, grazie ad una trama solida e ad un plot ben strutturato.
La guerra di domani (2021) – Film di fantascienza da vedere
Dan Forester (Chris Pratt) è un ex Delta Force Operator, ha avuto delle delusioni professionali e ora sta festeggiando in famiglia davanti alla televisione. Improvvisamente un’azione è interrotta da un lampo di luce e sul campo di gioco piomba uno squadrone di soldati: sono viaggiatori del tempo, arrivano dal 2051 e comunicano all’intero pianeta che l’umanità del futuro sta perdendo la guerra contro una mortale specie aliena. Dan, determinato a salvare la propria famiglia e donare un domani alla figlioletta Muri (Armstrong), inizia così un mortale viaggio nel tempo dove farà squadra con la brillante scienziata militare Romeo Command (Strahovski).
The Tomorrow War, tra i film di fantascienza da vedere, con la regia di Chris McKay vede nel cast Chris Pratt, Yvonne Strahovski, J. K. Simmons, Betty Gilpin. Un po’ Terminator, con l’inviato dal futuro che veniva a proteggere i propri avi del presente, qui sono però gli uomini e le donne di oggi che vanno nel futuro per proteggere i loro discendenti. Il nemico sono migliaia di creature terrificanti, con effetti speciali e cruente scene di combattimento. Il regista qui debutta nel cinema live action con un film che punta soprattutto sui legami famigliari dei protagonisti.
Everything, Everywhere, All at Once (2022)
Pellicola fantascientifica diretta dai Daniels, Everything, Everywhere, All at Once è una brillante e pirotecnica commedia fantascientifica sul multiverso, che oltre ad essere incredibilmente divertente è anche molto profonda, lì dove fa riflettere sulle scelte umane e su quale sia il reale valore degli effetti nella determinazione delle possibilità di ognuno. Con un’eccelsa Michelle Yeoh nei panni della protagonista Evelyn, è un film iperbolico che esalta la parodia fantascientifica, sfruttando con intelligenza, brio e creatività cinematografica e visiva.
Una donna cinese, che possiede una lavanderia a gettoni, insoddisfatta della propria vita e del proprio legame con il marito e con la figlia, si trova coinvolta in qualcosa molto più grande di lei. In un universo parallelo al suo, infatti, è stato inventato un congegno che permette di collegarsi temporaneamente ad altri se del multiverso. Evelyn viene scelta tra tutti i multiversi per contrastare Jobu Tupaki, una folle criminale del multiverso, che può connettersi ovunque e in qualsiasi momento a qualsiasi alter ego del multiverso. La sfida sarà tutt’altro che semplice. Evelyn non sa nemmeno da dove cominciare… Una delle grandi sorprese del 2022. Film colto, non convenzionale, a dir poco memorabile.
Space opera – Film di fantascienza da vedere
Il pianeta proibito (1956)
Grande cult di fantascienza Il pianeta proibito, è un film che ancora oggi è in grado di tenere viva l’attenzione, grazie ad una trama molto intrigante. Nel XXIV secolo, viene organizzata una spedizione spaziale sul Pianeta Altair IV per rintracciare i sopravvissuti della spedizione Bellerofonte, giunti lì 20 anni prima, di cui non si hanno più tracce. John J. Adams e il suo equipaggio incontrano presto Morbius, uno scienziato, unico superstite della spedizione. Secondo lo studioso, sul pianeta vive una Forza, che ha sterminato l’equipaggio, ma che per qualche ragione ignota ha risparmiato lui e sua figlia Alta. Presto la Forza comincerà a manifestarsi e ad aggredire i nuovi arrivati. Solo alla fine John J. Adams scoprirà l’agghiacciante verità sul pianeta, su Morbius e sulle tecnologie lasciate lì dalla razza aliena dei Krell. Film teso, costruito abilmente, grazie a suspense e ad alcune belle intuizioni di trama, Il pianeta proibito è un ottimo esempio di space opera mistery, in cui un equipaggio esplora un mondo misterioso e sconosciuto. Da recuperare.
IA, robot e cyberpunk – Film di fantascienza da vedere
Ghost in the Shell (1995)
Tratto dal manga di Masamune Shirow e diretto da Mamoru Oshii, Ghost in the Shell è insieme ad Akira un caposaldo del cyberpunk d’animazione. La storia è ambientata in un futuro in cui la maggior parte degli individui è robotica o “modificata”; si è fatta cioè trapiantare degli innesti artificiali bionici, che amplificano le proprie capacità. In un mondo del genere il confine tra macchina e uomo è quasi inesistente. La protagonista della pellicola è Motoko Kusanagi, un’agente speciale della squadra 9 il cui compito è quello di stanare e catturare un misterioso e pericolosissimo hacker dal volto sconosciuto dal nome Il Burattinaio, in grado di prendere il controllo di qualunque individuo modificato.
Action-thriller veloce e incalzante, è un manifesto cyberpunk di indubbio impatto culturale (Matrix ne è certamente influenzato). Lo stile registico è iperdinamico e dalle animazioni fluide, in una poetica cibernetica di forte impatto. Trama complessa, stile registico frammentato come i pezzi meccanici che costituiscono gli androidi. Film di fantascienza da vedere assolutamente per gli amanti del genere. Ne è stato fatto anche un remake live-action, molto fedele all’originale, risalente al 2017 e con protagonista Scarlett Johansson.
A.I. – Intelligenza artificiale (2001)
Per la regia di Steven Spielberg, A.I. – Intelligenza artificiale, rielabora un soggetto incompiuto di Kubrick, in una fiaba fantascientifica, emotivamente molto coinvolgente. Dai toni malinconici e volutamente alienati è la storia di un cyborg bambino, creato per sostituire il figlio di una coppia, che purtroppo è rimasto in coma. Può una macchina sostituire un essere umano? La genialità di Spielberg è quella di girare il tutto dal punto di vista del bimbo robot. La pellicola replica la sua percezione di ciò che lo circonda delineando il profilo di un cyborg che è ben più sensibile degli esseri umani che lo hanno adottato. I traumi che questo pinocchio di metallo dovrà affrontare sono gli stessi che saranno sperimentati dallo spettatore. Il mondo che circonda il burattino cibernetico è crudele, falso, spietato. Il bambino robot, al contrario di Pinocchio, non dice bugie ed è programmato per soddisfare la felicità altrui non quella propria. Racconto di formazione e fiaba si uniscono in un film struggente che segue i pensieri e le fantasie di un orfano robotico, alla disperata ricerca di affetto. Il film ha dei picchi di intensità emotiva che mettono i brividi.
Metropolis (2001)
Il regista Rintarō con Metropolis riporta sullo schermo un grande classico della fantascienza (Fritz Lang, 1927). Un film muto, che qui viene tradotto in forma animata e a cui viene data una propria voce. Ciò che ne viene fuori è un film splendido, che descrive in forme iper-colorate, creative e ricche di inventiva l’ascesa e la caduta di Metropolis. Metropolis è una città iper-tecnologica in cui i robot e gli umani vivono insieme ma dove i secondi considerano i primi a loro inferiori, confinandoli in aree protette e isolate.
L’investigatore Shunsaku Ban e suo nipote Kenichi arrivano in città per indagare sul folle dottor Laughton, uno scienziato sospettato di molti crimini tra cui il traffico di organi. Non sarà che l’inizio di intrighi, esperimenti, assassinii che porteranno i due protagonisti a fare luce sulle contraddizioni di Metropolis. Potente anche la critica alla tracotanza umana, nel pensare di poter controllare e dominare la tecnologia senza sospettare che essa sia ben più intelligente dell’uomo e possa ribellarsi al suo controllo.
Paprika – Sognando un sogno (2006)
Potente, geniale e a dir poco visionario, Paprika – Sognando un sogno è la pietra miliare di Satoshi Kon. Thriller onirico e fantascientifico, è un viaggio continuo all’interno e all’esterno dei sogni, attraverso percorsi meravigliosi ma anche terribilmente inquietanti. La psichiatra Atsuko utilizza l’avatar Paprika per entrare nell’inconscio dei pazienti e curarli attraverso i sogni attraverso la tecnologia Dmc mini. Tuttavia, esiste qualcun altro che utilizza queste capacità: un assassino che sabota i sogni dei pazienti e uccide tutti coloro che sono entrati in contatto con questa tecnologia.
Paprika indaga addentrandosi in stadi onirici sempre più complessi e pericolosi. Al cinema vengono in mente The Cell e Inception: quest’ultimo in particolare riprende addirittura alcune scene dal film di Kon. Raramente in una pellicola i sogni sono stati descritti in modo tanto preciso e dettagliato da annullare del tutto il confine tra realtà e finzione. Paprika è una pellicola rara: un film sogno/incubo, metafora universale di cosa il sogno possa rappresentare per gli esseri umani. Un film davvero imperdibile. Recentemente, sullo stesso tema, Lucid Dream su Netflix.
Annientamento (2018)
Diretto da Alex Garland e basato sul romanzo di Jeff Vandermeer, Annientamento è un conturbante horror psicologico e metafisico, che ha per protagonista l’attrice Natalie Portman. Il film è disponibile su Netflix. Lena, una scienziata, è decisa ad avventurarsi nell’area X per scoprire cosa sia successo a suo marito (Oscar Isaac). Si tratta di un’area in cui stanno cominciando a verificarsi strani fenomeni fisici, in espansione. Tutto ciò che vi entra viene esponenzialmente mutato geneticamente. Modifiche visibili e invisibili che possono alterare la psiche e il corpo degli esseri umani che vi sono entrati. Horror spiazzante, in esso Garland ha riversato con abilità suggestioni fantascientifiche provenienti da diverse letture (Foresta di cristallo di Ballard, L’alzabo dal Ciclo del nuovo sole di Wolfe, dall’opera dello stesso Vandermeer, ovviamente) creando un racconto metafisico altamente disturbante (per regia e sceneggiatura) sul tema della proliferazione incontrollata delle angosce, nonché sulla bellezza mortifera dell’annientamento. Sconvolgente. Ottime le prove della Portman e di Isaac.
Alita – Angelo della battaglia (2019)
Per la regia di Robert Rodriguez, Alita – Angelo della battaglia è un film cyberpunk tratto dal manga di Yukito Kishiro. Passato un po’ in sordina, rappresenta invece una pellicola ricca di stupefacenti effetti speciali, nonché un’affascinante fiaba cyberpunk. Tutto inizia dal ritrovamento da parte del medico Ido (Christoph Waltz), nella discarica della Città di ferro, del corpo semidistrutto di una cyborg. Un androide molto sofisticato che ha l’aspetto di una ragazzina.
Come un “Geppetto” cyberpunk, l’uomo la ripara e le dà il nome di Alita. La ragazza vuole conoscere e ricordare il suo passato, apprende e cresce in fretta, ma dovrà fare i conti con i delinquenti, i cacciatori di androidi e la malavita dei bassifondi della Discarica. Nonché con le rivelazioni relative alla sua vera origine. Ottima la realizzazione tecnica di Alita, una cyborg dal volto incredibilmente umano. Più umana degli uomini che abitano il suo mondo, la cyborg da adolescente si tramuta in una donna guerriera, una creatura sublime dotata di straordinari e terribili poteri, al punto da poter essere definita un angelo della battaglia.
Matrix Resurrections (2021)
Diretto da Lana Wachowski, il quarto capitolo della serie Matrix, vede il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Anne Moss, Jada Pinkett Smith, Lambert Wilson e Daniel Bernhardt nei loro rispettivi ruoli, mentre tra i nuovi membri del cast figurano Yahya Abdul-Mateen II, Jessica Henwick, Jonathan Groff, Neil Patrick Harris, Priyanka Chopra e Christina Ricci.
Thomas Anderson (Keanu Reeves), noto creatore di videogames, è l’ideatore di Matrix, un videogioco di successo che ha cambiato per sempre le prospettive dell’industria videoludica. Con l’aiuto di un terapista – interpretato da Neil Patrick Harris – e delle sue pillole blu, Thomas cerca di educare la mente alla percezione del reale. A scandire la realtà che vive è l’incontro con Tiffany (Carrie-Ann Moss), moglie e madre di due figli su cui Thomas ha modellato Trinity, l’indomabile protagonista del suo gioco. I frequenti déja vu con la donna destano Neo, che si “risveglia” dal sonno. Ironia, critica brutale rivolta all’universo videoludico. Il film di Lana Wachowski è intelligente e acuto e permette all’universo narrativo di Matrix di espandersi.
Altri film di fantascienza – Film di fantascienza da vedere
Stalker (1979)
Liberamente ispirato al racconto lungo Picnic sul ciglio della strada dei fratelli Arkadij N. e Boris N. Strugackij, scrittori di fantascienza che l’hanno sceneggiato, il quinto film di Tarkovskij, e l’ultimo che girò nell’URSS, è, nella sua enigmatica compattezza, un’opera affascinante e introspettiva. Pur essendo la trama ascrivibile al genere fantascientifico, la sua struttura narrativa, così come le tematiche affrontate, appartengono al cinema d’autore. Il lento e profondo viaggio catartico compiuto all’interno della cosiddetta “Zona”, dove le tre diverse concezioni della vita dei protagonisti si scontrano e si mettono in discussione, trascende i dettami del genere. Il film uscì nelle sale italiane nella primavera 1981 con un’improbabile locandina simile a quella di Guerre Stellari. Un film di fantascienza sicuramente da vedere e rivedere per capirne al meglio le più sfaccettature.
Nessuno conosce l’origine della “zona”: alcuni parlano di una catastrofe radioattiva, altri della caduta di un meteorite o della discesa di un’astronave, ma tra la gente corre voce che nella “zona” abbandonata sopravvive un edificio isolato, in una stanza del quale, per un fenomeno meraviglioso, i sogni e i desideri si trasformano in realtà. Eludendo la sorveglianza armata, qualcuno ha superato i confini proibiti ed è pronto a tornarvi per accompagnare, dietro ricompensa, chi voglia scoprirne i segreti. Una di queste guide, lo “Stalker”, si avventura assieme ad uno scienziato ed uno scrittore nella “zona” alla ricerca della verità. I tre uomini percorrono sentieri tortuosi e sfuggono a sconosciuti pericoli, fino a raggiungere la soglia della “stanza dei desideri”.
Jurassic Park (1993)
Tra i film di fantascienza da vedere non può mancare un capolavoro assoluto degli anni 90 e maggior successo commerciale di Steven Spielberg, il più grande ed entusiasmante film sui dinosauri mai concepito nell’universo cinematografico. Tratto dal best-seller internazionale di Michael Chrichton, Jurassic Park racconta le sorti di un parco divertimenti la cui maggior attrazione sono i dinosauri stessi. Il paleontologo Alan Grent e il matematico Ian Malcolm si ritroveranno a fare i conti con i grossi problemi che il proprietario del parco, John Ammond non era riuscito a risolvere.
Jurassic Park è considerato il primo film ad alto budget a fare uso di CGI. Successo mondiale, con l’uscita al cinema nel 2013 della versione in 3D, il film si è classificato come terzo film di fantascienza tratto da un romanzo con incasso più elevato e trentunesimo film di maggiore incasso della storia del cinema a livello mondiale. Della pellicola sono usciti quattro sequel: Il mondo perduto – Jurassic Park (1997), Jurassic Park III (2001), Jurassic World (2015) e Jurassic World – Il regno distrutto (2018), mentre un quinto sequel è attualmente in lavorazione e si intitolerà Jurassic World: Dominion, con data di rilascio fissata per l’estate del 2021.
Strange days (1995)
Per la regia di Kathryn Bigelow, Strange days è un film di fantascienza da vedere d’autore girato come un noir. Il protagonista Lenny Nero (Ralph Fiennes) è un ex detective che guadagna spacciando dischetti che contengono esperienze sensoriali. Il contesto è quello di un universo cyberpunk, in cui si è alla continua ricerca di droghe sintetiche installate tramite un dispositivo illegale chiamato SQUID. Tra i dischetti commerciati da Nero però ve ne sono alcuni che contengono la riproduzione di efferrati crimini (snuff movies). Un killer si aggira in questo mercato nero e uccide proprio con l’utilizzo di cassette. Per salvare una ragazza, Nero verrà presto coinvolto e sarà costretto ad indagare. Un noir ben costruito in una cornice cyberpunk d’impatto.
Guida galattica per autostoppisti (2005)
Per la regia di Garth Jennings, Guida Galattica per Autostoppisti, tratto dall’omonimo romanzo di Douglas Adams, è un cult della commedia fantascientifica. Pervaso da una comicità surreale, iperbolica, con situazioni paradossali e assurde, il film racconta le bizzarre avventure di Arthur Dent (Martin Freeman), il quale, dopo essere sopravvissuto alla distruzione del pianeta Terra grazie all’amico alieno Zaphod Beeblebrox (Sam Rockwell), entra in possesso della Guida Galattica per autostoppisti e si trova a zonzo per l’universo come viaggiatore spaziale. Una parabola ironica e scanzonata sulla caducità della vita umana.
A scanner darkly (2006)
Per la regia di Richard Linklater, A scanner darkly – Un oscuro scrutare è un inquietante e disturbante thriller fantascientifico, psichedelico, onirico, complottista sull’alterazione della percezione della realtà. Tratto dal romanzo di Philip Dick è un film che racconta la grottesca esistenza di uomini e donne consumati dalla Sostanza M, un potente allucinogeno. Con un gran cast (Keanu Reeves, Robert Downey Junior, Winona Ryder) è girato con la tecnica d’animazione del rotoscope (attori in carne ed ossa la cui immagine viene trasposta in un disegno animato).
The Prestige (2006)
Per la regia di Christopher Nolan, The Prestige è uno dei film più convincenti del regista britannico. Magia e fantascienza si uniscono in una trama avvincente che vede due prestigiatori (Christian Bale e Hugh Jackman) sfidarsi in un confronto estremo, al punto da portarli a sacrificare qualsiasi affetto pur di vincere e valicare qualsiasi limite etico e morale. Il film non parte da una base fantascientifica, ma vi approda gradualmente, come inevitabile conseguenza dello scontro tra i due protagonisti. Cosa è la magia? Un inganno stupefacente e ammaliante per gli spettatori, ma anche un sacrificio estremo per chi dedica la propria vita ad ideare nuovi numeri che possano stupire. Metafora del cinema, quasi un film di meta-magia, lì dove esplora come nascono le attrazioni, al contempo riflette sull’ambivalenza dell’ossessione creativa, rivolta agli spettatori ma anche a se stessi, per nutrire il proprio ego.
The Prestige provoca lo spettatore facendolo immergere nella discutibile condotta dei due protagonisti. Sono due uomini apparentemente agli antipodi, che condividono però la cieca ossessione nella ricerca dell’inganno perfetto: la magia o la tecnologia in grado di farli rimanere nella storia, come migliori ideatori di meraviglie. Forte della eccelsa costruzione del dualismo tra i due protagonisti, il film è una corda tesa sopra il baratro su cui si inerpicano i due sfidanti. Chi vincerà? E a quale prezzo? Rimane sempre affascinante anche dopo molteplici visioni.
Ex Machina (2015)
Alex Garland (sceneggiatore di Sunshine e 28 giorni dopo) segna il suo esordio alla regia scrivendo e dirigendo questo complesso film thriller di fantascienza con protagonisti Domhnall Gleeson, Oscar Isaac e Alicia Vikander. Caleb (Domhnall Gleeson) è un talentuoso programmatore che lavora per Bluebook, il motore di ricerca più potente al mondo. Verrà scelto dal proprio capo (Oscar Isaac) per raggiungerlo nella sua tenuta e lavorare sette giorni sulla nuova intelligenza artificiale da lui creata. Effettuando il Test di Turing – atto a verificare la qualità dell’intelligenza artificiale basandosi sulle risposte ricevute a determinate domande – rimarrà presto sconvolto dai risultati ottenuti.
Ex Machina vede appena 3-4 personaggi caratterizzati alla perfezione che spostano l’intero focus dello spettatore alla meravigliosa sceneggiatura ricca di sfumature. Il film si basa sui dialoghi dei personaggi, perfettamente congeniali all’atmosfera, sottili riferimenti alla vita reale e grandi discussioni sull’evoluzione della mente umana rispetto al velocissimo sviluppo tecnologico. Uno dei temi più interessanti è il rapporto creatore/creatura: dall’inizio alla fine, ogni canone d’ordine viene stravolto confondendo lo spettatore da entrambe le “parti”. Un esordio alla regia sicuramente riuscito, per uno dei migliori film di fantascienza recenti da vedere assolutamente.
A Quiet Place (2018)
Per la regia di John Krasinski, A quiet place è un horror sci-fi che gioca sul potere del silenzio. Dei feroci predatori alieni hanno invaso il mondo. Sono ciechi, ma hanno un udito ultrasensibile. Due genitori (Emily Blunt, John Krasinski) devono proteggere i loro figli dalla minaccia.
Il film ha un’ottima tensione in una riproposizione del genere “Attento al mostro” (tra tutti Alien come riferimento). Le creature cieche e ultra sensibili al rumore sono memorabili.
Noi (2019)
In Noi di Jordan Peele, secondo film del regista statunitense, premiato con Get Out (2017), il doppio prende vita sullo schermo, diventa tangibile e minaccioso. Cosa accadrebbe se scoprissimo che dei nostri alter ego ombra sono in agguato pronti a prendere il nostro posto? In questo originale film di fantascienza da vedere, in cui suspense, orrore e ironia dark sono sapientemente amalgamati tra loro, le maschere in cerca di identità, dei “doppi in cerca d’autore”, rappresentano tutti quegli emarginati che non hanno voce e che anelano ad essere liberi di esprimere sé stessi. Con picchi di intensità soprattutto nel finale, che rivela la matrice fantascientifica della storia e rivela risvolti essenziali della trama, Noi ridicolizza gli esseri umani e ci fa chiedere: Cos’è che davvero ci rende noi stessi, piuttosto che qualcun altro? Sono forse gli oggetti di cui ci circondiamo? La nostra vita è reale, oppure è solo finzione? Ottima la prova di Lupita Nyong’o.
Eternals (2021) – Film di fantascienza da vedere
Nel cinquemila avanti Cristo, gli eterni giungono sulla Terra dal loro pianeta natio di Olympia, a bordo dell’astronave. Sono dieci emissari di dèi cosmici: i celestiali. Il loro compito è debellare i mostruosi devianti e proteggere gli umani lasciando loro compiere ogni sorta di orrore storico. Gli eterni hanno grandi poteri: alcuni sono guerrieri altri hanno doni mentali, di controllo della materia, di genio scientifico o capacità illusorie. Sconfitti i devianti, al tempo dell’arrivo dei conquistadores in America, i dieci eterni si dividono e prendono strade diverse, ma quando i devianti misteriosamente ritornano ecco che anche gli eterni devono riunirsi per combatterli.
Questo film di fantascienza da vedere, scritto e diretto da Chloé Zhao con Matthew e Ryan Firpo, si struttura in due fasi temporali parallele. Intrecciando il racconto Marvel a quello personale, il messaggio del film non riguarda solo l’unicità di ogni essere umano, ma anche la probabilità che ciascuno di noi possieda un dono speciale. Non perfetto ma ‘riflessivo’.
Belle (2021)
Suzu ha 17 anni, un’amica del cuore soprannominata Hiro e un papà che tenta in tutti i modi di abbattere il muro tirato su dalla figlia. La giovane vive infatti in uno stato di tristezza perenne, da cui niente e nessuno sembrano poterla tirare fuori. Nemmeno la musica. Quando la mamma era in vita, il canto per Suzu era motivo di gioia. L’invito a entrare in un mondo virtuale, dove si può essere chiunque e fare qualsiasi cosa, la porterà piano piano ad aprirsi e a ritrovare il sorriso, la curiosità, la voglia di vivere.
La pellicola di Mamorou Hosoda è già considerata uno dei masterpiece dell’autore giapponese e ha conquistato anche la platea di Cannes. La storia di Suzu illustra ed esamina bene quelle che sono le tappe di un grave lutto. Omaggio allo Spielberg di Ready Player one, un vortice di colori e canzoni, tra finzione e realtà.
Crimes of the future (2022)
L’artista Saul Tenser e la sua assistente Caprice eseguono performance di asportazione di nuovi organi di natura tumorale dal corpo dello stesso Tenser. Quando i due decidono di registrare il brevetto dei nuovi organi generati nel corpo dell’artista, il loro percorso incrocia quello di una setta. David Cronenberg realizza un film di fantascienza inconsueto ma torna a parlare di corpi, tecnologia e sessualità, faccia a faccia con le sue ossessioni. La pellicola segna il ritorno sulla scena del regista, a distanza di otto anni dal suo ultimo lavoro, Maps to the Stars (2014), ma non è un remake dell’omonimo film che aveva scritto e diretto nel 1970. Nel cast Viggo Mortensen, Léa Seydoux e Kristen Stewart.
M3GAN (2022)
Megan (stilizzato come M3GAN o MΞGAN) è un film del 2022 diretto da Gerard Johnstone. Gemma, robotica presso un’azienda di giocattoli, è orgogliosa della sua creazione M3GAN (acronimo di “Model 3 Generative ANdroid”), una bambola autonoma dotata di intelligenza artificiale e della capacità di ascoltare e osservare. Questo giocattolo potrebbe essere un vero successo per i bambini, in quanto sarebbe un amico, un insegnante e un protettore ideale. Gemma viene improvvisamente a sapere che la nipote Cady, di otto anni, è sola dopo la morte dei genitori. Ora è responsabile della bambina, ma sopraffatta dal lavoro, chiede l’aiuto del suo prototipo robotico.
Tra Chucky “la bambola assassina” e Terminator ma anche Saw. Questo horror di successo trae spunto da molti classici del genere ma fa anche riflettere su questioni attuali. Dirige Gerard Johnstone, al secondo lungometraggio dopo Housebound del 2014, ma si sente la mano del regista di Insidious e The Conjuring. Gli occhi di M3gan sono terrificanti soprattutto col sottofondo del frammento musical dove la bambola canta “Sei la mia migliore amica. Imprevedibile.
In “Incontri ravvicinati…” Lacombe (François Truffaut) è uno dei protagonisti, a mio giudizio minori; chi rimane coinvolto nell’inseguimento e dà segni di squilibrio è il personaggio interpretato da Richard Dreyfuss.
District 9 non è un documentario mascherato da film, ma piuttosto un film mascherato da documentario.
Mars attacks: sarà geniale, ma io lo trovo demenziale.
Interstellar: imperdibile!
Ritorno al futuro: da guardare, riguardare, e guardare ancora.
Alien: incredibile, dopo oltre 40 anni sembra girato ieri. Intramontabile e avveniristico.
Il pianeta proibito: il mio primo film sui viaggi nello spazio (1956), malgrado l’età è un gran bel film dalle tematiche davvero profonde.
IL FILM HA OTTENUTO L’EFFETTO VOLUTO: ESATTAMENTE QUELLO DI ESSERE DEMENZIALE. DOVREBBE ESSERE CHIARO A TUTTI CHE SI TRATTA DI UNA PARODIA DEI FILM SULL’INVASIONE ALIENA. TIM BURTON SI E’ ISPIRATO A UNA COLLEZIONE DI FIGURINE REALIZZATA IN PASSATO, NEGLI STATI UNITI. E HA VOLUTAMENTE CHE LE IMMAGINI SEMBRASSERO RETRO’ AGGIUNGENDO DOVE OCCORREVA UN EFFETTO “STOP MOTION”. DOVREBBE ESSERE CHIARO CHE IL FILM MI E’ PIACIUTO. COME PURE RITORNO AL FUTURO. E SONO COMPLETAMENTE D’ACCORDO CIRCA ALIEN E IL PIANETA PROIBITO.
In queste pregevoli “liste” di film non figura mai un titolo che per me dovrebbe essere assolutamente inserito: IL PIANETA PROIBITO.
Ve lo segnalo, merita.
Un abbraccio a tutti gli appassionati di fantascienza.