Le migliori scene improvvisate della storia del cinema
Quando è il caso di dire "buona la prima". Ripercorriamo i colpi di genio di alcune fantastiche pellicole
Improvvisare, adattarsi, raggiungere lo scopo! Le parole del Sergente Highway del film Gunny sono perfette per il tema che tratteremo nelle righe seguenti: le migliori scene improvvisate nel cinema. Che si tratti di frasi non previste dal copione, movimenti di macchina casuali o espressioni del viso non preparate, queste scene sono rimaste all’interno delle pellicole e consegnate nelle mani degli spettatori. Incoscienza, sperimentazione, colpo di genio? Per quanto sia importante seguire un canovaccio ben studiato e controllare ogni più piccolo dettaglio, il fine ultimo è raggiungere lo scopo, far sì che il film resti memorabile. In fondo l’improvvisazione non è nuova al mondo dell’arte.
Pensiamo agli spettacoli teatrali, così diversi seppure uguali, prevedibili e imprevedibili al tempo stesso. Pensiamo alla musica, ai lunghi pezzi jazz nati da una nota, agli assoli di chitarra del nostro artista preferito davanti ad una platea in ascolto. Insomma, siamo costantemente circondati da momenti che non erano stati previsti ma che accadono e basta, e che sono in grado di andare oltre le nostre aspettative. Ecco allora le migliori scene improvvisate nella cinematografia.
Indice
- Lo squalo
- Star wars – L’impero colpisce ancora
- Blade runner
- Rain man – L’uomo della pioggia
- Pretty woman
- Will Hunting – Genio ribelle
- Harry Potter e i Doni della morte – Parte 2
- 50 e 50
- Il cavaliere oscuro – Il ritorno
- Django unchained
Lo squalo – Migliori scene improvvisate nel cinema
Una nota musicale e già capiamo che si tratta della colonna sonora di questo celebre film. Ma non solo sonorità riconoscibili: Lo squalo infatti ha il merito di aver diffuso un modo di dire su larga scala. Una scena vede infatti come protagonista Roy Scheider / Brody, intento a gettare in mare interiora animali per attirare gli squali. All’improvviso esce dall’acqua un enorme squalo bianco, e Brody indietreggia sconvolto, entra nella cabina e dice al compagno di barca: “You’re gonna need a bigger boat”, ovvero “Avrai bisogno di una barca più grande.”
Di certo il piccolo peschereccio non reggerebbe il peso e la ferocia di un animale marino di quella stazza, e metterebbe a rischio i pescatori. Da quella battuta improvvisata di Scheider, è derivato il modo di dire americano per indicare chi ha un problema e lo deve risolvere con mezzi ben più adeguati di quelli di cui dispone al momento.
Star wars – L’impero colpisce ancora di Irvin Kershner, 1980
Chi non ricorda il romantico (seppure breve) scambio di battute tra Ian Solo / Harrison Ford e Leia / Carrie Fisher? I due si stanno dicendo addio perché l’uomo sta per essere messo in un congelatore di carbonio per mano di Darth Vader. La principessa in quel momento si sente sopraffatta dall’emozione e gli confessa di amarlo, nonostante tutti i disaccordi che i due hanno avuto nel corso della storia.
Chewbecca cerca di ribellarsi alla morte dell’amico, ma Solo lo supplica di non provare a ostacolare il destino e di prendersi cura di Leia. È qui che subentra la battuta non prevista dal copione da parte di Ford: Leila dice di amare l’uomo, lui le risponde “I know”, “Lo so”. Poche parole che però rispecchiavano perfettamente il suo personaggio, tanto che il regista decise di lasciarle nel film. Solo invece avrebbe dovuto rispondere una ben più classica battuta, cioè “Anch’io ti amo”.
Blade runner di Ridley Scott, 1982 – Migliori scene improvvisate nel cinema
Rutger Hauer / Roy recita un monologo, subito dopo aver salvato da morte certa Rick. “Io ne ho viste cose, che voi umani non potreste immaginarvi”, esordisce il replicante. Poi riflette su tutte le vicende delle quali è stato protagonista, e di luoghi che andranno distrutti per sempre. Tutti quei momenti (di cui lui è stato testimone) “andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.” La similitudine, a differenza del resto del monologo, non era stata decisa e fu frutto dell’ispirazione momentanea di Hauer.
L’attore aveva infatti scritto l’intero testo dedicato al suo personaggio, ma non questa conclusione memorabile, poco prima della morte di Roy. Con questa battuta, il replicante diventa subito più umano. Altra scena improvvisata, quella con Daryl Hannah / Pris che scappa impaurita, scivola lungo la strada e rompe con il gomito il finestrino di un furgone. Quell’azione non era stata prevista, ma si tratta di un incidente reale, tanto che l’attrice subito dopo fu portata in ospedale per la rottura del gomito.
Rain man – L’uomo della pioggia di Barry Levinson, 1988
Altro film da inserire nella lista di migliori scene improvvisate nel cinema, Rain man, appellativo derivante da come veniva chiamato Raymond da piccolo. Charlie / Tom Cruise e il fratello autistico Raymond / Dustin Hoffman si trovano all’interno di una cabina telefonica. Il primo sta telefonando ed è molto impegnato a trattare un affare. È nervoso e mal sopporta l’insofferenza del fratello, che vorrebbe andarsene al più presto. Improvvisamente Raymond libera i suoi gas intestinali: annuncia allora “Oh oh, fart”, ovvero “Oh oh, scoreggia.”
La battuta tuttavia non era stata inserita nello script e Hoffman la improvvisò, dopo aver davvero fatto una puzzetta. Cruise non uscì dal personaggio e assecondò l’attore, rispondendogli come facesse a respirare lì dentro ma continuando la telefonata. Hoffman rincarò la dose dicendo “Non mi dà fastidio”, rendendo così il momento ancora più ilare. La scena parve così buona che il regista decise di tenere la gag involontaria.
Pretty woman di Gary Marshall, 1990 – Migliori scene improvvisate nel cinema
“Pretty woman, walking down the street…” canta la voce di Roy Orbison. La bella ragazza in questione è Vivian / Julia Roberts, invitata da Edward / Richard Gere in hotel, così che possa prepararsi alla cena di lavoro a cui dovrà accompagnarlo. Il direttore dell’albergo la aiuta a scegliere un vestito che la metta in risalto e che la faccia apparire come una donna di classe. La scelta ricade su un lungo abito rosso acceso, ma sembra mancare qualcosa. Quando Edward la vede, rimane estasiato dalla trasformazione, ma decide di farle indossare anche il tocco finale: uno scintillante collier di diamanti.
Vivian è sbalordita dalla bellezza del gioiello e quando fa per toccarlo con i suoi nuovi guanti di seta bianca, Edward le fa uno scherzo. Chiude all’improvviso la scatola della collana, intrappolandole il dito per un istante. La reazione della ragazza è una fragorosa risata spontanea, e non è solo ottima recitazione. Lo scherzetto infatti è stato improvvisato da Gere e la reazione dell’attrice è di conseguenza autentica. Ancora una volta, la scena non fu rimossa perché contribuiva a delineare la solarità e la leggerezza del personaggio di Julia Roberts.
Will Hunting – Genio ribelle di Gus Van Sant, 1997
Will / Matt Damon sta frequentando mal volentieri una seduta con lo psicologo Sean, e gli sta spiegando che ha incontrato una ragazza bellissima ed intelligente, che però deve ancora richiamare dopo l’appuntamento. Sean gli domanda perché rischi di lasciarsela sfuggire, e si interroga se per caso la motivazione non sia la paura. Paura di confrontarsi coi propri demoni interiori e con le aspettative che una così brava ragazza potrebbe manifestare. Vedendo che il ragazzo si stava chiudendo di nuovo in se stesso, Sean esordisce con “Mia moglie scoreggiava quando era nervosa”, e racconta che è morta da due anni ma che gli manca proprio per questi piccoli e buffi momenti di intimità familiare.
Damon, non appena l’altro inizia a raccontare che la moglie aveva addirittura svegliato il cane, comincia a ridere a crepapelle. Le battute infatti non erano state preparate e fu una geniale trovata di Williams. Entrambi riuscirono comunque a rimanere nei personaggi, nonostante le risate al limite delle lacrime.
Harry Potter e i Doni della morte – Parte 2 di David Yates, 2011 – Migliori scene improvvisate nel cinema
Nella scena finale di Harry Potter e i Doni della morte – Parte 2, Voldemort / Ralph Fiennes recita il suo ultimo monologo di fronte a tutti gli altri personaggi, riuniti nel cortile semidistrutto di Hogwarts. Tutti i maghi e le streghe si sentono distrutti quando vedono Hagrid trasportare Harry senza vita, e capiscono che non ha più senso lottare. Corpi di studenti che non ce l’hanno fatta adagiati sulle rovine e senso di sconfitta che hanno dato l’opportunità a Voldemort di enunciare il suo trionfale discorso.
“Harry Potter è morto!”, dice, e deride il coraggio di Neville che si schiera in prima linea per difendere ciò in cui crede. Voldemort combatte con i protagonisti e conosciamo la sorte che lo aspetta. In ogni caso, la scena improvvisata è proprio quella del monologo di Fiennes, diverso ad ogni ciak: gli attori erano davvero disorientati e confusi perché non sapevano cosa avrebbe detto l’uomo. Lo scopo dell’espediente era che gli attori avessero reazioni diverse e autentiche ogni volta che la cinepresa stava registrando.
50 e 50 di Jonathan Levine, 2011
Adam / Joseph-Gordon Levitt si trova in bagno davanti allo specchio, con l’amico Kyle / Seth Rogen. Sta affrontando la notizia della sua malattia con difficoltà ma anche con coraggio, e decide di radersi a zero, per evitare la perdita naturale dei capelli. L’altro gli consiglia di aspettare o di pensarci bene, almeno, ma Adam non vuole sentire ragioni, è convinto che quel gesto sia importante per l’accettazione del cancro.
La scena era prevista, ma il regista lasciò agli attori carta bianca su come interpretarla. Senza contare che la prima avrebbe dovuto essere perfetta. Sia perché non era possibile rasare la testa più volte, sia perché era una scena chiave per la storia del protagonista. Quello che avvenne dopo fu improvvisato da parte di Levitt, osservato da uno sconcertato Rogen. Gli sguardi di stupore e l’esitazione negli occhi dei due ragazzi li potete trovare nel montaggio finale del film e sono reali.
Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, 2008 – Migliori scene improvvisate nel cinema
Il temibile Joker / Heath Ledger è andato a far visita a Harvey Dent e lo obbliga a sentire i suoi deliri sugli inutili interventi delle forze dell’ordine, che credono di poter avere il controllo su tutto e agire per schemi. Gli spiega come nessuno si spaventi quando le cose seguono il proprio corso, secondo i piani; anche se i piani sono orribili. Dopo questo breve colloquio, esce dall’edificio e comincia a far esplodere un marchingegno che aveva posto all’interno di un ospedale.
Si allontana, ancora vestito da infermiera, e con sguardo demoniaco preme il pulsante che attiva i dispositivi. Ciò che accadde dopo fu tutto improvvisato dalla straordinaria immedesimazione dell’attore nella parte. Il meccanismo si inceppa e Joker si mostra contrariato, perché la distruzione non è ancora completa. A forza di premere, il tutto riparte col botto e viene demolita l’intera struttura, avvolta dalle fiamme. Joker ha un sussulto di spavento ma è soddisfatto; prende e se ne va su un autobus.
Django Unchained di Quentin Tarantino, 2012
Il proprietario terriero Candie / Leonardo DiCaprio sta per trattare con Schultz e Django a proposito di Brunilde. Prende un teschio e racconta che apparteneva ad uno schiavo che ha vissuto a lungo nella tenuta, servendo tutti gli antenati di Candie. Lo schiavo non ha mai osato uccidere suo padre, nonostante lo radesse più volte a settimana con un rasoio affilato a mano libera. Ne deduce allora che deve per forza esserci una differenza di razze nell’umanità, e quando i due ospiti allontanano le mani dal tavolo, si altera.
Li invita a riporre subito le mani in una posizione bene in vista, se ci tengono alla loro vita. Battendo la mano su un bicchiere di cristallo, Candie si ferisce la mano sinistra, la quale comincia a sanguinare. Quel sangue è reale, e DiCaprio nonostante il taglio imprevisto non interruppe le riprese e continuò il suo monologo, che prosegue per qualche minuto.