Film sulla vendetta: le migliori storie sul regolamento di conti
Rivalsa sociale, psicologica o privata. Ecco una selezione di pellicole sulla vendetta per tutti i gusti
Vendetta, il boccone più dolce che sia mai stato cucinato all’inferno. Che si tratti di una rivincita che regola i conti tra due persone, di una rivalsa personale o sociale, non c’è nulla di più soddisfacente che vedere trionfare il protagonista del film e con lui la giustizia. Tantissime le storie che hanno trattato questo tema così spinoso e affascinante, ma non tutte sono da ricordare per originalità. Ecco che allora vi proponiamo una selezione di 10 film sulla vendetta, tralasciando alcuni dei grandi classici che saltano subito alla mente.
Da Kill Bill Vol.1 e Vol.2 (“Ho un’aria familiare? Non assomiglio a qualcuno che hai ucciso?”) a Django Unchained (“Mi piace come muori.”); da Sweeney Todd (“Avrò la mia vendetta. Avrò la mia salvezza.”) a Il gladiatore (“Avrò la mia vendetta, in questa vita o in un’altra!”). In queste pellicole non si tratta solo di dar sfogo al proprio rancore, ma entrano in gioco aspetti psicologici e filosofici che stimolano la riflessione, arricchendo così una semplice (che semplice non è mai) visione cinematografica.
Indice
Ribellione sociale – Film sulla vendetta
V per vendetta di James McTeigue
Siamo in un’immaginaria Inghilterra del futuro, assediata da un regime dittatoriale che soffoca i cittadini. L’Alto Cancelliere Adam Sutler promuove la persecuzione di alcune categorie di cittadini, come gli omosessuali e i musulmani, e i mass media sono pilotati dal governo. Per ogni trasgressione interviene la polizia segreta, il cui capo è Peter Creedy. Tutto procede finché non appare Mister V, un uomo mascherato di cui non si conosce l’identità. Costui è disposto a sfidare apertamente il governo, per ridare speranza e contribuire, con tutti i mezzi a disposizione, alla nascita di una società migliore. Dopo aver salvato la vita alla giovane Evey, riesce a convincerla a supportarlo nella sua causa, non senza provocare confusione e sofferenza.
A parte il titolo più che esplicativo, V per vendetta va inserito di diritto nella lista di film sulla vendetta da vedere, in quanto simbolo di ribellione nell’immaginario collettivo. Non a caso, la maschera che indossa il personaggio è stata scelta da libertari ed anarchici per promuovere le proprie idee politiche, e da manifestanti di tutto il mondo in contrasto con il governo oppressivo. Si parla dunque di un’icona popolare che si schiera contro qualsiasi tipo di tirannia. Durante il film appaiono alcuni spezzoni di filmati che fanno riferimento agli attentati di Londra del 2005, avvenuti durante le riprese del film. Il suo taglio quasi documentaristico lo rendono un film interessante, complesso e critico sotto molteplici punti di vista.
Lo sciacallo – Nightcrawler di Dan Gilroy
Altro film sulla vendett che racconta di un uomo, Louis, che vive di espedienti e rivende illegalmente pezzi di metallo alle imprese edili. Il suo scopo è però quello di farsi strada in una situazione economica satura ed esclusiva, e per riuscirci è disposto ad impiegare ogni mezzo possibile. L’occasione gli si presenta davanti quando nota un cameraman che riprende delle scene di omicidio: quelle immagini verranno poi trasmesse da tutti i telegiornali del mattino e verranno anche pagate. Louis si procura allora l’attrezzatura necessaria e inizia a collaborare con un famoso notiziario di Los Angeles; più sangue e soldi riesce a scovare, più le sue buste paga diventano importanti. Ma qual è il confine tra riportare all’attenzione dei cittadini casi di cronaca e rispettare il dolore delle vittime?
Lo sciacallo parla di un uomo che diventa animale, che non risponde più dei suoi istinti razionali che lo rendono empatico e altruista. Risponde solo al dio denaro, in una società che non gli ha permesso di impiegare in modo più costruttivo le sue abilità. Si parla del dramma di non trovare lavoro, di non avere nessun supporto accanto e della difficoltà di restare onesto in un’epoca in cui vince il più furbo e violento. Il protagonista si vendica di tutte le persone che hanno calpestato la sua dignità e si abbassa al loro gioco, diventando lui stesso il mostro che stava cercando di combattere. Un film crudo che aggancia e non lascia la presa fino al climax finale. Assolutamente da non perdere.
Velvet buzzsaw di Dan Gilroy
La stessa regia per quest’altra opera degna di nota. Qui però si parla di arte e di come questa è percepita nell’epoca moderna. Rhodora, proprietaria di una rinomata galleria d’arte, è convinta che alla base del riconoscimento di un’opera vi sia sempre il riscontro del pubblico da parte del pubblico. Guadagnare tramite la vendita di dipinti e sculture è il suo lavoro, così come quello di Morf è giudicarli secondo i suoi anni di esperienza nel settore. Il critico d’arte si muove tra pezzi più o meno meritevoli di attenzione e li innalza nell’Olimpo del Dio Denaro o li distrugge senza pietà. Chiunque voglia diventare qualcuno in questo mondo desidera la sua approvazione.
Perché in fondo, a che serve l’arte se non la vede nessuno? Vedere senza guardare davvero. Quando il misterioso artista Dease muore, un’amica di Morphe trova tutti i suoi dipinti e ne rimane stregata. Nonostante le chiare istruzioni del defunto di distruggere il suo operato se fosse stato trovato, la ragazza decide di mostrarlo al critico. In pochissimo tempo Dease è sulla bocca di tutti: chi vuole conoscere la sua storia travagliata e problematica, chi vuole osservare i quadri e chi smania per acquistarli. Velvet buzzsaw si colora di tinte horror e ci trascina in un ambiente spaventoso ma reale: un mondo che andava preservato, quello artistico, viene divorato dagli interessi economici. La mancanza di sentimenti di chi lavora per l’arte ha effetti devastanti per tutta la società, incapace di apprezzarla profondamente.
Joker di Todd Phillips
Fa parte dei film sulla vendetta anche Joker. Arthur Fleck è un uomo solo e disturbato, che abita nella Gotham City del 1981, sempre più preda del degrado e della disuguaglianza sociale. La sua è un’esistenza fatta di espedienti: lavora come clown per le strade, deriso dai colleghi ma deciso a portare avanti la missione che la madre Penny, con la quale abita, gli aveva affidato anni prima. Far sorridere sempre la gente. Non è semplice per Arthur, uomo sulla quarantina affetto da depressione e da un disturbo che gli provoca improvvisi e incontrollabili attacchi di risate, specie in momenti di forte tensione e disagio. Nonostante la sua vita sembri essere già al capolinea, costui ha il sogno di diventare un cabarettista. I soprusi nei suoi confronti continuano, tra botte e insulti, finché l’uomo non decide di reagire.
Questa è la storia di come Joker è diventato quello che tutti conosciamo, il cattivo per eccellenza di Gotham City in grado di mobilitare le masse e di raccogliere consensi grazie al suo odio per la classe borghese. Ecco perché possiamo inserirlo nella nostra lista di film sulla vendetta: Arthur si prende gioco di una borghesia pronta a puntare il dito e mai ad aiutare il prossimo. Tocchiamo insieme a lui il fondo di una vita vuota e senza senso, di una società che non comunica più ma si isola nel suo egocentrismo. Una pellicola che è come una pugnalata al cuore ma che ha del capolavoro.
Tutto per amore – Film sulla vendetta
Animali notturni di Tom Ford
Susan Morrow è un’insegnante newyorkese. È sposata con Arnold, un medico facoltoso che viaggia molto per lavoro e la trascura. Improvvisamente arriva un pacco inaspettato davanti alla sua porta: è il nuovo romanzo scritto dal suo ex marito Edward Sheffield, che ha deciso di mandarle in anteprima il testo perché lei possa commentarlo. Il libro in questione presenta una trama molto particolare: Tony Hastings e famiglia stanno viaggiando in auto di notte per arrivare il più presto possibile alla loro casa delle vacanze, nel Maine. Vengono però infastiditi da tre giovani teppisti, che li costringono ad accostare e a scendere dal veicolo, accusando Tony di aver rovinato la loro auto.
In poche ore la vita degli Hastings si trasforma in un incubo. Animali notturni, che rientra di diritto nella lista dei film sulla vendetta, parla di una doppia rivalsa: quella di Edward nei confronti di Susan e quella dei delinquenti che fermano gli Hastings per strada. Una storia che prosegue a più livelli narrativi e che tratta di diversi tipi di famiglia, della violenza fisica e psicologica, della paura dell’ignoto e del viaggio. Ma un viaggio che non porta in luoghi spettacolari, ma che diventa metafora di un incubo. E che l’incubo sia solo su carta (cioè nel romanzo) o nella vita reale, poco importa. Lo spettatore viene accompagnato in un viaggio all’inferno senza possibilità di ritorno, e avrà prova di come la vendetta sia un piatto che va servito freddo, anzi, freddissimo.
Il corvo – The crow di Alex Proyas
Eric Draven e la sua fidanzata Shelly stanno trascorrendo una serata tranquilla, poco tempo dopo la proposta di matrimonio di lui. In questa Notte Del Diavolo, chiamata così perché erano state previste delle esplosioni e dei disordini in città da parte di una gang di malviventi, irrompono in casa Draven alcuni di questi criminali. Uccidono Eric sparandogli e gettandolo dalla finestra, e stuprando e ferendo mortalmente anche Shelly (deceduta in ospedale dopo ore di sofferenze). La polizia non riesce a identificarli e il caso viene abbandonato; il gruppo di malviventi, guidato dal temibile Top Dollar, riesce a farla franca. Finché un anno dopo, in una notte temporalesca, un corvo si posa sulla tomba di Eric, e il ragazzo resuscita.
Grazie al corvo Eric può attuare la vendetta contro coloro che hanno causato tanto dolore nella sua vita, al punto da farlo tornare dall’aldilà. Un classico dai toni cupi e tempestosi, che ricorda una Gotham City violenta e corrotta, in balia della malavita. Eric si vendica per tutto ciò che gli è stato tolto, compresa la donna che amava. Una pellicola molto conosciuta anche a causa dell’incidente che l’ha coinvolta e che alcuni considerano maledetta: Brandon Lee, l’attore protagonista, è morto quando mancavano tre giorni alla fine delle riprese, ucciso da una pistola che doveva essere caricata a salve.
L’amore bugiardo di David Fincher
Nick Dunne e la moglie Amy sono una coppia controversa. Lui è uno scrittore del Missouri in cerca di ispirazione, e nel frattempo insegna giornalismo al college ed è co-proprietario di un bar assieme a sua sorella Margo. Amy fa parte di una famiglia benestante, composta da due famosi psicologi newyorkesi, ed è stata l’ispiratrice della popolare serie di libri per bambini Amazing Amy. Una volta sposati, hanno entrambi perso il lavoro e hanno cominciato ad accusare seri problemi di coppia. Un giorno Amy scompare, senza lasciare un biglietto al marito e nemmeno ai familiari. Partono allora le indagini che ben presto diventano un caso nazionale, data la fama della famiglia di Amy.
Tutti sono convinti che la moglie sia morte, perché mai si sarebbe allontanata volontariamente dalla sua vita. Nick è uno dei principali sospettati, anche se giura di non sapere che fine abbia fatto la moglie. La polizia e i giornalisti assediano la loro casa e Nick si ritrova inghiottito dal vortice di menzogne e preoccupazione che lo circonda. Ma se la situazione fosse diversa da come appare? L’amore bugiardo è un thriller avvincente e pieno di colpi di scena, e ci racconta una storia d’amore malata, fatta di tradimento e vendetta, di disuguaglianze sociali che non si sono mai attenuate del tutto. I livelli di follia e le congetture che lo spettatore fa nel corso della storia rendono questo film un’esperienza cinematografica interessante e piena di suspense.
Vendetta privata – Film sulla vendetta
Revenant – Redivivo di Alejandro González Iñárritu
North Dakota, 1800. Soldati, esploratori, cacciatori di pelli e mercenari setacciano i territori ancora sconosciuti d’America per trarne profitto. Glass è l’uomo che meglio di tutti i suoi compagni di spedizione conosce la terra impervia in cui si sono inoltrati. Il suo compito è riportare la compagnia al forte e tutto ciò che preoccupa l’uomo è proteggere il figlio, un ragazzo indiano. Lo scontro con un grizzly però lo lascia quasi morente. Il più arrogante della compagnia, Fitzgerald, si offre di restare per dargli sepoltura, ma lo tradisce. La volontà di vendicarsi rimetterà in piedi Glass e darà inizio ad un viaggio impossibile e solitario. Questa storia è un chiaro esempio di una vendetta che si consuma molto tempo dopo essere stata rivendicata, da un uomo che non ha più paura di morire, perché sente di essere già morto.
Il protagonista tiene incollato lo spettatore dall’inizio alla fine e comunica le sue emozioni tramite le espressioni del viso. Un film da non perdere, questo nella lista dei film sulla vendetta; non banale e silenzioso, corposo e pieno di una natura ostile che non dà seconde opportunità. O forse sì? Il racconto a cui assistiamo è ancora più grandioso se pensiamo che è ispirato alla realtà: vengono romanzate le imprese del cacciatore di pelli Hugh Glass. Il figlio però non è certo che sia esistito davvero, anche se è probabile che Glass abbia sposato un’indiana d’America.
The rhythm section di Reed Morano
Stephanie Patrick è una tossicodipendente che si mantiene economicamente tramite la vendita del suo corpo, in una Londra squallida e malfamata. La sua autodistruzione è dovuta a un trauma che ha subito tre anni prima: la sua famiglia, composta dai genitori Andrew e Monica e dai fratelli David e Sarah, è rimasta uccisa in un disastro aereo. I giornali hanno riportato la tragedia come un incidente, ma la verità è che si è trattato di un attacco terroristico, insabbiato dal Governo perché troppo pericoloso per l’incolumità dei cittadini. I terroristi infatti si trovano ancora a piede libero, seppure sorvegliati. Stephanie scopre ciò grazie all’incontro con un giornalista, e decide di partire per la Scozia, dove abita un agente segreto che conosce tutta la storia. Il loro rapporto tormentato la fortifica e la prepara al combattimento, così che possa conoscere e vendicarsi di chi ha distrutto la sua famiglia.
Stephanie decide allora di farsi mettere sotto copertura, assumendo l’identità di un noto assassino. Adesso è lei contro tutti, e si può fidare solo del suo istinto e della sua determinazione. La vendetta che Stephanie insegue è pericolosa e quasi impossibile da attuare, ma la ragazza farà il possibile per trovare tutti i terroristi e far ricordare loro cosa hanno fatto. Un thriller pieno di adrenalina e azione senza esclusione di colpi, che attira lo spettatore e lo coinvolge in un viaggio di fatica e violenza.
The dressmaker- Il Diavolo è tornato di Jocelyn Moorhouse
Australia, anni ’50 del Novecento. Tilly, un’affermata stilista di moda, torna nel proprio paese d’origine, il desertico Dungatar, da dove era stata costretta a fuggire per un’accusa di omicidio. Anni prima era avvenuto un incidente che l’aveva traumatizzata, al punto che il ricordo è stato rimosso. Dopo i primi momenti di sconforto nel ritrovare gli stessi concittadini bigotti e scostanti nei suoi confronti, decide di prendere in mano la situazione e di architettare una vendetta a regola d’arte. La donna ha ancora accettato di essere stata obbligata ad andarsene, anni prima, quando non sapeva nulla della vita ed era spaventata e sola. Mentre sceglie come agire, porta in città una ventata di modernità, con le sue creazioni di alta moda che mettono in risalto le forme di donne, introverse e scandalizzate dalla sensualità della stilista.
The Dressmaker è inserito nei film sulla vendetta perché parla di una vendetta servita fredda, decenni dopo i fatti che hanno cambiato la protagonista per sempre, e nonostante lei non voglia ricordare; sarà però costretta a fare i conti con tutto quello che l’ha fatta soffrire e allontanare da casa. Un film che parla di passione e di sentimenti repressi, di moda e di donne forti. Con una punta di ironia, tratta anche tematiche come il bigottismo e l’incapacità di accettare l’evidenza dei fatti. L’amore entra nella storia solo di sfuggita, eppure assume un ruolo importante ai fini della trama. La protagonista comunque è comunque posta in primo piano, per un one woman show che è una guida alla rivalsa.