I migliori film noir da vedere secondo FilmPost
Una lista in continuo aggiornamento sui migliori film noir e neo-noir da vedere assolutamente
Il noir, che più che un genere è meglio definire “stile cinematografico“, trova il suo periodo di massimo splendore negli anni ’40- ’50 negli Stati Uniti. Oltre all’uso tipico del bianco e nero, il noir si caratterizza per diversi elementi. Innanzitutto la figura femminile è diversa da quella messa in mostra in precedenza. Nei film noir, è presente, infatti, la cosiddetta femme fatale che segna una rottura con il cinema hollywoodiano. Per quanto riguarda il protagonista della storia, spesso un detective, scrittore o giornalista, si tratta di un antieroe, vittima delle situazione e degli eventi che lo vedono coinvolto.
Tra i registi del noir “classico” ci sono nomi come quello di Billy Wilder, John Huston, Orson Welles ed Alfred Hitchcock. Ad ispirare il noir è il cinema espressionista tedesco di Fritz Lang e Murnau, da cui vengono riprese le atmosfere cupe, l’estetica e le inquadrature. A partire dagli anni ’50 si parla del cosiddetto neo-noir, vale a dire quel filone di film di registi consapevoli di rifarsi al noir degli anni d’oro. Di seguito vi proponiamo una lista di 15 film noir (e neo-noir) da vedere.
Indice
- Film noir dal 1930 al 1950
- Noir dal 1950 al 1970
- Film noir dal 1970 al 1990
- Noir dal 1990 al 2010
- Film noir dal 2010 ad oggi
Film Noir
M – Il mostro di Düsseldorf (1931)
M – Il mostro di Düsseldorf di Fritz Lang più che un noir, può essere considerato un precedessore di questo “filone”. Il film, basato su un reale fatto di cronaca, ha luogo in una cittadina tedesca dove un “mostro”, dopo l’uccisione di otto bambine, commette l’ennesimo delitto. La popolazione è terrorizzata dagli eventi che si susseguono ma la polizia non riesce a mettere la mani sullo spietato serial killer. Grazie alla vigilanza, si viene a scoprire un prezioso indizio sull’assassino: nell’adescare la propria vittima, l’uomo fischietta un inquietante canzoncina…
Il film trova la sua forza nella potenza simbolica delle immagini presentate. La scala vuota, la tavola apparecchiata, la sequenza iniziale non fanno che accentuare la tensione e l’incombere della morte. Uno degli elementi più efficaci di questo capolavoro del cinema tedesco sta nel mostrare solamente la conseguenza dell’uccisione delle bambine e non il macabro fatto, rendendo l’atmosfera ancora più cupa e agghiacciante. L’utilizzo delle ombre, del suono e dei movimenti di macchina sono esemplari in un film come M, tanto da venir considerati come un riferimento dai film noir.
Rebecca – La prima moglie (1940)
Maxim De Winter, il ricco proprietario di un enorme castello situato sulla riva del mare, si innamora di una giovane ragazza durante il suo soggiorno a Monte Carlo e decide di sposarla. I due novelli sposi arrivano alla residenza del marito dove non smette di riecheggiare un nome: Rebecca, la prima sposa di Maxim, morta in un misterioso incidente in yatch ed il cui corpo rimane ancora disperso. L’ossessione della signora Denvers, governante, e l’ammirazione di tutti per il ricordo di Rebecca portano la nuova moglie all’esasperazione. Ad aggravare la situazione si aggiunge il ritrovamento del corpo della prima moglie che porta il marito ad essere accusato.
Il film di Hitchcock riprende tutti i canoni del noir e li esalta alla perfezione. Dopotutto il “maestro del brivido” è un fuoriclasse in questo. Nonostante Rebecca dia il titolo al film e il suo nome sia una presenza costante nella vicenda, non viene mai mostrata rendendo la sua figura ancora più carica di mistero. Un film come Rebecca – La prima moglie, tra l’altro, centrando la sua trama attorno ad un personaggio femminile, spinge la spettatrice ad identificarsi con la protagonista a differenza dei film classici hollywoodiani in cui la figura maschile è preponderante.
Viale del tramonto (1950)
Joe Gillis è uno sceneggiatore di cinema che sta affrontando un brutto momento dal punto di vista economico che lo porta a rifugiarsi in una villa apparentemente abbandonata. In realtà, nell’enorme edificio vive Norma Desmond, una ex diva del cinema muto che vive nella sua bolla e rifiuta il “nuovo” panorama cinematografico. L’attrice propone all’uomo di trasferirsi a casa sua e di scrivere con lei un soggetto da interpretare. Joe accetta ma, quando capisce che Norma si è innamorata di lui, cerca di scappare.
Il lungo flashback che costituisce il film incarna al meglio il “genere” noir. La scelta di far raccontare in prima persona la vicenda al protagonista è sicuramente innovativa per l’epoca e verrà imitata da diversi film, basti pensare ad American Beauty. Indimenticabile l’interpretazione di Gloria Swanson che affascina e terrorizza alla stesso tempo. Lo sguardo in macchina con la famosa frase “eccomi, DeMille, sono pronta per il mio primo piano”, dopo l’entrata trionfale e la discesa delle scale della diva è rimasta impressa nella storia del cinema.
Film Noir
Rapina a mano armata (1956)
Nel 1956 Stanley Kubrick firma uno dei noir e dei polizieschi meglio riusciti nella storia del cinema. Stiamo parlando del film Rapina a mano armata. Da questo film, molti registi prenderanno spunto per le loro pellicole: qualche esempio potrebbero essere Heat di Micheal Mann, Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, Le iene di Quentin Tarantino o Slevin – Patto Criminale di Paul McGuigan. Insomma, il film getta le basi per molti de film del filone noir/d’azione che si svilupperà negli anni successivi.
La trama gira attorno a un colpo di rapina, messo a punto da una banda di criminali. Il film segue le gesta di ognuno dei banditi, che singolarmente portano il loro personale approccio alla vicenda. La particolarità dell’opera sta proprio in questo tipo di ripetizione dell’azione, in cui vediamo spostarsi il punto di vista da personaggio a personaggio. Il tempo della narrazione è quindi molto dilatato, mostrando come ognuno dei banditi compie delle azioni in modo diverso dagli altri. Terzo film del maestro Kubrick, Rapina a mano armata è un film noir che chiunque ami il genere deve aver visto più e più volte.
Ascensore per il patibolo (1958)
Il prossimo film che vi andiamo a consigliare è il film d’esordio di uno dei più importanti registi francesi del periodo della Nouvelle Vague. Stiamo parlando di Louis Malle, che nel 1958 dirige il film Ascensore per il patibolo. Il film vanta la collaborazione alla colonna sonora di Miles Davis, famoso jazzista americano. La trama del film gira attorno ad un piano per eliminare un marito. Florence è innamorata di Julian e insieme cercano di mettere fine alla vita del marito della donna per poter vivere felicemente insieme. Ma qualcosa va storto: l’ascensore dell’ufficio del marito rimane bloccato proprio quando Julian sta cercando di scappare dal luogo del delitto. Da questo fatto, scaturiranno diverse conseguenze che renderanno il piano dei due molto più complicato di come lo avevano pensato.
La pellicola è un capolavoro del genere anche se si distingue da esso, essendo, di fatto, un po’ atipico. Sicuramente l’influenza del cinema francese degli anni 50-60 è presente, mettendo in prima linea l’importanza verso la verosimiglianza e lo studio dei personaggi, che sono persone normali con pregi e difetti umani. Non c’è il poliziotto buono e il criminale cattivo, bensì le azioni dei personaggi si possono interpretare in vari modi, andando a valutare anche le intenzioni e l’efficacia di esse.
Vertigo – La donna che visse due volte (1958)
Sempre nel 1958 esce uno dei film più memorabili e riusciti del maestro del brivido Alfred Hitchcock. Vertigo, uscito in italia come La donna che visse due volte, è uno dei film noir-giallo più importante della storia del cinema. Da molti è considerato come uno dei migliori film della storia, sia per la potenza delle immagini, sia per la storia e la suspence, le innovazioni stilistiche che si porta dietro e le interpretazioni di James Stewart e Kim Novak. L’effetto Vertigo, infatti, è ancora oggi chiamato così perché fu proprio in questo film che si usò per la prima volta, utilizzato sapientemente da Hitchcock per enfatizzare in senso di vertigine di cui soffre il protagonista del film.
La trama verte su un incarico affidato all’ex agente di polizia John Ferguson, da Gavin Elster, che chiede a lui di seguire e tenere d’occhio la moglie, che da un po’soffre di strane ossessioni. Non andiamo oltre nei dettagli perché questo capolavoro merita di essere visto senza alcuna conoscenza di trama, per riuscire a farsi trasportare dalla trama ed essere coinvolti dalla sorpresa e dalla suspence prodotta dalla pellicola.
Film Noir
Il lungo addio (1973)
Il detective privato Philip Marlowe vive da solo con il suo gatto. Un giorno il suo amico Terry Lennox gli chiede un passaggio per Tijuana. Al suo ritorno, riceve la visita di due poliziotti che accusano l’amico dell’omicidio della moglie. Rifiutando di collaborare con i detective, Marlowe viene arrestato per favoreggiamento ma, pochi giorni dopo, viene rilasciato in seguito al suicidio dell’amico. Marlowe, tornato a casa, si dedica ad un nuovo caso: la scomparsa dello scrittore alcolizzato Roger Wade. Cercherà di scoprire la verità sul caso e su Terry Lennox mentre verranno a galla delle questioni irrisolte…
Il lungo addio di Robert Altman si basa su un famoso romanzo di Raymond Chandler. Il film è ambientato a Los Angeles, sempre rappresentata con colori abbastanza vivaci. In questo caso, Altman decide di utilizzare, al contrario, tonalità deboli e piatte e una fotografia opaca. Essenziale è la figura di Philip Marlowe interpretato dal bravissimo Elliott Gould. Marlowe è considerato l’antieroe per eccellenza e in questo film il senso di alienazione del mondo in cui vive, tipico del noir, è rappresentato in modo esemplare.
Chinatown (1974)
Il detective J.J. Gittes viene ingaggiato dalla signora Evelyn Mulwray affinché investighi sulla presunta infedeltà del marito. Gittes inizia ad indagare pedinando Hollis Mulwray, ingegnere e direttore del Dipartimento dell’acqua e l’energia elettrica di Los Angeles, notte e giorno ovunque lui vada. In seguito ad una foto pubblicata su un giornale dell’ uomo in compagnia di una giovane donna, si presenta all’ufficio di Gittes la vera moglie di Mulrway che lo minaccia. Nel frattempo, viene ritrovato il corpo senza vita dell’ingegnere che si opponeva alla costruzione di una diga che avrebbe creato gravi problemi alla popolazione. La ricerca del detective proseguirà senza sosta e lo getterà in un turbinio di eventi che lo travolgeranno.
Chinatown più che noir, è considerato neo-noir in quanto registi cinefili dell’epoca come Roman Polanski sono consapevoli di star creando un film di questo “genere”. All’interno del capolavoro di Polanski troviamo i personaggi tipici del noir, primi fra tutti la figura del detective e della femme fatale. La trama, ricca di colpi di scena, non può che coinvolgere lo spettatore e lasciarlo a bocca aperta.
Taxi Driver (1976)
Travis Bickle, ex militare reduce dalla guerra in Vietnam, è un lupo solitario che soffre di insonnia. Decide così di accettare un lavoro come tassista notturno. Un giorno incontra Betsy, una ragazza impegnata nella campagna di Charles Palantine, candidato alle elezioni presidenziali. Dopo un primo momento di complicità tra i due, l’appuntamento va a rotoli a causa del comportamento di Travis. Così il tassista si rinchiuderà nel suo mondo fatto di negatività, angoscia e caos dove conoscerà una giovane prostituta di soli 13 anni Iris che cercherà di salvare dal suo tremendo destino.
La regia di Martin Scorsese e il soggetto di Paul Schrader sono vincenti al cento per cento e la meravigliosa performance di Robert De Niro in Taxi Driver non è da meno. Stiamo parlando sicuramente di una delle opere migliori di Scorsese, ma, anche in questo caso, si può definire un film più neo-noir che noir. L’indimenticabile scena improvvisata da De Niro e imitata da tutti almeno una volta nella vita (“You talkin’ to me? You talkin’ to me?”) è rimasta nella memoria e nei cuori degli spettatori.
Film Noir
Pulp Fiction (1994)
Non poteva mancare un cult come Pulp Fiction. Il film è formato principalmente da tre episodi narrativi che hanno luogo a Los Angeles. Una coppia di rapinatori, Zucchino e Coniglietta, stanno architettando il prossimo colpo all’interno della caffetteria Hawthorne Grill. Vincent Vega e Jules Winnfield devono ritirare una misteriosa valigetta dal contenuto sconosciuto per il loro capo Marcellus Wallace. Lo stesso Vincent deve portare a cena fuori Mia, la moglie del boss, che lo affascina da subito. Marcellus organizza un incontro di box truccato con il pugile Butch.
Tarantino con Pulp Fiction torna, dopo il successo di Le Iene, a confermare il suo talento. Ma cosa ha di noir un film come questo? Tanto per iniziare la trama ma anche, e soprattutto, la caratterizzazione dei personaggi e le inquadrature che ricordano il noir. D’altronde Tarantino in primis ha affermato più volte di essersi ispirato a registi come Hitchcock, Don Siegel o Godard che hanno fatto del noir un loro marchio di fabbrica.
Heat – La sfida (1995)
Heat – La Sfida è un film crime del 1995 scritto, diretto e prodotto da Micheal Mann. Nel cast troviamo nomi come Robert De Niro, Al Pacino e Val Kilmer. De Niro ricopre il ruolo di Neil McCauley, un ladro professionista, mentre Al Pacino quello di Vincent Hanna, un agente della omicidi e furti al dipartimento di polizia a Los Angeles che sta sulle tracce di Neil dopo un recente crimine. La storia è basata su fatti veramente accaduti: negli anni 60 un agente di Chicago chiamato Chuck Adamson sta sulle tracce del criminale McCauley, nome dato al personaggio interpretato da De Niro.
Il film è uno dei migliori film del regista americano e vanta l’accoppiata De Niro/Pacino, che in Heat si incontrano per la seconda volta nella loro carriera cinematografica dopo Il Padrino. Il film ha dalla sua parte delle interpretazioni magistrali, una sceneggiatura di ferro piena di suspence e una regia d’autore. Mann ci propone un noir coinvolgente, inaspettato e commuovente. Quanto sei disposto a rischiare per il tuo lavoro? Quanto conta per te l’orgoglio e la fama? Sono tutte domande chiave per i personaggi di questo film, che lottano tra di loro ma anche con loro stessi e con le loro personalità.
Mulholland Drive (2001)
La giovane Rita riesce a salvarsi da un incidente automobilistico mentre sta per essere uccisa in una limousine che percorre la Mulholland Drive. La ragazza scappa e si rifugia a casa di Betty, un’aspirante attrice appena arrivata ad Hollywood dopo aver vinto un concorso. Rita, però, ha perso la memoria e non ricorda più chi è. Betty cercherà di aiutarla nel ritrovare la sua vera identità. Tra le due si viene ad instaurare una relazione psicologicamente complessa.
Partiamo dal presupposto che un regista come Lynch è difficile, se non impossibile, da catalogare in un genere. Quello, però, che, forse, si avvicina di più è il neo-noir, specialmente in un film come Mulholland Drive dove il mistero la fa da padrone. I personaggi non sono quelli caratteristici del noir né tantomeno la trama, non propriamente tradizionale, ma l’atmosfera sicuramente sì, che non smette di giocare tra la dimensione del sogno e della realtà.
Black Dahlia (2006)
Black Dahlia è un film del 2006, diretto dal maestro della Nuova Hollywood Brian De Palma. La sceneggiatura è di Josh Friedman, che fa riferimento al romanzo omonimo di James Ellroy. La trama si basa infatti su un fatto di cronaca nera realmente esistito e che coinvolge i fatti intorno al misterioso omicidio di Elizabeth Short. Sulla carta, la pellicola è una classica storia noir-giallo, che con la maestosa regia di De Palma diventa un interessantissimo dipinto di Los Angeles negli anni 40.
Due poliziotti, ex pugili, sono alle prese con un caso misterioso: il corpo di Elisabeth Short, giovane ragazza che veste spesso di nero (da qui il soprannome Dalia Nera), viene trovato martoriato e abbandonato. Qui inizieranno le indagini su questo complicato caso, che nasconde diversi fatti e conoscenze all’interno dell’ambiente americano. Il film si distingue per un ottima scenografia e fotografia, che ti immergono nell’atmosfera americana noir classica, e una storia avvincente che chi è amante dei noir e dei casi irrisolti non potrà che amare.
Film Noir
Animali notturni (2016)
Il film di Tom Ford, a metà tra il drammatico e thriller, non può mancare nella nostra lista. In effetti, le influenze del noir sono abbastanza evidenti. Susan è una gallerista e vive la sua vita monotona con il marito a Los Angeles. Un giorno riceve un romanzo intitolato Animali notturni scritto da Edward Sheffield, l’ex marito. Susan inizia a leggere il manoscritto che ha come protagonista un certo Tony Hastings e più procede con la lettura più ritrova nel romanzo elementi o situazioni che sente appartenerle e che la portano a ripensare alla sua storia con Edward.
Il senso di inquietudine e angoscia che accompagna lo spettatore, durante tutta la pellicola, è costruito in maniera perfetta attraverso un susseguirsi di sequenze che alternano momenti della lettura del romanzo, ricordi passati tra Susan ed Edward e episodi descritti nel manoscritto. Sicuramente uno dei film più riusciti degli ultimi anni dove, come già affermato, gli elementi caratteristici del noir sono una componente fondamentale della storia.
The Neon Demon (2016)
Jesse in The Neon Demon è un’aspirante modella di sedici anni che si trasferisce a Los Angeles per riuscire a realizzare il suo sogno. Qui conosce Ruby, una truccatrice che manifesta, da subito, atteggiamenti particolari nei confronti della ragazza. La sua bellezza naturale e la sua innocenza provocano l’eccessiva gelosia e invidia di altre modelle, più navigate, Gigi e Sarah, che le spingeranno a compiere atti estremi per raggiungere il loro obiettivo.
Concludiamo la nostra lista di film noir, e neo-noir, con il film di Nicolas Winding Refn. Racchiuso nel genere thriller o horror, le influenze noir non mancano di certo nell’opera di Refn che sconvolge e spaventa lo spettatore. Il folle The Neon Demon colpisce in primis per la storia mostrata, ma, e soprattutto, per il modo con il quale viene rappresentata. L’estetica del film è sicuramente di forte impatto come, tra le altre cose, l’assetto sonoro a tratti disturbante, come del resto tutto il film.