Film girati con uno smartphone: 5 titoli consigliati da FilmPost
Scopriamo alcuni prodotti girati con uno smartphone
Film girati con uno smartphone. Dal 1895 (ma anche prima, se volessimo considerare pure i molti esperimenti precedenti), quella che poi venne considerata come Settima Arte ha subito numerosi cambiamenti. Dalla messa in scena, alle intenzioni, al concetto vero e proprio di fare cinema, passando per i mezzi tecnici e le molteplici invenzioni. L’arte cinematografica si è evoluta rapidamente e continua ancora a farlo, non disdegnando mai la sperimentazione, anche estrema. Le grandi produzioni mettono a disposizione fondi sempre più ingenti per il regista e tutta la sua troupe per ottenere i migliori mezzi tecnici sul mercato. Ma spesso, fuori dalle major, si muovono prodotti che non hanno bisogno di grandi tecnologie, in particolare di macchine da presa.
La mdp, nel corso del Novecento, si è evoluta per ottenere prestazioni sempre migliori in termini di qualità video ma soprattutto di mobilità. Proprio quest’ultimo fattore è ciò che spinge molti cineasti, specie nell’ultimo decennio, a fare a meno di scomode mdp per girare i proprio prodotti, a beneficio di uno smartphone. Sì, proprio lo stesso che utilizzano per effettuare chiamate o giocare a Candy Crush. Alcuni registi, grazie ad alcuni pregi che uno smartphone può avere in fase di ripresa, hanno utilizzato proprio questi mezzi per girare i loro progetti indipendenti (pur lasciando a disposizione del resto della troupe mezzi qualitativamente altissimi). Ultimamente, però, anche cineasti di spicco hanno strizzato l’occhio a a questa nuova frontiera del cinema. Scopriamo insieme 5 film interessanti girati con uno smartphone.
Night Fishing (2011) – Film girati con uno smartphone
Vi aspettereste di vedere solo lungometraggi, invece cominciamo questa breve lista con un titolo che non ha una lunga durata. Moltissimi sono gli artisti cinematografici affermati che sperimentano anche attraverso i cortometraggi. Il caso diventa emblematico nel momento in cui la sperimentazione, oltre alla durata, coinvolge anche il mezzo tecnico. Infatti, questo film è stato girato con un’iPhone 4 e il budget è stato di soli 130 mila dollari (finanziato per altro dalla KT, azienda coreana del settore delle telecomunicazioni). Il titolo in questione è Night Fishing, contrometraggio di 33 minuti vincitore dell’Orso d’oro al miglior cortometraggio alla Berlinale. Il regista che ha voluto osare è Park Chan-wook, regista sudcoreano noto a moltissimi per uno dei titoli più intensi del XXI secolo, Old Boy.
Girare un film con l’iPhone rende certamente il set più democratico.
Il peso del cameraman viene azzerato […] è seducente utilizzare questi nuovi dispositivi.
Queste le parole del regista, che utilizza lo smartphone e tutte le sue potenzialità al meglio. Tra inquadrature capovolte e riprese in condizioni estreme, i movimenti della macchina da presa diventano più articolati che mai. Park Chan-wook gioca con più generi e registri, mettendo in scena una storia a metà tra l’horror e il grottesco, con i risvolti del film in costume. Le scelte formali sono espresse nella divisione del cortometraggio in due parti stilisticamente distinte: nella prima vediamo un pescatore, sulla riva di un fiume in piena notte. Quando il suo amo farà percepire di aver preso qualcosa, l’uomo verrà spiazzato nel vedere che non si tratta di un pesce, bensì di una donna. Da qui la storia di evolverà (verso un secondo frammento narrativo) attraverso riti sciamanici e situazioni che portano alla riflessione sulla perdita dei cari, straziante aspetto dell’esistenza umana.
Sugar Man (2012) – Film girati con uno smartphone
Dopo un cortometraggio, passiamo ad un documentario. Searching for Sugar Man (in Italia semplicemente Sugar Man), diretto dal regista svedese Malik Bendjelloul, racconta la storia del cantautore folk americano Sixto Rodriguez. Buona parte del documentario è stata girata con uno smartphone e un’app dal costo inferiore ai 2 dollari. La riprese erano iniziate con le riprese affidate ad una Super8, ma questioni di budget e di produzione hanno spinto a scegliere uno smartphone. Vincitore dell’Oscar al miglior documentario, nel 2013, Sugar Man ha riscosso un successo strabiliante al Sundance Film Festival, convincendo pubblico e critica.
Gli effetti dell’applicazione scelta permettono di dare un tocco vintage alle riprese, aumentando vertiginosamente la saturazione e facendolo somigliare ad un video di Instagram. Scelta semplice e più orientata dal budget ridotto ma che ha portato fortuna al regista trentacinquenne. La vicenda è quella del cantautore dalla storia più anomala della musica moderna: vagabondo negli States ma divo in Sudafrica. La stagione musicale dei primi anni ’70 vede talmente tanta scelta tra gruppi e solisti, che molti artisti di talento vengono, inevitabilmente, trascurati. La vicenda, raccontata attraverso l’indagine di due uomini, è totalmente all’opposto della tipica carriera musicale con davanti il ‘sogno americano’, talmente atipica da diventare un documentario di successo e successivamente un premio Oscar.
Tangerine (2015) – Film girati con uno smartphone
Questo tipo di sperimentazioni coinvolgono prevalentemente le produzioni e i cineasti indipendenti. Sono moltissimi gli autori indie che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni e tra essi uno dei più autorevoli è Sean Baker. Il suo recente successo Un sogno chiamato Florida, ha permesso di indagare a ritroso nella sua carriera cinematografica e riscoprire il film che lo ha reso famoso nel mondo. Tangerine è frutto di un’innovativa visione di cinema, di messa in scena e di narrazione. Il budget limitato ha portato alla realizzazione del prodotto attraverso l’occhio della fotocamera di tre iPhone 5S. Baker, colpito da alcuni video sperimentali in rete, fu convinto appieno dalle potenzialità dello smartphone e si dotò di mezzi tecnici a supporto dell’iPhone (come streadycam).
Gli attori non professionisti di solito hanno bisogno di tempo per abituarsi a una telecamera. Ma poiché tutti hanno familiarità con un iPhone, il cast si sentiva a proprio agio fin dall’inizio.
Attraverso dei colori estremamente saturi e in forte contrasto, Baker e il suo direttore della fotografia, mettono in scena una sorta di docu-film. Tangerine è stato acclamato al Sundance e in numerosi altri Festival americani e non. Una sorta di buddy movie, anomalo e drammatico. Sin-Dee, prostituta transessuale appena uscita di carcere, vive una situazione difficile proprio durante la vigilia di Natale. Il film esplora i marciapiedi della Walk of Fame, ma quelli dimenticati, quelli di cui nessuno parla in cui il clima non è dei più tranquilli. E Baker riesce a entrare all’intero di un mondo difficile, complesso e drammatico, esplorandone l’intimità e il rapporto tra uomo e strada. Se Tangerine risulta sgradevole allo sguardo, per qualità e resa visiva, riesce a coinvolgere e prendere pienamente per la sua fluidità e il suo ritmo.
Unsane (2018) – Film girati con uno smartphone
Abbiamo visto come il richiamo della sperimentazione tecnica sia più forte nelle produzioni indipendenti. Questo non solo per il budget, significativamente più debole rispetto ad una grande produzione, ma soprattutto per la paura della riuscita. Uno dei registi più importanti del XXI secolo è Steven Soderbergh, cineasta che ormai dagli anni Novanta si è trovato moltissime volte nel giro delle major. Nel 2018, però, ha voluto provare ad osare, girando il suo Unsane con un iPhone 7 Plus e il supporto di lenti grandangolari dalla massima efficienza ideate proprio per lo smartphone di casa Apple. Ciò che colpisce nella messa in scena è la capacità dello smartphone di muoversi tra i corpi e gli spazi attorno a sé. Questo riesce ad arrivare laddove mdp ingombranti e grandi dolly non riuscirebbero facilmente. Ne risulta una singolare intimità che ci fa sentire pienamente parte del contesto.
Sawyer Valentini, giovane donna interpretata da una straordinaria Claire Foy, ha deciso di cambiare vita dopo esser stata vittima di stalking. Il suo burrascoso passato, però, ha lasciato delle ferite ancora aperte e dolorose nella sua psiche e decide così di valutare l’idea di un supporto medico. Quando si deciderà, però, resterà invischiata in una trappola controversa nella quale il suo passato e i suoi dramma sembrano essere tornati a perseguitarla. Il thriller messo in scena ruota attorno al concetto di stabilità mentale, messo in dubbio dall’inizio alla fine. Sawyer è sana ed è la vittima, oppure è davvero instabile e pericolosa? Le riprese con lo smartphone, frenetiche e invasive, riescono fortemente a farci entrare nel clima corrosivo della storia.
High Flying Bird (2019) – Film girati con uno smartphone
E se vi dicessimo che quel folle di Steven Soderbergh, meno di un anno dopo, l’ha rifatto? Qui, il regista di Magic Mike e Traffic, oltre che la saga di Ocean’s, riesce a fare forse meglio del film precedente. Questo grazie all’esperienza dietro l’iPhone maturata nel corso dell’anno. Nel 2019 la collaborazione tra il regista e lo smartphone di casa Apple arriva grazie ad High Flying Bird, distribuito dal colosso dello streaming Netflix. Qui, forte di una sceneggiatura solida e ben strutturata, Soderbergh riesce a raccontare una storia non per il grande pubblico, riuscendo comunque a coinvolgere. Il merito principale va proprio nell’utilizzo dello smartphone come macchina da presa, capace di infiltrarsi negli spazi ‘privati’, invadendoli.
Volevo un’estetica molto diversa.
Volevo girare in anamorfico e avere una presentazione molto più pulita, più semplice, molto più di un aspetto normale.
La storia di High Flying Bird parla dell’NBA, la lega professionistica di basket più famosa al mondo. Ma in questo film non si parla di partite, star e spettatori su di giri: questo titolo parla del meccanismo di potere dietro lo sport, della macchina politica, economica e sociale che muove gli ingranaggi. Il protagonista, più che uno degli attori e degli elementi che si muovono nello spazio fisico, è uno sciopero. Stiamo parlando del lockout, sciopero che può essere indetto da giocatori, allenatori, arbitri o chiunque altro nel settore. Quando scatta, però, il meccanismo si blocca e le partite non vengono giocate fino a che non si arriva ad una pacificazione. Non si blocca solo l’intrattenimento dello sport, si blocca più di tutto l’industria e l’economia che gira dietro.
In Italia è stato realizzato il docufilm horror THE SUPERNATURAL che, siccome in Italia, non se lo è filato nessuno, ma in soli 5 mesi e senza alcuna pubblicità, su YouTube ha superato le 24.000 visualizzazioni. Tra i particolari di questo film: realizzato totalmente con smartphone (anche il montaggio); fino ad un’ora dalla fine delle riprese, i protagonisti (gente comune e non attori) non sapevano che sarebbe stato un film; le paure, i rumori e ciò che vedono (comprese alcune cose difficili da spiegare) sono vere!
https://youtu.be/yAEeTl0Z5Ps
Ciao Luca, ti ringraziamo per aver condiviso questo titolo con noi e con i nostri lettori. Continua a seguirci!