Il Cinema delle icone: 6 grandi attori caratteristi
Il mondo del Cinema (e della Televisione), si sa, è diviso in una miriade di ruoli, tanto da rendere necessari dei lunghi titoli di testa e di coda. Tra questi, in particolar modo tra gli interpreti, spuntano delle figure particolari, che si intravedono spesso, ma di cui quasi nessuno parla: gli attori caratteristi.
Il Cinema, sia americano, britannico, che italiano, è stato contaminato anche da queste figure, e fortunatamente. Ma chi sono questi interpreti?
L’attore caratterista, o più semplicemente “il caratterista”, è un attore, in genere non protagonista, che dà il suo contributo all’opera attraverso un’interpretazione particolare, di solito ironica ed esuberante, eccentrica, ma che può essere funzionale anche in ruoli drammatici.
Ecco una top di sei attori caratteristi, del presente e del passato, che sono rimasti impressi nella memoria dei cinefili più accaniti.
1) Rowan Sebastian Atkinson
L’attore, sceneggiatore e produttore cinematografico britannico (classe 1955), è in realtà un ingegnere elettrico, il quale debutta in televisione nel 1979, nella serie “Not the Nine O’Clock News”.
Dopo un secondo film per la televisione, debutta sul grande schermo nel 1983, nella pellicola “Mai dire mai”, diretta da Irvin Kershner, una sorta di spin-off di James Bond; in cui è appunto affiancato da Sean Connery. Seguono poi lungometraggi del calibro di “Quattro matrimoni e un funerale”, “Rat Race”, “Love Actually” e “La famiglia omicidi”, con Maggie Smith.
Atkinson, però, diventa celebre in tutto il mondo grazie a due particolari personaggi immaginari, creati da egli stesso: Mr Bean e Johhny English.
Il primo è un sempliciotto, una sorta di parodia dell’inglese tipo, un po’ imbranato e sfortunato all’inverosimile, il quale è particolarmente affezionato al suo orsacchiotto di peluche Teddy. Mr Bean è un personaggio così di successo da essergli stati dedicati due film e due serie TV, di cui una animata. Il primo lungometraggio risale al 1997, mentre le serie sono più recenti.
Il secondo, Johnny English, è sempre un grosso imbranato, ma questa volta il suo impiego non è ignoto, bensì il centro della storia stessa. Egli è infatti un agente segreto, l’ultimo rimasto in vita e quindi il solo che possa compiere le missioni affidatigli. Johnny English è il protagonista di due film, il primo dei quali uscito nel 2003.
Aktinson, oltre ad essere un famoso attore caratterista, ha anche un passato particolare. Egli è infatti sopravvissuto alla morte più volte, quasi sempre a causa di incidenti automobilistici. È inoltre un accanito collezionista, soprattutto d’auto. Il caratterista è stato insignito, nel 2013, “Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico”.
La sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 2011, in “Johnny English – La rinascita”, mentre in televisione è attivo con la serie “Maigret”.
Il terzo capitolo della saga dell’agente imbranato (Johnny English 3) è invece atteso per il 2018.
2) Steven Vincent “Steve” Buscemi
Il caratterista ha lavorato a più di 160 pellicole, in qualità di attore, regista, sceneggiatore, doppiatore e produttore statunitense, diventando una delle personalità del mondo della settima arte più attiva in assoluto.
Le sue interpretazioni sono impresse nella memoria collettiva di chiunque, grazie alla particolarità che lo lega ai ruoli affidatigli e soprattutto alla sua straordinaria bravura. Nato a Brooklyn, ha origini italiane, irlandesi, inglesi e olandesi.
Fa il suo esordio nel mondo dello spettacolo nel 1983, grazie alla serie “Not Necessarily the News”. L’anno successivo compare per la prima volta sul grande schermo, nella pellicola “The Way It Is”, diretta da Eric Mitchell.
Dopo un paio d’anni di gavetta, viene scritturato da Martin Scorsese per il ruolo di Gregory Stark, nel suo episodio del film “New York Stories”, del 1989. La pellicola, infatti, è un film collettivo, diretto anche da Francis Ford Coppola e Woody Allen.
Successivamente lavora con registi del calibro di Quentin Tarantino (indimenticabile il suo ruolo di Mr Pink ne “Le Iene”, del 1992); Robert Rodriguez; John Carpenter; Michael Bay (“Armageddon”, del 1998) e Tim Burton (“Big Fish”, del 2003).
I Fratelli Coen, lo scelgono spesso nelle loro pellicole, in cui fa quasi sempre una fine violenta o misteriosa; memorabili le sue interpretazioni in cult come “Fargo”, del 1996 e “Il grande Lebowski”, del 1998.
In televisione, Buscemi ha partecipato a serie importanti come “Miami Vice”; “I Soprano” e “Boardwalk Empire – L’impero del crimine”, prodotta da Martin Scorsese.
Prima di essere un importante attore caratterista, Buscemi è stato un vigile del fuoco; in occasione dell’emergenza legata all’11 settembre, ha infatti partecipato ai soccorsi in prima linea, evitando accuratamente le telecamere.
Buscemi è stato candidato 6 volte agli Emmy Award, in veste sia di regista che di attore, e 4 ai Golden Globe, vincendone uno per la sua interpretazione di Enoch “Nucky” Thompson in Boardwalk Empire.
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