Film biografici da vedere: i migliori biopic della storia del cinema
Film incredibili che narrano la vita e la storia di personaggi altrettanto incredibili
La sfida più grande di un attore è interpretare un personaggio realmente esistito e che in qualche modo è entrato nell’immaginario collettivo. La difficoltà sta nel ricrearne le movenze, il modo di parlare, il carattere e conferirgli quell’aura mistica di cui gode o godeva nella realtà. Tantissimi attori si sono cimentati in questa impresa, ma purtroppo non sempre il successo è assicurato. Noi di Filmpost vi proponiamo una top dei migliori film biografici da vedere, quelli che hanno fatto la storia del cinema e che sono diventati dei cult. Dalla storia di Stephen Hawking, fino a quello di Frida Kahlo passando per la biografia da premio Oscar di Freddie Mercury.
Sono film che hanno ottenuto riconoscimenti e pareri positivi sia dalla critica di settore che dal pubblico in sala. Sono storie di personaggi importanti che ci fanno scoprire la vita e i segreti nascosti dietro una personalità importante e forte. Nella lista sono inseriti quei film biografici che si sono distinti nel panorama cinematografico internazionale. Alcune pellicole spiccano per l’interpretazione, altre per come è costruito il personaggio e altre ancora per la caratterizzazione del protagonista.
Indice
- Film biografici dal 1980 al 1990
- Biopic da vedere dal 1990 al 2000
- Film biografici dal 2000 al 2010
- Biopic da vedere dal 2010 al 2018
- Film biografici dal 2019 ad oggi
Film biografici dal 1980 al 1990
Toro scatenato (1980)
Toro scatenato è il primo tra i film biografici che ci sentiamo di inserire nella top. È una pellicola importante e di grande impatto per la storia del cinema. Conferma un sodalizio tra Martin Scorsese e Robert De Niro, iniziato nel 1973 con Mean Streets. Una coppia che ha dato vita a uno tra i film più apprezzati del ‘900, che si ispira alla vita del pugile Jake LaMotta. De Niro interpreta il campione di peso-medio LaMotta, un italo-americano nato e cresciuto nel Bronx. Il pugile tenta la scalata ai vertici della boxe, per poi subire una caduta dovuta a diversi problemi con amici e famiglia. A fare da spalla a Robert De Niro è Joe Pesci, che interpreta il fratello Joey. L’interpretazione di Robert De Niro valse all’attore il premio Oscar come miglior attore protagonista, e rimane tuttora la sua miglior performance.
Toro scatenato è un film sublime che rasenta la perfezione, in un bianco e nero estremamente evocativo che richiama la vita e la storia del protagonista. Il ritratto è quello di un pugile in decadenza ma che con tutte le forze cerca di risalire ai vertici per tornare a brillare. De Niro confeziona una performance eccelsa, che incanta e stupisce ancora dopo anni dalla sua uscita nelle sale. Ritrae un Jake LaMotta veritiero in movenze e nel carattere. Ridà vita ad un personaggio assai discusso sia dentro che fuori dal ring, al quale De Niro rende omaggio alla perfezione.
Elephant man (1980)
David Lynch dirige Anthony Hopkins e John Hurt in uno dei film biografici più toccanti e commoventi. La pellicola racconta la storia di John Merrick, un uomo affetto dalla Sindrome di Proteo, soprannominato l’uomo elefante per le sue deformità. Il perfido Bytes impegna l’uomo come fenomeno da baraccone. Durante uno spettacolo il Dr. Treves nota John, che decide di portarlo nel suo ospedale e studiare la sua malattia. John ha un carattere sensibile e dolce, al contrario di molti che lo definivano burbero e ritardato. Col tempo si scopre che l’uomo è appassionato di teatro, e il suo caso arriva fino alla corte della Regina Vittoria, la quale decide di aiutarlo con delle cure adeguate.
Il film rappresenta alla perfezione la vita di un reietto e di un emarginato sociale. Il tema è ancora attuale , nonostante trasportato nell’era vittoriana. Questo ci permette di fare una riflessione sul fatto che le cose poi, dal 1800 ad oggi, non siano poi così tanto cambiate nel modo di trattare persone diverse. Il film, nonostante le otto candidature ai premi Oscar, non vinse nessuna statuetta, ma rimane comunque una tra le pellicole più belle di David Lynch. È un film che tocca nel profondo e che trasmette una grande sensibilità, alla quale difficilmente si potrà restare impassibili.
Gandhi (1982)
Ci occupiamo ora di uno di quei film biografici che ritrae uno degli uomini più influenti dell’età moderna: il Mahatma Gandhi. Interpretato da Ben Kingsley che riproduce alla perfezione una figura chiave della storia moderna. Il film inizia ritraendo gli ultimi attimi della vita di Gandhi per poi ripercorre la sua storia dal 1893, quando era un avvocato in Sud Africa fino alla marcia del sale del 1930. Insomma, vengono rappresentati l’intera vita e gli atti più importanti compiuti da Gandhi. Quegli atti che l’hanno portato ad essere una guida per il popolo indiano e non solo. Una figura che ha accompagnato l’India verso l’indipendenza britannica e verso una nuova era. Gandhi è un personaggio cardine per i movimenti civili di uguaglianza e libertà.
Il film sbancò ai premi Oscar del 1983, e valse anche a Ben Kingsley la statuetta come miglior attore protagonista. Un colossal per il numero di persone e strumenti utilizzati che hanno riportato in vita una leggenda in ogni suo aspetto. Infatti, Gandhi vinse anche i premi come miglior film, regia, sceneggiatura originale, fotografia, scenografia, costumi e montaggio.
Amadeus (1984)
Miloš Forman dirige uno dei migliori film biografici in campo musicale, portando sullo schermo la vita e le gesta del compositore Wolfang Amadeus Mozart. Nel ruolo troviamo Tom Hulce e come sua spalla, nel ruolo del compositore antagonista Antonio Salieri, F. Murray Abraham. Quest’ultimo ricevette anche la statuetta come miglior attore protagonista. La pellicola si incentra sulla vita di Mozart vista dagli occhi del suo più grande ammiratore nonché antagonista Antonio Salieri. Amadeus romanza un aspetto della vita del compositore, ovvero la rivalità con Salieri, che nella realtà dei fatti non è fondata. Questa storia messa in atto dal regista Forman permette allo spettatore di capire chi era Mozart e come ha vissuto la sua vita. Egli è un personaggio storico, importantissimo nel panorama musicale ma di cui si conosce ben poco, oltre ai suoi capolavori musicali.
Qui viene ripreso in una veste sconosciuta, prima di tutto come una persona comune, un uomo che ha dei limiti e che soffre. Dunque, ci mostra come anche dietro una leggenda della musica possa nascondersi una persona fragile e piena di debolezze. La bellezza di questo film biografico sta nel fatto che ogni scena viene accompagnata dalle opere composte da Mozart, che ricalcano la vita del compositore fino alla sua morte. Amadeus vinse il premio Oscar come miglior film, regia, sceneggiatura non originale, costumi, scenografia, trucco e sonoro.
L’ultimo imperatore (1987)
L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci è sicuramente uno dei film biografici più importanti, basato sulla vita del giovane imperatore cinese Pu Yi. Il film è considerato uno delle opere più immense e maestose create per il cinema. La pellicola valse a Bertolucci nove premi Oscar e la sua consacrazione tra i grandi registi di Hollywood e non solo. Il piccolo Pu Yi ascende al trono dell’impero cinese a soli 3 anni, il film ripercorre la sua vita, dai primi passi all’interno della città proibita, fino alla morte come un comune cittadino, passando per gli anni di detenzione come criminale. Bertolucci con la storia di Pu Yi fonde assieme la dimensione spettacolare e quella epica del cinema, per confezionare una pellicola magistrale.
Il film vanta tra i suoi artefici anche Vittorio Storaro, che studia una fotografia nei minimi dettagli aiutando a conferire quell’aura mistica a tutta la pellicola. L’ultimo imperatore è un film diverso da quelli classici di Bernardo Bertolucci, in primis a Ultimo tango a Parigi. Questo è più pudico, più innocente, infatti non si fa minimamente accenno alla sessualità dell’imperatore Pu Yi. Uno degli elementi che contraddistinguono il regista italiano è proprio il fatto che la sessualità è il centro dei suoi film. Qui rimane tutto in sottofondo per concentrarsi sulla sua vita politica di imperatore recluso.
Film biografici dal 1990 al 2000
Malcom X (1992)
Malcom X è il film incentrato sulla vita dell’attivista americano per la parità dei diritti Malcom X. Egli è interpretato da Denzel Washington, che a sua volte viene diretto da Spike Lee. La pellicola si basa sul libro autobiografico del leader afroamericano dal titolo Autobiografia di Malcom X. Egli era un leader nella lotta per la parità di diritti civili durante gli anni ’50. Fu uno dei primi politici neri a battersi con veemenza per la parità dei diritti che ispirò le gesta anche di molti suoi successori, tra cui Martin Luther King. Il film racconta dunque la vita del leader, dal periodo adolescenziale, quando rinnega il suo essere afroamericano e cerca in tutti i modi di assomigliare ad un bianco, fino all’età adulta. Passando per il periodo in carcere, luogo in cui si converte all’Islam.
Denzel Washington personifica in tutto e per tutto Malcom X. Nei modi di camminare, di gesticolare e di fare. Grazie anche ad una notevole somiglianza, l’attore dà prova di tutto il suo talento convincendo critica e pubblico. Per la sua performance, Washington fu anche candidato come miglior attore protagonista ai premi Oscar. Una nota interessante che riguarda il film è il fatto che Malcom X è stata la prima pellicola occidentale ad essere girata alla Mecca, dietro un permesso concesso direttamente dal tribunale dell’Islam. Assieme a Spike Lee anche Alex Haley contribuì alla stesura della sceneggiatura. Infatti, egli fu un noto attivista politico con cui assieme a Malcom X scrisse la sua autobiografia.
Film biografici dal 2000 al 2010
A beautiful mind (2001)
La coppia Russel Crowe e Ron Howard firmano uno dei film biografici da vedere: A beautiful mind. La pellicola narra la storia del matematico e premio Nobel John Nash, il quale nonostante la sua schizofrenia divenne uno dei teorici ed economisti più importanti del secolo scorso. Il film ne ripercorre la sua vita, dall’ingresso all’Università di Princeton, al matrimonio con la moglie Alicia, fino alla candidatura al premio Nobel. È un film toccante, ricco di emozioni e commovente, arricchito da interpretazioni sublimi e da una colonna sonora importante. Il film per il suo modo dolce e semplice ricevette diverse nomination agli Oscar e vinse la statuetta come miglior film, regia, attrice non protagonista e sceneggiatura non originale.
I due protagonisti, Russel Crowe e Jennifer Connelly, diedero prova del loro talento confezionando due interpretazioni magistrali. Infatti, entrambi si calarono nella parte e, soprattutto Crowe, rese omaggio ad un personaggio poco noto ai più ma che è stato di grande importanza per l’economia mondiale. Egli infatti applicò lo studio della matematica alla teoria dei giochi, aggiudicandosi il premio Nobel per l’economia. Il film però oltre a riprendere i suoi successi lavorativi, si sofferma anche sulla sua malattia che lo portò anche a sottomettersi a cure pesanti. Nash col tempo imparò a gestire i sintomi e per più di trent’anni visse una vita serena ed in tranquillità.
Frida (2002)
La storia di una delle pittrici più controverse e amate del secolo scorso è raccontata nel film Frida diretto da Julie Taymore. Salma Hayek interpreta la pittrice, mentre Alfred Molina il suo amato Diego Rivera. Il film è ispirato al libro biografico scritto da Hayden Herrera, Frida: a biography of Frida Kahlo. La pellicola è quindi un riassunto di tutta la sua vita che tocca argomenti importanti, come l’eredità del suo incidente, l’amore per Diego Rivera e la sua forza di donna. Frida Kahlo è stata una figura importante per il mondo dell’arte e non solo. Personaggio controverso per le sue ideologie e pensieri in fatto di parità di trattamento sul lavoro e nella vita privata. Frida era una donna forte corredata da una personalità altrettanto forte che conquistarono il pittore, suo mentore, Diego Rivera.
Ella dovette convivere, oltre che con il lascito del suo incidente che la portò ad anni di fermo forzato, anche con l’amore per le donne di Diego. Il quale nonostante il matrimonio con la donna, la tradì tutta la vita. Frida anche per questo fu presa come emblema delle femministe, come una donna che non necessita di un uomo per poter vivere. Una donna indipendente, che riesce a diventare una delle pittrici più note del suo tempo, grazie solo al suo talento. Nel ruolo di Frida vediamo Salma Hayek per il quale fu nominata anche come miglior attrice protagonista. L’attrice si è calata perfettamente nella parte, dando prova di un duro lavoro e di un talento straordinario. La pellicola nel complesso è stata accolta positivamente dalla critica e dal pubblico, che ha apprezzato come viene costruito il personaggio della protagonista.
Il pianista (2002)
Roman Polanski racconta la storia del pianista ebreo polacco Władysław Szpilman. Il film è basato sull’autobiografia dello stesso Szpilman, che racconta la sua esperienza di sopravvivenza all’olocausto. Dalle prime forti immagini sul bombardamento di Varsavia, allo scoppio della guerra, fino alla fuga dal ghetto e la sua sopravvivenza. Un film toccante e pieno di immagini potenti che ci illustrano l’orrore della seconda guerra mondiale e dell’olocausto. Una storia toccante e ricca di scenari commoventi contornati da una colonna sonora altrettanto emozionante. La musica infatti è la protagonista del film oltre a Szpilman, il quale riesce a sopravvivere proprio grazie ad essa. Il film ha ricevuto diverse nomination ai premi Oscar, e vinse 3 statuette: miglior regia, sceneggiatura non originale e miglior attore protagonista.
Nel ruolo del pianista troviamo un Adrien Brody in splendida forma, che confeziona una performance a regola d’arte. Dà prova del suo talento e ricostruisce un personaggio importantissimo per la storia degli ebrei polacchi e non solo. Egli è una testimonianza dell’olocausto, una figura che grazie al suo amore per la musica riesce a sopravvivere alle persecuzioni, a trovare un aggancio per la sua salvezza. Uno dei migliori film biografici da vedere nonché film sull’olocausto che ripercorre fedelmente non solo la vita del protagonista ma anche la storia dell’invasione di Varsavia. La regia sublime ricrea le ambientazioni del ghetto e dei bombardamenti, dando una perfetta idea di ciò che è successo durante la seconda guerra mondiale.
Truman Capote (2005)
La vera storia di Truman Capote è raccontata da Bennet Miller assieme a Philip Seymour Hoffman nel film Truman Capote – A sangue freddo. La pellicola inizia all’apice della carriera di Capote, ovvero nel periodo successivo alla vendita dei diritti per il film Colazione da Tiffany. Dopo il successo del romanzo, Capote decide di scrivere A sangue freddo,un libro documentario riguardante l’assassinio di un’intera famiglia di Holcomb. Grazie a diverse conoscenze nel campo giuridico, lo scrittore viene a conoscenza dei due assassini e riuscirà a farsi confessare la realtà dei fatti. Questa esperienza però causerà in Capote diverse insicurezze che lo porteranno a terminare la sua carriera da scrittore. Il film è una rappresentazione reale della personalità di Capote, ricca di dubbi ed insicurezze. Oltre a questo è una testimonianza della stesura del suo libro più famoso, che lo ha portato tra i grandi della letteratura americana.
Per la sua interpretazione Philip Seymour Hoffman ricevette la statuetta come miglior attore protagonista. Truman Capote – A sangue freddo è uno dei migliori film basati su una storia vera, che riporta con grande rispetto le gesta di una figura nota. Hoffman rende giustizia ad un personaggio controverso della letteratura, enigmatico e risoluto, che ha fatto la storia della cultura letteraria americana. Lo scrittore ebbe una vita difficile, segnata fin da piccolo dal divorzio dei genitori, dalle derisioni a scuola per le sue doti e per le movenze effeminate. Questa sofferenza viene riportata nei suoi romanzi e ripresa alla grande nel film a lui dedicato.
Milk (2008)
La vita del politico Harvey Milk è raccontata da Gus Van Sant nel film omonimo Milk. Nei panni del protagonista c’è Sean Penn. Harvey Milk è stato il primo omosessuale dichiarato ad essersi candidato e poi essere eletto per una carica politica, precisamente quella di consigliere comunale a San Francisco. Il film è una testimonianza di come venivano trattati e considerati dalle persone gli omosessuali nell’America degli anni ’60. Milk dunque non solo racconta la vita di uno dei primi attivisti della comunità omosessuale, ma anche tutte le discriminazioni e i soprusi che essi hanno dovuto subire. La pellicola si apre infatti con delle immagini vere che ritraggono la persecuzione della polizia per le strade americane.
Poi si concentra sulla figura politica di Harvey Milk, colui che ha dato inizio ai movimenti per la parità di diritti tra omosessuali ed eterosessuali. Non solo un uomo di forti capacità politiche, ma anche in grado di incoraggiare le masse e guidarle verso un nuovo inizio. Abbiamo scelto questo film biografico per il suo peso nel raccontare una storia vera riguardante l’omosessualità e tutto ciò che ne deriva. Poiché ne racconta le sfaccettature in modo toccante e convincente. Soprattutto si ricorda e si nota per la maggiore la performance di Sean Penn, che ritrae similarmente la figura di Milk in ogni suo particolare. Per questa sua interpretazione si aggiudicò il premio Oscar come miglior attore protagonista. Non solo un film biografico ma anche un film sull’omosessualità.
The fighter (2010)
The fighter racconta la storia dei due pugili fratellastri Micky Ward e Dicky Eklund, interpretati rispettivamente da Mark Wahlberg e Christian Bale. I due sono noti per le loro innumerevoli litigate e riappacificazioni, dovute alla poca professionalità di Dicky. Infatti, Micky, il minore, segue le orme del maggiore e intraprende una carriera da pugile diventando anche campione nella categoria dei pesi leggeri. Dicky ormai fuori dal ring allena il fratello, ma entrerà nel giro della tossicodipendenza; esperienza che lo condurrà anche in prigione. Il film quindi ripercorre la scalata al successo di Micky, tra un litigio con la madre e il fratellastro, fino all’incontro con Charlene, la quale gli aprirà gli occhi sulla sua vita.
La pellicola rappresenta una toccante storia tra fratelli, fatta di amore e odio, di bugie e verità che ha portato alla consacrazione di Bale tra i grandi di Hollywood. Infatti, per l’interpretazione di Dicky ricevette anche il premio Oscar come miglior attore non protagonista. Il film è stato accolto positivamente dalla critica che ne ha elogiato la bravura di Bale e di Melissa Leo, nel ruolo della madre di Micky. The fighter è un film dinamico e accattivante, che ritrae la storia vera di due figure dello sport americano controverse ma allo stesso tempo raffinate. Sia Dicky che Micky sono due personaggi difficili da rendere per la loro moltitudine di personalità, ma che sono stati resi alla perfezione.
Il discorso del re (2010)
Il discorso del re racconta la storia vera del re inglese Giorgio VI, interpretato da Colin Firth. Assieme a lui nel cast troviamo Helena Bonham Carter, nel ruolo della moglie, Geoffrey Rush, nel ruolo del dottor Lionel Logue e Guy Pierce nel ruolo del fratello re Edoardo VIII. La pellicola fa riferimento agli anni precedenti la seconda guerra mondiale, i quali sono stati di grande scompiglio per l’Inghilterra intera. Infatti, il re Edoardo VIII dopo un breve periodo al trono, decide di abdicare per seguire il suo amore oltreoceano. Gli succede così il fratello Albert, divenuto poi re Giorgio VI, il quale soffre di una forma di balbuzie che lo porta lontano dai riflettori e dai sudditi. Grazie all’intervento del dottor Lionel Logue, riuscirà a controllare la malattia e diventare un ottimo re.
Il film quindi si incentra per la maggiore sul rapporto del re Giorgio VI con il dottore eccentrico che lo metterà davanti alle sue più grandi fragilità. Affronta tematiche importanti, come la malattia, i doveri di un sovrano che non si sente tale per il popolo e i problemi familiari che intaccano anche le famiglie reali. Nel film si nota maggiormente l’interpretazione di Colin Firth, il quale dà prova del suo talento e lo consacra ai premi Oscar come miglior attore protagonista. Inoltre, Il discorso del re vinse anche la statuetta come miglior film e regia per Tom Hooper.
Film biografici dal 2010 al 2018
The Iron lady (2011)
Rimaniamo sempre in Inghilterra ma cambiamo carica politica. Dal re passiamo alla prima donna primo ministro inglese Margaret Thatcher. Nei panni della donna troviamo Meryl Streep, che vinse il suo terzo premio Oscar. La pellicola ripercorre la vita di Margaret Thatcher dall’infanzia fino a poco prima della guerra delle Falkland nel 1982. La sua vita viene raccontata da lei stessa, la ritroviamo anziana e affetta da una demenza senile, che l’ha costretta a ritirarsi a vita privata. Durante i suoi racconti immagina di dialogare con l’amato marito Denis ormai deceduto da anni. Margaret rivive la sua vita con nostalgia e passione, ricordando i tempi andati e la sua carriera in politica. Margaret Thatcher era una donna carismatica e molto forte, temuta dai più grandi nomi della politica per la sua sfrontatezza.
Ella ricoprì il ruolo di primo ministro negli ultimi anni della guerra fredda e durante gli anni della recessione inglese. Con la sua politica di deregolamentazione, in particolare del settore finanziario, dei mercati del lavoro flessibili, del precariato, della privatizzazione delle aziende statali e della riduzione dell’influenza dei sindacati, portò la nazione fuori da una grave recessione. Il film dunque ritrae uno dei personaggi politici più influenti del ‘900, che è entrato nella storia per il suo essere semplicemente una donna. Non una donna qualunque, ma una donna forte ed indipendente con idee rivoluzionare. Meryl Streep dà prova per l’ennesima volta della sua bravura di attrice e della sua poliedricità di calarsi in qualunque personaggio. Un film biografico sotto ogni punto di vista, che convince critica e pubblico in sala.
Lincoln (2012)
Lincoln è un film diretto da Steven Spielberg sul presidente americano Abramo Lincoln. Nei suoi panni troviamo Daniel Day-Lewis, per i quali ha ricevuto anche il suo terzo premio Oscar. La pellicola si sofferma sugli ultimi anni di vita di Lincoln, mostrando le lotte per abolire la schiavitù e per far approvare il XIII emendamento. Un personaggio dunque importantissimo per la storia americana, poiché fu il primo politico a voler abolire la schiavitù e la tratta degli schiavi africani. Egli mise per la prima volta, a fine 1800, tutti gli americani sullo stesso piano, sia neri che bianchi. Gesto che gli costò la vita, in quanto fu ucciso da un sudista con idee conservatrici. Lincoln è un film biografico imponente per il suo alto budget di realizzazione che supera i 60 milioni di dollari.
La pellicola segue la vita del presidente americano soffermandosi solo in alcune scene sulla guerra civile in corso e sulle lotte per l’indipendenza dei neri. Un film che mostra la vita intima del presidente; non solo i suoi impegni politici, ma anche il rapporto con la moglie Mary, interpretata da Sally Field. Lincoln viene ripreso come uomo prima che come il presidente degli Stati Uniti. Sono mostrate le sue fragilità, i suoi dubbi e le sue paure nel dover abolire la schiavitù. Si capisce dalla pellicola che era un uomo forte, con un’ideologia altrettanto forte, che ha sfidato la morte pur di vedere il suo sogno realizzato. Tutto questo viene rappresentato magistralmente da Daniel Day-Lewis, che confeziona una performance da Oscar.
La teoria del tutto (2014)
La teoria del tutto è un film biografico sulla vita di Stephen Hawking interpretato da Eddie Redmayne. Il film si basa sul libro Travelling to infinity: my life with Stephen scritto dalla ex-moglie Jane. La pellicola ripercorre la vita di Stephen dagli anni universitari fino alla nomina del titolo di Cavaliere dell’Ordine Britannico. Segue la vita, il suo amore per Jane e per le stelle. Il suo studi sulla fine e l’inizio dell’universo sono famosi in tutto il mondo e grazie ad essi è diventato uno degli scienziati e cosmologi più influenti dei nostri tempi. Nel film viene affrontata anche la malattia diagnosticatagli in età giovanile, che lo ha portato sempre più verso le sue stelle. Infatti, grazie anche alla moglie Jane, riuscì a portare avanti i suoi studi e ad elaborare anche le teorie sui buchi neri.
Insomma, Stephen Hawking, morto di recente, è stato uno dei fisici teorici più importanti del ‘900. Grazie ai suoi studi sono state fatte innumerevoli scoperte scientifiche e passi avanti sullo studio dell’universo. Il vero Stephen Hawking e la moglie Jane hanno affiancato in diverse occasioni i due attori protagonisti durante le riprese. Soprattutto Redmayne è stato colpito dalla voglia di vivere di un uomo corroso dalle piaghe del tempo. Un uomo che ha dato tutta la sua vita per i suoi studi. Hawking stesso decise di concedere i diritti della sua voce sintetizzata per le parti finali del film, dato il suo notevole gradimento per la pellicola.
American sniper (2014)
Clint Eastwood dirige Bradley Cooper nel ruolo che lo ha consacrato nel panorama internazionale, ovvero quello del cecchino americano Chris Kyle. American sniper è uno di quei film biografici che lasciano il segno raccontando la guerra, le vite di chi la combatte e il suo lascito nella mente dei soldati. Fa tutto questo ripercorrendo da vicino la vita del cecchino numero uno americano, dalla sua infanzia fino alla guerra in Iraq. Un uomo sconvolto dalla guerra che al momento dell’addio alle armi perde ogni sua certezza, scoprendosi vulnerabile alla vita e a chi gli sta intorno. La vita dei soldati dentro e fuori da una guerra è stata raccontata in diversi war movie, ma mai come in American sniper. Qui viene vista dall’interno, sono mostrati i rapporti interpersonali, i pensieri di un cecchino prima di sparare il colpo.
Viene fatto un duro lavoro per farci entrare nella mente di chi ha combattuto e farci capire il loro stato d’animo. La pellicola mostra immagini forti, violente e crude, come nello stile di Eastwood, con lo scopo di farci capire le mostruosità della guerra. La critica si divide in due su questo film; c’è chi lo elogia per il fatto di mostrare la guerra così com’è e tutte le sue conseguenze, e chi lo stronca. Accusando Eastwood di essere guerrafondaio. Quello che salta all’occhio è certamente la performance di Cooper che, abituato a commedie, si cala in diversi panni e convince. Gli viene affidato un ruolo complesso e difficile, ma ha saputo portare sullo schermo un argomento difficile e impegnativo, ricevendo anche la sua terza candidatura ai premi Oscar. American sniper è certamente un film biografico da vedere al di là delle critiche.
L’ora più buia (2017)
Dopo i film biografici su Margaret Thatcher e su re Giorgio VI torniamo in Inghilterra con la pellicola su Winston Churchill. L’ora più buia diretto da Joe Wright ed interpretato da Gary Oldman, ripercorre gli anni di primo ministro inglese di Churchill durante le prime fasi della seconda guerra mondiale. Periodo in cui il primo ministro deciderà le sorti effettive della guerra. Ovvero dichiarare guerra alla Germania di Hitler o stipulare un trattato di pace. Sappiamo tutti com’è andata la storia: Churchill non si è fatto intimorire da Hitler e guidò l’Inghilterra fuori dalla guerra. Sono anni in cui tutti gli remano contro, non lo supportano nelle scelte, perfino il suo partito è scettico di fronte alle sue idee, che però si mostreranno decisive per le sorti dell’Europa. Mettere in scena Winston Churchill durante il suo periodo più buio non è stato semplice.
Gary Oldman è stato magistrale nell’interpretare un uomo politico di un peso così importante. Per via del suo essere ancora un personaggio controverso, enigmatico, schivo e misterioso. Oldman ha reso Churchill un uomo normale, che possiede delle fragilità e dei problemi proprio come una persona comune. È consuetudine caricare di un’aurea mistica e celebrativa le cariche pubbliche e i personaggi politici. Così come abbiamo visto per Lincoln, Il discorso del re e The iron lady queste persone influenti nel mondo della politica sono prima di tutto persone normali, capaci di soffrire e avere delle debolezze. Ne L’Ora più buia viene portato alla luce il suo spirito da combattente e da rivoluzionario.
Bohemian Rhapsody (2018)
Parliamo ora di uno dei film biografici che più ha lasciato il segno negli ultimi anni: Bohemian Rhapsody. Un film atteso per quanto chiacchierato che si incentra sulla vita e sulla carriera musicale di Freddie Mercury, interpretato da Rami Malek. La pellicola ripercorre gli anni della nascita della band inglese Queen fino al concerto del Live Aid del 1985 per alleviare la carestia in Etiopia. Nel film sono mostrati i primi momenti della band, da quando suonavano nei bar di Londra fino ai grandi concerti americani. Il tutto è narrato attraverso la nascita dei loro brani più famosi e la vita del frontman Freddie Mercury. In particolare, viene fatto un focus sulla sua vita, sugli amori e sulla sua sessualità. Il cantante è stato un leader per i Queen, ha trascinato la band nelle grandi case discografiche, ha scritto musiche e canzoni che sono oggi dei cult.
Egli era una figura portante per la band e per la musica, che ora ha perso a seguito dell’AIDS. Un personaggio carismatico, eccentrico ed esuberante che si è fatto notare per il suo modo di fare e di essere. Il film non ci mostra solo il personaggio musicale, il cantante, ma anche l’uomo dietro al musicista. Un uomo che è stato tradito da chi si è rivelato solo un approfittatore, un uomo che ha perso la sua strada ma che è riuscito a ritrovarla e portarla a termine. Nei suoi panni vi è uno strepitoso Rami Malek, conosciuto come protagonista di Mr. Robot, il quale veste meravigliosamente i panni di Freddie Mercury. Vincitore del Golden Globe e del premio Oscar come miglior attore in un film drammatico.
Vice (2018)
Continuiamo la top sui migliori film biografici con Vice – L’uomo nell’ombra di Adam McKay. Il film segue l’ascesa di Dick Cheney, tra i politici americani più influenti. Egli è stato vicepresidente degli USA sotto l’amministrazione di George W. Bush. Il film racconta la sua storia e vita politica fin dal primo ingresso alla Casa Bianca come stagista del consulente economico Donald Rumsfeld. Da quel primo impiego scalerà i vertici della politica fino a raggiungere la nomina di vicepresidente nel 2001. Venne definito da molti l’uomo nell’ombra perché determinò importanti avvenimenti americani come l’invio di truppe in Iraq e in Afghanistan e l’ascesa in queste nazioni dello Stato Islamico. Un politico molto criticato e giudicato per le sue azioni offensive, considerte troppo crudeli, e per le prese di posizione troppo conservatrici. Molte delle sue decisioni hanno portato allo sgretolamento della sua famiglia e a diventare un personaggio troppo controverso.
Nei panni di Dick Cheney vi è Christian Bale, che per questo film ha dovuto subire un ulteriore trasformazione fisica dando prova del suo talento. Come Rami Malek ha già vinto il Golden Globe come miglior attore in film commedia o musicale e concorre come miglior attore protagonista ai prossimi Oscar. Il film quindi vuole essere una critica alla politica di Cheney e ai suoi collaboratori, accusati di aver spinto troppo su una guerra non necessaria. Cheney ha affermato che non ha rimpianti per ciò che ha fatto nella sua carriera, forse solo per aver sfasciato la sua famiglia. Anche in questa pellicola, come quelle dedicate agli uomini e donne politici, viene mostrato cosa si cela dietro ad un personaggio politico, quali sono i suoi vizi e le sue debolezze. In particolare, in Vice si fa riferimento al suo rapporto con l’alcool e alle conseguenti malattie cardiovascolari.
Film biografici dal 2019 ad oggi
Il professore e il pazzo (2019)
Tra i film biografici del 2019 spicca senza dubbio Il professore e il pazzo, diretto da P.B. Shemran con protagonisti Mel Gibson e Sean Penn. La pellicola è ambientata nel XIX secolo e racconta la vera storia del professor James Murray, al quale viene conferito l’incarico di raccogliere in un unico dizionario tutte le parole della lingua inglese, con l’etimologia, il significato e gli esempi. Per riuscire nell’impresa, cerca di coinvolgere tutti i volontari che vogliono partecipare, attraverso lettere e contatti. L’opera purtroppo però procede a rilento, fino a quando un ex professore ricoverato in un manicomio – William Chester Minor – viene a conoscenza del lavoro che si sta svolgendo e invia lettere con centnaia di parole, con significato ed esempi. Questo salverà l’impresa e legherà i due professori con una profonda amicizia. La situazione purtroppo precipita quando la commissione che ha pubblicato il dizionario scopre che Minor non è altro che un malato mentale rinchiuso in un manicomio.
James Murray e William Chester Minor sono stati interpretati rispettivamente da Mel Gibson e Sean Penn. Il primo è stato un lessicografo e filologo scozzese, curatore dell’Oxford English Dictionary. Ebbe questo incarico nel 1879 e – nonostante si diceva che servissero solo dieci anni per la pubblicazione finale – il risultato si ottenne nel 1928, con un dizionario composto di dodici volumi. Grazie al suo lavoro, gli furono attribuite molte lauree ad honorem, tra cui una in legge. Minor invece è stato un medico statunitense, le cui condizioni peggiorarono nel 1902 a causa del delirio di essere stato rapito e costretto a commettere molestie su bambini. Venne ospitato al St. Elizabeth’s Hospital dove gli fu diagnosticata la schizofrenia.
Ted Bundy – Fascino criminale (2019)
Diretto da Joe Berlinger, Ted Bundy – Fascino criminale ha per protagonisti Zac Efron e Lily Collins. I due interpretano Ted Bundy e Liz Kendall, due ragazzi che iniziano una storia d’amore, purtroppo sconvolta nel 1975 quando Ted viene arrestato con l’accusa di aver rapito e ucciso alcune donne tra Washington e l’Oregon. Nonostante l’uomo non abbia mai confessato apertamente di essere l’artefice degli omicidi, viene accusato e processato, mentre si rappresenta da solo in aula senza l’ausilio di un avvocato. Libero dalle manette secondo la procedura, riesce a fuggire tra i boschi di Aspen, dove verrà recuperato dopo sei giorni. Nel frattempo – nonostante venga dipinto come un mostro – molte donne si appassionano alla sua storia e sostengono la sua causa.
Affascinante come pochi, Ted Bundy è interpretato nel film da Zac Efron. Bundy è stato un serial killer statunitense, autore di almeno trenta omicidi di giovani donne, commessi nella seconda metà degli anni Settanta. Nonostante il suo essere attraente, attirava le donne fingendo di essere disabile e in difficoltà o impersonando figure autoritarie. Una volta conquistata la loro fiducia, le aggrediva e stuprava per poi ucciderle. A volte tornava addirittura sul luogo del delitto per consumare atti di necrofilia. Lily Collins è invece la fidanzata di Ted, Liz Kendall. Così come ben rappresentato nella pellicola, i due si conobbero in un pub. Fu proprio lei a consegnare il suo compagno alle autorità, denunciando ciò che aveva fatto.
Tolkien (2019)
Proseguiamo la nostra selezione di film biografici recenti da vedere con un altro film con protagonista Lily Collins. Si tratta di Tolkien, diretto da Dome Karukoski e con Nicholas Hoult nei panni del grande scrittore di genere fantasy e creatore de Il Signore degli Anelli. Nel biopic si raccontato gli anni di formazione dello scrittore e le esperienze che lo hanno portato a diventare quello scrittore che oggi conosciamo e apprezziamo. Vengono portati in scena gli studi, il primo amore, i litigi con i colleghi. Si mette in risalto soprattutto il suo amore per Edith Bratt, considerata non solo la donna della sua vita ma anche la sua Musa ispiratrice; colei che lo ha aiutato a realizzare il suo sogno, quello di mettere su carta la serie di romanzi della Terra di Mezzo.
Nonostante la pellicola sia stata particolarmente apprezzata dal pubblico, la famiglia Tolkien ha ammesso di non aver approvato, autorizzato o partecipato alla realizzazione. Nonostante ciò, Nicholas Hoult è stato molto fiero di aver dato vita a un personaggio tanto affascinante quanto difficile da portare in scena. J.R.R. Tolkien fu un grande studioso della lingua inglese antica ed è conosciuto per aver pubblicato i più grandi romanzi fantasy di tutti i temi, quali Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion. Tolkien fu il creatore di un nuovo mondo, da cui presero ispirazione molti altri autori di genere fantasy.
Hammamet (2020)
Anche l’Italia si riserva la possibilità di mettere in scena film di genere biografico. È il caso di Hammamet, lungometraggio diretto da Gianni Amelio con Pierfrancesco Favino e Livia Rossi. L’opera è incentrata sulla figura di Bettino Craxi, vista come politico e come uomo, mentre vive un momento particolarmente critico. Il film si basa su alcune testimonianze reali e si articola in tre capitoli ben distinti. Il primo, in cui si racconta il periodo dell’elezione come Presidente del Consiglio dei Ministri fino all’inchiesta Mani Pulite. Il secondo che vede la figlia Stefania tutelare l’immagine del padre e l’ultimo capitolo, in cui si entra nell’ambiente politico di Craxi, che cerca di demolirlo dall’interno.
Favino porta in scena uno dei politici italiani più rilevati della Repubblica e uno dei più influenti degli anni Ottanta. È stato, nella storia politica nostrana, la prima figura socialista ad aver rivestito l’incarico di Presidente del Consiglio. Fu – così come raccontato anche nel film – coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite, subendo due condanne per corruzione e finanziamenti illeciti al PSI. Morì mentre erano in corso i processi contro di lui. Craxi ha sempre respinto l’accusa di corruzione, senza essere creduto. Pierfrancesco Favino diventa letteralmente Bettino Craxi, lavorando sulle espressioni del volto e sulla voce e aiutato da un make up prostatico che lo rende irriconoscibile. Nel film emerge in maniera lampante come quella di Craxi sia stata una figura controversa, nel bene e nel male e Amelio sceglie di non prendere una posizione netta.
18 regali (2020)
Dello stesso genere, ma con sfumature diverse è 18 regali, altro film italiano che ha ottenuto due candidature ai Nastri d’Argento e due ai David di Donatello, diretto da Francesco Amato e interpretato da Vittoria Puccini, Benedetta Porcaroli ed Edoardo Leo. Questa è la vera storia di Elisa, una donna che a quarant’anni muore a causa di un tumore incurabile, lasciando il marito e la figlia appena nata. Prima di morire, però, organizza diciotto regali per i primi diciotto compleanni della bambina. Il giorno del diciottesimo compleanno, alla giovane Anna viene dato l’ultimo regalo. Invece che esserne felice, decide di scappare da quella gabbia che è il continuo ricordo di una madre che non ha mai conosciuto. Andando via, Anna non si accorge di una macchina che corre verso di lei investendola. Quando si sveglia, la giovane riceve il regalo che ha sempre desiderato: conoscere sua madre.
La storia vera che si racconta in questo film è quella incredibile di Elisa Girotto, una donna che lavorava in banca e viveva in un paesino della provincia di Treviso. Nel 2017 Elisa scopre di avere una grave forma di tumore al seno. Sapendo che la sua vita sarebbe finita di lì a poco, ha preparato un testamento composto da una serie di regali già pronti per ogni compleanno di sua figlia e per ogni Natale, fino ai diciotto anni della ragazza. Un gesto di grande amore, in un film in cui gli interpreti si rendono protagonisti di prove toccanti ed emozionanti.
Resistance – La voce del silenzio (2020)
Diretto da Jonathan Jakubowicz e interpretato da Jesse Eisenberg, Resistance – La voce del silenzio racconta la storia del famoso mimo francese Marcel Marceau, uomo e artista che durante la Seconda Guerra Mondiale collaborò con la Resistenza francese salvando così più di cento orfani ebrei. Anche lui era un artista di origini ebraiche, che non voleva combattere una guerra inutile. Scelse però di compiere un gesto molto complicato: portare oltre il confine in Svizzera più di un centinaio di bambini resi orfani dal regine nazista, dando loro un futuro migliore. Marcel ci riuscirà con il potere della sua arte. Marceau è stato un attore teatrale e mimo francese, famoso anche per essere stato l’inventore del moonwalk.
Nato a Strasburgo nel 1923, rimase affascinato dal mondo del cinema grazie a Charlie Chaplin. Quando scoppiò la Seconda Guerra mondiale, si rifugiò con la sua famiglia a Limoges. Il ragazzo si unì alla Resistenza e la sua prima esibizione pubblica fu proprio durante il conflitto. Nel cast, accanto ad Eisenberg, anche Ed Harris, Matthias Schweigöfer e Clemence Poesy.
Capone (2020)
Diretto da Josh Trank, in questo film biografico Tom Hardy è Al Capone, il celebre gangster emblema della criminalità in espansione durante il proibizionismo americano. Un uomo d’affari che controllava il contrabbando a Chicago. Si racconta nella pellicola la storia della sua demenza, che si presenta per la prima volta quando Capone ha 47 anni, manifestazione di una sifilide mai curata. È proprio questa condizione che lo spinge a fare i conti con i fantasmi del suo passato. Quella con Tom Hardy non è la prima riproduzione biografica di Al Capone. L’uomo è stato un mafioso statunitense di origini italiane cresciuto in un ambiente povero e degradato. Nel 1919 arriva a Chicago per lavorare al servizio di Johnny Torrio, che gli affidò la gestione del night club Four Deuces, che era anche uno speakeasy, una bisca e un bordello.
Così come raccontato nella pellicola, Capone era affetto da demenza causata dalla sifilide. Venne ricoverato in un ospedale di Baltimora dal quale fu dimesso nel 1940. Si trasferì quindi nella sua tenuta di Miami dove sette anni dopo fu colpito da un ictus: morì a 48 anni. Nel cast, accanto a Tom Hardy, anche Matt Dillon e Linda Cardellino.
Zlatan (2021)
Il suo nome è una leggenda nel mondo del calcio ed è da queste premesse che prende le mosse il biopic dedicato alla sua storia. Stiamo parlando di Zlatan, film diretto da Jens Sjogren con Granit Rushiti ed Emmanuele Aita. Si ripercorre la vita e la carriera calcistica di Zlatan Ibrahimovic, con una particolare attenzione alle vicende precedenti il successo sul campo. Figlio di immigrati jugoslavi, ha vissuto per qualche tempo in un sobborgo di Malmo attraversando un’infanzia difficile, segnata dalla povertà e dalla separazione dei suoi genitori. Zlatan vedeva nel calcio l’unico modo per evadere dalla realtà e ha fatto di questa evasione la sua ragione di vita.
Ibrahimovic è oggi riconosciuto come uno dei migliori giocatori del panorama calcistico internazionale. È il primo giocatore ad aver giocato in sette squadra in Champions League. Ha fatto parte di alcune delle squadra più forti del mondo, tra cui Ajax, Juventus, Inter, PSG, Barcellona, Milan e Manchester United. Innamorato del Milan, è tornato a giocare nella squadra italiana, ammettendo di considerare l’Italia come la sua seconda casa.
Tick, tick… boom! (2021)
Dopo il ritorno nel ruolo di Spider-Man in No Way Home, Andrew Garfield si butta su un film biografico e musicale diretto da Lin-Manuel Miranda, in cui si racconta la storia di Jon. A pochi giorni da un’importante audizione, Jon si sente oppresso da alcuni cambiamenti che stanno accadendo nella sua vita. La sua ragazza vuole che vada con lei oltre Oceano, il suo amico e coinquilino Michael gli chiede di dare priorità a una vita economicamente più stabile e in tutto il mondo l’AIDS si diffonde come una sorta di epidemia.
La superba interpretazione di Garfield ha meritato una candidatura agli Oscar 2022 come Miglior attore protagonista. Quella raccontata da Miranda è la vera storia di Jonathan Larson, compositore e drammaturgo statunitense conosciuto soprattutto per aver affrontato nelle sue opere tematiche molto impegnative. Come la tossicodipendenza, l’omofobia, l’AIDS. Tra le sue opere principali spicca proprio Tick, tick… boom! che dà il titolo al film, in cui si racconta la storia di un giovane compositore che tenta di far produrre il proprio musical a Broadway.
Spencer (2021)
Di adattamenti e documentari sulla storia di Lady Diana è pieno il mondo del cinema. L’ultimo è diretto da Pablo Larrain ed interpretato da Kristen Stewart, candidata agli Oscar 2022 come Migliore attrice protagonista. La storia si concentra su un preciso momento della vita di Diana, quello del dicembre del 1991, quando il matrimonio con Carlo è ormai finito e il legame logorato da tempo. Durante il periodo natalizio, Diana riflette sulla decisione di separarsi dal marito.
Tanto famosa quanto controversa è la figura di Lady Diana, che dal 1981 al 1996 è stata la consorte del Principe del Galles. Così come raccontato da Larrain, Diana ha davvero maturato nel 1991 l’idea di abbandonare la sua vita da principessa e lasciare Carlo, che la tradiva da tempo. A causa di una frattura ormai incolmabile, entrambi rivelarono alcune delle loro indiscrezioni alla stampa, accusandosi a vicenda del fallimento del matrimonio. Spencer è un biopic senz’altro particolare, retto soprattutto dalla straordinaria prova di Kristen Stewart che porta in scena una Diana “privata”, tormentata e infelice, in un racconto malinconico e toccante inveramento della famosa definizione di “principessa triste”.