I migliori thriller psicologici da vedere secondo FilmPost
I migliori film in cui la storia si confonde tra realtà, sogno, illusione e menti criminali
In questa lista dei migliori thriller psicologici da vedere si elencheranno quelli che nella storia del cinema sono riusciti ad evocare meglio la suspense tipica del genere e manipolarla attraverso tematiche quali la realtà e la sua percezione, il sogno, le illusioni e le patologie mentali. A volte infatti, giocare con la mente dello spettatore è uno dei migliori modi per intrattenerlo.
Sottogenere del giallo, il thriller psicologico crea tensione non sull’azione o sullo scontro fisico bensì su un livello strettamente mentale che lega i protagonisti, gli antagonisti principali e lo spettatore stesso. Da Robert Aldrich a David Cronenberg, da Adrian Lyne a Fincher in questa speciale classifica si attraverseranno epoche, autori e nazionalità per scoprire pellicole celebri, cult, film indipendenti e vecchi classici. Ecco dunque la nostra lista dei migliori thriller psicologici da vedere.
Indice:
- Dagli anni ’50 agli anni ’80
- I thriller psicologici da vedere degli anni ’90
- Anni 2000
- Thriller psicologici da vedere dal 2010 ad oggi
I migliori thriller psicologici da vedere – Dagli anni ’50 agli anni ’80
Les Diaboliques (1955)
Thriller sensuale e ingegnoso diretto dal francese Henri-Georges Clouzot, Les Diaboliques vede l’attrice Véra Clouzot nei panni di Christina Delassalle, moglie di un uomo violento e fedifrago interpretato da Paul Merisse. Isolata e malata di cuore, Christina assieme all’ex amante del marito e ora unica sua amica Nicole (Simone Signoret), escogiteranno un piano per fare annegare Paul e far sparire il corpo.
Oltre la sua trama tortuosa, il fascino della pellicola risiede nella coppia Clouzot-Signoret, femme fatales alle prese con la vendetta nei confronti di un uomo senza scrupoli. La prima sensibile e piena di sensi di colpa, l’altra imperturbabile e gelida. Le due si ritroveranno in circostanze bizzarre e costrette nel momento a prendere decisioni impensabili. Questo è un thriller che letteralmente trascina con sé lo spettatore nell’abisso della suspense, fino a costringerlo ad annegare assieme a lui. Les Diaboliques è uno dei migliori thriller psicologici da vedere degli anni cinquanta.
Che fine ha fatto Baby Jane? (1962)
Tratto dal romanzo di Henry Fannell il film di Robert Aldrich del 1962 sembra mettere in scena una profonda critica all’industria cinematografica e allo star system hollywoodiano. La storia racconta di “Baby” Jane Hudson (Bette Davis), una star bambina prodigio degli anni ’20 la cui carriera inizia a passare in secondo piano quando entra in scena la bellissima sorella Blanche (Joan Crowford).
A seguito di un tragico incidente che lascia Blanche paralizzata, Jane tra i sensi di colpa, accetta suo malgrado di occuparsi della sorella. Decenni dopo, la casa delle Hudson è un nido di rancore. Blanche subisce l’abuso psicologico dell’altra, il cui decadimento fisico e psichico la trascina sempre più verso la pazzia autodistruttiva e vendicativa.
Sisters – Le due sorelle (1972)
Dopo aver trascorso una notte a casa di Danielle Brèton, Philip, una delle vittime di un programma tv in cui Danielle stessa ha partecipato, viene improvvisamente trovato massacrato a colpi di coltello. Ad indagare sull’omicidio subentra Grace Collier, coraggiosa giornalista e dirimpettaia di Danielle. La donna scopre dell’esistenza di una sorella siamese di Danielle, persa anni prima a causa di un’operazione chirurgica a cui si sono sottoposte nel tentativo di essere divise
Nel corso del film il regista di Scarface Brian De Palma fa prendere alla vicenda svolte narrative brusche ed incredibili, giocando con voyeurismo, amore giovanile e gelosia. Nonostante il regista abbia costruito la maggior parte della sua carriera attorno a thriller come Dressed to Kill, Obsession, Body Double e Raising Cain, Sisters è un’imperdibile escursione in quella suspense hitchcockiana contorta e anche un po’ grottesca.
Dead Ringers – Inseparabili
Tratto dal romanzo omonimo di Bari Wood e Jack Geasland e a sua volta da un fatto di cronaca avvenuto nel ’75 a New York, Inseparabili è la storia dei gemelli monozigoti Beverly e Elliot Mantle, entrambi ginecologi. I due condividono il lavoro, le vite e senza dirselo, le stesse donne. La relazione intrapresa con una delle loro pazienti, interpretata da Geneviève Bujold, innescherà un livello di tensione che sarà troppo alto da sopportare. Beverly, più sensibile e introverso, sprofonderà nella depressione e nell’illusione.
Elliot verrà ben presto sopraffatto dalla condizione del fratello, scegliendo di stargli accanto anche a costo di vivere nella follia. Con Inseparabili, David Cronenberg firma uno dei migliori thriller psicologici da vedere di sempre. Il regista continua ad esplorare i territori del corpo umano e le ossessioni che ruotano intorno ad esso in un thriller bizzarro e contorto, con Jeremy Irons in un indimenticabile doppio ruolo.
Manhunter – Frammenti di un omicidio (1986)
Prima della serie di David Fincher Mindhunter, il terzo lungometraggio diretto da Michael Mann inizia per primo ad indagare la psiche criminale in un film tratto dal romanzo di Thomas Harris Red Dragon. L’ex agente dell’FBI, Will Graham (William Petersen), dopo aver risolto il caso dello psichiatra assassino dott. Lecktor (prima apparizione sullo schermo del celebre personaggio poi interpretato da Antony Hopkins), viene ingaggiato per risolvere un altro caso.
Quello cioè di un pazzo omicida che stermina famiglie intere. Per Will, quel caso, diventa un’ossessione e per risolverlo si consulta anche con Lecktor, tentando di prevedere le sue mosse. Con Manhunter Mann sceglie di posizionare l’attenzione non sui serial killer bensì sulla mente del poliziotto che nel seguire quella dei maniaci killer, sprofonderà negli abissi della sua psiche.
I migliori thriller psicologici da vedere – I thriller psicologici da vedere degli anni ’90
Allucinazione Perversa (1990)
Adrian Lyne è il regista di film cult come Flashdance, 9 settimane e ½, Attrazione fatale, Proposta indecente e Unfaithful – L’amore infedele. Allucinazione Perversa è forse tra i film meno conosciuti della sua filmografia ma quello che rispecchia in toto i canoni della nostra lista sui migliori thriller psicologici. Il film narra di Jacob Singer, mite impiegato delle poste, che soffre di un disturbo post-traumatico da stress dopo anni di sanguinoso Vietnam.
Divorziato con la prima moglie Sara con la quale ha avuto un figlio, morto poi in un incidente, il personaggio interpretato da Tim Robbins inizia a sprofondare in mostruose allucinazioni. I demoni dell’inferno bussano alla sua porta. Tutto ciò è frutto del disturbo da stress post traumatico o di qualcosa di più inquientante? Il film di Lyne, che in seguito ispirò la creazione e realizzazione del videogioco Silent Hill, si muove tra filosofia e trauma da guerra, angeli e demoni, psicosi e orrore, repulsione e vulnerabilità.
Misery non deve morire (1990)
Colto di sorpresa da una tormenta di neve che gli fa ribaltare l’auto, lo scrittore di best seller Paul Sheldon si risveglia in casa di Annie Wilkes, una donna che dice di vestire i panni dell’infermiera. Immobilizzato a letto con le gambe fratturate e impossibilitato a comunicare con l’esterno, l’uomo si ritroverà alla mercé della labile e perversa psiche di Annie. La donna infatti esprimerà il suo morboso attaccamento per un personaggio dell’ultimo romanzo di Paul Il figlio di Misery e dell’amara scoperta della morte dell’amata protagonista.
Tratto dal romanzo Misery di Stephen King del 1987, il film di Rob Reiner indaga magistralmente il processo di immedesimazione con personaggi di finzione e le estreme conseguenze dell’attaccamento ad essi. Vero e proprio cult del 1990, il thriller è rimasto nella storia anche grazie all’iconica interpretazione di Katy Bates, che le valse l’Oscar come miglior attrice protagonista.
301,302 (1995)
Nel complesso di appartamenti Nuova Speranza Bio, le vicine di casa Song-hee Kim (Bang Eun-jin) e Yoon-hee Kang (Hwang Shin-hye) non potrebbero essere più diverse. Dopo l’arrivo della polizia sulla scena del delitto a seguito della morte della prima, un lungo flashback ci porta indietro al primo incontro fra le due fuori dal palazzo. Di Song-hee ci viene mostrata la sua cura maniacale per la preparazione del cibo, il corpo in sovrappeso e il divorzio dal marito a seguito di numerosi tradimenti. Di Yoon-hee invece il flashback ci racconta la sua repulsione per il cibo, l’anoressia, gli abusi del patrigno e l’assenza totale per qualsiasi pulsione sessuale.
Le due, pur provando un forte rifiuto per il corpo dell’altra, instaureranno una strana relazione basata sul cibo e sulla comunanza di assenze genitoriali e amorose. L’inquietante epilogo getterà una luce controversa e oscura sul rapporto delle donne che a tratti sfiorerà il cannibalismo. Diretto da Park Chul-soo, il film coreano del 1995 contiene già tutta la sua conturbante attrazione in una trama intrigante e originalissima, e una scelta visiva controllata volta ad esaltare la psiche traumatizzata e alienante delle due.
Fight Club (1999)
“Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club”. Forse perché il gruppo di picchiatori clandestini nato dall’incontro fra il triste impiegato aziendale Edward Norton e l’eccentrico venditore di saponette Tyler Durden/Brad Pitt in stato di grazia in realtà non esiste affatto. Ideologia, consumismo e alter ego protagonisti di un cult assoluto, un meta-film sul processo d’identificazione e sulla capacità del cinema di farci diventare per poco la nostra versione migliore e più affascinante. David Fincher, con il suo solito sguardo chirurgico e estremamente lucido, ci porta nei meandri della mente e delle regole contemporanee del possesso materiale dell’era del consumo. Uno dei migliori thriller psicologici della storia del cinema, da vedere asoslutamente.
I migliori thriller psicologici da vedere – Gli anni 2000
American Psycho (2000)
Il consulente finanziario Patrick Bateman (Christian Bale) vive in un lussuoso appartamento di Manhattan e conduce una vita agiata tra abiti firmati, club e ristoranti esclusivi, frequentazione costante delle palestre più ‘in’. Dietro alla maniacale attenzione per il corpo e a questa apparente facciata di perfezione in realtà si nasconde un mostro. Di notte Patrick, strafatto di droghe, sgozza prostitute e mendicanti e le tre donne che lo circondando non sospettano nulla. Non sospetta nulla neanche il detective Donald Kimball attratto e depistato dalla personalità dell’uomo. Tutto cambia però quando Patrick s’imbatte in Paul Allen: il suo sosia. Tratto dal romanzo di Bret Easton Ellis, il film diretto da Mary Harron ha fatto discutere molto per i contenuti violenti e ed espliciti.
Memento (2000)
Costruito da sequenze di 15 minuti, che puntualmente si interrompono e ricominciano negando la realtà precedente, Memento racconta la particolare forma di amnesia sofferta da Leonard Shelby (Guy Pearce) a seguito della morte della moglie. L’uomo, non potendo fare più affidamento sulla sua mente, si rifugia nella scrittura per poter ricollegare fatti e persone e potersi così vendicare.
Ma nulla è come sembra e tutto viene puntualmente rimesso in discussione. Capolavoro del regista di Tenet Christopher Nolan, Memento è il thriller psicologico da vedere dei primi anni 2000 per eccezione. I protagonisti sono un omicidio e una psicologia deturpata dal trauma. E soprattutto c’è lo spettatore, trascinato nello stesso loop mnemonico ossessivo nel quale è invischiato il suo stesso protagonista.
Mullholland Drive (2001)
David Lynch lo ha definito come “una semplice storia d’amore nella città dei sogni“. Mullholland Drive, in realtà, è un intricato sogno ad occhi aperti sospeso tra verità e illusione. Sopravvissuta ad un incidente d’auto nel quale però ha perso la memoria, Rita accoglierà in casa l’aspirante attrice Betty e le due donne finiscono per innamorarsi e allo stesso tempo ad essere l’una nemica dell’altra. Insieme, inoltre, tenteranno di far luce sulle vere origini dell’amnesia di Rita. Probabilmente si rivelerà tutto un sogno ad occhi aperti. Con un forte tocco nostalgico per il noir degli anni ’40 Lynch firma nel 2001 un film che ben presto diventerà un cult. Astratto, potente, onirico e metacinematografico. Mullholland Drive avvolge lo spettatore in un’atmosfera cupa e pericolosa, spalancando le porta all’interpretazione soggettiva.
Donnie Darko (2001)
In cura da una psichiatra per una forte schizofrenia, Donald Darko detto Donnie, anni fa ha dato fuoco ad una casa abbandonata. Da allora il giovane, nonostante l’appoggio costante dei genitori e una vita tutto sommato normale, vede Frank, un coniglio gigante diventato amico immaginario. L’animale, dopo averlo salvato, gli chiede di fare in cambio atti discutibili e molto pericolosi. Inoltre, gli svela che la fine del mondo avverrà fra 24 giorni.
Diretto e scritto da Richard Kelly, Donnie Darko non solo segna l’esordio del regista e produttore ma anche quello dell’allora giovanissimo Jake Gyllenhaal. Diventato da subito un cult, il film è intriso di un tema che spesso ha nulla a che fare con le tematiche o i personaggi adolescenziali, ovvero quello della morte e la consapevolezza di essa nell’essere umano. Nel cast anche Jena Malone, Drew Barrymore, Maggie Gyllenhaal, Katharine Ross e Patrick Swayze.
L’uomo senza sonno (2004)
Trevor Resnik non dorme da un anno. Le notti le passa leggendo Dostoevskij, le sue giornate in fabbrica e il tempo libero pulendo casa. La sua routine è fatta di lavoro e sesso a pagamento, ma anomali accadimenti lo porteranno a dubitare di chiunque lo circondi. Inizia a vedere un uomo di nome Ivan e a perdere la stabilità dopo aver conosciuto una barista, finché la sua già traballante sanità mentale inizierà a giocargli brutti scherzi. Il thriller di Brad Anderson trasmette a rilento la perenne sensazione di stato di semi-coscienza nel quale è avvolto il suo protagonista Christian Bale. L’attore diventa pelle e ossa, il suo corpo emaciato e scheletrico è frutto di una dieta estrema che gli ha fatto perdere 30 chili.
Cachè – Niente da nascondere (2005)
La vita del giornalista letterario George viene stravolta dall’arrivo di alcune videocassette contenenti video di momenti privati e personali della sua famiglia. Filmati a sua insaputa, all’uomo vengono inviati anche disegni inquietanti e di oscura interpretazione. Chi sia il mittente, George non he ha idea. Quel che inizia ad esser certo è che, dato il contenuto personale dei video, dietro c’è qualcuno che lo conosce bene. Nessuno, data l’evidente minaccia non esplicita, può aiutarlo, neppure la polizia.
La celebre inquadratura fissa sull’abitazione dei due protagonisti, contenuta in uno dei primi video inviati e mostrati, è il simbolo di un film che riflette sul concetto di verità, di colpa e di voyeurismo. Il film è entrato nella rosa dei papabili vincitori a Cannes 2005, in cui Michael Haneke ha comunque vinto il premio per la miglior regia, il premio FIPRESCI e quello della giuria ecumenica. Nel cast anche Juliette Binoche nel ruolo della moglie Anne.
I migliori thriller psicologici da vedere – Thriller psicologici da vedere dal 2010 ad oggi
Black Swan (2010)
Entrata nella compagnia di danza del New York City Ballet Nina inizia a sottoporsi agli estenuanti allenamenti dell’esigente coreografo Thomas Leroy. Deciso a farla diventare la nuova stella del “Lago dei Cigni”, l’uomo assegna a Nina la parte di Odette, la principessa trasformata in cigno che potrà tornare umana solo con una promessa di amore eterno. Ma se la parte eterea e candida del cigno bianco viene incarnata a perfezione, quella speculare e opposta di Odile, creerà non poche difficoltà d’interpretazione.
Nina dovrà ricercare in sé stessa il suo lato oscuro, iniziando un viaggio interiore alla ricerca della propria sessualità. Ciò avverrà anche attraverso il torbido incontro con Lily, ballerina invidiosa del suo talento e del suo evidente appeal sul coreografo Leroy. Darren Aronofsky dirige Natalie Portman, Vincent Cassell e Mila Kunis in un dramma/thriller psicologico da vedere in cui la danza fa da sfondo a tematiche e simboli psicoanalitici.
Stoker (2013)
India Stoker (Mia Wasikowska) non era affatto preparata alla morte del padre Richard (Dermot Mulroney), scomparso in un tragico incidente. La tranquillità della sua famiglia viene sconvolta anche dall’arrivo improvviso dello zio Charlie (Matthew Goode) di cui leri non conosceva l’esistenza. Quando Charlie va a vivere con lei e la madre emotivamente instabile Evie (Nicole Kidman), India pensa che il vuoto lasciato dal padre possa essere finalmente riempito.
La giovane però sospetta anche che quest’uomo misterioso abbia in realtà secondi fini. Diretto dal regista sud-coreano Park Chan-wook (Lady Vendetta, Oldboy) Stoker inserisce l’elemento dell’intruso nelle mura domestiche, pronto a scombinare equilibri traballanti. Una famiglia alle prese con un lutto e con la scoperta della natura eccezionale e fuori dall’ordinario della giovane protagonista.
Enemy (2013)
Il docente universitario di Storia Adam Bell (Jake Gyllenhaal) consigliato da un collega, un giorno noleggia un film. Finita la visione, l’uomo verrà turbato da un fatto incredibile: c’è un attore/comparsa che gli somiglia in modo inconfutabile. Adam inizia così a volerlo identificare. Per lui quell’incontro con il suo doppio Anthony Clare sarà solo l’inizio di una vera e propria ossessione che coinvolgerà anche le loro compagne. Denis Villeneuve s’ispira alle pagine del romanzo “L’uomo duplicato” del premio Nobel José Saramago, per creare un film curato, aperto alla suspense e alle atmosfere psicologiche. Con un finale enigmatico che lavora sottotraccia nello spettatore su quale sia la realtà dei fatti dispiegatisi difronte ai loro occhi. Enemy è senza dubbio tra i migliori thriller psicologici da vedere.
Gone Girl – L’amore bugiardo (2014)
Nick Dunne (Ben Affleck) al suo ritorno a casa scopre che la moglie Amy (Rosamund Pike) è scomparsa. Vista la notorietà della donna, il caso riceve subito l’attenzione della polizia e la detective Rhonda Boney dopo aver trovato in casa alcuni segni di colluttazione e tracce ematiche, fa ricadere la colpa della scomparsa della donna sul marito Nick che viene accusato di omicidio.
Ma la verità sulla reale natura della scomparsa di Amy verrà presto a galla ed emergerà una sorta di vendetta per conflitti coniugali del passato. David Fincher, maestro dei thriller psicologici, dirige tra lucidi colpi di scena un quadro familiare poco confortante, mostrando il rovescio del matrimonio: ovvero la sua parte più diabolica e meschina. Nel cast anche Neil Patrick Harris, Emily Ratajkowski e Carrie Coon.
Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019)
Folcloristico e psicologico allo stesso tempo, l’ultimo thriller/horror di Ari Aster, racconta la storia di un gruppo di amici che si recano in Svezia per partecipare ad un favoloso festival di mezza estate. L’idilliaca fuga di Dani e Christian, comincia con l’idea di passare due settimane in un villaggio rurale immerso nella natura. Ma dopo aver assistito a strani rituali del posto, i due capiranno di essere finiti in un incubo senza via d’uscita, complici alcune droghe naturali che iniziano ad offuscargli la mente. La vacanza si trasforma in un labirinto di paura orribilmente violento, che coinvolge gli antichi rituali di un culto pagano. Midsommar, è il tipo di film che riesce a perseguitare non solo i sogni ma anche le ore di veglia ed è uno dei migliori thriller psicologici da vedere recenti.