I 10 migliori documentari degli anni 2000
Da Michael Moore a Wim Wenders, i 10 migliori documentari del XXI secolo da vedere ad ogni costo
Migliori documentari anni 2000. Il genere documentaristico ha sempre vissuto nell’ombra del luogo comune secondo il quale, per la stragrande maggioranza del pubblico, sarebbe un genere “noioso”. Tuttavia, in questo particolare momento storico, gran parte degli appassionati di cinema hanno avuto modo di ricredersi a riguardo. Sempre più cineasti infatti si stanno approcciando all’arte del documentario, accogliendone le sfide. È una chiave di lettura della realtà diversa da quella che può rappresentare un film classico, pur avendo molteplici elementi in comune.
Ad oggi questo è diventato uno dei generi più stimolanti e gettonati del panorama cinematografico internazionale. Si passa dai cult firmati Micheal Moore come Fahrenheit 9/11 e Bowling a Columbine a gioiellini del calibro di Searching for Sugar Man, The Wolfpack e Alla ricerca di Vivian Maier fino ad arrivare a Fuocoammare, splendido lavoro del nostro connazionale Gianfranco Rosi. Oggi noi di FilmPost vi proponiamo quelli che, a nostro parere, sono i 10 migliori documentari del XXI secolo.
Bowling a Columbine (2002) – Migliori documentari anni 2000
Bowling a Columbine regalò la fama mondiale a Michael Moore, trattando un tema che, negli USA, definire caldo sarebbe un eufemismo. Partendo dalla tragedia avvenuta presso la Columbine High School, Moore tenta di scuotere le coscienze dei suoi concittadini cercando di convincerli a optare per un maggior controllo nella detenzione delle armi. Quella di Columbine fu una strage in ambito scolastico avvenuta il 20 aprile 1999 negli Stati Uniti d’America. Coinvolse diversi alunni e insegnanti di una scuola superiore del distretto amministrativo di Columbine, non lontano da Denver, in Colorado.
Due studenti della Columbine High School, Eric Harris e Dylan Klebold, si introdussero nell’edificio armati e aprirono il fuoco su numerosi compagni e insegnanti. Quella statunitense è una vera e propria ossessione verso le armi, viste come entità protettrici utili a compiere la cosiddetta “giustizia privata”. Il messaggio di Moore si scontra quindi con una cultura conservatrice, che antepone il diritto a possedere un’arma all’importanza della vita stessa.
Fahrenheit 9/11 (2004)
Michael Moore negli anni ha consolidato la sua fama come marchio di garanzia in fatto di documentari. Tra i suoi titoli più apprezzati c’è questa perla del 2004 diventata ormai cult. Moore in Fahrenheit 9/11 compie un’investigazione sull’amministrazione Bush per tentare di scoprire le reali ragioni della guerra in Iraq e Afghanistan. La pellicola quindi indaga sull’utilizzo dei media per spingere l’opinione pubblica ad associare i tragici eventi dell’11 Settembre alle operazioni belliche portate avanti dagli Stati Uniti e dai paesi della NATO per più di vent’anni. Se ci si ritiene cultori del genere, non si può non vedere questo film.
Man on Wire – Un uomo tra le Torri (2008)
Questo documentario vi farà venire i brividi, poco ma sicuro. Man on Wire – Un uomo tra le Torri, film del 2008 diretto da James Marsh, racconta l’impresa del funambolo Philippe Petit. Nel 1974 Petit camminò in equilibrio su un cavo metallico teso tra le Torri Gemelle del World Trade Center, davanti l’incredulità di tutto il mondo. Il documentario si basa sul libro scritto da Petit, Toccare le nuvole.
Da quest’impresa sono stati ispirati anche altri progetti cinematografici, come il film The Walk, di Robert Zemekis. Man on Wire vinse svariati riconoscimenti, tra i quali l’Oscar al miglior documentario nel 2009. Un’avventura (è il caso di dirlo) sul filo del rasoio, immersi fra le nuvole.
Food, Inc. (2008) – Migliori documentari anni 2000
Robert Kenner con Food, Inc. dà uno sguardo impietoso e poco lusinghiero sul mercato alimentare a stelle e strisce. La prima parte del film è solo per stomaci forti. Partendo dalle tavole imbandite degli americani, il documentario si sofferma sulla produzione industriale di carne, disumana e crudele, insostenibile al livello economico ed ambientale. La pellicola venne ben accolta dalla critica, tanto da essere candidata agli Oscar nel 2010. Un bellissimo documentario che vi darà il voltastomaco, riuscendo perfettamente nel suo intento.
Pina (2011) – Migliori documentari anni 2000
Wim Wenders si cimenta con successo nel raccontare la storia della grandissima coreografa Pina Bausch. Pina affascinerà sia i patiti del balletto sia i profani delle scarpette da danza. Wenders documenta infatti l’incredibile carriera di una donna che ha scritto con piedi, mani, braccia e gambe la storia della danza. Nel 1985 Wenders assistette a Café Müller e ne rimane immediatamente ammaliato. Da allora nacque non solo una lunga amicizia tra il regista e la coreografa ma anche l’idea di fare un film insieme.
Solamente nel 2007, dopo aver visto il film concerto U2 3D, Wim Wenders capì che il 3D era la tecnica ideale per trasportare il teatrodanza sullo schermo. Il progetto inizià nel 2008 e proseguì anche dopo la morte di Pina Bausch, avvenuta nell’estate del 2009.
Searching for Sugar Man (2012)
La storia di Searching for Sugar Man, diretta da Malik Bendjelloul, racconta l’incredibile vita del cantautore statunitense Sixto Rodriguez, meteora della musica americana. Una carriera brevissima ma straordinariamente promettente, prima che scomparisse nel nulla. Due fan scoprono, però, che il cantautore potrebbe essere ancora vivo e lo cercano in Sudafrica. Il film ottenne una candidatura ai BAFTA e vinse nel 2013 il premio Oscar al miglior documentario. Al Box Office USA incassò 3,2 milioni di dollari, sancendo il successo di questo progetto. Se amate le storie con l’happy-ending ma credete che esistano soltanto nelle favole, preparate a ricredervi guardando questo cult.
The Act of Killing (2013)
Indonesia, 30 settembre 1965. Il governo del presidente Sukarno viene rovesciato attraverso un golpe che darà inizio al regime dittatoriale e anticomunista del generale Suharto. Quest’ultimo darà avvio a una purga messa in atto da gruppi paramilitari e squadroni della morte, ancora esistenti e utilizzati nell’Indonesia contemporanea. Questi squadroni saranno formati e capeggiati da gangster e criminali locali che provocheranno in un solo anno il genocidio di più di un milione di oppositori comunisti (veri o presunti tali).
Qui 50 anni dopo sopraggiungerà Joshua Oppenheimer, il quale ci mostrerà i drammatici eventi che segnarono l’Indonesia durante la seconda metà del ‘900. Ciò che però rende veramente questo documentario penetrante e autenticamente terribile è la visione dell’ attuale quotidianità degli ex criminali aguzzini responsabili del massacro. Ad oggi questi sono ancora temuti e considerati eroi patriottici ricoprendo persino ruoli di rilievo. Il dipinto drammatico di uno Stato che non riconosce e non si assume nessuna colpa per i fatti avvenuti in passato.
The Wolfpack (2015) – Migliori documentari anni 2000
Protagonisti o, meglio, soggetti di The Wolfpack sono i fratelli Angulo, sette ragazzi che hanno vissuto l’intera vita in un appartamento del Lower East Side di Manhattan, segragati in casa dal padre inca-peruviano e dalla madre statunitense per paura che venissero contaminati dall’esterno. L’unica finestra sul mondo che questi ragazzi hanno avuto in tutti questi anni è stato lo schermo televisivo.
Su quest’ultimo hanno avuto modo di guardare centinaia di film imparati a memoria in ogni singola battuta. Dando libero sfogo alla loro immaginazione repressa, decisero di ricreare da loro stessi con costumi e oggetti di scena improvvisati svariati film che amavano. Primo tra tutti, Le Iene. Una storia che vi farà rabbrividire, ma anche commuovere.
Amy (2015) – Migliori documentari anni 2000
Amy è un documentario del 2015 diretto da Asif Kapadia sulla vita della cantante Amy Winehouse, morta a soli 27 anni per abuso di alcol dopo una lunga astinenza. Il film ha vinto l’Oscar al miglior documentario e mostra la vita della cantautrice britannica, comprendendo anche video ed interviste inedite insieme ad alcuni brani inascoltati. La pellicola ci mostra una Amy bambina, innocente e ben lontana dall’artista eccelsa e contraddittoria che sarebbe poi diventata. Un toccante ritratto di una personalità travagliata che conquisterà sia i fan della Winehouse che tutti gli altri.
Fuocoammare (2016)
Attraverso gli occhi di Samuele, un ragazzino che vive a Lampedusa, Fuocoammare raccontata il dramma dei migranti che tentano una seconda vita attraversando il mare. Spesso però non solo non arrivano a quella tanto anelata seconda vita: addirittura perdono la prima e unica che gli rimane. Uno struggente documentario diretto da Gianfranco Rosi e acclamato da critica e pubblico. La pellicola vinse l’Orso d’oro al Festival di Berlino e venne candidato per l’Oscar al miglior documentario nel 2017. Un gioiellino nostrano da non perdere per nessun motivo.