Top 8 sigle delle serie tv degli ultimi anni!

Mad Men

L’agenzia Imaginary Forces creò questo gioiello di circa 40 secondi sotto le direttive del creatore della serie, Matthew Weiner. Opening che descrive precisamente Mad Men, l’epoca e il suo protagonista, il pubblicitario Don Draper (Jon Hamm): New York, pubblicità, vizi e soprattutto caduta. Cadere che è proprio quello che fa , da un edificio, la sagoma protagonista della sigla. Omaggi palesi sono quelli alle pubblicità anni 60 e ad Alfred Hitchcock evocando i titoli di testa che appaiono sui grattacieli di Intrigo Internazionale e la sagoma in caduta libera della locandina di La donna che visse due volte (Vertigo). Le immagini scorrono a tempo sull’intrigante “A Beautiful Mine” del dj RJD2. La sigla iniziale di Mad Men ci offre uno spettacolo che funge anche da rievocazione storica di un determinato periodo del passato.


BoJack Horseman

La serie originale Netflix creata da Raphael Bob-Waksberg per Netflix, è una delle più amate degli ultimi anni e la sua sigla ci fa capire perché. Il nostro protagonista, BoJack Horseman, un cavallo antropomorfo, si sveglia. Stordito vaga attraverso i luoghi in cui si svolgono le narrazioni e gli altri personaggi della serie, in alcune tragicomiche sequenze che hanno in comune la sua costante presenza in primo piano, con lo sguardo rivolto verso noi; quasi a volerci fare notare quello che sta succedendo attorno e che lui non riesce più a controllare.

Potremmo dire che la sigla non è altro che quello che passa per la mente del nostro amico BoJack; come intrappolato in ciò che lui stesso ha generato e che non riesce a rendere migliore, peggiorando la situazione. Le immagini sono accompagnate dall’estremamente coinvolgente tema musicale di Patrick Carney, membro dei The Black Keys. La sigla è una sorta di introduzione alla puntata e recap delle precedenti, cambiando a seconda di cosa succede ai personaggi e alle ambientazioni della serie. Una sequenza in particolare, dopo aver visitato casa di BoJack, è diversa a seconda delle stagioni: nella prima ci spostiamo in un supermercato, nella seconda sul set di Secretariat, nella terza sul red carpet degli Oscar e nella quarta viene generato una sorta di trip allucinogeno alle spalle del protagonista. Insomma, vietato saltarla!


Vikings

Toni e colori cupi, una colonna sonora tetra ma poetica e un mare in tempesta che sembra poter travolgere anche noi. Questa è la sigla di Vikings, lo show di History arrivato alla quinta stagione. La sigla è una magnifica sintesi delle dinamiche della serie. Dalle visioni trascendentali alla battaglia sanguinonosa, passando per la violenza consumatasi che porta i corpi a cadere sul fondo del mare. La sigla riesce a trasportare in un’atmosfera che è quella che poi si andrà a vivere all’interno delle vicende del popolo comandato da Ragnar Lothbrok. Atmosfera che genera di una bellezza intimidatoria.

Il creatore dell’intro, Rama Allen, si basò su un suo sogno che lo vedeva annegare. Qui la visione delle barche vichinghe viste dal fondo del mare, collegato al valore che esso ha per il popolo norreno e all’oscurità a cui vanno incontro nelle loro spedizioni, lasciando il benessere scandinavo. Il brano che accompagna i frame è “If I Had a Heart” dell’artista svedese Fever Ray, capace di trasmettere dal timore all’entusiasmo. La maggior parte delle scene sono realmente girate sott’acqua, difficoltà d’esecuzione che rende questi main title superbi.


True Detective

Le due stagioni di True Dective narrano storie differenti e indipendenti ma entrambe attraverso lo sguardo del detective. E differenti sono anche le sigle. La prima, con toni di grigio piatto, dipinge una sterile Lousiana, pallida e nebbiosa. La seconda utilizza giochi di caldo rosso e altri colori brillanti per una California più dinamica, moderna e frenetica. In entrambe, sagome  fungono da cornice per inquadrare un ambiente si andrà a scoprire e immagini ambigue che attirano l’attenzione attraverso il mistero. Vincitrice dell’Emmy per il miglior design di una sigla nel 2014. Le canzoni che sentiamo nelle sigle sono “The Handsome Family” dei Far From Any Road nella prima stagione e “Nevermind” di Leonard Cohen nella seconda. Chissà come Elastic svilupperà l’intro della terza stagione, in uscita prossimamente.

 

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