Film latinoamericani: i migliori titoli del Sud America
Dal Messico fino alla Colombia: ecco i migliori film dell'America Latina
Film latinoamericani. Pur includendo paesi molto diversi tra loro, la cultura sudamericana possiede radici profonde che accomunano i popoli delle sue terre. Nel cinema latinoamericano, questo si rispecchia in pellicole dal tessuto emotivo denso, che ci regalano prospettive forti delle realtà da cui provengono. Grazie ai numerosi artisti e alle case di produzioni latinoamericane riusciamo a vedere sui nostri schermi realtà e stili di regia molto diversi da quelle che siamo abituati a guardare nei film di produzione statunitense o europea.
Purtroppo, non molto spesso il grande pubblico può godere dei tanti gioielli che gli artisti cinematografici del Sud del continente americano danno alla luce. Molto spesso questo tipo di prodotti fanno difficoltà ad arrivare alla grande distribuzione per raggiungere un pubblico più ampio e arrivare nelle sale e nelle televisioni di tutto il mondo. Proprio per questo vi proponiamo una lista dei migliori film latinoamericani da vedere per avere un assaggio della meravigliosa cultura cinematografica del Sud America.
Biutiful – Film latinoamericani
Biutiful è un film di Alejandro González Iñárritu presentato in concorso al Festival di Cannes del 2010. Il protagonista della pellicola è Javier Bardem nei panni di Uxbal, un padre che adora i suoi figli e un uomo che ha un rapporto molto conflittuale con sua moglie. Uxbal si guadagna da vivere facendo lavorare nella manodopera clandestina degli immigrati, vive quotidianamente a stretto contatto con la morte e si ritrova a doverci fare i conti quando si scopre malato terminale di cancro.
Attraverso una Barcellona dal volto segnato dalla miseria Iñárritu ci costringe a vivere la cruda realtà del protagonista; intrisa di dolore, legata imprescindibilmente al tessuto sociale in cui è inserita e che viene abbandonata dal resto del mondo tra vicoli bui e degradati. L’interpretazione di Bardem è mozzafiato, e ci trascina con lui in un vortice di dolore da cui, proprio come per il protagonista, è impossibile fuggire.
El Abrazo De La Serpiente – Film latinoamericani
Nel 2015 Ciro Guerra dirige El Abrazo De La Serpiente, che nello stesso anno riceve una nomination agli Academy Awards come miglior film straniero, in quanto di produzione interamente colombiana. La storia è quella di uno sciamano, Karamakate, che vive solo nei meandri della foresta amazzonica. Il raconto si divide in due fasi. La prima avviene nel 1909, quando a Karamakate viene chiesto aiuto da una guida del luogo per curare un ricercatore in fin di vita. Pur rifiutando in un primo momento, lo sciamano decide in seguito di avventurarsi alla ricerca di una pianta con poteri curativi che può salvare il ricercatore.
La seconda fase, invece, vedrà il protagonista confrontarsi con un secondo ricercatore, venuto a cercare la stessa pianta anni dopo. La pellicola ci offre l’opportunità di riflettere sull’impatto della così detta “civiltà” sulle popolazioni che ne sono rimaste fuori, volenti o nolenti. La scelta del bianco e nero sottolinea questi aspetti e ci impedisce di distrarci con i meravigliosi toni di verde della foresta, concentrando la nostra attenzione sui rapporti umani e le dinamiche all’interno del film.
El Topo – Film latinoamericani
Dall’incredibile mente di Alejandro Jodorowsky viene fuori El Topo, incredibile pellicola del 1970 che racchiude molto del percorso del suo creatore nella scoperta di se stesso e del senso dell’esistenza. Il protagonista è proprio El Topo, interpretato da Jodorowsky in persona. Pistolero in un ambientazione western, egli si pone l’obbiettivo di uccidere quattro maestri per diventare lui il più grande di tutti. Per intraprendere questo percorso, però, abbandonerà suo figlio. Durante la storia scopriremo insieme a lui il confine sottile tra la vita e la morte, il dolore dello stare al mondo e la ciclicità dell’esistenza.
In questa pellicola il poliedrico Jodorowsky inserisce molti dei precetti che caratterizzano la sua arte e il suo percorso attraverso la cultura mistica latinoamericana. Guidati in un limbo tra il mondo onirico e quello reale veniamo ammaliati da simbolismi, immagini surrealiste e visioni grottesche. Non possiamo fare a meno di lasciarci affascinare dalla mente del regista e cercare di carpirne l’essenza attraverso la poesia visiva che ci regala.
Il Canto di Paloma – Film latinoamericani
Questa pittoresca pellicola scritta e diretta da Claudia Llosa arriva sul grande schermo nel 2009 e riceve una candidatura agli Academy Awards come miglior film straniero. La protagonista è Fausta, o meglio, la paura di Fausta, che lei succhia fin da piccola col latte, come le ricorda la sua stessa madre in punto di morte. Proprio per questo tragico avvenimento la ragazza si ritroverà a dover lavorare per permettersi di pagare il suo rito funebre. Questo la costringerà a fare i conti con il terrore per il sesso maschile e la sessualità che reprime a causa dei traumi lasciati dal periodo del terrorimo in Perù, dove stupri e violenze erano all’ordine del giorno. La sua paura è tale da portarla ad infilare una patata nella propria vagina, per impedire lo stupro.
Pur non privandosi di scene forti, la pellicola mantiene in tutto e per tutto la sua visione molto umana dei fatti raccontati. Il film si basa sul libro Entre prójimos: el conflicto armado interno y la política de la reconciliación en el Perú. La narrazione ci offe una prospettiva interessante sui danni sociali lasciati dagli anni di violenza avvenuta per mano dei guerriglieri del Sendero Luminoso, con non pochi spunti di riflessione.
Il Cittadino Illustre – Film latinoamericani
Diretto da Gastón Duprat e Mariano Cohn, Il Cittadino Illustre è un film di produzione argentina uscito nelle sale nel 2016. Il protagonista è Daniele Mantovani, scrittore di origini argentine che vive ormai in Europa da molto tempo. La sua produzione letteraria, a cui deve un premio Nobel per la letteratura, lo ha fossilizzato da qualche anno ormai, come lui stesso aveva predetto. Di fatti, la sua vita scorre ormai nella noia e nella disillusione, e lui rifiuta la maggior parte degli inviti ad eventi culturali. Questo fino a quando il protagonista non viene invitato nella sua città natale, Salas, per ricevere un premio come cittadino onorario.
Qui riscoprirà il legame con la sua cultura di provenienza, ma anche le incolmabili differenze che lo hanno portato a scappare anni prima. La pellicola gioca con un umorismo intelligente e mirato, che rende la critica sociale lanciata dalla narrazione arguta e interessante. Pecca del film è la scelta di una fotografia modesta, che invece poteva essere un ottimo aiuto per agganciare definitivamente lo spettatore in una morsa emotiva.
Il Segreto dei Suoi Occhi – Film latinoamericani
Il segreto dei tuoi occhi è un film del 2009 diretto da Juan José Campanella. Di produzione argentina e spagnola, vince il premio come miglior film straniero agli Academy Awards dello stesso anno. Il protagonista della pellicola è Benjamin Esposito, che ha lavorato per molti anni come assistente del Pubblico Ministero e ora è in pensione. La sua vita adesso è dedicata alla stesura di un romanzo. Proprio durante questo percorso tornerà a tormentarlo un caso lasciato irrisolto molti anni prima, quello della giovane Morales, brutalmente stuprata e uccisa nella sua casa a Buenos Aires.
L’omicidio della giovane ragazza, che era convogliata a nozze da poco, sarà una ferita difficile da rimarginare, soprattutto per Esposito e il vedovo Morales. La pellicola si snoda in una complessa ricostruzione degli avvenimenti. Tra questi, anche l’amore da sempre represso di Esposito per la segretaria del Pubblico Ministero, Irene. Insieme al protagonista scaviamo nel passato e nelle emozioni, sentendo sulla nostra pelle il peso dell’ingiustizia e di quello che sarebbe potuto essere ma che è stato negato. La maestria della regia è senza dubbio nell’offrirci un tema così difficile senza cadere nel banale e appesantire lo spettatore.
La Montagna Sacra – Film latinoamericani
Tra i film latinoamericani da vedere non può di certo mancare quest’altro capolavoro di Alejandro Jodorowsky. La pellicola vede la luce nel 1973. Come ne El Topo, l’artista interpreta uno dei personaggi, l’alchimista. Sarà lui a condurre alcuni uomini, desiderosi di scoprire il segreto dell’esistenza e dell’immortalità, sulla cima della montagna sacra, dove risiedono nove saggi che posseggono queste verità. Il loro obbiettivo è quello di prendere il loro posto e guadgnarsi l’immortalità e la comprensione dei segreti del mondo, ma nel loro percorso scopriranno invece che il traguardo più grande è quello della conquista del proprio io interiore.
Jodorowsky ne La Montagna Sacra non rinuncia al suo caratteristico stile metaforico. La pellicola è intrisa di messaggi che l’autore vuole comunicarci, che ci vengono recapitati tramite immagini allegoriche ma per cui ci vengono dati tutti i mezzi al fine dell’interpretazione. Non mancano nel racconto scene che giocano con una fotografia molto grottesca, ma che sono messe al servizio di una critica sociale che sicuramente non fa complimenti nel presentarsi.
No: I Giorni dell’Arcobaleno – Film latinoamericani
Pablo Larrain ci porta indietro nel tempo con questa pellicola a sfondo politico del 2012, che sicuramente è tra i migliori film latino-americani da vedere. Siamo in Cile nel 1988 e dopo svariate pressioni internazionali, il dittatore Pinochet concede un referendum popolare per decidere se sarà lui a governare anche per i successivi 8 anni. L’opposizione ha bisogno di una campagna per il no che sia efficace, pur avendo forte timore che il dittatore sarà riconfermato al potere.
A cambiare le sorti del paese sarà un pubblicitario innovativo e ribelle, René Saavedra. L’approccio che lui avrà alla campagna sarà ironico e imprevedibile, proponendo una visione di speranza per il futuro che sarà decisiva nel ballottaggio tra la dittatura e la libertà. La sua chiave non è solo quella di ricordare a tutti i terribili crimini commessi dal dittatore, ma anche di mostrare al popolo un modo diverso in cui la politica e la vita possono essere vissute. La pellicola ripercorre in maniera interessante un periodo storico molto delicato del Cile, integrando il racconto con materiali di repertorio che aiutano lo spettatore a inserirsi perfettamente nel contesto socio-politico.
Roma – Film latinoamericani
Alfonso Cuarón raggiunge un nuovo apice della sua maturità artistica attraverso questa pellicola uscita nel 2019 e nominata in diverse categorie degli Academy Awards. Tra i migliori film latino-americani da vedere non poteva mancare questo nuovo sorprendente prodotto. Roma è la toccante storia di una famiglia che vive a Città del Messico, nel quartiere di Colonia Roma, negli anni Settanta. La protagonista è Cleo, domestica di origini indios in una famiglia ricca di discendenze spagnole. La sua vita è a servizio degli altri, e la sua natura è quella di una donna dolce che non è estranea agli abusi. Non sarà un viaggio facile il suo, attraverso una gravidanza che porta addosso con fatica e le prepotenti figure maschili che la circondano, incuranti del prossimo.
La speranza nella sua vita arriverà dall’unione e dalla sorellanza che Cleo scoprirà nel suo percorso, che poggia sulle basi salde della cura reciproca e dell’attenzione per l’altro. Cuarón ci racconta una storia di resilienza, di amore e coraggio; ma soprattutto una storia che racconta degli ultimi della fila, dei meno privilegiati e di donne che hanno una forza estranea ad un sesso maschile abituato a prevalere con la brutalità. Attingendo dai suoi ricordi e parlandoci del suo caro Messico Cuarón si è aggiudicato un’accoglienza febbrile da parte della critica mondiale.
Una Donna Fantastica – Film latinoamericani
Una Donna Fantastica è un film cileno prodotto da Pablo Larraín e diretto da Gonzalo Maza e Sebastián Lelio. La pellicola esce nel 2017 e si aggiudica la statuetta per il miglior film straniero agli Academy Awards del 2017. La storia è quella di Marina, giovane donna che lavora come cameriera e che vive felicemente con Orlando, un uomo più anziano di lei di 20 anni. Quest’ultimo muore tragicamente durante una serata che i due stavano trascorrendo insieme. Questo sarà per Marina l’inizio della sua Odissea. La famiglia di lui, infatti, non ha mai approvato la loro relazione; hanno sempre ritenuto Marina una pervertita in quanto donna transessuale. Per la giovane non sarà facile far valere i suoi diritti e farsi accettare per la persona che ha lottato tanto per diventare.
Nel film riconosciamo l’attenzione di Larraín per le tematiche sociali difficili. Il percorso della protagonista mette alla luce molte delle problematiche che le persone transessuali affrontano nel cercare di avere una vita normale. Nell’accanimento dell’ex moglie di Orlando nei confronti di Marina riconosciamo il volto di una società frustrata, che riversa le proprie paure e debolezze sulle persone contro le quali è più facile puntare il dito. La scelta di una tematica così delicata e il modo brillante in cui è stata trattata è valsa alla pellicola un riscontro molto positivo da parte della critica.